“The Great Gig In The Sky” chi lo canta?

Una delle canzoni più iconiche dall’album dei Pink Floyd “The Dark Side of the Moon”, analizzata per voi!

Sicuramente “The Great Gig In The Sky” ( “Il Grande Concerto Nel Cielo”) è una delle canzoni più controverse dei Pink Floyd, e tra le più provocatorie; parla della morte.

La canzone viene introdotta da Gerry O’Driscoll, portiere degli studi di registrazione dei Pink Floyd, e c’è un ponte al minuto 3:37 sussurrato da Patricia Watts, che dice:

” I never said I was frightened of dying”

Cioè “Non ho mai detto che avevo paura di morire.”

Il tema della canzone si rifà al Paradiso, ma nei suoi 4:43 la canzone è arricchita da un assolo vocale femminile, molto potente, e piacevole, ma perturbante al contempo, cantato da Clare Torry.

È lei la voce portante della canzone, composta da Richard Wright.

In poche parole i Pink Floyd hanno inserito nel loro album una canzone musicata da Wright, cantata dalla Torry, con delle parti parlate del portiere del loro studio di registrazione e di Patricia Watts, moglie del loro manager.

La canzone che ha reso famosa Clare Torry è proprio questa, vediamo testo e traduzione (abbastanza brevi) delle parti parlate:

TESTO

[Intro: Gerry O’Driscoll]
I am not frightened of dying
Any time will do, I don’t mind
Why should I be frightened of dying?
There’s no reason for it, you’ve gotta go sometime

[Lyricless vocals: Clare Torry]

[Bridge: Patricia Watts]
I never said I was frightened of dying

[Lyricless vocals: Clare Torry]

L’audio ufficiale di “The Great Gig In The Sky

TRADUZIONE

[Introduzione: Gerry O’Driscoll ]
Non ho paura di morire
Ogni volta andrà bene, non mi dispiace
Perché dovrei aver paura di morire?
Non c’è motivo per questo, devi andare prima o poi

[Voce senza testo: Clare Torry]

[Ponte: Patricia Watts ]
Non ho mai detto che avevo paura di morire

[Voce senza testo: Clare Torry]

 

Sappiamo che i Pink Floyd hanno sempre fatto musica sperimentale, e anche l’album stesso da cui proviene è decisamente sperimentale, non è commerciale.

Clare Torry, divenuta famosa grazie a questo pezzo, ha registrato il tutto di domenica, in “una mezza dozzina di registrazioni” ha spiegato il gruppo, sfruttando tutte le volte la sua voce, che doveva suonare sul pezzo come

«Non ci sono parole. Riguarda la morte.»

Questa fu la raccomandazione che i Pink Floyd fecero alla vocalist, doveva suonare come la morte.

Queste le citazioni delle persone coinvolte:

Richard Wright:

The Great Gig In The Sky? Ero solo io a suonare in studio, suonando alcuni accordi, e probabilmente Dave o Roger che dicevano “Hmm … suona bene. Forse potremmo usarlo per questa parte dell’album.” E poi, me ne vado e cerco di svilupparlo. Quindi ho scritto la musica per quello, e poi c’è stata una parte centrale, con Clare Torry che cantava, quella voce fantastica. Volevamo qualcosa per quel pezzo, e lei è entrata e ci ha cantato.

Roger Waters:

Era qualcosa che Rick aveva già scritto. È un’ottima sequenza di accordi. “The Great Gig in the Sky” e la parte di piano in “Us and Them”, secondo me, sono le cose migliori che Rick ha fatto – sono entrambe davvero belle. E Alan [Parsons] ha suggerito Clare Torry. Non ho idea di chi fosse l’idea di avere qualcuno che si lamentava. Un giorno Clare è entrata in studio e abbiamo detto: “Non ci sono testi. Si tratta di morire – canta un po’, ragazza”. Penso che abbia fatto solo una ripresa. E abbiamo detto tutti: “Wow, è fatto. Ecco le tue  sessanta sterline”.

