“Head Above Water” (su richiesta dei fan)

In diverse persone mi hanno chiesto di parlare di più di Avril Lavigne, e di questo pezzo e ho intenzione di accontentarle!

Secondo molte voci, Avril Lavigne sarebbe morta da un pezzo. Dopo la morte del nonno, per il troppo dolore, si sarebbe suicidata e sarebbe stata sostituita da una sosia, Melissa Vandella.

Ma le cose non sono sempre come appaiono…Avril però ha rischiato davvero di morire.

La teoria del complotto

Secondo i complottisti dunque, Avril si sarebbe suicidata e sarebbe stata sostituita dalla Vandella. Le prove? Ha cambiato voce, e sembra che anche i tratti del volto siano leggermente cambiati. In realtà questi “complottisti” non hanno tenuto conto del fatto che Avril ha iniziato a cantare nel 1999 all’età di 15 anni, e quindi superata l’età da teenager e l’adolescenza si è completamente formata. Non si è suicidata per la morte del suo amato nonno.

Quando ha DAVVERO rischiato di morire

Nel 2014, Avril Lavigne si è ammalata. La sua malattia, abbastanza rara, si chiama Malattia di Lyme. È rimasta per cinque lunghi mesi a letto, tra la vita e la morte, continuando a pregare, e scrivendo canzoni insieme alla madre che la vegliava. In questo periodo sono nate le basi per “Head Above Water”.

La malattia viene contratta quando una zecca del genere Ixodes morde un essere umano, o si entra in contatto con del materiale infetto dal virus Borrelia Burgdorferi, come le feci della zecca o altri liquidi corporei.

La malattia è abbastanza diffusa negli USA, fortunatamente nelle altri parti del mondo di meno, e appare tramite delle eruzioni cutanee. Avril forse ha ingerito delle uova infette, oppure ha toccato qualcosa di sporco, dove si annidava il virus.

In ogni caso ecco una foto dell’animale che lo trasmette:

“Head Above Water”


Il 19 Settembre 2018 un lyric video della canzone è stato pubblicato sul profilo VEVO della cantante, il cui comeback era atteso. Si tratta di una canzone che mescola elementi Cristiani e di Musica Classica a elementi più Rock, e che è una vera e propria preghiera. “Dio mantieni la mia testa sopra l’acqua, non lasciarmi affogare, sta diventando difficile” mentre nel ponte canta “Sono troppo giovane per addormentarmi”. (riferendosi alla morte)

Sì perché Avril in questo caso ha rischiato davvero la vita, quindi prega Dio di mantenerla salva.

“Quando ho scritto la canzone ho pensato alle persone che l’avrebbero ascoltata, e alle loro possibili difficoltà e sofferenze per infondere loro speranza, in modo da aiutarle come la canzone ha aiutato me.”

Il video

Il video, girato in Islanda ad Agosto 2018 e diretto da Elliott Ester, è stato pubblicato sul canale VEVO di Avril il 27 Settembre 2018, giorno del compleanno della cantante, come regalo che lei ha fatto a sé stessa. È stato il lead-single dell’album “Head Above Water” uscito il 15 Febbraio 2019. Nel video, Avril tiene una torcia in mano, talvolta accesa, talvolta spenta, che simboleggia la sua speranza.

La canzone ha debuttato alla numero #2 della Top Christian Songs (Billboard) e vi è rimasta per 26 settimane. È stata certificata due volte platino in Canada e una volta in Brasile, mentre negli USA ha vinto un disco d’oro.

Edizione deluxe Giapponese


Nell’edizione deluxe dell’album, in Giappone, la canzone è uscita in una versione remixata con Travis Clark (co-scrittore della canzone) membro del gruppo We The King’s, un gruppo emo-pop nato in Florida. Il gruppo ha una musicalità simile a quella di alcuni dei precedenti album di Avril, ma in questo caso Travis si è adattato alla versione di Avril, fornendole le background vocali, in una canzone dove Avril ha espresso tutto il suo potenziale vocale. Riguardo a questa versione ha scritto questo:

Scrivere Head Above Water con Travis Clark di We The Kings è stata un’esperienza così bella. Abbiamo lavorato così duramente su questa traccia e siamo stati in grado di prendere la mia storia e di diffonderla nel mondo. Spero che le mie parole in questa canzone e le nostre voci vi portino speranza, fede e luce. Che tu possa trovare persone che ti amano, che ti sollevano e che abbiano sempre la forza e la determinazione per mantenere la tua testa fuori dall’acqua.
Travis, ti voglio bene, fratello. Sei stata una benedizione nella mia vita e canti come un angelo.
Per favore, godetevi il nostro duetto insieme.

Questo articolo ha 467 commenti.

  1. Secondo me è una bellissima canzone.
    A proposito, vorrei farti due domande a proposito di Avril Lavigne:
    1- qual è la canzone che preferisci di Avril?
    2- la ritieni pop o rock? Io più rock, o pop-rock: ci sono dei suoi pezzi che sono rock al 100%, altri che hanno un gusto più pop, nonostante siano abbastanza rock

    1. Precisando che non seguo tantissimo Avril, ma ho un suo album e conosco alcune sue canzoni, devo dire che tra le mie preferite c’è “Fell In Love With The Devil” che mi ha colpito fin da subito.
      La ritengo più rock.
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Che disco hai suo? In quell’album quali ti piacciono e quali no? (NO RECENSIONE CRITICA). Quali canzoni conosci sue?

        1. “The Best Damn Thing” ma non l’ho ascoltato molto e sinceramente non mi ricordo tutte le canzoni “Everything Back But You” è quella che ricordo meglio, ho trovato la sua voce molto giovanile ma questa canzone me la ricordo per il ritmo rock. Tutto l’album è rock e punk, perlopiù, anche se la voce di Avril ricorda Taylor Swift da giovane.
          Mi ricordo anche la title track, che ha un video, mi ricordo il ritornello, anche se il video che ha fatto non è tra i miei preferiti.
          Un saluto,
          Richard 🙂

          1. Io, da fan storica di Avril, posso dirti che quell’album mi piace, ma non è il mio preferito. Preferisco Let Go e Under My Skin (i primi due, che sono anche i due precedenti). Più che altro perché mi dà di… “già sentito”. Degli esempi per farmi capire meglio? Ci sono alcune tracce che mi ricordano i Blink 182 (ma al disco ha lavorato Travis Barker, quindi vabbè…), altre un po’ gli U2 e altre ancora un altro gruppo pop rock inglese degli anni Novanta-Duemila, gli Oasis (il loro periodo soft rock/pop rock/rock alternativo è tra le più grandi influenze del primo disco della Lavigne) nella prima fase della loro carriera (quella più pop punk, poi hanno fatto pop rock più o meno soft). Questo non significa che le band sopracitate non mi piacciono, anzi, però… ecco, TBDT mi dà qualcosa di… già sentito, ecco.
            P. S. Una volta rispondendo ad un altro mio commento avevi detto che tra le tue preferite di Avril c’è “I Fell In Love With The Devil”, che ti aveva colpito subito. Cosa ne pensi del suo video invece?
            Un saluto 🙂

            1. https://angolodirichard.it/2019/07/16/avril-lavigne-torna-con-i-fell-in-love-with-the-devil/
              Questo è l’articolo che ho scritto su quella canzone.
              Il video mi piace, è dark, oscuro, ma ha quell’atmosfera da film dark fantasy o comunque gothic-fantasy che attira.
              Conosco i Genesis (da Phil Collins in avanti, hanno fatto canzoni bellissime “Sussudio”,”Jesus He Knows Me”, “In The Air Tonight” ecc.
              Non ho loro dischi, forse uno…ma non sono sicuro, comunque conosco alcune loro canzoni.
              Conosco anche gli U2.
              I Blink 182 li ho sentiti ma non li ho mai ascoltati…Comunque il mio gruppo rock preferito sono i Led Zeppelin (anche The Queen e Pink Floyd ma “Stairway to Heaven” e “Kashmir”, o “No Quarte”…capolavori!)
              Tra quelli attuali mi piacciono molto i Maroon 5 e i Coldplay, ma questo te lo avevo già detto mi sembra. Il mio cantante rock e anche cantante maschile preferito (no gruppo) è David Bowie.
              Un saluto,
              Richard 🙂
              P.S: Ho confuso gli Oasis con i Genesis, non ho materiale degli Oasis, ma ho ascoltato qualche loro canzone, e mi è piaciuta.

              1. Secondo me il video di I Fell In Love With The Devil è un po’ inquietante, ma è molto suggestivo e dark, e quindi è comunque promosso.
                Anche io ascolto i Led Zeppelin, Maroon 5, Queen e Pink Floyd. E anche David Bowie mi piace molto: quando ero piccola, per radio, ho sentito una sua canzone, Starman. E da quel momento non ho più lasciato la sua musica. Non sei il primo che confonde Genesis e Oasis (…), forse per la rima (ma è sicuro, le altre persone che si sono confuse è stato per la desinenza uguale), ma come genere sono diversi (idem per periodo storico): i Genesis sono stati attivi specialmente tra anni ’70 e ’80 (ma anche dopo) e hanno fatto generalmente rock progressivo; mentre gli Oasis sono stati attivi negli Anni Novanta e Duemila e hanno spaziato dal punk rock/pop punk (anche se il loro genere è specialmente indie rock/indie pop) al soft rock/pop rock/rock alternativo con qualche accenno di psichedelia (specialmente negli anni 2000) e shoegaze/dream pop. Alcuni artisti trattati su questo blog hanno (chi più chi meno) un filone legato a loro:
                -Uno dei due ex leader degli Oasis è amico dell’ex marito di Katy Perry Russell Brand (e anche di Madonna e degli U2);
                -Ava Max l’anno scorso ha partecipato, con molti altri artisti, a una cover della canzone degli Oasis “Stop Crying Your Heart Out” del 2002;
                -Avril Lavigne, come già detto, tra le sue influenze ha gli Oasis;
                -Quando c’è stato, ahimè, l’attentato a Manchester del 2017 durante il concerto di Ariana Grande (abbasso il terrorismo!), la città e tutto il Regno Unito si è unito anche grazie a un pezzo degli Oasis del 1996, “Don’t Look Back In Anger” (che secondo me conosci o l’avrai sicuramente sentita);
                -David Bowie e Led Zeppelin erano tra le influenze del gruppo (e anche adesso i due ex leader degli Oasis da solisti si ispirano a loro);
                -Stesso i due ex leader, che hanno faide con vari personaggi famosi, si sono scontrati con degli artisti come Britney Spears e Taylor Swift (io rispetto i gusti altrui, ma non sono d’accordo), Eminem (che non mi piace) e Phil Collins (di cui mi piacciono alcune canzoni anche se riconosco che è un grandissimo musicista);
                -Adele, con il suo album “25” (uno dei dischi più belli della storia del pop soul a mio avviso), ha “semibattuto” un primato degli Oasis del 1997 che avevano raggiunto con il loro terzo disco “Be Here Now” (altro album che mi piace), ovvero il maggior numero di copie in una sola settimana. Dico “semi” perché l’ha battuto, ma non del tutto;
                -I Coldplay e i Maroon 5 si sono ispirati agli Oasis.
                E’ stato difficile fare tutta questa analisi perché mi sono tornati in mente tante cose riguardo agli artisti citati in tutto questo commento 🙂
                Buona serata,
                Carmela

                1. Grazie Carmela per avermi fatto un po’ di cultura sugli Oasis, ricordo di uno che ha attaccato Taylor Swift ed Ed Sheeran chiamandoli “me*de”. Noah Gallagher, conosco qualche sua canzone, e so che è lui il leader degli Oasis, questo perché ricordo che avevo letto quell’articolo a mio papà e lui mi aveva detto che era l’ex leader degli Oasis (se non sbaglio ha un fratello?) e che in tanti si aspettavano molto da loro, “i nuovi Beatles”, ma litigavano con tutti.
                  Grazie molte ancora!!!
                  Buona serata,
                  Richard 🙂

                  1. Prego 🙂
                    Sì, ricordo che nel 2015 Noel Gallagher (che ha un fratello minore, Liam, che lo attacca in continuazione e viceversa) aveva attaccato Ed Sheeran dicendo che lui (Noel) non poteva vivere in un mondo dove Ed faceva sold out a Wembley. Risposta dell’insultato: “io invece sì, ed è molto divertente”. A me piace Ed.
                    Anche Taylor venne insultata da lui per varie cose, ma l’anno scorso la insultò dicendo che Folklore era un brutto album (è uno dei dischi più belli del 2020).
                    Venivano chiamati proprio “I Nuovi Beatles”, ricordo bene, non solo perché si ispiravano a loro (Liam Gallagher, l’altro fratello, è fanatico di John Lennon, così tanto da chiamare il figlio… Lennon, proprio così -…-), ma anche perché negli anni Novanta erano protagonisti di un fenomeno di musica e costume non dico pari a quello dei Beatles, ma quasi. Tutte e due tutt’ora litigano con vari personaggi famosi, anche calciatori e attori. I loro primi due dischi, ovvero “Definitely Maybe” del 1994 (quello punk/pop punk/indie rock) e “(What’s The Story) Morning Glory?” (principalmente guitar pop, ma sempre rock -più soft del precedente-) ebbero un successo straordinario (12 e 22 milioni di copie vendute in tutto il mondo). Quelli sono i miei due album preferiti della loro discografia, perché sono perfetti per me. Nel 1997 erano all’apice della fama (l’anno prima tenettero due concerti da record, ovvero i due di Maine Road e i due di Knebworth) e quando si seppe che sarebbe uscito un nuovo album, “Be Here Now”, cominciò un’attesa spasmodica. Ricordo bene il 7-7-1997, quando uscì il primo singolo da quel disco. Per me fu un colpo: la freschezza pop rock del precedente lavoro era sparita. Il mood dei primi due dischi era vivace, ottimistico e anche arrogante. Invece il primo singolo era cupo, molto cupo. Fondeva elementi alternative rock con elementi metal (sinfonici), ma anche psichedelici. Ricordo che tutt’ora ascoltandola mi angoscio. Anche il video è inquietante, e forse per alcuni passaggi è anche un po’ perturbante. Ma la canzone mi piace, anche se molto rumorosa. Penso abbia comunque un fascino oscuro. Mi interrogai con altri fan e anche loro la pensavano come me. Poi nel 2016 è stata rovinata: Noel Gallagher, l’autore (e anche seconda voce), ne ha pubblicato un remix (che toglie tutti gli elementi caratteristici della canzone) pure con un video che era sì lo stesso, ma in HD. Quel disco ha battuto un altro record (quello che è stato “semibattuto” da 25 di Adele). Ma è stato poi ritenuto eccessivamente lungo (71 minuti) e pomposo. Ed è pure vero, anche se pure in quel disco ci sono molte belle canzoni a mio avviso. Erano sotto effetto di stupefacenti i membri del gruppo. Nella seconda parte della storia il loro quarto disco, uscito nel 2000, uno dei miei preferiti, dove Noel parla principalmente (il fratello era il cantante, Noel seconda voce -a volte prima voce- e autore) dei problemi personali (piuttosto seri) che aveva in quel periodo anche a causa della droga, ma non solo. A presto 🙂

                    1. Una curiosità: quanti anni avevi nel ’97? Io ho stimato che tu debba avere tra i 28-30/33 anni, ma forse ne hai di più.
                      Non per domandare l’età ad una “signora” ma sono curioso di vedere se avevo ragione, dato che io sono nato nel 1997!
                      Il 21 Marzo: era il primo giorno di Primavera, si vedeva la stella cometa Hale Bopp.
                      Inoltre mia madre, e la mia madrina (anche se io la chiamo zia) si scambiavano sempre regali il 21 Marzo, fino al ’97, quando sono nato. Poi li facevano a me i regali!
                      Sono molto interessanti le tue “narrazioni” sulle storie del rock degli anni ’90 potrei farci un articolo. Comunque secondo me questi sono i 5 album femminili migliori del 2020:
                      1)Smile
                      2)Chromatica
                      3)Folklore
                      4)Evermore
                      5)Sawayama
                      Future Nostalgia non mi fa impazzire…
                      Ti ringrazio,
                      Chiaramente non sei obbligata a rispondere, ma mi piacerebbe sapere l’età media dei visitatori del blog.
                      Un saluto,
                      Richard 🙂

  2. Io, quando uscì quella canzone, ero adolescente (13 anni circa). Come mai non ti fa impazzire FN? Secondo me è un buon disco (ci sono dentro alcune delle canzoni più belle della carriera di Dua, ma altrettante ciofeche*). Quali ti piacciono e quali no?
    Un saluto 😄
    *io vivo in Veneto da quando sono nata, ma visto che la mia famiglia è campana so anche parole di quel dialetto… ad esempio “ciofeca” può essere una schifezza, una lagna… comunque qualcosa di sgradevole, musicalmente o no

    1. Anch’io vivo in Veneto.
      So cosa significa “ciofeca” mia Nonna Pina era calabrese, anche se suo marito era di qui.
      Da “Future Nostalgia” mi piacciono : “Don’t Start Now”, “Physical” la solo version di “Levitating” “Break My Heart” e “Boys Will Be Boys”. La mia canzone preferita di Dua Lipa però è “Swan Song”. Tutte le altre canzoni da FN non mi piacciono, oltretutto Dua Lipa mi sta un po’ antipatica.
      Anche Rihanna, ma lei ha una musica che mi piace di più, e mi è antipatica da quando ho scoperto che è una truffatrice interessata solo ai soldi, non posso spiegarti come l’ho scoperto.
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Quelle citate mi piacciono tutte. “Love Again” non mi dispiace, ma neanche mi esalto ad ascoltarla. Questo weekend arriverà (sempre se riuscirò) la seconda puntata della storia degli Oasis (la sto preparando bene perché mi concentrerò sul loro quarto album che è fondamentale sia per la loro carriera sia per la vita di chi ha scritto quasi tutto il disco -tranne una canzone-). A me Dua Lipa non dispiace, ma preferisco altre artiste.
        Rihanna mi piace molto musicalmente, ma non mi fa impazzire come persona (anche per la storia di R9 perché alla fine ci sta prendendo in giro -per non dire altro-)

