Viviamo in un mondo che soffre di tanti problemi, ma c’è razzismo anche nel mondo musicale. Ma chi sono i veri discriminatori?
PRIMA DI LASCIARE COMMENTI, LEGGETE TUTTO L’ARTICOLO.
Come sappiamo la black music è nata già negli anni della schiavitù nera, più precisamente nel 1619, con i canti di lavoro e gli spiritual.
Proprio da questi generi nasceranno poi il blues, il gospel, le prime forme di dance e le ballad, che si affermarono molto negli anni ’50 del secolo scorso.
Insomma diciamo che la black music è la madre di tutte le musiche. Diciamo anche che la musica soffre anche nel campo del razzismo, ed è entrata più volte nell’argomento, con canzoni (giustamente) a favore dei neri morti in America anche a causa di atti scorretti di alcuni agenti locali.
Un artista anglofono dalla pelle bianca non dirà mai in una delle sue canzoni la famosa n-word, devo scriverla così perché viviamo in un mondo politicamente corretto, ma io che voglio dire le cose come stanno la scriverò censurando due “gg”. “Ni**a” cioè “Ne*ro”, è una parola offensiva, e su questo ne conveniamo tutti.
Ma allora perché gli artisti neri la dicono? Ed anche in tono offensivo!? Il testo del remix di Pour It Up in cui canta Trina, una rapper di colore, che ha fatto della sua lingua tagliente la sua arma vincente recita:
“Where you see a bad bitch, real ni**as co it up
Bam”
Tradotto:
“Dove vedi una cattiva pu**ana, i veri ne*ri lo tirano su
Bam”
Ecco la fonte: https://genius.com/Jg-trigga-pour-it-up-remix-lyrics (Potete anche ascoltarla su YouTube a questo link (nella versione di Rihanna con Trina e Lil’Kim) https://www.youtube.com/watch?v=msqPiUVdjsY )
Questa mi sembra una frase realmente razzista…Io non sono razzista, sono per i diritti dei neri, ma una frase del genere detta da una rapper nera su i neri che lei chiama in modo dispregiativo “ni**as”
Ma andiamo avanti perché NON è l’unica…Si potrebbero fare molti esempi, basti pensare a certi testi di Rick Ross, ma a proposito di “Pour It Up” e del suo successo, Rihanna aveva rilasciato delle dichiarazioni, una delle quali diceva che le vere dive potevano essere solo nere, e si spingeva oltre: “Le vere dive di questa era sono nere”(riferendosi anche alle attrici e alle modelle apparse nel suo video) Sempre nella sua campagna Fenty Beauty parla di “belle donne nere” ma non usa mai modelle bianche, eccetto che per le sfilate.
È davvero così? Non ci dimentichiamo che nel 2012-2013 è uscito anche materiale di Lady Gaga, Taylor Swift, Katy Perry,Christina Aguilera e molte altre? Loro cosa sono…Oppure non lo sono in quanto bianche? Nel 2013 Lily Allen è stata accusata di razzismo perché tutte le sue ballerine nel video di “Hard Out Here” (o meglio la maggior parte) erano nere, come se lei volesse indicare che tutte le nere erano prostitute, da Wikipedia:
“Il video è stato subito al centro di polemiche per via dell’utilizzo di ballerine di etnia africana; Allen infatti è stata criticata e le sono state affibbiate accuse di razzismo nei confronti delle persone di carnagione scura. La cantante si è difesa dicendo “Il video è pensato per essere un video satirico spensierato che si occupa di oggettivazione delle donne all’interno della moderna cultura pop, non ha nulla a che fare con la razza”[12] ed ha aggiunto che comunque lei non ha chiesto ballerine di una etnia in particolare, ma che queste sono state scelte per la loro bravura.
Il video ufficiale di “Hard Out Here“
Successivamente Lily Allen ha detto che non si sarebbe scusata per nulla, perché scusarsi equivarrebbe ad ammettere una propria colpa. Poi ha aggiunto “Se potessi ballare come fanno quelle ragazze, sarebbe stato il mio culo sui vostri schermi, in realtà ho ripassato per due settimane cercando di perfezionare il mio Twerk, ma ho fallito miseramente. Se fossi un po’ più coraggiosa avrei indossato un bikini, ma non lo faccio perché ho la cellulite cronica che nessuno vuole vedere” [13] Continuando l’intervista ha elencato gli account twitter delle ballerine esortando chiunque l’avesse criticata di chiedere alle ragazze se si sentissero offese o meno. Jameela Jamil, una delle ballerine di supporto che appaiono nel video musicale, ha difeso il video dalle accuse di razzismo.”
Ma passiamo ai Migos. Nel 2017 hanno cantato con Katy Perry “Bon Appétit”. Katy dopo la prima esibizione live con loro al Saturday Night Live è stata molto contrariata. Infatti i Migos non hanno accettato nel SNL After Party le drag queen che si erano esibite con Katy in “Swish Swish Solo Version”, e Katy li ha tagliati fuori. Non ha portato nelle esibizioni live e nei tour i loro versi all’interno della canzone, e poiché sono le uniche parti da loro scritte le royalty, in pratica i Migos non hanno più monetizzato sulla canzone. Katy era già stata vittima di polemiche per aver collaborato con i Migos, anti-semiti e omofobi, ma poi è stata accusata dai Migos di essere razzista…Vi pare sensato? Katy per dimostrare il contrario ha portato in tour una versione modificata con i versi di una canzone di Janet Jackson, sorella del purtroppo scomparso Michael Jackson.