Alan Parsons:

Lei [Torry] aveva fatto un album di cover; ricordo che ha fatto una versione di “Light My Fire”. Ho solo pensato che avesse una grande voce. Quando si è verificata la situazione, hanno iniziato a grattarsi la testa, dicendo: “Chi possiamo far cantare su questo?” Ho detto: “Ho un’idea – conosco questa ragazza”. È venuta e in un paio d’ore è tutto finito. Le è stato detto di non cantare nessuna parola: quando ha iniziato, stava facendo “Oh yeah baby” e tutto quel genere di cose, quindi doveva essere trattenuta su questo. Ma non c’era una vera direzione, doveva solo sentirla.

David Gilmour:

Clare Torry non sembrava davvero la parte. Era un’idea di Alan Parsons. Volevamo mettere una ragazza lì, urlando orgasmicamente. Alan aveva lavorato con lei in precedenza, quindi l’abbiamo provata. Ed è stata fantastica. Abbiamo dovuto incoraggiarla un po’. Le abbiamo dato alcuni suggerimenti dinamici: “Forse ti piacerebbe fare questo pezzo con calma, e questo pezzo più forte”. Ha fatto forse una mezza dozzina di riprese, e poi abbiamo compilato la performance finale da tutti i pezzi. Non è stato fatto in una singola ripresa.

Clare Torry:

Sono entrata, ho messo le cuffie e ho iniziato a dire ‘Ooh-aah, baby, baby – yeah, yeah, yeah. Hanno detto: ‘No, no – non lo vogliamo. Se lo volessimo, avremmo chiamato Doris Troy . Hanno detto: “Prova alcune note più lunghe”, quindi ho iniziato a farlo un po’. E per tutto questo tempo ho acquisito maggiore familiarità con la base musicale. […] Fu allora che pensai: “Forse dovrei solo fingere di essere uno strumento”. Quindi ho detto: “Ricomincia la traccia”. Uno dei miei ricordi più duraturi è che c’era un delizioso bilanciamento della lattina [cioè delle cuffie]. Alan Parsons ha un suono adorabile nella mia voce: eco, ma non troppo. Quando ho chiuso gli occhi – cosa che ho sempre fatto – è stato tutto avvolgente; un bel suono vocale, che per un cantante è sempre stimolante.

Causa legale

Effettivamente, se ascoltiamo il brano si percepisce – non so come il brano riesca a trasmetterlo – che sta cantando ad occhi chiusi.

Ma Clare Torry è stata pagata troppo poco, e non ha mai ricevuto le royalties, sebbene avesse poi cantato la canzone in alcune pubblicità.

Così nel 2004, ha citato in giudizio i Pink Floyd e la casa discografica EMI per i diritti d’autore sulla scrittura di canzoni sulla base del fatto che il suo contributo a “The Great Gig in the Sky” lei era co-autrice col tastierista Richard Wright . In origine, le veniva pagata la tariffa fissa standard di £ 30 per il lavoro domenicale in studio. Nel 2005 è stata raggiunta una transazione extragiudiziale a favore di Torry, sebbene i termini della transazione non siano stati resi noti. Di certo però è stata pagata molto bene.  Tutte le ristampe dell’album successive al  2005 portano nei credits l’aggiunta  per “Composizione vocale di Clare Torry” per il segmento “The Great Gig in the Sky” sia nel libretto che nelle note di copertina.

Questo articolo ha 2 commenti.

  1. This is a particular attractive post. You are doing spout with writing. Aleta Mateo Bubalo

    1. I don’t think it’s nasty or spout, before you say it’s attractive and then that’s spout?
      This is your own opinion. Hope you can enjoy my blog, if you find it spout you can catch a glimpse to others 😉
      Thank you,
      Regards,
      Richard 🙂

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