        1. “Love Again” che è l’ultimo singolo che ha fatto è una di quelle che mi piacciono di meno…7
          Non sei obbligata a scrivere la storia degli Oasis, comunque se ti fa piacere scrivila pure: nella vita bisogna sempre fare ciò che ci fa sentire felici – nei limiti della legge- (se ti fa sentire felice uccidere NON farlo) ma se ti piace scrivere scrivi, se a uno piace ballare che balli, se gli piace cantare che canti.
          Rihanna non fa uscire R9 perché a lei NON IMPORTA NIENTE DEI FAN. A lei IMPORTA GUADAGNARE. Ha trovato un modo alternativo per farlo QUINDI NON CANTA MA FA TRUCCHI, BORSE E VESTITI.
          Tempo fa avevo avuto contatti per i testi che scrivo, ma non ti posso dire di più.
          Comunque a me non interessano quattro miseri soldi, ma Rihanna pur di averli è disposta a tutto.
          E non è bello prendere in giro e ingannare le persone.
          L’importante però NON È dire la verità ma concentrarsi sul guadagno facile dal mondo della moda, e pubblicare qualcosa di musicale, far emergere gossip PER AVERE UNA FONTE DI GUADAGNO ALTERNATIVA CHE AVEVA SFRUTTATO e che quindi può sfruttare ancora.
          Mantiene i fan buoni, pubblicando qualche tweet e cazzate varie perché se le va male la moda, torna a cantare, ha l’album pronto.
          Un saluto e buona notte,
          Richard 🙂

          1. Ecco la seconda puntata della storia degli Oasis!
            Oggi parlerò del loro quarto album in studio “Standing On The Shoulder Of Giants” del 2000. In quel periodo non stavano messi bene: due membri storici se ne erano andati, Liam Gallagher era in crisi con la moglie di allora… Altrettanto Noel, ma quest’ultimo aveva anche altri problemi ancora più seri: lui (Noel), nel 1998, aveva smesso di drogarsi e durante la disintossicazione aveva continue psicosi, ma non solo: respiro affannoso, depressione (che però già aveva da qualche tempo e che lo avrebbe accompagnato ancora per molti anni), stati confusionali, paranoia… ma soprattutto attacchi di panico molto aggressivi e brutali che lo tormentavano la sera tardi e la notte. Quindi il loro quarto disco risente della situazione personale di Noel (anche se pure Liam qui firma il suo primo brano). C’è della psichedelia in quasi ogni canzone: la traccia iniziale, “Fu**in’ In the bushes”, campiona un discorso da un documentario sul Festival Dell’Isola Di Wight (in cui gli hippie vengono pesantemente insultati). La musicalità di sottofondo, scritta da Noel, ricorda molto i Led Zeppelin. La canzone successiva, nonché primo singolo (e unica vera hit della Standing On The Shoulder Of Giants Era), Go Let It Out, è psichedelica e ricorda i Beatles (e nelle ritmiche anche il trip hop). La terza, “Who feels love?”, è anch’essa psichedelica, ma rimanda ai suoni dell’India. Molto ipnotica. La quarta, Put Yer Money Where Yer Mouth Is, ricorda l’art rock/blues rock anni ’60 (anche questa psichedelica). Poi è la volta di “Little James”, la prima canzone scritta da Liam Gallagher dedicata al figliastro (potrei fare un capitolo a parte sulle mogli, le compagne e i figli/e di Liam perché è piuttosto… ehm… lussurioso -…-). Musicalmente è una ballata a là John Lennon (l’idolo di Liam) un po’ moscia, ma comunque sentita. Poi c’è Gas Panic!, la sesta traccia, che sotto una musica confusionaria e angosciante parla praticamente di tutti i problemi personali di Noel (anche se specialmente gli attacchi di panico, nel ritornello viene detta, in maniera implicita, tutta la situazione personale dell’autore). Poi Where did it all go wrong?, dove Noel si chiede dove abbia sbagliato (lui ne è sicuro di aver fatto più di qualche sbaglio) di più negli anni precedenti, quando era un tossico dipendente che andava alle feste con parecchi VIP (alcuni altrettanto tossici). Poi Sunday Morning Call, che parla più o meno delle stesse cose della traccia precedente. Alla numero 9 c’è I Can See A Liar, un brano hard rock che ricorda i Deep Purple, e la traccia 10, l’ultima, è intitolata Roll It Over, che ricorda i migliori Pink Floyd mischiati sempre ai Beatles psichedelici. Ho deciso di fare una puntata a parte per questo disco perché è il progetto di transizione: dopo questo disco nulla sarà più come prima.
            Ecco i miei voti a ogni traccia:
            -Fu**in’ In the bushes: 7,5 (molto energica, mi piace, ma le parole no);
            -Go Let It Out: 8 (fin dal 2000 amo la parte ritmica che è molto bella);
            -Who Feels Love: 7,5 (molto affascinante ma se la ascolto di sera crollo perché è moooooooooolto ipnotica);
            -Put Yer Money Where Yer Mouth Is: 7 (interessante ma troppo ossessiva);
            -Little James: 7 (un po’ moscia, ma per essere la prima canzone scritta da Liam -fino al 2000 le loro canzoni erano scritte tutte da Noel- è pure troppo bella);
            -Gas Panic!: 8/9 (anche se confusionaria e ossessiva, io ho sempre trovato molto affascinanti le canzoni dove gli autori parlano di momenti della loro vita non belli: dimostrano di essere PERSONE, e non solo PERSONAGGI -nel senso quelli che vediamo nelle interviste, in TV ecc.-. E’ la mia canzone preferita dell’album anche perché ti fa entrare nella mente di Noel);
            -Where Did It All Go Wrong?: 8 (anche se quando la ascolto mi intristisco -da sempre-, qui vale lo stesso discorso della precedente (anche se questa è acustica, mentre Gas Panic! sfocia nel metal -ma non quello satanico, quello sinfonico-);
            -Sunday Morning Call: 8 (stesso discorso della precedente);
            -I Can See A Liar: 7/8 (mi mette la carica anche se non è esattamente il mio genere);
            -Roll It Over: 8,5 (fantastica. La mia preferita dell’album insieme a Gas Panic!).
            Finita la puntata. Presto la prossima, gli Anni Duemila.
            P. S. Forse chi leggerà questo commento (chiunque) potrebbe impressionarsi (o anche spaventarsi) vedendo le mie parole (anche io ho attraversato momenti di depressione). Mi assumo tutte le responsabilità nel caso.
            Un saluto 🙂

            1. Grazie per aver scritto!!!
              Anch’io ho avuto una grave depressione, e per primo voglio dire, chiunque leggesse che NON BISOGNA VERGOGNARSI DI ESSERE DEPRESSI O ASSUMERE FARMACI.
              Io purtroppo assumo anti-depressivi, e non è una cosa di cui vergognarsi. È una malattia. Ci sono persone che prendono la pastiglia per la tiroide, altri per il cuore, altri per la depressione -che riguarda la mente- e anche i problemi della mente sono malattie, allo stesso livello di chi ha la tachicardia, è ipertiroideo o diabetico ecc.
              E se siete depressi PARLATENE con qualcuno, è il miglior modo per uscirne.
              DENUNCIATE tutti quelli che vi deprimono, magari facendo bullismo, come nel mio caso o con altre cose.
              Ringrazio Carmela per aver scritto questo capitolo della storia degli Oasis e per aver trattato argomenti delicati in modo serio e responsabile!!!
              Un saluto,
              Grazie,
              Richard 🙂

              1. Ecco la nuova puntata della storia degli Oasis! Oggi parlerò del loro quinto album (e anche del sesto), ovvero Heathen Chemistry e Don’t Believe The Truth, rispettivamente del 2002 e del 2005.
                Quando uscì Heathen Chemistry, gli Oasis avevano bisogno di essere riconfermati, il precedente Standing On The Shoulder Of Giants del 2000 non aveva ottenuto i riscontri sperati né di pubblico (poco più di 4 milioni di copie, che rispetto ai primi tre -12, 22 e 9 milioni di copie- decretavano un flop ma solo rispetto ai precedenti) né di critica (hanno affondato un album che, come ho detto nella puntata precedente, ha testi piuttosto… tosti, ecco). La serenità sembra tornata: se alla fine degli Anni Novanta entrambi i fratelli Gallagher erano in crisi con le mogli dell’epoca, hanno trovato entrambi un nuovo amore: Liam si è fidanzato con un’altra (staranno insieme per oltre dieci anni) che poi sposerà qualche anno dopo, idem Noel (stanno insieme da vent’anni e si sono sposati dieci anni fa). E con Heathen Chemistry la ritrovano: non ai livelli degli Anni Novanta, ma comunque con risultati rispettabili: il primo singolo, The Hindu Times (numero 1 in 4 nazioni, tra cui l’Italia e il Regno Unito, e in top 20 -includendo i Paesi dove è stato #1- in 15 nazioni) ha ricevuto poi il disco d’argento nel Regno Unito; il secondo singolo, “Stop Crying Your Heart Out” (avviso: la prossima puntata sarà dedicata a questa canzone perché è quella che li ha fatti tornare veramente al top) è stato un grande successo ed è amata tutt’ora dai fan (come la sottoscritta); poi il terzo singolo “Little by little” è sempre amata dai fan (come me), e il quarto, Songbird, ha ricevuto il disco d’argento nel Regno Unito.
                Quell’album è molto bello, ha delle tracce stupende (includo anche tutti e quattro i singoli).
                Nel 2005, dopo parecchie polemiche, è uscito il loro sesto disco, “Don’t believe the truth”. Se nel precedente si ritornava al guitar pop/pop rock/indie rock/soft rock/indie pop del secondo disco (What’s The Story) Morning Glory?, dopo le varie sperimentazioni di Be Here Now e il periodo psichedelico di SOTSOG (con una goccia di gothic rock), qui si ritorna DAVVERO alle origini: il rock’n’roll degli anni ’60, quello di Beatles e Rolling Stones (anche se in una traccia c’è un qualcosa di Bruce Springsteen). Sono stati estratti tre singoli: il primo, “Lyla”, è una vera pera (scusa il termine): è banale e statica (ma comunque gradevole). Il secondo, “The Importance Of Being Idle” è già un pochino meglio: è una canzone anni ’60 con un video strano che mi fa uno strano effetto: una situazione surreale e gotica (maggiori informazioni quando analizzerò i loro video nelle prossime puntate) mischiato al British Humour. Ma la canzone è spensierata. Il terzo e ultimo singolo, una ballata molto classica intitolata “Let There Be Love”. La cosa bella è che i due fratelli duettano insieme (lo hanno fatto solo una volta). E’ una delle mie preferite. Che ne penso del disco? E’ molto carino, ma preferisco Heathen Chemistry.
                Nella prossima puntata:
                la sottoscritta parlerà di Stop Crying Your Heart Out, secondo singolo da Heathen Chemistry. Ho deciso di farne una puntata a parte perché è la canzone che li ha fatti ritornati veramente in auge insieme a “The hindu times”.
                Nelle prossime puntate:
                -Stop Crying Your Heart Out;
                -il loro ultimo disco, Dig Out Your Soul;
                -il 28/8/2009, quando sono praticamente finiti;
                -la vita privata dei due fratelli: fidanzate poi diventate mogli, figli e figlie (in alcuni casi illeggittimi), le loro passioni al di fuori della musica, i loro gusti musicali e ispirazioni, chi si è ispirato a loro;
                -l’infanzia e l’adolescenza dei due fratelli (spoiler: è stata tremenda);
                -la faida tra i due fratelli
                -le faide di Noel;
                -le faide di Liam;
                -analisi dei videoclip 1 (quelli dei primi tre dischi);
                -analisi dei videoclip 2 (quelli della Standing On The Shoulder Of Giants Era);
                -analisi dei videoclip 3 (quelli delle due Ere analizzate in questa puntata di stasera);
                -analisi dei videoclip 4 (quelli del loro ultimo disco);
                -le recensioni critiche track by track dei loro dischi fatte da me;
                -le loro B-sides più belle;
                -Quando una persona diventa personaggio: Supernova Heights, la villa trash di Noel (no spoiler);
                -il percorso di disintossicazione di Noel (è molto interessante, anche se in alcuni punti è terrificante).
                Poi ovviamente in futuro parlerò anche della loro musica dopo gli Oasis.
                Due avvisi:
                -tutti questi episodi forse non saranno nell’ordine che ho detto: di sicuro la loro discografia e videografia la farò in ordine, poi le altre cose forse non saranno come le ho dette: forse farò prima la loro infanzia e poi le faide, la villa trash, la disintossicazione, le recensioni critiche… Poi parlerò della loro musica da solisti. Forse potrei fare in parallelo una puntata musicale e una di curiosità la stessa volta… vedremo 🙂
                -nei loro video di solito c’è di tutto ma, quasi sempre, manca il POLITICAMENTE CORRETTO (CHE DETESTO: IO SONO PRO CORRETTEZZA)
                Un saluto 🙂

                1. Anch’io detesto il Politicamente Corretto, perché è tedioso e banale, dal mio punto di vista. Io vedo la correttezza in un altro modo.
                  Tuttavia non ho capito se tu intendi – con quello scritto sopra- la stessa cosa o se sei a favore del politicamente corretto.

                  Sono molto felice per la tua rubrica sugli Oasis, ho anche guardato il video in bianco e nero di “The Importance Of Being Idle” e mi è piaciuto, e penso tu stia dando un importante contributo a questo Angolo di web che tratta musica di ogni genere, ma una cosa mi incuriosisce, nel senso buono: perché hai deciso di tenere una rubrica sugli Oasis? Sei molto esperta, su questo non c’è dubbio, si vede che ti piacciono e che ti piace la storia della musica in generale, ma perché proprio gli Oasis?

                  Grazie,
                  Buona notte,
                  Un saluto,
                  Richard 🙂

                  1. Io detesto il Politicamente Corretto. Se ci fosse stato il P.C. molti video degli Oasis (e non solo) sarebbero vietati. Io sono per la correttezza (infatti detesto video come BBHMM) Il video di The Importance Of Being Idle è interessante perché se altri artisti (come Marilyn Manson, per esempio) avrebbero fatto questa situazione con riferimenti satanici e/o simili, stavolta c’è British Humour. Anche questo sarebbe censurato dal Politicamente Corretto perché comunque una situazione abbastanza cupa con dello Humour sarebbe un colpo. stata una scelta a caso. Visto anche che sono esperta e hanno comunque collegamenti con parecchi artisti trattati sul blog, ho capito che poteva essere un’idea.
                    Comunque ho capito come organizzare quello che sto scrivendo: visto che sto facendo un po’ velocemente, facendo le recensioni critiche di ogni album (con allegate le analisi dei video dell’era trattata-in ordine cronologico ovviamente-) e contemporaneamente al periodo del disco trattato parlare anche di COSA facevano in quel momento. Poi coi dischi solisti ci sarà la stessa modalità.
                    P. S. Prossima volta parlerò di Stop Crying Your Heart Out da Heathen Chemistry
                    P. S. S. Nel video di TIOBI ci sono tutti i membri travestiti: ad esempio, Noel è quello che si fa la barba più o meno verso la metà del video. Gli altri sono travestiti da creditori. Il protagonista NON ha fatto parte del gruppo, è proprio un attore.
                    Un saluto 😄

                    1. Grazie per la risposta!!! Avevo riconosciuto Noel, ma non sapevo che l’altro fosse un attore, interessante!
                      Un saluto,
                      Richard 🙂

                      P.S.: In risposta al commento precedente (io leggo dai più recenti ai più vecchi, quindi per te sarebbe quello successivo) ti informo che la rubrica sulle malattie mentali non si ferma ad un articolo; ci sono 3 parti, ti mando il link:
                      https://angolodirichard.it/2021/08/27/5-canzoni-che-parlano-di-problemi-mentali-parte-3/
                      Al termine della pagina, sotto il pulsante delle donazioni, troverai anche la seconda parte!!!
                      Buon lunedì!
                      Un saluto,
                      Richard 🙂

            2. Ciao Carmela, mi chiamo Luca. Sono un grande fan degli Oasis e sono rimasto colpito dalle tue conoscenze sulla band che vorrei approfondire. Ti andrebbe di confrontarci? Magari su WhatsApp o Facebook? Fammi sapere, ciao!