Ma passiamo alla cantante più razzista di questo periodo, scusate se affermo questo, ma dopo capirete perché, quindi prima di fare commenti vi invito a leggere l’articolo fino alla fine: Beyoncé.
Beyoncé è senza dubbio la cantante che sì, vuole dimostrare l’importanza della cultura nera, sminuendo quella bianca per il suo tornaconto personale.
Nel testo della sua canzone “Sorry” cita “«faresti meglio a chiamare Becky dai bei capelli»” Forse voi non lo sapete ma Becky è una parola utilizzata dai neri per offendere le donne bianche. “Becky” indica donne razziste, infedeli, che non sono nemmeno intelligenti. In un pianeta globalizzato, come è giusto che sia, un mondo extra-culturale purtroppo anche le vittime di razzismo a volte sono carnefici. Beyoncé dice anche “Sorry ni**a, no, I ain’t sorry”. Sembra che parli dei tradimenti del marito, poi da lei smentiti, che Jay-Z avrebbe avuto con donne bianche.
Il video ufficiale di “Sorry“
Ma il sasso era stato lanciato, e stavolta Bey non ha avuto scusanti: sembrava che avesse accusato Rita Ora di essere la Becky, (https://en.wikipedia.org/wiki/Becky_(slang) è in inglese, ma vi consiglio di tradurlo e leggerlo prima di dire che questo non è un epiteto razzista). Quando Beyoncé non negò (ma mai confermò) l’evidenza, Iggy Azalea corse in difesa di Rita Ora. Fatalità quell’anno Iggy scioglie il contratto con la Def Jam, casa discografica che appartiene al marito di Beyoncé, e non riesce a pubblicare l’album “Digital Distortion”. Rita Ora decide di presentarsi ai Met Gala di quell’anno con la scritta “Not Becky” posta su un adesivo sul suo vestito, e Katy Perry, in segno di solidarietà la imita.
Beyoncé NON ha mai detto a chi si riferisse nel testo, ma il suo è razzismo nei confronti di una donna bianca o solo un’occasione per far parlare di sé e fare soldi, vendendo ulteriormente il pezzo, o facendone parlare così tanto da renderlo immortale?
Perché c’è ancora chi dice che i cantanti bianchi “farebbero meglio a non fare cover di canzoni cantate da artisti stranieri!” ?
Io NON SONO RAZZISTA e non ce l’ho col popolo africano, ma ritengo che non ci siano solo bianchi razzisti, ma anche neri razzisti nei confronti dei bianchi e degli altri neri, che sfruttano il loro linguaggio come modo per fare soldi o per diffamare altri artisti dopo aver avuto comportamenti razzisti.
Pensateci, consultate le fonti che vi ho fornito, leggete BENE l’articolo e se vi va, lasciate liberamenti commenti. Il razzismo non è unilaterale.
Carmela
19 Apr 2021Concordo con l’articolo.
Io NON sono razzista, ma penso, appunto, che ci sono anche persone di colore razziste.
Per quanto riguarda Beyoncè, secondo me “Sorry” non è una bruttissima canzone, musicalmente lei ha fatto di peggio (ad esempio “***Flawless”, sia remix sia solo version, ma anche “7/11”), ma io non la seguo più proprio da “***Flawless”, perché il trap-rap per i miei gusti è il peggior genere della musica (e lo dice una che ascolta tutto: pop, rock, R’N’B…).
A mio avviso Queen Bey è molto brava, ma l’album omonimo del 2014 è una ciofeca.
Penso che lei non sfornerà più canzoni come “Halo”, “If I Were A Boy” e “Crazy In Love”.
NON sono hater di nessuno, sia chiaro.
Opinioni personali
RichardSunGlasses
22 Apr 2021Hai ragione!
Non è più riuscita a sfornare le grandi hit di un tempo, e anch’io ho smesso di seguirla da quell’album.
Lei ha guadagnato molto più pubblico, tutte quelle persone che si eccitano nel vedere culi all’aria, rituali “strani”, e a sentire canzoni esplicite.
Per quanto riguarda “Sorry” il fatto sta nel messaggio che manda, che è razzista, dato che paragona questa persona (presumibilmente Rita Ora) ad un prostituta bianca.
Purtroppo il politically correct tende a guardare più gli errori che fanno le persone “normali” e a difendere anche persone (che secondo me sono sempre normali ma che per il politically correct sono speciali) come LGBTO o stranieri, permettendo loro di dire qualsiasi cosa.
Ecco questa è una cosa che non mi piace; non solo perché mette persone sullo stesso livello su gradini diversi, perché ricordiamocelo, tutti noi respiriamo e andiamo in bagno allo stesso modo, e individua solo nei bianchi comportamenti razzisti. Questo è falso, ci sono anche persone di altre etnie razziste, e la legge vale per tutti, non solo per alcuni, proprio perché siamo tutti uguali.
Un saluto,
Richard 🙂