  3. Ecco la nuova puntata!
    Oggi, come ho detto, parlerò di “Stop Crying Your Heart Out”, singolo degli Oasis estratto nel 2002 dall’album “Heathen Chemistry”. Ho deciso di fare una puntata a parte per questa canzone perché è quella che li ha fatti tornare veramente in auge (come tutti i singoli estratti dal disco). Partiamo!
    1. Presentazione
    “Stop Crying Your Heart Out” è un pezzo uscito il 17 giugno 2002 (il 17-6 è anche il compleanno di una mia amica, quindi quel giorno faccio doppia festa), secondo singolo dall’album “Heathen Chemistry”.
    2. Composizione
    La canzone è stata scritta da Noel Gallagher (che fa anche la seconda voce), mentre Liam la canta (come accade nell’80% dei pezzi degli Oasis). E’ stata composta in si minore con un tempo di 76 battiti per minuto. Parla del fatto che non bisogna arrendersi nella vita e dell’importanza di non mollare e non lasciarsi soffocare dalla disperazione e dalla paura. E anche che l’unica cosa da fare è capire che alcune cose bisogna lasciare che siano quello che sono, e lasciarle andare.
    3. Stili musicali
    La definizione perfetta della canzone l’ha data mia mamma ai tempi:
    “Sembra una ballatona di Mariah Carey in chiave più pop rock”.
    A mio avviso, infatti, qui ci troviamo davanti a una ballad pianistica con spunti pop rock e adult contemporary music e soft rock e con un qualcosa di R&B a là Mariah Carey (oltre che del loro britpop). E’ uno dei loro pezzi più pop (anche se in realtà loro hanno sperimentato tanti generi e tanti tipi di rock, dal più soft, come ad esempio questo pezzo, a quello più hard).
    4. Lati B
    Il pezzo ha due lati B: uno intitolato “Thank You For The Good Times” (che quando vado al mio locale di fiducia insieme ai miei amici e alle mie amiche sento spesso) e uno chiamato “Shout It Out Loud”.
    5. Copertina
    La copertina mostra una strada che sembra non finire mai in mezzo a un paesaggio (che secondo me è molto americano) con diversi pali della luce lungo il ciglio (anche quelli sembrano infiniti) e in evidenza una scritta sulla strada: “STOP”.
    6. Commento di Noel Gallagher
    La fonte è Wikipedia Italiano.
    “Spero che ci dia molto, come è stato per Don’t Look Back In Anger (loro canzone del 1996 che è diventata un inno vero e proprio per il Regno Unito e non solo, nota della sottoscritta)… Non volevo che uscisse come singolo, perché mi sembrava che sarebbe stato come rifare qualcosa di già fatto, ma tutti dicevano “Sei completamente pazzo”.”
    7. Video musicale
    Ehm… adesso dico tutto…
    7.1. Il video ufficiale, presente su YouTube, quello che conoscono tutti
    Il video inizia con un fiammifero che viene acceso. Poi compare la faccia di Liam (no, non è lui quello che accende il fiammifero) in studio di registrazione e subito dopo una ragazza in mezzo alla strada che guarda la città e i palazzi davanti a lei che sono tutti molto alti, mentre lei sembra minuscola. Poi viene mostrato il gruppo in sala di registrazione che suona e interpreta la canzone. Poi torna la ragazza, che comincia a camminare malinconica guardando sempre le abitazioni. Dico solo che la band si alterna alla ragazza. Parlerò solo della giovane, è sottinteso che poi viene mostrata la band. Torna la band, dunque. Torna la ragazza che cammina con una tanica in mano molto triste. Verso la fine si siede sul marciapiede (ha gli auricolari, le sigarette e gli occhiali da sole e se li toglie) e comincia ad osservare una candela con l’immagine della Madonna (nulla di maligno, la ragazza è una specie di piccola fiammiferaia, è buona). Arriva la sera e lei si siede in mezzo alla strada con questa tanica. E’ un flashback. Torniamo alla situazione iniziale. E’ lei quella che accende il fiammifero. Il video termina con lei che lo guarda in maniera intensa e, proprio alla fine, c’è il rallenty. La ragazza osserva chi guarda il video.
    7.2 Il concept iniziale del video che fortunatamente conoscono in pochi
    In realtà il concept iniziale del video (che, ahimè, è trapelato in rete) era terrificante: infatti lei… si bruciava. Ma, fortunatamente, quelle scene sono state tagliate e il video definitivo che si trova su YouTube è diventato come l’ho raccontato all’inizio. Quello che conoscono tutti sarà sicuramente triste, ma se fosse rimasto con il concept originale sarebbe stato terrificante. IL VIDEO UFFICIALE DEL SINGOLO, QUELLO DEFINITIVO (NON IL CONCEPT ORRENDO ORIGINALE, DUNQUE), E’ COME L’HO RACCONTATO IO, OVVERO CON LA RAGAZZA CHE CAMMINA MALINCONICA E GUARDA IL FIAMMIFERO.
    8. Accoglienza
    Ha ricevuto recensioni miste: ha avuto recensioni positive (AllMusic l’ha definita “un’ottima power ballad”, ma NME “dimenticabile e difficile da prendere sul serio” e la BBC, pur preferendo il singolo precedente The Hindu Times ha giudicato Stop Crying una buona canzone). Ma, come dirò tra poco, queste critiche negative (a parte AllMusic) non hanno affatto compromesso il successo del singolo.
    9. Successo commerciale
    E’ arrivata al #1 in Italia e al #2 nel Regno Unito e includendo i Paesi appena citati, è stata in top 20 in 12 Paesi, oltre alla classifica generale europea. Ha ricevuto il doppio platino nel Regno Unito vendendo oltre 600.000 copie.
    10. Cover
    La cantante soul britannica Leona Lewis ne ha inciso una cover (mi è piaciuta) nel 2009 per il suo secondo album Echo. Nel novembre 2020, un gruppo di artisti ne ha inciso una cover per beneficenza i cui proventi sono andati a BBC Children In Need. Hanno partecipato diversi cantanti e musicisti non solo inglesi, ma anche americani e irlandesi (tra cui anche Ava Max, che mi piace molto -la mia canzone preferita di Ava è Torn-). Adesso non mi metto a scrivere i nomi di tutti, però ti consiglio una cosa: ascolta prima l’originale e, se ti piace, ascolta anche le cover se vuoi.
    11. Il mio giudizio
    Questo pezzo non colpisce al primo ascolto. E’ una delle mie preferite in assoluto degli Oasis. O la ami o la odi. Mia mamma (che non è vecchissima ma neanche giovanissima), per esempio, l’ha odiata per 19 anni, poi, una sera dell’estate 2021 (ero in Campania insieme alla mia famiglia) mi ha chiesto di fargliela sentire. Non me lo aspettavo. Ha provato ad ascoltarla senza pregiudizi e adesso, anche se non è la sua preferita in assoluto degli Oasis, le piace molto.
    Può essere considerata moscia e banale, ma anche emozionante e commovente. Io scelgo la seconda, ma ognuno ha i suoi gusti 🙂
    Un saluto 🙂
    P. S. Se arriverai ad ascoltare la cover fatta l’anno scorso da tanti artisti ti consiglio comunque di informarti un po’ su quella reinterpretazione (che, dopo la riscoperta della canzone originale, ho fatto ascoltare a mia madre e ha apprezzato pure questa cover) 🙂 sono stata molto sintetica ma ho cercato di prendere l’essenziale

    1. Allora il video parte di giorno e termina di notte, comunque si capisce qualcosa…Ad un certo punto si vede una scarpa annerita, le sirene della polizia…Sì insomma, non si vede mentre lei si dà fuoco, ma lo si intuisce…
      La canzone mi è piaciuta ma ho delle osservazioni al riguardo:
      1-Il primo verso ci introduce alla canzone facendoci pensare ad una ballad, ed è così, ma poi col ritornello sembrano salire. Nel secondo verso tornano giù, dopo una parte molto sinfonica con batteria e tastiera e background vocali melodiche. La canzone è una ballad con una parte quasi “sperimentale” oserei dire nel secondo verso.
      2- La parte strumentale è magnifica, in tutti i punti in cui viene suonata, soprattutto prima del ponte.
      3- La canzone non è brutta, ma è una ballad un po’ lunga che viene “movimentata”, però verso la fine si ripete.
      4- La canzone è bella, come già detto, ma la voce del cantante sembra inadatta al pezzo, è un po’ rude, sembra quasi un’imposizione nel modo in cui la canta.
      Ti ringrazio per avermi fatto conoscere questa canzone,
      Grazie per la “biografia” degli Oasis che stai facendo!!!
      Un saluto,
      Richard 🙂

    2. Ciao Carmela, mi chiamo Luca. Sono un grande fan degli Oasis e sono rimasto colpito dalle tue conoscenze sulla band che vorrei approfondire. Ti andrebbe di confrontarci? Magari su WhatsApp o Facebook?

      1. Sono felice cara Carmela che tu abbia trovato qualcuno!
        Il problema è che io non posso pubblicare commenti contenenti numeri di telefono, per quanto riguarda WhatsApp, e non credo che Carmela abbia i social. Potrei fornirle il tuo indirizzo email, con cui potrete contattarvi – se Carmela sarà d’accordo – ma Carmela mi deve fornire il suo. Chiaramente io non pubblicherò il commento con l’indirizzo email di Carmela e scriverò via mail (angolodirichard@outlook.it) all’indirizzo email di Luca l’indirizzo email di Carmela, o viceversa scriverò a Carmela l’indirizzo email di Luca (che è scritto ma non è visibile agli altri, Carmela non inserisce il suo indirizzo email nella sezione per i commenti). Resto in attesa di una risposta da parte di Carmela.

  4. Concordo sul fatto che sia un po’ lunga (4:50) e che sia sperimentale (un gruppo rock che si mette a fare una ballad pop). In questa canzone, l’avrai notato, Noel fa la seconda voce mentre suo fratello Liam la prima. Io, francamente, ci avrei visto più Noel a cantare questo pezzo, infatti nei suoi concerti solisti lo canta. A me piace la canzone non solo per il testo, ma anche per la musicalità. Ottime osservazioni!
    Un saluto 😄

    1. Sì, Noel ha una voce più morbida, si sente anche nelle background vocali.
      Grazie ancora,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  5. Come ogni sabato/domenica sera, ecco la nuova puntata della storia degli Oasis! Analizzerò l’ultimo album in studio (non è l’ultima puntata questa, eh), “Dig Out Your Soul” del 2008.
    Qui ci sono ancora sperimentazioni, e già che ci sono riporto tutti gli stili di ogni album:
    1- Definitely Maybe (1994): pop punk, punk rock, power pop, rock alternativo, indie rock, britpop;
    2- (What’s the story) Morning Glory? (1995): pop rock, indie rock, britpop, indie pop, power pop, punk rock, soft rock, rock psichedelico, rock sinfonico, dream pop/shoegaze, rock alternativo;
    3- Be here now (1997): lo stile generale è pop rock/punk/britpop/power pop/indie rock/rock sinfonico/rock alternativo, ma anche post grunge/alternative metal/nu metal/noise rock (una volta hardcore/industrial un’altra più country), country/western, art pop/art rock, rock psichedelico e dream pop/shoegaze;
    4- Standing on the shoulder of giants (2000): rock psichedelico, progressive metal, progressive rock, hard rock, baroque pop, gothic rock, gothic metal, rock alternativo, art rock, blues rock, art pop;
    5- Heathen Chemistry (2002): pop rock/punk/britpop/power pop/indie rock/rock sinfonico/rock alternativo e anche psichedelico
    6- Don’t believe the truth (2005): rock’n’roll, blues rock, britpop, rock alternativo, shoegaze/dream pop…
    E in Dig Out Your Soul? C’è l’hard rock spesso psichedelico e collegato al blues (Bag it up, The shock of the lightning -tra l’altro primo singolo-, Ain’t got nothing, ), il loro stile classico pop rock/punk/britpop/power pop/indie rock/rock sinfonico/rock alternativo (The turning, I’m outta time, Soldier on), l’electric blues/blues rock/hard rock (Waiting for the rapture, The nature of reality), il country rock a volte psichedelico a volte più acido ((Get off your) high horse lady), Falling down -ultimo singolo della carriera degli Oasis di cui parlerò alla fine-), e anche un pezzo simile a “Who feels love?” di SOTSOG (To be where’s the life). E’ un disco piuttosto cupo, non solo per il fatto che sia il loro ultimo, ma anche perché fa proprio capire che c’era qualcosa che stava per esplodere (prossima puntata sulla fine degli Oasis, cosa è successo durante quel maledetto 28-8-2009 e cosa facevo). C’è anche una dedica alla compagna (ora moglie) di Noel, (Waiting for the rapture). Che ne penso di questo disco? Molto sottovalutato. Sicuramente una boccata d’aria dopo “Don’t believe the truth” che conteneva (e contiene) tutt’ora belle canzoni come The importance of being idle e Let there be love, ma anche una pera (perdonami il termine) come Lyla. Certo non batte i primi 5, ma è comunque un buon disco.
    E adesso, come promesso, parlerò dell’ultimo singolo, Falling Down, cantato e scritto da Noel!
    E’ un pezzo molto cupo (come tutti quelli del disco), ma questo in particolare, insieme ad altri, è un vero e proprio pugno allo stomaco. Il video poi è tutto un programma. Visto che è perturbante allo stato puro, ti consiglio di vedere prima cosa dice Wikipedia (puoi scegliere se English, Italia o altre lingue) e poi di vederlo.
    Ti dico solo due cose:
    1- essendo originari di una famiglia della classe operaia, i due fratelli Gallagher sono repubblicani (specialmente Noel);
    2- il video non c’entra direttamente con la canzone, ma se interpretata bene c’entra eccome.
    Se lo vedi dimmi solo se è perturbante sì o no. Non il giudizio sulla canzone.
    Un saluto 🙂
    P. S. Spoiler della prossima puntata: chi ha fatto il gesto drastico ha sconfitto una bestia tremenda con cui conviveva da anni a più riprese. Solo questo. Vedrai il prossimo weekend

    1. https://angolodirichard.it/2021/10/23/quella-volta-che-jerad-finck-mi-spiego-blood-in-the-water/
      Dopo darò un’occhiata al video. Mi piacerebbe sapere il tuo parere su Jerad Finck, qui c’è una sua canzone spiegatami da lui.
      Il social di cui vedi le immagini è Facebook.
      Buona serata e grazie per i tuoi puntuali aggiornamenti sugli Oasis, ho anche un’altra bella notizia da darti!
      Nel weekend la pagina più visitata è proprio questo articolo (suppongo per i commenti che lasci) e nella settimana precedente ha totalizzato 21 visite.
      Grazie!
      Attendo con fervore la prossima puntata!
      Un saluto,
      Richard 🙂

    2. Ho visto il video…Non l’ho trovato perturbante, ma molto molto triste.
      La doppia vita che conduce questa ragazza…Quando l’ho vista in auto pensavo a Lady D, ma non penso si riferissero a lei.
      Ti ringrazio per avermi fatto conoscere gli Oasis così a fondo, anche se conosco ancora poco al riguardo rispetto a te.
      Posso scrivere un articolo al riguardo? Ti chiedo chiaramente il “permesso” perché tu parli degli Oasis sul blog, anche se nei commenti, e non vorrei offuscare o rovinare qualcosa che stai scrivendo o che devi scrivere.
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Io trovo perturbanti le scene in cui si droga, e anche un po’ quando i fratelli Gallagher, che sembrano sapere cosa fa, le dicono “no!”. È una critica ai tabloid (i massimi nemici di entrambi) e anche all’ipocrisia, che sia la Famiglia Reale o meno.
        Sì sì, potresti parlarne, ad esempio un articolo a riguardo di qualcosa, o anche parlare di “Stop Crying your heart out” che sia nei video perturbanti o anche nelle canzoni che la critica ha cercato di affondare senza successo. Però sono esempi, ovviamente. Ma, nel caso volessi, aspetto!
        Per quanto riguarda me, io ho una famiglia. Non vorrei dire altro, più che altro per privacy, non perché non ti voglia parlare di me, ma perché io sono una persona abbastanza discreta (nonostante abbia molti amici e molte amiche) su questo. Se deciderò di dire qualcosa (forse accadrà, chi lo sa) sarà in uno dei prossimi commenti. Ad esempio, già nel prossimo, quando parlerò del loro scioglimento, accennerò qualcosa. Penso anche io che sia dovuto alle mie puntate, ma nel caso sono comunque contenta 🙂
        Un saluto 🙂

        1. No, non hai capito.
          Io infatti non capivo perché tu mi parlassi della famiglia, con la frase: “Ti ringrazio per avermi fatto conoscere gli Oasis così a fondo, anche se conosco ancora poco al riguardo rispetto a te.” intendevo che conosco gli OASIS POCO RISPETTO A QUANTO LI CONOSCA TU! “Ti ringrazio per avermi fatto conoscere gli Oasis così a fondo, anche se conosco ancora poco al riguardo (cioè sugli Oasis) rispetto a te.
          Non voglio sapere i tuoi fatti privati, tantomeno su un blog che parla di musica, e fai bene ad essere discreta, soprattutto sul web!
          Un saluto,
          Richard 🙂

          1. Lo so, ho capito. Non mi sono arrabbiata, anzi. Io mi arrabbio solo se mi fanno male (in qualunque modo). E’ comunque molto triste, e lì ci si arriva facilmente (si possono considerare allegre scene come quella in cui la principessa piange in macchina?). Un mio amico che, come me, ha vissuto sulla propria pelle quegli anni, non li seguiva molto, e poi li ha riscoperti diverso tempo dopo! Secondo me la privacy è una delle cose migliori, e sono contenta che tu sia d’accordo con me!
            Un saluto 🙂

            1. No, la scena in cui la principessa piange in macchina mi ricorda un po’ “Part of Me” di Katy Perry, la scena iniziale, anche perché lei assomiglia un po’ a Katy, comunque è tristissima.
              Sì, la privacy è importante, nell’articolo su Jerad Finck vedi il nome del mio profilo FB ad esempio, ma quello mi importa poco perché scrivendo anche libri, ho l’informativa su Google ecc…Però i “dati” più riservati sono miei e basta, è giusto condividere la propria vita sui social ma entro certi limiti.
              Sono felice che si sia risolta questa cosa, avevo capito che non ti eri arrabbiata, ma io non capivo perché tu mi dicessi quella cosa, e sono andato a rileggere i commenti precedenti.
              Grazie e buona serata,
              Richard 🙂

      2. O, sempre nel caso dovessi scrivere un articolo, ti dò un altro suggerimento: nella rubrica delle canzoni che parlano di problemi mentali di ogni tipo, potresti parlare (sempre se vuoi, eh) delle tre canzoni di Standing On The Shoulder Of Giants che parlano dei problemi di Noel tra il 1995 e il 2000 (ma anche oltre), ovvero Gas Panic! (cantata però da Liam, anche se scritta da Noel, in cui si parla specialmente di attacchi di panico ma nel ritornello anche di psicosi, paranoia, depressione, stati confusionali e respiro affannoso (per una crisi d’astinenza poteva morire da un momento all’altro per come era messo), Where did it all go wrong? e Sunday morning call (quest’ultima ha un video piuttosto perturbante, lo dirò alla fine perché), che all’apparenza sono più tranquille, ma sono sempre molto tristi, in cui si parla specialmente di depressione (nel ritornello di “Where did it all go wrong?” il verso “it sticks around with you until the day you die” secondo me si riferisce anche alla depressione). Ecco, questa volta sarà una puntata extra: se ieri ho parlato dell’ultimo disco, oggi sarà una puntata cruda: infatti parlerò di questa triade di canzoni di SOTSOG (ma forse si aggiunge una quarta sempre di quell’album) e più precisamente della disintossicazione di Noel. Una sola raccomandazione: chiunque legga lo faccia in un momento di calma perché è una storia terrificante. Ci si potrebbe fare un film. Buona lettura (forse chi proseguirà si spaventerà).

        Molti artisti vanno in crisi per il successo. Sono molte (purtroppo) le storie di star che vengono danneggiate o, peggio ancora, perdono la vita per la troppa fama. Se sei, se non il più grande, uno dei più grandi cantautori della tua generazione, se hai venduto più di 30 milioni di copie con i primi tuoi due album, se fai parte di una delle rock band più famose del pianeta, se hai passato un’infanzia e un’adolescenza tremende (una delle prossime puntate sarà sull’infanzia dei due fratelli)… questa è una storia sì brutta, ma che fortunatamente è finita bene. Intorno al 1995, verso l’apice del successo, Noel ha cominciato a fare uso di cocaina tutte le sere. Orrore, vero?
        Nel ’96, l’anno dei grandi concerti (i due di Maine Road e i due di Knebworth), sono cominciate le reazioni somatiche. (per chi non sapesse cosa significa: le reazioni somatiche sono le reazioni fisiche a uno stimolo interno o esterno.)
        Dovute alla droga, ma anche ad altro. L’ansia. E anche la depressione. Come ho già detto, per via della pressione della fama. Non solo per i tabloid. Infatti poco fa parlavo di reazioni somatiche all’ansia. Ecco che arrivano gli attacchi di panico. In quel periodo gli Oasis erano delle star. Nel 1997, anno del loro terzo album Be here now, Noel sposa Meg, che aveva conosciuto poco tempo prima. Anche lei tossica come lui (aggiungo un aggettivo: persa come lui). Poco dopo il matrimonio (manco un mese dopo) esce il primo singolo da quel disco, “D’You Know What I Mean?” (che avrà una puntata a parte). Ma quello è anche l’anno del campanello d’allarme. Spostiamoci a Detroit, Michigan, Stati Uniti. La droga e lo stress avevano causato un (l’ennesimo) attacco di panico. Dopo una serata con la band si ritrovò solo. Era notte. Improvvisamente si sentì mancare, come se fosse sul punto di un infarto. Lo portarono in ambulanza e si trovò in ospedale. Passò sotto un metal detector e un ragazzo inglese che, a detta di Noel, “era emaciato e sembrava sveglio da tre giorni”, gli chiese: “Hai armi?”. L’ex Oasis, che aveva anche una psicosi in quel momento ed era in stato confusionale, rispose: “No, penso che io stia per morire…”. Arrivarono i medici. Noel cercò di spiegare la situazione (nel caso non fosse chiara), ma i dottori non capivano niente. Come mai? Per il suo accento. Sì, hai letto bene.
        Comprendendo tutto il contrario, i medici risposero cose del tipo: “sei sulla buona strada”, “andiamo a trovare qualcun altro”. Lui, nonostante il suo stato, con queste str****te (sì, bisogna chiamarle così perché in quel caso i medici si sono comportati malissimo), pensò: “Penso di essere sulla buona strada, è finita”. Quanto rimase in quel posto? Includendo quella volta, ci stette tre notti consecutive. 24 ore dopo, ne ebbe un altro uguale. Poi venne finalmente dimesso. In quei momenti gli diedero anche dei calmanti che solo all’ultima notte servirono giusto un po’ di più. Aveva 30 anni. Tornò ad esibirsi con la band e Meg fu contenta di rivederlo. A Londra Noel e Meg avevano una villa, Supernova Heights, altrimenti definito da mia madre “il regno del trash”. Cosa dire di divani leopardati e festini sesso droga e rock’n’roll con VIP come la modella inglese Kate Moss e attori come l’americano Johnny Depp? (Ma anche altri altrettanto tossici come Noel&Meg e gli ultimi due citati). Anche Liam e sua moglie, l’attrice inglese Patsy Kensit (ci sarà una puntata sulle fidanzate, sulle mogli, sui figli e sulle figlie di entrambi). E ti dico un altro VIP: al trentesimo compleanno di Noel l’attore Ewan McGregor (che ha recitato in Star Wars) lo ha sfidato a una battaglia a spade laser. La mattina dopo la festa. Ma ecco che arriva il 1998. L’ANNO CRUCIALE. L’ANNO DEL NUOVO INIZIO. NELLA VITA DI NOEL C’E’ UN PRE 1998 E UN DOPO 1998. E’ l’ultimo anno di Supernova Heights. C’è una foto di quell’anno, sempre nella villa, che raffigura Noel e Kate Moss seduti su un divano verde che ridono. Lei ha in mano una borsetta da cui prende una sigaretta, lui che ha in una mano una birra e una sigaretta. Quando ho raccontato tutta questa storia a mia madre, non molto tempo fa, ha commentato, nel suo dialetto campano: “mii che eletta cumpagnia quelli di Supernova Heights” (era molto sarcastica ovviamente). Ma torniamo al 1998. 5 giugno. Stanno per iniziare i Mondiali di calcio 1998 in Francia (vinti dai francesi per la cronaca), e per la qualificazione c’è la partita amichevole Germania-Lussemburgo finita 7-0 per i tedeschi (i marcatori sono stati i calciatori Oliver Bierhoff e Uls Kirsten che realizzarono una doppietta a testa, mentre le altre reti furono di Jurgen Klinsmann, Thomas Helmer e Christian Ziege).
        Sempre quando ho detto a mia mamma tutto quello che sto raccontando, ho pronunciato male il nome del calciatore Bierhoff e lei ha esclamato “e meno male che parli tedesco!” (sì, è vero, non lo so tutto per intero ma lo parlo abbastanza, anche se so meglio l’inglese). Quel giorno a Supernova Heights era festa (come quasi sempre): c’era un sacco di gente, e molti Noel&Meg li avevano accettati anche se non li conoscevano, e solo perché presentati come “amici di Kate, amici di Johnny” ecc.!
        Durante la partita, Noel è andato a prendere dei noodles perché aveva fame, e anche una birra. Ma mentre mangiava, ha avuto una stranissima sensazione: un malessere (all’apparenza potrebbe sembrare niente di che), ma non uno qualsiasi. Si rese conto che insieme a lui, a parte Meg, Johnny Depp, Kate Moss, Liam e sua moglie (insieme a qualche altro) non conosceva quasi nessuno, e con queste persone aveva in comune solo il fatto di volersi drogare con più cose possibili. “Ha avuto una psicosi, l’ennesima” ha detto mia madre sempre quella volta. Infatti non sapeva più dove fosse…
        Vendette la villa l’anno dopo e la coppia Noel&Meg andò a vivere in Thailandia per qualche tempo per isolarsi (1998). Poi tornò nel Regno Unito, a Chalfont St. Giles, in campagna, un villaggio a una quarantina di chilometri da Londra. E’ stato qua che ho composto la triade Gas Panic!-Where did it all go wrong?-Sunday morning call. Mi soffermo brevemente sulla nascita della prima citata. Gli attacchi di panico li aveva di sera e di notte. Quella volta a Noel venne l’ennesimo attacco notturno. Solitamente svegliava Meg e parlavano tutta la notte. Quella volta (erano le 4 di mattina) stranamente lei non si svegliò. Allora Noel, dopo aver riacquistato un po’ di calma, corse a prendere la sua chitarra e scrisse Gas Panic!. Ne è anche presente una demo, ovvero la versione originale che Noel compose in quel momento. La scrisse quella mattina presto, andò in studio di registrazione, la incise (cantando e suonando tutti gli strumenti) e poco dopo la mostrò al resto della band. Poi si decise che l’avrebbe cantata Liam, ma anche Noel ci ha saputo fare (mi piacciono molto le voci di entrambi). Ovviamente non si può apprezzare più la demo del prodotto completo perché la demo è incompleta, ma…
        Era anche in crisi con Meg e, poco prima dell’uscita di Standing On The Shoulder Of Giants,
        diventarono genitori. Infatti, il 27 gennaio 2000, è nata Anais, la prima figlia di Noel. Quell’anno gli Oasis si sono esibiti anche al Festival di Sanremo, cantando in playback. Ma Noel si vedeva (il filmato è ancora presente su YouTube) che non stava proprio bene. Durante il tour dell’album, i due fratelli hanno avuto un litigio e a Noel è preso un mezzo esaurimento nervoso (non è stata la prima volta). Andò a Ibiza, dove ha conosciuto Sara, la sua attuale moglie. Poi Noel divorziò da Meg e lei andò in clinica. Si è disintossicata. E anche lui.
        Ecco, dopo tutta questa storia, riporto tutti i riferimenti che ci sono a queste occasioni nell’album:
        -Nel primo singolo “Go let it out”, si dice “Sister psychosis don’t got a lot to say”;
        -In “Gas Panic!” ho detto già tutto, come anche per Sunday Morning Call e Where did it all go wrong?.
        Ho finito…
        Spero che la storia sia piaciuta…
        Un saluto a chiunque abbia letto 🙂

        1. Grazie per questa tessera di puzzle aggiuntiva.
          Sono storie molto tristi, la droga fa brutti scherzi…Come anche gli alcolici e altre dipendenze (Lil Wayne ad esempio si droga con sciroppo per la tosse).
          Molte star negli anni hanno risentito del peso del successo, hai scritto una cosa veramente interessante!
          Invito chiunque (ripeto, chiunque!) voglia saperne di più a chiedere all’Angolo di Richard (quindi a me) qualcosa sugli Oasis, posso scrivere articoli appositi sulle canzoni, o se avete piacere potete chiedere anche a Carmela che è molto ben informata!
          Un saluto a tutti i lettori e fan degli Oasis,
          Richard 🙂

          1. Lil Wayne che si droga con lo sciroppo della tosse è indifendibile… si può anche morire per abuso di medicinali (probabilmente Michael Jackson è morto per questo, ma anche Prince)… Sono storie tristissime, infatti quando ascolto quel disco (a cui sono affezionata), il mio umore crolla… penso sì che fortunatamente Noel quel periodo lo ha superato, ma sono canzoni OGGETTIVAMENTE tristi…
            Ho scritto anche della battaglia a spade laser perché hai detto spesso di essere appassionato di Star Wars, quindi l’ho aggiunto pensandoti 😉
            Ci sono artisti che purtroppo perdono la vita per colpa (anche) della troppa fama…
            Un saluto 😉 e viva la forza di uscire dalle situazioni difficili…

            1. Esatto!
              Sì, sono un grande fan di Star Wars 🙂
              Un saluto,
              Richard

        2. E mi sono scordata di una cosa: tutte le compagnie di Supernova Heights le ha lasciate per qualche anno, poi si è rimesso in contatto con gli amici dell’epoca (non gli amici degli amici, ma gli amici, quelli con cui aveva stretto un vero legame). Si sono anche loro disintossicati,quindi Kate, Johnny e tutti gli altri sono ancora suoi amici…
          Con Meg ha rapporti civili… quando si vedono per la figlia non si sputano in faccia… parlano normalmente, nè amandosi nè odiandosi…
          P. S. Può essere che Katy abbia sentito parlare del video di Falling Down, non solo perché l’ex marito è amico di Noel, ma anche perché è famoso il videoclip…

          1. Russell Brand era drogato/alcolizzato lo dice anche Katy in “Circle the Drain”
            Anche lei però ha avuto problemi di depressione e alcolismo, ne parla prima in “By The Grace of God” poi in “Dance With The Devil”.
            Buffa la vita…Prima Katy si lamentava dei gravi problemi di alcolismo di Russell poi lo è diventata a sua volta. Meno male che ha avuto il coraggio di raccontarlo e affrontarlo, e che ha incontrato Orlando.
            Tornando agli Oasis, “Gas Panic” non ha un video ufficiale…Ma io avevo capito che lo aveva. Comunque la canzone è inquietante…
            Realmente!

  6. E, puntualmente, come ogni weekend, arriva la nuova puntata della storia degli Oasis! Questa sarà la puntata più cruda di tutte, ancora di più della precedente del 24-10-2021 sulla vita di Noel tra il 1996 e il 2001. E forse anche più della prossima, in cui parlerò dell’adolescenza dei due fratelli… E’ quella del 28-8-2009. QUANDO TUTTO CROLLA. Ma prima di arrivare a quella sera, facciamo qualche piccolo passo indietro, per capire chi ha ragione e chi ha torto.
    E’ stra risaputo che i Gallagher non siano mai andati d’accordo, e spesso Liam si comportava male, anche sul palco (ci sarà una puntata su alcuni episodi del genere). Ma, quando è nata Anais, la prima figlia di Noel (questo l’ho già detto la volta scorsa, ma tra poco aggiungo un dettaglio inquietante), nel 2000… Liam… ha fatto una cosa bruttissima: MISE IN DUBBIO LA PATERNITA’ DI NOEL. Avete letto bene. 😳😬. Mi viene spontaneo (forse sbaglio) farmi una domanda: COME PUOI ATTACCARE COSI’ UNA PERSONA CHE, A PARTE IL FATTO CHE E’ TUO FRATELLO, STA PASSANDO UN BRUTTISSIMO PERIODO DELLA SUA VITA PURE DA TROPPI ANNI? Poi quando Noel divorziò da Meg (riferimenti alla scorsa puntata) e incontra Sara, la sua attuale moglie, Liam è fuori di sè: anche lui si è lasciato e ha trovato un nuovo amore, la cantante R&B canadese Nicole Appleton, membro del gruppo R&B anglo-canadese delle All Saints (sono anche pop, ma più R&B) da cui nasce anche un figlio, Gene. Ma quando Noel e Sara si separano per un breve periodo, Liam è proprio fuori di testa. L’anno scorso Sara è stata intervistata da Vogue UK, e riporto un passaggio tradotto dell’intervista in cui spiega i disagi di quel periodo:
    “(una volta) Mi ha telefonato 11 volte in una notte. Ero ‘tr**a del ca**o’ qua e ‘tr**a del ca**o’ là”. Di recente ho letto l’articolo tradotto a mia madre e ci siamo soffermate proprio su questo passaggio e lei (che non è una giovanotta ma neanche è anzianissima) ha detto questo:
    “Come sai, Carmela, io amo molto i due fratelli, ma riguardo a intelligenza Noel supera Liam: già quando faceva lo stupido sul palco (nota della sottoscritta: sarà uno dei prossimi argomenti) si comportava malissimo, ma proprio sul piano morale è pessimo: sarà pure divertente a volte, avrà pure una bella voce e tutto… però… già il fatto della paternità messa in dubbio è orribile, ma espressioni come appunto “tr**a del ca**o” e altre sono molto sessiste.”
    Poi Noel e Sara tornano insieme poco tempo dopo. Ma, mentre la salute mentale di Noel andava sempre più a peggiorare (il quartetto maledetto attacchi di panico/respiro affannato/psicosi/stati confusionali era del passato -nonostante Noel sia sempre attento agli attacchi di panico -in una recente intervista per una radio francese ha pure detto della tecnica che usa tutt’ora quando sente che sta per arrivare– ma…), Liam ha la grande idea di fondare una linea d’abbigliamento chiamata “Pretty Green”. Siamo nel 2007. Niente di male, se solo non fosse stato uno degli inizi della fine. Chiunque legga, se vuole, può andare a digitare su google immagini “pretty green” vi compariranno anche foto di vestiti piuttosto discutibili, almeno secondo i miei gusti…
    Noel detestava molto questa cosa, Liam aveva PRETESO di usare questa nuova linea d’abbigliamento nel tour di Dig Out Your Soul, il loro ultimo disco. Ecco. Come saprete, in quell’album c’è la canzone “Falling Down” dove Noel parla praticamente di pensieri suicidi (in uno degli ultimi articoli di questo blog in cui si parla di pezzi che trattano problemi mentale viene nominata). In quel periodo c’era un problema grosso per lui. Qualcosa che durava da troppi, troppi anni. Io sono convinta che quel pezzo sia autobiografico. Gli Oasis erano anche una sua Creatura, come anche di Liam e degli altri membri, ma negli ultimi tempi stava andando a rotoli (anche) per colpa di Liam. Torniamo alla Pretty Green: di recente Noel ha parlato dell’episodio che potrebbe essere stato la causa scatenante dell’inizio della fine:
    “Liam ci diede un sacco di vestiti, non solo a me, a tutta la band. Io mi recai direttamente in un negozio di beneficenza e lasciai tutto sulla soglia dello shop. Liam andò fuori di testa, mi disse: ‘Se non li volevi, avresti dovuto semplicemente dirlo, ca**o’. I vestiti erano sui manichini di un negozio di Barnardo’s un mese prima del lancio del marchio. Arrivando al dunque, quello è stato l’inizio della fine”. Secondo me in questo Noel ha sbagliato, ma…
    Ecco, dopo questa lunghissima premessa, eccoci al 28-08-2009. Siamo a Parigi, al Festival del Rock En Seine. Sta per iniziare il quart’ultimo concerto del Dig Out Your Soul Tour, c’è tensione. Poco prima dell’inizio, i due litigano. Si lanciano prugne, chitarre e molto altro. In quel preciso istante, a Noel venne un pensiero. Durò due secondi. Cosa voleva di più? E poi stare negli Oasis per lui era un incubo, non era più quella bellissima creatura che aveva creato, insieme ad altri, nel 1991. Erano passati diciotto anni, gli erano successe cose sia positive sia molto negative…
    Poco dopo pubblica un messaggio sul sito ufficiale del gruppo. Fu uno shock.
    “È con un po’ di tristezza e grande sollievo che vi dico che ho lasciato Oasis stasera. La gente scriverà e dirà ciò che gli piace, ma semplicemente non potrei continuare a lavorare con Liam un giorno di più”. Annullò il concerto (quella sera arrivarono i Deep Purple, e i fan degli Oasis che erano lì li hanno apprezzati molto, ma…) e anche le ultime date, tra cui quella di Milano. In quel momento ero da sola, e alla lettura mi misi a piangere.
    GLI OASIS SI ERANO SCIOLTI.
    Strano (ma forse neanche tanto), ma 10 anni dopo Noel disse di essersi pentito di quella scelta. Se fossi stata in lui, avrei finito il tour (mancavano poche date) e me ne sarei andata, anche perché Liam si stava comportando maluccio a mio avviso. Non voglio santificare Noel, ma Liam si è comportato non benissimo. Ma… ma… andandosene via all’improvviso, ha sconfitto il suo Male. Quella belva che da più di un decennio combatteva, quella che resisteva. Quella che sembrava non andarsene più. Sconfisse la sua DEPRESSIONE. Definitivamente. A distanza di 12 anni dall’episodio, Liam sembra essere stato traumatizzato. Pensa che la vera causa della fine non sia stata la Pretty Green o la depressione di Noel o mille altri fattori. Pensa sia stata Sara. In futuro su Twitter (Liam è molto attivo su quel social) l’avrebbe chiamata “strega”, paragonata al presidente russo Vladimir Putin, ma non solo… nell’intervista a Vogue citata all’inizio, lei ha detto di aver contattato uno studio legale. Nel giugno 2019, Sara ha commentato non benissimo l’esibizione di Liam al Festival di Glastonbury. Arriva allora un messaggio Whatsapp ad Anais, la figlia maggiore di Noel (lui ha tre figli, includendola): “dì alla tua matrigna di stare molto attenta.” Infatti lei non è figlia di Sara come ho già detto non molto tempo fa. Noel ovviamente non l’ha presa benissimo (beh), e ha postato il tutto su Twitter insieme a un lungo commento di cui cito una parte (ovviamente tradotta):
    “Così adesso mandi messaggi minatori attraverso mia figlia che è un’adolescente? Sei sempre stato bravo a intimidire le donne, adesso cosa pensi di fare? prendere mia moglie per il collo per farle vedere chi è che comanda? O forse proverai a introdurti nella nostra proprietà per cantare ‘Sh**wave’ in giardino o per imbrattare le pareti del bagno con gli stupidi versi delle tue canzoni?”. Ha citato un pezzo di Liam che era uscito poco tempo prima, Shockwave, cambiandolo con un’espressione poco lusinghiera. Poi Liam ha chiesto scusa. Ma non si dovrebbe pensare prima alle cose? Il giorno esatto del decimo anniversario, quest’ultimo ha pubblicato un video molto triste dell’ultimo pezzo suo uscito (Liam, eh), in cu (sia brano sia video) dà la colpa al fratello.
    Ecco, dopo tutto questo, potete rispondere a questo commento (lo vedrò quando verrà approvato). Per me entrambi hanno le loro ragioni e i loro torti. Io preferisco in generale Noel, ma apprezzo anche Liam.
    Un saluto 🙂

    1. Grazie per questa nuova puntata sugli Oasis, ho letto con molta attenzione e curiosità, mi ero un attimo perso sul passaggio del messaggio ricevuto da Anais.
      Ti ringrazio anche per “mandare avanti il blog” in questo momento, poiché io non riesco a scrivere articoli troppo lunghi senza che mi giri la testa. (Vedi comunicazione 29 Ottobre 2021).
      Comunque non preoccupatevi! Tornerò più forte di prima! E quando starò meglio metterò la comunicazione sul blog.
      Un saluto
      Richard 🙂

  7. Rieccomi! Questa di oggi sarà una puntata tosta: infatti parlerò dell’infanzia e dell’adolescenza dei due fratelli Gallagher. Sarà una puntata in due parti: oggi parlerò di Noel e la prossima settimana (ma se riesco anche domani) perché è il maggiore d’età. Partirò dalla loro nascita fino alla formazione degli Oasis. Noel e Liam hanno vissuto sì le stesse cose ma con minore intensità.
    Allacciatevi le cinture… si parte!
    Noel (che in realtà ha anche altri due nomi, infatti si chiama Noel Thomas David) è nato a Longsight, un quartiere di Manchester, il 29 maggio 1967. E’ il secondo di tre fratelli: il maggiore, Paul Anthony Christopher, è nato nel 1966 (a differenza degli altri due, quest’ultimo non lavora nel settore dello spettacolo). La famiglia Gallagher, come si potrebbe forse intuire dal cognome, non è inglese: i genitori, infatti, sono di origini irlandesi: la mamma, Peggy, è della contea di Mayo, per la precisione di Charlestown, il padre, Tommy, invece è della contea di Meath, precisamente di Duleek. Nel 1972, con la nascita di Liam (che in realtà si chiama William John Paul detto Liam), tutta la famiglia si trasferisce a Burnage, un altro quartiere di Manchester (infatti Liam è nato lì). Ecco, l’infanzia dei fratelli non è stata delle più semplici: era una famiglia della Classe Operaia (poi i due sono diventati dei “Working Class Heroes”), ma non solo: il padre Tommy, infatti, era solito picchiare la moglie e i figli (era un alcolista il papà), soprattutto Noel e Paul. Anche Liam, ma non ai livelli dei due fratelli maggiori. Questi ultimi diventarono addirittura balbuzienti (problema che poi supereranno fortunatamente).
    E non è tutto: se a casa c’è violenza, a scuola il piccolo Noel comincia ad avvertire problemi: infatti ha problemi con le parole con più di sei lettere, non sa nè leggere nè scrivere le note (problema che ha tutt’ora), la sua ortografia non è delle migliori e soprattutto fatica a scrivere bene una o più frasi. Come dirà in un’intervista per la rivista inglese “Q Magazine” nel 1996:
    “Quello in cui andavo male era l’ortografia. Ancora adesso. Qualcosa con più di sei lettere e sono sparito.” e alla domanda dell’intervistatore che gli aveva chiesto se fosse dislessico, Noel rispose: “In realtà lo sono. A volte do il testo a Liam e mancano le due parole chiave della frase. Quando gli ho fatto vedere “Don’t Look Back In Anger” (canzone degli Oasis del 1996 cantata da Noel che, ve lo dico subito, in futuro avrà una puntata speciale, nota della sottoscritta), cantando “But don’t BACK in anger, not today” (nota della sottoscritta: il verso citato è quello finale: “But don’t look back in anger/I heard you say/At least not today”). Sto dicendo: “E’ Don’t LOOK BACK in anger”, e lui: “beh, non è quello che c’è scritto qui”. Per questo problema a scuola non andava bene.
    In quella stessa intervista ha aggiunto un altro dettaglio sulla sua infanzia (non riguarda la dislessia) che traduco:
    “Quando ero alle elementari ho avuto un’infezione renale per anni, quindi ero l’unico bambino autorizzato a indossare pantaloni lunghi. Tutti mi odiavano”.
    Dopo questa piccola parentesi, torniamo alla casa di Burnage: infatti Noel e Liam hanno condiviso la stessa stanza in quel periodo. Dopo anni di povertà e violenze, la mamma, Peggy, decide di divorziare. Lei cominciò ad avviare la pratica già nel 1976 (quando i tre fratelli avevano rispettivamente 10, 9 e 4 anni), ma la situazione è definitivamente precipitata una sera del 1984, quando Tommy, tornato da casa ubriaco, aggredisce la moglie e dà un pugno a Noel che rimane quasi privo di conoscenza e viene portato in ospedale. Aveva 17 anni. Poco tempo dopo Peggy e i tre figli fuggirono da casa una notte (nel documentario “Supersonic” uscito nel 2016 Peggy ricorda che gli avevano lasciato solo le forchette). I due fratelli Liam e Noel diventarono dei teppisti da ragazzini. Nella parte di oggi ovviamente mi concentrerò sulle bravate di Noel. Tempo fa ha ammesso che spesso rubava autoradio e anche che commetteva diversi furti con scasso. Quando la mamma trova impiego come bidella nella scuola dei figli, Noel si ferma ad assicurarsi della sua presenza durante il pranzo, prima di saltare il resto della giornata scolastica. Negli anni ’80 frequentava diversi gruppi di hooligan e a tredici anni ha preso la condizionale (6 mesi) per aver rubato in un negozio di alimentari. Nell’arco di quel tempo Noel imparò a suonare la chitarra che gli aveva lasciato il padre. La mamma si preoccupò perché non usciva mai di casa. Durante l’adolescenza Noel guardava spesso il programma musicale inglese “Top Of The Pops” (negli anni ’90 ci è andato più volte con gli Oasis e un paio sono degne di nota per svariati motivi) e da lì imparava le canzoni da suonare. Il primo brano che ha imparato è stato “House of the rising sun”. Torniamo brevemente a scuola: a quindici anni fu espulso per aver gettato un sacco di farina ad un insegnante.
    Dopo questo episodio, iniziò a lavorare nella ditta del padre (che era un muratore) insieme al fratello Paul. Ma visti i continui litigi, Noel cambiò e andò sempre nel settore edile, alla British Gas. Un infortunio sul lavoro, però, rende le cose difficili: un giorno, infatti, un pesante tubo di ferro gli cadde sul piede destro. Dopo la guarigione, andò a lavorare in magazzino, dove scriverà alcuni pezzi che saranno inclusi nel primo album degli Oasis, Definitely Maybe del 1994. Poi svolse alcuni tra i più svariati lavori. Ai tempi viveva da solo in un monolocale dove a volte faceva uso di droghe leggere, componeva e ascoltava i suoi gruppi preferiti. Poi trovò un lavoro collegato alla musica: diventò, infatti, un roadie (tecnici dello spettacolo) della band degli Inspiral Carpets, un gruppo indie rock di Manchester. Passano pochi anni e nel 1991, ad aprile, Noel (che nel frattempo si trova negli USA) scopre attraverso una telefonata della mamma Peggy che Liam è diventato leader di una band locale, i The Rain, che ricevono solo critiche negative. Noel entra nel gruppo che cambia nome in Oasis. Il resto è storia.
    Un’ultima curiosità: Noel è mancino, ma suona gli strumenti musicali (anche se suona principalmente la chitarra è un polistrumentista) con la destra.
    Presto la parte su Liam… spero che questa parte di puntata sia stata interessante… 🙂
    P. S. Un ringraziamento speciale a Wikipedia che mi ha fornito la grandissima parte delle informazione, specialmente quella italiana a quella inglese e a quella finlandese…

    1. Grazie Carmela per i continui aggiornamenti a questa rubrica!
      Spero che tu possa fare già domani la parte su Liam, sono curiosissimo, ma non voglio metterti pressione, quindi prendi il tuo tempo.
      Di certo è stata un’infanzia MOLTO difficile quella di Noel, ma alla fine è riuscito a sbocciare, come i fiori.
      Grazie,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  8. E la seconda parte è arrivata! Adesso parlerò dell’infanzia e dell’adolescenza di Liam che, nonostante abbia subito meno abusi dei fratelli, ha sofferto comunque non poco.
    Liam nasce il 21 settembre 1972 a Longsight, come i fratelli, e dopo la sua nascita, come saprete, si sono trasferiti nella casa di Burnage. Da piccolo Liam era chiamato con una moltitudine di soprannomi: Our Kid, slang di Manchester che si può tradurre come “fratellino”, The Weetabix Kid perché amava un tipo di cereali chiamato Weetabix, e infine Peggy’s Shadow, perché stava sempre attaccato alla mamma Peggy. Anche lui, come già detto, è stato abusato dal padre, ma meno dei fratelli. Nel 1984, quando i genitori divorziano e lui, i fratelli e la mamma, come saprete, fuggono una notte lasciando al padre solo le forchette. Liam è sconvolto non solo per questi due avvenimenti, ma anche per come il papà aveva trattato Peggy nell’ultimo periodo prima del divorzio. Neanche Liam a scuola va bene: se il fratello Noel ha problemi di dislessia (che ha tutt’ora), Liam comunque stenta a prendere la sufficienza (da quel che so Liam non ha i problemi del fratello). Nel 1987, a 15 anni, viene espulso da scuola: qualche anno prima anche a Noel era successo, ma se il fratello maggiore se ne è andato da scuola per un pugno di farina (sempre riferimenti alla prima parte della puntata), Liam è espulso perché, mentre fuma una sigaretta, viene coinvolto in una rissa tra alcuni suoi amici e una banda teppista rivale. Poi torna a scuola e prende quattro diplomi. E ruba biciclette. Le violenze del padre lo hanno comunque segnato, lo hanno ispirato a diventare un artista e a tifare la squadra di calcio inglese del Manchester City, che tifa anche Noel (ci sarà una puntata apposita sul loro rapporto col City -sono tra i più celebri tifosi del club- e in generale col calcio). Ma quello che, secondo il diretto interessato, è stato tra gli avvenimenti che lo hanno fatto appassionare alla musica, è quando ha subito una martellata in testa da un rivale teppista. Perché? Perché al risveglio in ospedale ha sentito una delle maggiori hit di quel periodo, Like A Virgin di Madonna. Ecco, non so se la signora Ciccone è a conoscenza di questo…
    Detto questo, Our Kid (non è offensivo, anzi è affettuoso come soprannome), come il fratello, fa i più svariati lavori. Poi, ad un concerto di una delle sue band preferite, capisce che lui sarebbe diventato un cantante. Nel 1991, il suo compagno di scuola Paul “Guigsy” McGuigan (che diventerà il bassista degli Oasis fino al 1998) propone a Liam di unirsi alla sua band, I The Rain. Accetta. Come già detto nella prima parte, la band stenta a decollare e riceve solo critiche negative. Quando arriva Noel, il gruppo cambia nome in Oasis. Il resto è storia.
    E’ stato durante l’adolescenza che ha scoperto John Lennon. Il suo esempio morale e di vita.
    ——————————————————————————————————————————————
    Adesso la terza parte.
    Nel 1996, il tabloid inglese News Of The World invita il padre ad avvicinarsi a loro. Il tabloid aveva promesso a Tommy di avere soldi. Quando i due lo vedono, sono in albergo. Lo cacciano. Poi il papà telefona a entrambi e i due fratelli rispondono che se non la smetteva gli spaccavano le gambe. Quando tutto questo venne fuori… scandalo. Terribile.

    Grazie per avermi seguito!
    La prossima puntata si intitolerà “Sing a sad song: quando Noel prende la chitarra”
    Chi vuole, può dirmi che ne pensa (vale per tutti i commenti). Io vedrò tutto quando i commenti verranno approvati nel caso.
    Un saluto 🙂

    1. Grazie Carmela!!!
      Io solitamente non sono una persona incline alla violenza, ma nemmeno io avrei voluto il padre che hanno avuto loro.
      La storia di Liam è un po’ più scarna, comunque devo dirti una cosa, che ti farà -spero, dato che sei fan degli Oasis- sorridere.
      Io ho sempre pensato che Peggy non fosse da persona ma un diminutivo e un nome da animale. Mia zia Cristina, la moglie del fratello di mio padre, ha 11 (o 12? non ricordo più) gatti, tra cui una che sia chiama Peggy.
      Quando ieri ho letto che la madre dei Gallagher si chiamava Peggy sono rimasto sconvolto…
      Poi ho scoperto che è il diminutivo di Margaret, quindi ho chiesto ad un mia amica americana (più grande di me, ha la tua età) se Peggy è solo il diminutivo di Margaret, e se lei avesse chiamato sua figlia così.
      Mi ha detto che Margaret era un nome che le piace, ma non aveva pensato di darlo a sua figlia, perché in italiano e in inglese hanno significati diversi e che lei conosce persone battezzate Peggy.
      Quindi la domanda è…Peggy, il nome della madre, è proprio Peggy o è il diminutivo di Margaret, (Margareth)?
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. La mamma si chiama Margaret detta Peggy, e il padre Thomas detto Tommy. Anche a me piacciono molto i gatti, ma non ne ho perché dove sto io non c’è spazio per animali. Invece una mia amica ha un gatto da qualche mese che è piccolo (lei in passato ne aveva già avuti) che è molto particolare: infatti è bianco e ha gli occhi di due colori diversi: uno più chiaro e uno azzurro! Appena l’ho visto ho pensato al grande David Bowie (a chi sennò, visti gli occhi di due colori diversi). Mi sono scordata di alcune cose di Liam, ma forse potevo anche non scriverle. Infatti, tanti anni fa, per esempio, ha detto che da ragazzino sniffava taniche di benzina. Io ci credo fin là, ma…
        Un saluto 🙂
        P. S. Ricordo che la prossima puntata si intitolerà “Sing a sad song: quando Noel prende la chitarra”. Un solo spoiler: una delle differenze tra i due fratelli è che se Liam sa solo suonare chitarra e tamburello, Noel molti più strumenti…

        1. Anch’io penso sempre a David Bowie quando vedo un gatto con quei particolari colori degli occhi.
          I miei zii hanno tantissimi gatti, io ne ho 3. Ne ho avuti anche altri in passato…Una volta avevo anche Nanà, che fatalità era nata il lo stesso giorno, lo stesso anno che sono nato io. Ce l’avevo da quando ero neonato, ma nel 2015 è morta. È stata molto rapida: la sera prima stava bene, la mattina si è nascosta. L’abbiamo portata dalla veterinaria, aveva una massa tumorale al rene, l’abbiamo riportata a casa, e alle 18:38 ha avuto una sorta di crisi ed è morta. Almeno è morta con noi.
          Mi è dispiaciuto tanto, aveva 17 anni.
          Un saluto,
          Richard 🙂

  9. *sob, mi si è chiusa la pagina e devo ricominciare! Tanto il succo lo avete capito: Noel è un polistrumentista (non sono riuscita a scrivere che suona anche le percussioni) a differenza del fratello. Quando Noel prende la chitarra, però, che sia acustica o elettrica (ma specialmente acustica), entra come nella sua dimensione. Nel documentario “Supersonic” del 2016 Alan McGee, il produttore che ha praticamente scoperto gli Oasis, in un passaggio dice:
    “Quando Noel prende la chitarra e canta, si apre una porta di vetro: lui riesce a dirti chi è e riesce a raccontarti le sue fragilità. Poi quando finisce di suonare questa porta si chiude bruscamente e lui ti chiama idiota”.
    Alan ha colto nel segno. E’ vero. Anche Noel lo avrebbe confermato qualche tempo dopo.
    Dopo questa introduzione, ecco il succo di tutto: sotto vi riporto 6 canzoni, in ordine cronologico, che a mio avviso rappresentano Noel (tutte con la chitarra). Buona lettura (e se volete ascolto). NON E’ UNA CLASSIFICA.
    1. Talk tonight (1994-1995-1998)
    La prima canzone di cui vi parlerò è la b-side di Some might say, il lead single dal loro celeberrimo secondo album “(What’s the story) Morning glory?” del 1995.
    Ci troviamo davanti a una bellissima ballad solo voce, chitarra acustica e battiti di mani per portare il ritmo. Ha una storia molto particolare che adesso leggerete: nel 1994 gli Oasis avevano appena iniziato e già sfondavano nel Regno Unito. Cercarono conferma anche negli USA volando a nientepopodimeno che a Los Angeles, al locale Whisky A Go Go. Ma nulla va per il verso giusto: tutti i membri sono sotto effetto di metanfetamina e Liam, che inoltre è ubriaco, cominciò a… sbraitare sul palco e a cantare stonato. Noel rimase profondamente scioccato dall’atteggiamento di Liam e della band. Per Noel conta la musica, non tanto “fare il personaggio”. Insieme ad un amico, Noel prese un volo per Las Vegas. Pensò addirittura di farla finita (in tutti i sensi). Ma, non molto tempo dopo il suo arrivo, incontrò una ragazza misteriosa. Melissa Lim è il suo nome. Una giovane donna dai tratti asiatici. Lei chiese a lui, quando si incontrarono: “c’è un afterparty?”. Noel rispose: “Afterparty? Ma di che parli? Possiamo uscire insieme stasera?”. Passarono pochi giorni e Noel si presentò a casa di Melissa. Era parecchio turbato e nervoso, quindi lei lo accolse e parlarono a lungo. “Voglio lasciare il gruppo!” urlò lui. Per cercare di calmarlo, Melissa gli propose di andare a fare una passeggiata. Accettò. Durante quella camminata, la donna disse a Noel: “non devi lasciare la band perché state costruendo qualcosa di magnifico”. Grazie a lei, il Nostro tornò nel gruppo (nel frattempo si erano parecchio preoccupati per la sua sorte) e compose questa canzone.
    Vedete dunque? Nel ritornello, quando Noel canta: “I wanna talk tonight/Until the morning light/About how you saved my life” la storia è chiara. Il riferimento a quello che è accaduto lo ha detto lui, non è stata un’associazione mia.
    2. Sad song (1994-1998)
    Una delle mie preferite di mia mamma, vede Noel sempre con la chitarra acustica. Il primo verso della canzone è quello che ha dato il titolo alla puntata.
    Se in Talk tonight si parlava di avventure in America, Sad song parla della solitudine e della società nella sua parte maligna. Noel sembra parlare a una figura misteriosa, che potrebbe essere una persona che ama e a cui vuole bene ma anche a una losca e poco amichevole nei suoi confronti. C’è un’esibizione live del pezzo del 10-12-1994 al talk show Live at Jools Holland dove i due fratelli, da soli o insieme, sarebbero stati ospiti anche in futuro. Nel 2019 Liam ha reinterpretato la canzone per il suo MTV Unplugged. Se volete andarla a cercare, una raccomandazione: cercate prima la versione live di Noel del 1994 detta sopra e poi sentite quella di Liam. Spoiler: Liam la canta non molto bene perché non è nelle sue corde.
    3. Half the world away (1994)
    Qua Noel suona anche la batteria. E’ una canzone acustica con aggiunta di batteria che è molto popolare nel Regno Unito perché, tra le altre cose, è la sigla della sitcom della BBC The Royle Family. Testualmente parlando, è affine a Sad Song: anche questa parla comunque di solitudine, ma si aggiunge il desiderio di evasione che Noel ha provato quando voleva mettersi tutto l’Inferno che aveva passato da bambino e ragazzino alle spalle. Nel 2015 la cantante pop norvegese Aurora ne ha fatto una cover molto carina a mio avviso.
    4. The masterplan (1995-1998)
    B-side di Wonderwall, la loro canzone più celebre, è all’altezza di Wonderwall. The masterplan è una stupenda ballad che unisce elementi pop rock ad alcuni più classici. Il messaggio della canzone, riassunto, è: nessuno sa come sarà la vita, ma bisogna buttarsi e provare tante volte. Il video, iconico e magnifico, è a cartoni animati. Ispirato, nella grafica, all’artista inglese L. S. Lowry, mostra la band che piano piano cammina per tutta Manchester (ma i sobborghi dove sono cresciuti). Suonano in un locale e alla fine si dirigono allo stadio Maine Road, ora demolito, dove tra l’altro hanno suonato nel 1996. C’è scritto: Manchester City VS Newcastle. La prima partita che Noel, da piccolo, ha visto allo stadio.
    5. Little by little (2002)
    Terzo estratto dal quinto album in studio Heathen Chemistry, parla di un’altra tematica ricorrente nelle sue canzoni: i sogni. Il video è particolare. Noel suona sulle gradinate di un palazzo di una “Heathen Street”. Passa tanta gente che gli dà pochi spiccioli. Ma un altro di rilievo è un piccolo uomo, minuscolo che, a poco a poco, grazie all’intervento di Liam (nel video compaiono tutti i membri del gruppo) cresce sempre di più fino ad essere più alto degli alberi.
    Bellissima.
    6. Dead in the water (2017)
    L’ultima di cui parlerò è del terzo album da solista di Noel, Who built the moon?. Se in quel disco nella sua carriera entra l’elettronica (è comunque un bel disco), questo pezzo è l’unico stile Oasis. Ha una genesi particolare. Sempre in quell’anno, il Nostro si trovava in uno studio radiofonico irlandese e comincia ad abbozzare questa canzone (nell’audio si sente anche la voce dello speaker che gli chiede anche “è nuova?”). Non si sa chi, comincia a registrare la canzone.
    Secondo Noel è stata una manna dal cielo, perché nessuno l’avrebbe registrata, invece è successo.
    Si parla di amori naufragati, ma è un brano che è totalmente soggettivo (come tutti) e che si può interpretare in vari modi. Bellissima.

    Ho scelto queste 6 perché sono le mie preferite. Forse in futuro ce ne sarà una seconda parte, perché sono davvero tante le sue canzoni dove “entra nella sua dimensione”.
    Un saluto 🙂

    1. Grazie Carmela!
      Questa puntata su Noel è davvero interessante, “Little by Little” mi incuriosisce molto!
      Hai davvero spiegato queste canzoni al meglio, la prima in particolare è molto ben discussa e articolata.
      Un saluto,
      Buona serata e buona notte,
      Richard 🙂

    2. https://www.youtube.com/watch?v=tM1RS_5IAiE
      Questo è il video di “Little by Little”
      Molto interessante!
      Lo inserirò in una delle rubriche più amate: quella sulle canzoni che trattano problemi mentali.
      Grazie Carmela!
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Mi fa piacere che ti sia interessata la puntata. E’ un brano a cui sono molto affezionata perché è uscita in un momento particolare della mia vita. Solo una domanda: ma secondo te dove stanno i problemi mentali? Forse mi sono persa qualche pezzo per strada in 19 anni?
        Il video (forse sbaglio) parla appunto di questo uomo che, a poco a poco, sia da solo che con l’appoggio di altri (i membri del gruppo) cresce sempre di più. Come se da bambino piccolissimo arrivasse ad adulto, ma quasi vecchio.
        Un brano degli Oasis che secondo me parla assolutamente di problemi mentali è Sunday Morning Call che, insieme a Gas Panic e Where did it all go wrong, forma la triade di Standing On The Shoulder Of Giants dove Noel esprime tutto quello che provava in quel periodo (vedete una delle puntate precedenti chiunque legga). E’ un brano cantato da Noel.
        Il video è chiarissimo: una mattina un uomo, che dorme sulla poltrona di casa sua, sicuramente strafatto, sente una telefonata. In quella casa, dietro delle tende, è presente anche Noel che interpreta il pezzo, presente in tutto il video. Con la telefonata, l’uomo si sveglia e sotto casa sua, con una macchina, arrivano dei tipi loschi. Prima cerca di scappare, poi viene catturato e viene portato in questa clinica che è a tutti gli effetti un ospedale psichiatrico, dove ci sono tutte persone come lui. Prende medicinali e si sente peggio. Allora, a un certo punto del video, si ribella e chiama tutti i suoi compagni. Scendono nel cortile della struttura e si mettono a giocare a calcio. Dall’alto dell’ospedale li guardano sia i medici (ovviamente non bene) e anche gli Oasis da un’altra finestra! Infatti Noel va a parlare con quello che a quanto pare è il direttore dell’ospedale e poi, con la band, suona. L’uomo, protagonista del video, esulta con i suoi compagni, come se si fosse liberato. L’ultima scena del video mostra appunto costui che dorme. La stessa scena dell’inizio.
        Cosa è successo nel video? Secondo me all’uomo è successo davvero e poi è tornato a casa.
        Anche il testo (è un pezzo abbastanza acustico, ma molto malinconico) può far pensare a questo: infatti si parla di voci nella mente, danze fino all’alba…
        Poi la “chiamata di domenica mattina” potrebbe essere sì telefonica, ma anche mistica e spirituale. Non parlo della messa, ma magari di segnali. Questa mia interpretazione viene rafforzata dal fatto che si sentono come dei cori angelici nel pezzo.
        E’ una canzone a cui sono affezionata, anche perché secondo me il video parla direttamente di quel periodo della storia di Noel. Potrebbe essere uno della categoria “video perturbanti” ma anche questa dei problemi mentali.
        Noel odia Sunday Morning Call. Una volta gli hanno chiesto perché. E lui: “perché è una canzone di m**da”. Io non sono d’accordo, ma ho formulato delle teorie, e tutte arrivano al punto che fa parte di un periodo non bello della sua vita (vedete puntata sulla vita di Noel tra il 1996 e il 2001).
        Un saluto 🙂
        P. S. Comunque ho lasciato in sospeso una cosa della scorsa puntata: Noel sa suonare chitarra, basso, pianoforte, tastiera, percussioni, banjo e mellotron (uno strumento a tastiera);
        P. S. 2: la prossima puntata sarà su Live Forever, la canzone-svolta nella carriera degli Oasis. 1994

        1. Grazie per le tue precisazioni, e per aver parlato di questa canzone, ma io trovo in “Little by Little” diversi problemi mentali: nel video c’è il complesso di inferiorità, che però viene superato. Nel testo invece:
          “Poco alla volta
          Ti abbiamo dato tutto
          Quello che avevi sognato
          Poco alla volta
          Le ruote della tua vita
          Si sono fermate
          Poco alla volta
          Nella tua vita devi dare tutto
          E mi chiedo continuamente
          Tu sei veramente qui
          Perché sono davvero qui?”

          Qui vedo uno sdoppiamento di personalità: il protagonista parla di sé stesso come se non fosse lui, poi ritorna in prima persona. Non ti sembra strano?
          Come anche:

          “La vita, dentro la tua testa, che ti diamo
          Tu sai che non volevo dire
          Quello che ho appena detto
          Ma il mio Dio si è svegliato”

          La analizzerò meglio nei prossimi giorni, quando farò le malattie mentali (parte 4 se non sbaglio).
          Grazie per il tuo interessamento e per la tua divulgazione Carmela, davvero, lo apprezzo molto 🙂
          Mi piacerebbe anche che magari commentassi qualche altro articolo del blog, per sapere la tua opinione.
          P.S.: Se tu conosci un’interpretazione o hai una visione diversa di “Little by Little” fammelo sapere
          Un saluto,
          Richard 🙂

          1. L’interpretazione è totalmente soggettiva. In effetti può essere letta in più chiavi di lettura: quella della crescita e dei sogni, ma anche la tua non è sbagliata: in effetti lo sdoppiamento della personalità è presente…
            Nella canzone di cui ti ho parlato ieri (Sunday Morning Call) si dice anche di dubbi se un qualcosa è giusto o no, di lacrime, e come ho detto ieri di danze e di voci nella testa. Le “danze fino alla luce del sole” sono un riferimento alla vita che faceva alla sua villa di Supernova Heights (vedere sempre puntata della vita di Noel tra il 1996 e il 2001).
            Poi sono cose soggettive.
            Un saluto 😄
            P. S. Ho scritto un commento sotto l’articolo delle canzoni di Katy Perry che hanno avuto più successo dopo Witness

            1. Devo andare a vedermi “Sunday Morning Call”,
              Grazie per il commento 😊
              Un saluto,
              Richard 🙂

  10. Ridendo e scherzando, siamo alla tredicesima puntata! Sì, perché oltre a contare quelle sotto questo articolo tengo conto anche di quelle sotto gli articoli “6 video perturbanti che hanno avuto successo 6” e “Adele e lo spettrale River Lea” dove in una spiego il video di Ballad Of The Mighty I, canzone di Noel da solista, e nell’altra il record battuto da Adele sì e no battendo sì e no gli Oasis. Conto anche della cosa che ho detto del video di Sunday Morning Call sempre sotto quest’articolo. Ma bando alle ciance ed ecco la puntata numero 13! Vi parlerò di Live forever, canzone svolta del 1994.
    1. Presentazione
    Live forever è una canzone uscita l’8 agosto 1994, terzo singolo dall’album di debutto Definite- ly Maybe.
    2. Antefatti
    Forse saprete che negli anni ’90, prima dell’esplosione del movimento britpop e del fenomeno Oasis, negli USA c’era sempre un sottogenere di musica rock, il grunge, però totalmente opposto rispetto al britpop: se il movimento statunitense (e anche canadese) era più cupo e ispirato al metal (non satanico), il britpop era ottimista e melodico con influenze punk.
    La band più importante del movimento grunge si chiamava Nirvana, e si sono sciolti una settimana prima dell’uscita di Supersonic, il primo singolo degli Oasis. Siamo ad aprile del ’94. Ma perché si sono sciolti? Perché il cantante, Kurt Cobain (che in alcune cose somigliava un po’ a Noel) si era suicidato. Aveva problemi di depressione. Entrava così a far parte del cosiddetto “Club 27”, tutte rockstar ma in generale artisti che sono morti a 27 anni. Vi chiederete, probabilmente: perché ci parli dei Nirvana? Ecco perché.
    Nel 1991 erano all’apice del successo e avevano pubblicato il secondo disco Nevermind, uno degli album più venduti di sempre. In quell’anno, prima di essere chiamato a far parte degli Oasis, un 24enne anglo-irlandese di nome Noel Gallagher si trovava negli USA e lesse un’intervista a Kurt Cobain, che all’epoca era anche lui 24enne (tra Kurt e Noel ci sono diverse affinità: entrambi mancini, con gli occhi azzurri, l’anno di nascita, alcune influenze musicali in comune, depressione, infanzia e adolescenza traumatiche, uso di droghe, problemi di salute… -infatti Noel ha detto diverse volte che gli sarebbe piaciuto conoscerlo se fosse stato ancora vivo-). Diceva di essere una persona tormentata e questo a Noel colpì. Scrisse allora una canzone in risposta al grunge, questa Live forever che, per un caso del destino, è uscita 4 mesi e tre giorni dopo il suicidio di Cobain e 4 mesi esatti dopo il ritrovamento del corpo. C’è un pezzo dei Nirvana intitolato “I hate myself and I want to die”. Se Noel è ancora qui è perché, secondo mia mamma, ha detto fin da subito che voleva vivere per sempre. Pare che quando Noel l’ha fatta sentire al resto degli Oasis solo con la chitarra acustica cantata da lui, due ex membri si siano messi a piangere. Poi la canzone è stata affidata a Liam.
    3. Composizione e stili musicali
    Inizia con un fischio e con un “oh yeah”. Si sente un intro di batteria. Poi a metà canzone c’è un assolo, che è stato in parte tagliato perché sembrava troppo “a là Slash”, il chitarrista dei Guns’N’Roses. E’ una ballata rock, ma non aspettatevi quelle ballatone metal eroiche: infatti è una ballad soft rock speranzosa ed equilibrata. E’ piena di pathos, assolutamente, ma nulla di eroico/epico. E’ in sol maggiore e in la minore. Noel, per scriverla, oltre a pensare a Kurt Cobain, ha detto di aver pensato pure alla canzone Shine a light dei Rolling Stones.
    4. Lati B
    I lati B, a parte uno, non sono inediti: uno è la versione acustica di Up in the sky, pezzo di Definitely maybe, l’altro è il live del singolo di debutto Supersonic. Quello inedito si intitola Cloudburst (che non è tra le mie preferite ma non mi dispiace affatto).
    6. Copertina
    La copertina del singolo ritrae una casa di Liverpool, al 251 di Menlove Avenue. Vi chiederete, probabilmente: perché? Perchè lì John Lennon, un altro che “vivrà per sempre”, ha passato la sua infanzia.
    7. Video
    7.1 La versione inglese, leggermente perturbante
    Il video inglese è stato girato a Central Park, allo Strawberry Fields Memorial, un’area a New York che comprende anche il luogo dove è stato assassinato John Lennon quasi 41 anni fa (io non c’ero ancora). Inanzitutto Liam è in alcune scene seduto su una sedia appesa a un muro e poi suonano in un luogo che pare una cantina in alcune scene. Ma la cosa centrale del video è una fossa scavata dai membri del gruppo dove l’ex batterista Tony McCarroll, che se ne è andato dal gruppo l’anno dopo, si stende di sua spontanea volontà, come se si “suicidasse” in maniera figurata. Secondo me è un riferimento a Kurt Cobain che sì aveva tanti fan ma anche tanti detrattori, che come ho detto sopra si è suicidato per depressione causata dallo stress della troppa fama. Nel video, praticamente, seppelliscono McCarroll, mettendo addirittura dei fiori e le sue bacchette per suonare la batteria. Ma, mentre il resto della band si allontana, di nascosto Tony risorge, come a dire che in realtà non è morto. Io penso che una persona è morta quando nessuno la ricorda più. Ad esempio, penso che Freddie Mercury, che se ne è andato via quasi trent’anni fa (tra pochi giorni è l’anniversario), non sia veramente morto perché è ancora nei ricordi e nei cuori di milioni di persone (me inclusa).
    7.2 La versione americana, leggermente più “soft”
    E’ stato fatto un video diverso per il mercato americano. Infatti si vede la band che suona in questa villa e a volte Liam è seduto. Dietro di lui campeggiano i volti di persone che vivranno per sempre, per esempio Kurt Cobain (se non l’avessero messo -praticamente la canzone è nata grazie a lui- mi sarei un po’ stranita), John Lennon (l’idolo di Liam, come saprete dopo queste puntate), Marc Bolan (leader del gruppo rock T. Rex), Jimi Hendrix (il più grande chitarrista della storia)…
    8. Live
    Quando veniva esibita live sullo schermo comparivano sempre tutti questi personaggi (insieme ad altri ovviamente). Nei live l’ultimo che appariva era J.Lennon, e Liam si voltava sempre a guardarlo o a fare inchini. Nei live, inoltre, Noel cantava la parte in falsetto (originariamente cantata da Liam).
    9. Accoglienza
    Ha avuto recensioni positive: NME ha detto che “Fondamentalmente, quella che finora sembrava un’odiosa arroganza mancuniana (rispetto ai primi due singoli, nota della sottoscritta) sembra improvvisamente pura disinvoltura. Un disco formidabile.”. Poi è stata eletta in diversi sondaggi “la migliore canzone indie della storia”, “la migliore canzone di sempre” e “la migliore canzone rock di sempre”.
    10. Successo commerciale
    Live forever è stata la prima vera e propria hit mondiale degli Oasis: ha veduto, infatti, più di un milione di copie nel Regno Unito e anche se non è stata la prima #1 in UK, è stata la loro prima top 10. Negli USA ha raggiunto la #2 della Billboard Modern Rock Track e la #10 della Billboard Album Rock Tracks.
    11. Commento di Noel Gallagher
    “Per i primi due anni facevamo schifo. Le canzoni che scrivevo non erano grandiose. Poi un giorno scrissi una canzone di nome Live Forever e cambiò tutto. E poi la settimana dopo scrissi forse tre altri brani che sarebbero finiti nel primo album. Dato che avevo un’enorme collezione di dischi, conoscevo abbastanza la musica e le canzoni per capire che quelle erano piuttosto buone.”
    12. Cover
    Al concerto One Love Manchester che, come saprete, è stato in ricordo delle vittime dell’attentato del 2017 alla Manchester Arena, i Coldplay e Liam si sono esibiti sulle note di questa canzone (e hanno cantato anche Don’t look back in anger, altra hit degli Oasis di cui parlerò nel futuro vicinissimo). Noel non ha potuto esserci. Liam lo ha insultato per questo, ma Chris Martin e soci gli hanno detto che sapevano in anticipo che non ci sarebbe stato. Per compensare l’assenza, Noel ha donato tutti i ricavati di Don’t Look Back in Anger al We Love Manchester Emergency Fund.
    13. Giudizio personale
    Il mio giudizio è positivo: secondo me è una delle canzoni più belle degli Oasis e anche il testo è bellissimo. Soprattutto il finale, unico, mi emoziona.

    Un saluto a chiunque abbia letto 🙂

    1. Grazie Carmela,
      Un saluto a te,
      Buona serata,
      Richard 🙂

  11. Vorrei dare un avviso a tutti quelli che seguono la mia rubrica. Infatti c’è un cambio di programma. La settimana prossima parlerò, come promesso, di Wonderwall, la canzone più famosa degli Oasis e probabilmente anche di Don’t look back in anger. Visto che vorrei farle in un unico weekend, il venerdì 26-11-2021 parlerò di Wonderwall e il sabato 27-11-2021 di Don’t look back in anger. Le recensioni track by track le farò in futuro. Per ogni album analizzerò per bene una canzone o di più. Per il primo ho analizzato Live forever proprio ieri 20-11-2021, la settimana prossima le due canzoni sopra citate per il secondo. Poi venerdì sera 3-12-2021 farò due puntate: infatti parlerò dei concerti di Maine Road e Knebworth del 1996, e il giorno dopo sabato 4-11-2021 (però lo farò di mattina perché sono impegnata per tutto il resto della giornata) parlerò di D’You Know What I Mean?, il lead single del terzo disco. Dicevo che per ogni album analizzerò una canzone: per il loro quarto album (che in realtà è una compilation di b-side) del 1998 intitolato The masterplan parlerò della traccia omonima, per il quarto album Standing On the shoulder of giants del 2000, di cui ho già parlato nella triade Gas panic!-Where did it all go wrong?-Sunday morning call analizzerò la traccia iniziale mai estratta come singolo, Fuc**n’ in the bushes, del quinto Heathen chemistry del 2002, di cui ho già analizzato Stop crying your heart out, parlerò del terzo singolo Little by little (di cui ho già accennato), del quinto Don’t believe the truth del 2005 parlerò del lead single Lyla, e dell’ultimo Dig out your soul del 2008 (ho già parlato di Falling down) parlerò del secondo singolo I’m outta time.
    Ho visto che sul calendario di dicembre che il 25 dicembre è sabato. Visto che appena scrivo un commento non viene subito approvato, sposterò la puntata di quella settimana al 23 dicembre, facendo così gli auguri di Natale. Quella sarà una puntata speciale, perché parlerò del rapporto dei Gallagher con il Natale e anche delle canzoni natalizie che hanno fatto entrambi da solisti.
    Grazie,
    Un saluto 🙂

    1. Grazie per la tua precisione e puntualità!
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Scusa la domanda, ma tu hai intenzione di fare qualche articolo sul Natale intorno (sia prima sia durante) al 25 dicembre? Perché sennò anticipo la puntata natalizia della mia rubrica, perché vorrei prima farla io (così magari scopri canzoni dei fratelli Gallagher natalizie che forse ti potrebbero piacere).
        Sicuramente venerdì e sabato c’è doppia puntata perché parlerò delle due canzoni che molto probabilmente sono le più famose degli Oasis!
        Un saluto 😄

        1. Sì, farò un articolo su “Cozy Little Christmas” a Dicembre, comunque sarebbe interessante anche qualcosa degli Oasis, quindi anticipa la puntata!
          Grazie,
          Un saluto,
          Richard 🙂

          1. Potrei spostare la puntata al 22 dicembre, ma scriverò sempre di sera.
            Poi aggiornami per quale giorno circa vorresti fare l’articolo. Non è che devi decidere adesso (manca un mese).
            Confermo le puntate di venerdì e sabato di questa settimana e la tripla puntata della prossima (vedere il commento dove dò le date e di cosa parlerò).
            Un saluto 😄

            1. Allora, penso di scrivere l’articolo su “Cozy Little Christmas” ai primi di Dicembre.
              Poi scriverò altri articoli di canzoni natalizie nel corso di tutto il mese di Dicembre, specialmente canzoni di Sia.
              Grazie e buona serata,
              Un saluto,
              Richard 🙂

              1. Ti dò un consiglio: ad esempio, oltre a fare articoli singoli su canzoni, potresti fare anche, ad esempio il giorno della Vigilia o il giorno di Natale, un unico articolo sulle canzoni natalizie più belle di tutte i tempi (secondo te).
                Comunque è deciso: puntata natalizia sulla Storia degli Oasis il 22 dicembre!

                1. Grazie per il consiglio!
                  Sicuramente per “Cozy Little Christmas” farò un articolo singolo.
                  Ne metterò insieme diverse in quello su Sia, poi parlerò di altre canzoni natalizie.
                  Attendo la puntata natalizia degli Oasis fra meno di un mese!
                  Un saluto,
                  Richard 🙂

            2. Ho pubblicato l’articolo sulle canzoni che hanno salvato il Pop nel 2021. So che mancano alcuni, tipo Harry Styles, ma le canzoni principali e più famose dovrebbero esserci. Quando hai tempo, vai a dare un’occhiata all’articolo 🙂
              Buona serata,
              Richard 🙂

  12. Ciao a tutti! Come anticipato, questo weekend farò doppia puntata: infatti oggi parlerò di Wonderwall e domani di Don’t look back in anger. Partiamo con Wonderwall!
    1. Presentazione
    Wonderwall è probabilmente il pezzo più famoso degli Oasis, ed è uscito il 30 ottobre 1995 (sembra ieri). E’ il terzo estratto dal secondo album in studio “(What’s the story) morning glory?”.
    2. Antefatti
    Il titolo è un omaggio a Wonderwall Music, il primo album solista dell’ex Beatles George Harrison del 1968. Doveva intitolarsi Wishing Stone. Riporto le dichiarazioni di Noel a proposito della canzone, tratte da un’intervista del 2015:
    «Non so da dove provengano gli accordi e ricordo la cosa di Harrison. Ricordo che “you’re my wishing stone” non suonava bene. Dove abitavo avevo un poster di Wonderwall. E così pensai: “You’re my wonderwall. Por*a tr**a! Suona fantastico. Nessuno saprà cosa significhi”.»
    E nel 2010:
    «Qualcuno mi aveva comprato un aggeggino che si applica alla chitarra che si chiama capotasto, una cosina che metti sui tasti per poter spostare la voce su tonalità più alte. Io non ne avevo mai sentito parlare per un ca**o! Per quanto oggi possa sembrare strano, visto che tutte le mie canzoni prevedono un capotasto, non ne avevo mai sentito parlare. Qualcuno me l’ha procurato … Ricordo che mentre strimpellavo pensavo: “È piuttosto originale, no? Forse è la prima cosa originale che abbia mai fatto, no?”. Ricordo che il titolo iniziale era Wishing Stone. Non so perché, ma era una cosa tipo Wonderwall, capisci … L’album di George Harrison … Sai, la storia sarebbe stata proprio diversa se l’avessi chiamata Wishing ca**o di Stone! Ricordo che Alan McGee e Dick Green (i produttori, nota della sottoscritta) vennero ad ascoltarla, ad ascoltare l’album che praticamente era stato completato. Ricordo che si guardarono. Posso giurare di aver visto i simboli della sterlina nei loro occhi”.
    Noel e Owen Morris, uno dei producer, hanno prodotto la canzone in mezza giornata usando la tecnica del Loudness war. I due fratelli dovevano decidere chi doveva cantare Wonderwall e quale Don’t look back in anger, canzone che vedremo domani. Alla fine Liam ha cantato Wonderwall.
    3. Composizione
    E’ scritta in chiave di Fa diesis minore e ha un groove moderato, mentre la voce di Liam passa da un Mi 3 a un Fa diesis 4 nella canzone. Parte solo chitarra acustica con degli accordi inconfondibili, poi arrivano batteria e archi. Il testo è particolare: parla di una figura di supporto e sostegno che può essere una persona amata o amica. Noel in origine ha detto che era dedicata alla sua ex moglie Meg, ma poi per lui la canzone ha significato parlare di un amico immaginario.
    4. Stili musicali
    Vi ricordate la scorsa puntata che vi ho parlato di Live forever e del britpop in contrapposizione al grunge? Ecco, questa canzone, insieme a Don’t look back in anger, è diventata la canzone più venduta del britpop, e anche la più rappresentativa. E’ anche pop rock, sinfonica (è una ballad).
    5. Lati B
    I lati B si intitolano “Round Are Way” (è colloquiale), “The swamp song”, traccia strumentale che ricorda i Deep Purple, e The masterplan, che se ricordate è nella puntata delle canzoni di Noel alla chitarra.
    6. Copertina
    La copertina, che omaggia l’artista belga Renè Magritte, è stata fatta a Primrose Hill, a Londra. Rappresenta una ragazza che viene inquadrata attraverso una cornice tenuta dal fotografo Brian Cannon. In origine doveva esserci Liam in copertina, ma Noel l’ha ritenuto inappropriato.
    7. Video musicale
    Uno dei più iconici dei Nineties, è girato in bianco e nero a Londra, alla Unit 217B di Woolwich, il 30-9-1995. Il bassista Paul “Guigsy” McGuigan non è presente perché aveva un esaurimento nervoso ed è stato quindi sostituito. Nel video un clown mette il giradischi, poi si vede Noel. Mentre la band esegue la canzone, fanno anche altre attività: gareggiano a freccette, c’è una slot machine… E ci sono tanti clown che osservano. Finisce la canzone, e lo stesso clown va a togliere il vinile. Penso che questo video (e questa canzone) lo abbiate già visto, anche solo di sfuggita, come anche la canzone, perché è famosissima.
    8. Riconoscimenti
    Ha ricevuto ai Brit Awards 1996 il premio di miglior video inglese, ma non solo: anche se nei prossimi due casi non ha vinto, è stata anche candidata ai Grammy 1997 come Best Rock Vocal Performance by a Duo or Group e Best Rock Song. E’ stata eletta, se non la migliore di sempre, una delle migliori canzoni di sempre in diversi sondaggi, e Rolling Stone l’ha inserita nella classifica delle migliori canzoni di sempre al 95esimo posto su 500…
    9. Successo commerciale
    E’ stata una hit: è arrivata alla #2 della classifica britannica, e negli USA ha raggiunto la #8 nella Billboard generale, e alla #1 nella Modern rock tracks per dieci settimane. In quasi tutti i Paesi in cui è entrata in classifica ha raggiunto la top 20. Ha ricevuto il disco d’oro in Messico, USA, Norvegia e Nuova Zelanda, mentre 9 dischi di platino in Australia, 4 in Italia e 5 nel Regno Unito, dove ha venduto più di 3 milioni di copie. Facendo una somma di tutte le certificazioni, ha venduto più di 4 milioni di copie nel mondo.
    10. Cover
    Il numero di cover è spropositato: se andate su Genius lyrics e cercate Wonderwall, sulle informazioni della canzone ci sono anche le cover che sono tantissime. Fatte da artisti come, per esempio, One Direction, Anastacia, Lana Del Rey, Imagine Dragons, Ed Sheeran, Robbie Williams e moltissimi altri…
    11. Giudizio personale
    E’ un inno questa canzone: rappresenta un’intera generazione. Quando mi rivedo con la mia Classe delle Medie ci ricordiamo di questa canzone e la cantiamo sempre a squarciagola. E’ bellissima. Punto.

    Un saluto 🙂
    P. S. Domani Don’t look back in anger

    1. Sì, conoscevo anch’io “Wonderwall”, la prima volta l’avevo sentita alla radio da piccolo, poi nell’album di Anastacia “It’s a Man World” dove c’era la cover. Canzone realmente fantastica!
      Un saluto
      Richard 🙂

  13. E di nuovo ciao a tutti! Come promesso, oggi parlerò di Don’t look back in anger, un’altra grandissima hit degli Oasis! Penso che la conosciate tutti, e se dite di no, andate a cercarla su YouTube e vedrete che ascoltandola abbastanza probabilmente penserete “la conoscevo!!!”.
    Partiamo!
    1. Presentazione
    Questo è probabilmente, insieme a Wonderwall, la canzone più famosa degli Oasis. E’ uscita il 19 febbraio 1996 ed è scritta e cantata da Noel (vedete la puntata precedente su Wonderwall”).
    2. Antefatti
    Come ieri, rivolgiamoci alle parole dell’autore e interprete. Tira in ballo anche:
    «Ebbi questa cassetta negli Stati Uniti. Probabilmente era stata rubata dal Dakota Hotel e trovata da qualcuno. Lennon stava cominciando a registrare le sue memorie su cassetta e diceva “Start a revolution from my bed, because they said the brains I had went to my head”. Io pensai: “Grazie! Le userò!”.»
    Poi:
    «Don’t Look Back in Anger la componemmo davvero in un gran periodo, ricordo che quando entrai in studio di registrazione pensai “sarà un successone”.»
    E anche:
    «Ricordo che la scrissi a Parigi durante una notte piovosa. Eravamo appena andati in uno strip club. Non eravamo nulla, un’insignificante, piccola band. E mi ricordo mentre tornavo nella mia stanza e la stavo scrivendo, pensando: “Sarà molto bella quando la registreremo.” Se sapessi che questa canzone ora viene usata ai funerali o ai matrimoni non avrei mai finito la canzone. Troppa pressione.»
    Sì, poteva andare in un posto migliore quella sera…
    3. Composizione
    Per capirci, il grande Paul McCartney ha detto:
    “Ci troviamo davanti ad una delle melodie più belle di tutti i tempi.”.
    E’ una canzone con un’intro di pianoforte molto nota: infatti è simile a quella che apre “Imagine” di John Lennon. Ma per il resto è diversissima: Don’t look back in anger è ottimista e allegra. Il verso “so I start a revolution from my bed” è un chiaro riferimento a Lennon. Il titolo, invece, è un omaggio a David Bowie (che Noel, nel 1997, ha avuto la fortuna di incontrare, ma anche se ci sono delle foto non si ricorda nulla perché era troppo ubriaco -…-), perché c’è una canzone di Bowie che si intitola Look back in anger (che però non è molto allegra) che a sua volta nel titolo citava l’opera teatrale omonima. E ne omaggia anche un’altra di Bowie, All the young dudes. E’ stato Liam a inventare il verso del ritornello, infatti Noel ha detto: «Durante un soundcheck stavo provando quella parte senza cantare e Liam disse: “Stavi cantando so Sally can wait?”. Io dissi “no” e lui rispose: “Beh, dovresti…”.».
    Invece il verso “stand up beside the fireplace and take that look from off your face” , si riferisce a un episodio dell’infanzia dei fratelli Gallagher: con questa frase vennero rimproverati una volta dalla mamma mentre stavano cercando di fare una foto di famiglia. Infatti lei mandava foto dei fratelli alla nonna in Irlanda.
    4. Stili musicali
    Questa canzone è la più rappresentativa del britpop, insieme a Wonderwall. Anche in questo caso è una ballad, ma è molto ritmata.
    5. Lati B
    I lati B si intitolano Underneath the sky, molto carina; poi c’è Step out, molto bella però accusata di plagio dal cantante soul Stevie Wonder (anche se Step out è rock, non soul); e poi Cum On Feel the Noize, cover di un pezzo della band glam rock e hard rock anni ’70 degli Slade.
    6. Copertina
    E’ un omaggio ai Beatles: ci sono degli strumenti musicali tra i fiori. Omaggia All you need is love.
    7. Video
    Ai bigotti potrebbe, probabilmente, sembrare cafone, ma non lo è. E’ molto ironico.
    Gli Oasis arrivano in questa villa in cui trovano delle ragazze. Non vi aspettate scene di nudità femminile perché non ci sono. Anzi, loro sono molto vestite, certo non hanno tanti cappotti ma sono vestite bene. Quando gli Oasis finiscono di suonare la canzone (nel frattempo vengono sorvegliati da un anziano signore) le ragazze sono malinconiche, e anche quando il gruppo lascia la villa. Lì l’ex batterista Alan White ha conosciuto quella che sarebbe stata sua moglie (ma poi si sono lasciati).
    8. Dopo il 22-5-2017
    Al concerto di beneficenza One Love Manchester che, come saprete, è stato in ricordo delle vittime dell’attentato del 2017 alla Manchester Arena, è stata cantata dai Coldplay e da Ariana Grande. E’ stata esibita anche Live forever. Come ho già detto, Noel non ha potuto esserci. Liam lo ha insultato per questo -lui c’era-, ma Chris Martin e soci gli hanno detto che sapevano in anticipo che non ci sarebbe stato. Per compensare l’assenza, Noel ha donato tutti i ricavati di Don’t Look Back in Anger al We Love Manchester Emergency Fund. Il 13-7-2017 la banda militare francese l’ha suonata al match Francia-Inghilterra a Parigi e poi a quelle dell’attentato di Londra avvenuto poco tempo dopo quello di Manchester.
    8. Dal vivo
    Adesso, dopo lo scioglimento degli Oasis, la canta Noel ai concerti, e alterna la versione che conosciamo tutti a una acustica. Anche Liam l’ha cantata, ma stile a cappella, a Glastonbury nel 2017.
    9. Successo commerciale
    Aiutato dall’acclamo universale della critica (è stata pure votata come “miglior canzone degli anni ’90”), Don’t look back in anger vanta un ottimo successo: ha raggiunto la top 20 in 12 Paesi, ha raggiunto la sesta posizione della Billboard Modern Rock Tracks, è arrivata al primo posto della classifica inglese… ha ricevuto il disco d’oro in Danimarca e platino in UK (quasi 2,5 milioni di copie), Giappone e Italia.
    10. Cover
    Ne hanno fatto la cover artisti come, appunto, i Coldplay, ma anche altri come la band americana dei The Killers, il gruppo hip hop-rock dei Twenty One Pilots e Post Malone.
    11. Giudizio
    Allora… al 99,9% delle persone che conosco piace, e anche a me. La adoro non solo per l’ottimismo, ma per come ha unito un intero popolo dopo un momento difficile. Noel ha detto anche che da una parte gli ha fatto piacere perché significa che è un pezzo universale, ma dall’altra parte gli dispiace perché “l’hanno macchiata col sangue delle vittime”.

    Un saluto 🙂

    1. Grazie Carmela per questa doppia puntata!
      È vero che questo è il MIO blog, ma poiché la rubrica sugli Oasis è stata una TUA iniziativa, pertanto è TUA di diritto, chiedo a te una sorta di “permesso” per poter scrivere articoli dedicati agli Oasis, magari su canzoni come “Little By Little” o “The Importance of Being Idle”.
      Sono proprio articoli strutturati sulla canzone, con testo e traduzione.
      Darò anche una mia recensione critica al pezzo;
      Grazie,
      Buona serata,
      Richard 🙂

      1. Certo che puoi. Attendo!
        Ricordo una cosa: venerdì prossimo ci sarà doppia puntata (scriverò di sera) sui grandi concerti del 1996, quelli di Maine Road e di Knebworth. E sabato mattina parlerò della canzone degli Oasis del weekend, ovvero D’You Know What I Mean?, lead single del terzo album Be here now. A proposito della canzone, avviso subito tre cose:
        -ne vedrete delle belle;
        -a differenza delle altre spiegazioni di canzoni, non verrà tirata in ballo solo mia mamma di persone “esterne”, ma anche i miei ex compagni e compagne delle Medie, un mio amico e anche mio papà;
        -avrete notato che nelle puntate sulle canzoni il paragrafo “video” spiega solo la trama. Però quello di D’You Know What I Mean? è MOLTO particolare ed articolato, quindi parlerò della produzione, della trama, delle controversie (essì, qualche anno dopo ci sono state delle polemiche) e dei possibili significati.
        Vi consiglio di NON andare a vederlo prima di sabato 4 dicembre, perché prima di guardarlo ha bisogno di accuratissime spiegazioni.
        Un saluto 🙂

        1. Va bene,
          Grazie 🙂
          In settimana farò un articolo su una canzone degli Oasis!
          Attendo il 4 Dicembre!
          Un saluto,
          Richard 🙂

  14. Ciao a tutti! Scusate, ma c’è stato un aggiornamento improvviso della rubrica. Controllando il calendario che mi sono fatta, ho notato che mi sono scordata di fare una puntata! Infatti dovrei parlarvi della Battle Of Britpop, dove gli Oasis si sono “scontrati” con un’altro gruppo britpop, i Blur. Ovviamente la “battaglia” ha avuto luogo nelle classifiche. Quindi questa puntata verrà fatta giovedì 2 dicembre. Quindi quadrupla puntata la settimana prossima: giovedì questa “battaglia del britpop”, venerdì Maine Road e Knebworth e sabato D’You Know What I Mean?.
    Un saluto 🙂

    1. Bene! Sono molto felice!
      “Head Above Water” è una delle pagine più visitate del blog, anche grazie alla tua rubrica, soprattutto grazie a questa!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  15. E di nuovo ciao a tutti.
    Sì, mi sono scordata di fare un’altra puntata, quella su Champagne Supernova, che era prevista per oggi, ma mi sono scordata di avvisare (…).
    Dunque la troverete qua sotto.
    1. Presentazione
    Champagne Supernova è stata estratta come quinto e ultimo singolo da (What’s the story) Morning Glory?, il 13 maggio 1996. Anche se è stata pubblicata come singolo solo in Australia, Nord America e Nuova Zelanda, è famosa in tutto il mondo.
    2. Antefatti
    Pare che quando Noel ha scritto la canzone (la canta Liam), stava vedendo un documentario sullo champagne e ascoltando un disco della rockband americana dei Pixies. Il significato del titolo e del testo sono di difficile interpretazione; anche lo stesso Noel nel 2005 ha dichiarato di non essersi ancora fatto un’idea precisa.
    3. Commenti dell’autore
    «Alcune parole sono state scritte quando ero un po’ fuori di testa: Un giorno mi troverai/ intrappolato sotto una frana/ in una supernova di champagne nel cielo. Non penso che arriverò mai ad essere più psichedelico di così. Significa tante cose diverse, a seconda dello stato d’animo in cui mi trovo. Se sono di cattivo umore essere ‘intrappolato sotto una frana’ è come essere soffocati. La canzone è un po’ un racconto epico: riguarda quando eri giovane, e vedevi le persone nei gruppi e pensavi a cosa avessero fatto per te, e non avevano fatto nulla. Da ragazzo credevi sempre che i Sex Pistols [gruppo punk inglese, nota della sottoscritta] avrebbero conquistato il mondo e ucciso tutti nel mentre. Band come i The Clash [altro gruppo punk inglese che però non si è fermato solo a questo genere, nota della sottoscritta] si sono esaurite. Il punk rock doveva essere la rivoluzione ma che cosa ha fatto? Un ca**o. La roba di Manchester [si riferisce a un genere degli anni Ottanta chiamato Madchester] doveva essere il più grande movimento sulla terra ma non è stato un ca**o. Quando abbiamo iniziato abbiamo deciso che non avremmo fatto nulla per nessuno, che avremmo solo lasciato una manciata di grandi canzoni. Ma alcune parole del brano sono davvero senza significato. Una parte riguarda Brackett, il maggiordomo che era nella serie per bambini Camberwick Green, o forse Chigley, o Trumpton, o qualcosa. Ci metteva venti minuti per attraversare il salone. E poi non riuscivo a pensare a qualcosa che facesse rima con salone (hall) a parte palla di cannone (cannonball), così ho scritto: Camminando piano nel salone/ più veloce di una palla di cannone e le persone dicevano Wow, ca**o che roba. C’è anche la frase Dov’eri mentre noi ci stavamo sballando? (Where were you while we were getting high?), perché è quello che noi ci dicevamo sempre l’un l’altro. Ma il numero di persone che hanno iniziato a chiamare i locali Champagne Supernova è
    fot******nte incredibile. E l’album non era stato ancora pubblicato.».
    E anche:
    «Penso sia l’unica canzone che abbiamo suonato ogni sera da quando l’abbiamo scritta.»
    4. Composizione
    Il brano inizia con il suono delle onde e di una specie di armonica. Sono sette minuti e mezzo di frasi che spiccherebbero in un racconto surreale. Verso la fine della canzone, poco dopo la metà, c’è un assolo che mi fa venire i brividi eseguito da Noel.
    5. Stili musicali
    Questa è una ballata. Ma atipica: è folk psichedelico. Avete mai sentito parlare dello shoegaze/dream pop? E’ un sottogenere del pop rock emotivo e sognante, imparentato con la psichedelia. Non è allegro come genere. Ecco, questo pezzo è shoegaze/dream pop.
    6. Copertina
    Si vedono i due fratelli in penombra: uno che suona e l’altro che lo osserva. Sono di lato. C’è una grande luce al centro dell’immagine che però non li illumina.
    7. Video
    Il video, girato il 15 e il 16 febbraio 1996 agli Ealing Studios, è sognante. C’è Liam steso sul letto che sembra John Lennon (…), e gli altri che suonano. Sono in una stanza piena di colore e di luce. Sono state usate delle lenti anamorfiche. E’ stato diretto dal regista Nigel Dick che ha collaborato molto con gli Oasis ma anche come R.E.M., Britney Spears, Anastacia e Celine Dion (ma anche con molti altri).
    8. Successo commerciale
    Anche questa ha avuto un buon successo: è disco di platino nel Regno Unito (600.000 copie), d’oro negli USA (500.000) e in Italia (25.000), ha raggiunto la #1 della Billboard Modern Tracks e al primo posto della classifica rock/alternative canadese.
    9. Cover
    Molti hanno fatto cover di questo pezzo, ad esempio rock band come OneRepublic, Killers, Green Day, Pretty Reckless, Snow Patrol e Aerosmith. Anche la Royal Philarmonic Orchestra ne ha fatto una propria versione. Nel 1996 il gruppo dance degli Urban Cookie Collective ne ha fatto una versione techno, ma Noel ha proibito al gruppo di pubblicarlo come singolo.
    10. Dal vivo
    E’ stata esibita diverse volte dal vivo, sia dagli Oasis sia dai fratelli da solisti. Spesso c’erano ospiti: infatti a volte veniva a suonare con loro il cantante rock soul inglese Paul Weller, e anche il chitarrista inglese (e anche artista figurativo) John Squire.
    11. Giudizio
    E’ una canzone che rapisce: è ipnotica ma non ossessiva e l’assolo contribuisce, insieme al testo surreale e a molto altro, a renderla una canzone leggendaria. Noel ha detto una volta che non sa cosa significa, ma quando la vede cantata a squarciagola ai concerti da 60.000 persone pensa che conta solo quello.

    Un saluto 🙂

    1. Io continuo ad attendere la puntata del 4 Dicembre, comunque anche questa è molto interessante!!!
      Avevo visto il video della canzone, ma non ho fatto poi molte ricerche…Andrebbe benissimo per le canzoni che parlano di malattie mentali!
      Grazie per il tuo contributo,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  16. Ciao a tutti! In attesa di un weekend pieno dal punto di vista di questa rubrica, vi vorrei avvisare che anche domani (o mercoledì) ci sarà una puntata inedita sull’MTV Unplugged del 1996 degli Oasis, con una storia molto particolare dietro.
    Nel frattempo oggi vorrei fare un’altra puntata a sorpresa: infatti parlerò di 8 canzoni che (forse) non sarebbero mai esistite se gli Oasis non si fossero formati. Attraverso tutti i generi, dal pop al rock al punk e anche all’elettronica! NON E’ UNA CLASSIFICA NE’ DI SOMIGLIANZA NE’ DI GRADIMENTO. OVVIAMENTE LE CONSIDERAZIONI SONO SOGGETTIVE. SI PUO’ ANCHE NON ESSERE D’ACCORDO.
    Partiamo!
    1. Green Day, 21 Guns (2009)
    La band americana era stata in polemica con Noel qualche anno prima per una canzone del gruppo statunitense intitolata “Boulevard of broken dreams” perché secondo Noel era un plagio da Wonderwall. Ho deciso in questo caso di mettere non Boulevard of broken dreams ma una pubblicata qualche anno dopo intitolata 21 Guns. E’ una ballata rock tipicamente Oasis: riff di chitarra e poi arrivo della voce, con un ritornello che esplode. Se vi piace il rock VERO, quindi non le cose satanico-trasgressive, allora ve la consiglio perché mi piace.
    2. Madonna, Ray of light (1998)
    Sì, è un pezzo del 1998, anno particolare della vita di Noel (vedete puntata del 24-10-21). Title track del mio album preferito di Madonna perché uscito in un momento particolare della mia vita, è un pezzo elettronico. Ma allora vi chiederete: cosa c’entrano gli Oasis con l’elettronica? Due risposte:
    -Noel, quando era ragazzo (19-20-21 anni) ascoltava un tipo di musica elettronica chiamata acid house. Questo pezzo di Madonna si ispira proprio a questo sottogenere della dance elettronica che è per alcuni versi imparentato con l’electro-dance rock, quindi in alcuni pezzi degli Oasis (Noel ha anche collaborato con alcuni musicisti di questa scena) scritti da lui si sente questa influenza;
    -nel pezzo Ray of light ci sono molte chitarre. Ad esempio si apre con un’intro di chitarra acustica che poi viene ripetuto anche a metà brano, nella seconda metà del pezzo arrivano le chitarre elettriche che suonano accordi molto Oasis. Dunque, più che agli Oasis è simile alle collaborazioni che Noel aveva fatto tempo prima con gli esponenti di quel genere, ma anche agli Oasis per gli accordi.
    3. Avril Lavigne, I’m With You/Tomorrow (2002)
    Nell’anno in cui gli Oasis pubblicavano Heathen Chemistry con i singoli The hindu times, Stop crying your heart out e Little by little (più Songbird l’anno dopo), sulla scena musicale esordiva una giovanissima cantante canadese (quasi 18enne) di origini francesi con l’album bestseller Let Go. In quell’album ci sono anche due canzoni intitolate I’m with you, estratta come singolo, e Tomorrow, mai estratta. Avril ha sempre avuto un’attitudine punk, ma anche grunge (vedete la puntata su Live forever) e post grunge (di questo genere ne parlerò molto presto), ma anche un po’ Oasis. Infatti queste due canzoni sono ispirate, almeno secondo me, al songwriting di Noel.
    I’m with you è una ballata con intro di archi e chitarra, poi la voce della Lavigne e un ritornello esplosivo. Ma questo pezzo, oltre ad avere, a mio avviso, una struttura “Oasista” è anche un po’ grunge, perché le strofe sono sussurrate e il ritornello è urlato. Quando all’epoca ho ascoltato per la prima volta Tomorrow invece, pur essendo cosciente del fatto che si trattava di Avril, mi è preso un colpo: confrontate l’attacco di Tomorrow con quello di Wonderwall e vedrete. Anche Tomorrow è una ballata chitarra-archi. E’ vero che è una struttura molto anni Novanta, ma Tomorrow in particolare è molto Oasis. Bellissime canzoni sia I’m With You sia Tomorrow.
    4. Coldplay, Yellow (2000)
    Se c’è un gruppo che ha imparato tantissimo dagli Oasis, sono sicuramente Chris Martin e soci. Probabilmente la conoscete Yellow, quella col video dove c’è solo Chris Martin che cammina sulla spiaggia deserta. Ecco, quel pezzo è molto Oasis sempre per la struttura, ma anche per le note che tocca Chris Martin. E’ una canzone che avrei visto cantare tranquillamente anche da Noel. Comunque anche Yellow è molto bella.
    5. Harry Styles, Sign of the times (2017)
    L’ex One Direction nella carriera solista ha fatto due album molto belli (sicuramente meglio di quello che ha fatto con gli One Direction, a parte il loro ultimo album). Il lead single del primo album, intitolato semplicemente Harry Styles, si intitola Sign of the times. Lo conoscerete abbastanza probabilmente. Cos’ha di Oasis? L’intro di pianoforte e la chiusura. Anche questo è un pezzo molto bello.
    6. U2, Your song saved my life (2021)
    So che sembra un mezzo paradosso. Una band che ha ispirato gli Oasis fa un pezzo a là Noel, ma è così. Colonna sonora del film Sing 2 di prossima uscita, è una ballata Con archi e pianoforte, ma anche chitarra. Un altro elemento tipicamente noelico è la chiusura, che è sì sfumata, elemento tipico del genere, ma il signor Noel è uno che le canzoni le sa chiudere.
    Mia mamma, a cui non piacciono più gli U2 (le piacciono le loro canzoni degli anni ’80 e inizio ’90, fino ai dischi Achtung Baby! e Zooropa) da quasi trent’anni, ha però apprezzato molto questa canzone. A me gli U2 piacciono molto, e insieme agli Oasis e ai Coldplay formano la triade dei miei gruppi preferiti.
    7. Goo Goo Dolls, Iris (1998)
    E’ il secondo pezzo di questa lista risalente al 1998. Forse I’m with you di Avril Lavigne, che abbiamo visto prima, si ispira anche a questo pezzo che ha sempre la tipica struttura noelica, chitarra, archi, ritornello. Anche questo brano merita.
    8. Blink 182, I miss you (2004)
    Sì, sono amici della Lavigne questi. Il gruppo pop punk per eccellenza però ha pubblicato questa ballata ormai quasi 18 anni fa. Citando mia mamma: “tutti cadono nelle ballate”. Ed è vero. Secondo me anche individui come Marilyn Manson hanno fatto almeno una ballata nella propria carriera. Qui la storia è sempre la struttura, chitarra, archi, ritornello.

    Avrete notato che questi pezzi sono quasi tutti molto vicini tra loro come date di uscita: due del 1998, una del 2004, due del 2002 e una del 2000. Solo due sono uscite recentemente, ovvero nel 2017 e nel 2021. Ovviamente non sto accusando di plagio questi artisti e le canzoni di questa lista mi piacciono tutte, e queste considerazioni sono soggettive, quindi si può essere d’accordo ma anche no.
    Un saluto e scusate ancora per la puntata improvvisa 🙂

    1. Mi piacciono le puntate improvvise, reazione “shock because”!
      “21 Guns” è quella che conosco meglio di questa lista, le altre me le andrò ad ascoltare.
      Questa canzone dei Green Day è una delle loro poche che mi piace realmente; inoltre mi piace il messaggio che manda, contro le armi, ma non con un video shock perturbante come “God Control” di Madonna, e mi piace il trionfo dell’amore, con i proiettili che forano i muri mentre i due protagonisti si baciano.
      Secondo me Britney Spears si è ispirata a “21 Guns” per il video di “Criminal” ma anche agli Oasis.
      Se infatti ascolti “Criminal” noterai una certa somiglianza con alcune canzoni rock, non so se degli Oasis, ma ha sonorità simili.
      “Criminal” insieme a “He About To Lose Me” rappresenta una delle poche canzoni non elettroniche dall’album “Femme Fatale” di Britney Spears.
      Fammi sapere se secondo te potrebbe/potrebbero essere una o entrambe di ispirazione “Oasisiana”.
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Ho ascoltato i pezzi di Britney. Li conoscevo già perché la seguo, ma li ho sentiti con più attenzione. Sì, un po’ sono Oasisiane, specialmente Criminal (che però mi ricorda anche l’album American life di Madonna). Attendo anche io il 4-12 perché la canzone che analizzerò, nonostante sia abbastanza… particolare, è un pezzo a cui sono molto legata. Io e la mia classe delle medie la conosciamo bene. Anche se uscita d’estate, ci vedevamo e discutevamo anche di quel pezzo. Della puntata del 4-12, do solo una data: 7-7-1997, che si aggiunge ad altre anticipazioni che avevo già dato.
        Un saluto 😄

        1. Grazie!
          Un saluto 🙂
          Richard

  17. Ciao a tutti! Come promesso, ecco la puntata sul famigerato Unplugged!
    MTV Unplugged: celebre programma di MTV dove gli artisti esibiscono le loro canzoni in maniera acustica. Il più famoso è sicuramente quello dei Nirvana, ma anche nel pop ce ne sono, per esempio Katy Perry ne ha fatto uno nel 2009 (o nel 2008?).
    Il 23 agosto 1996 gli Oasis si sono esibiti all’MTV Unplugged. O forse sbaglio. Vedrete poi perché ho il dubbio.
    Poche settimane prima la band si era esibita nei famosissimi concerti di Knebworth (di cui parlerò venerdì). Ma c’erano tensioni nel gruppo. Dopo i due show, si erano chiusi in sala prove per questo Unplugged. Ma Liam, che è più personaggio che persona, partecipa solo a 3 prove, e ha cantato molto raramente. La stanchezza dopo Knebworth? Anche, ma ricordatevi che nel gruppo in quel periodo si beveva e ci si drogava…
    Durante le 3 volte che ha provato, Liam si lamentava continuamente di aver perso la voce. La misura in cui il minore dei fratelli l’avesse persa è stata a lungo dibattuta. I produttori dello show si sono chiesti se si sarebbe presentato e in quali condizioni, con Noel che ha ricordato: “Il giorno dello spettacolo non si era presentato e c’erano voci che fosse stato fuori a bere per un paio di giorni… e nessuno sapeva dove fosse. Circa un’ora prima si è presentato, assolutamente di m**da”. Mentre Liam aveva cantato benissimo a Knebworth, la realtà probabilmente aveva più a che fare col fatto che non volesse cantare quella volta dell’Unplugged, anche se probabilmente riguardava anche il bere…
    Allora Noel si trovò davanti a una decisione complicata: o annullare tutto o avrebbe cantato lui. Scelse la seconda. Noel infatti cantò quella volta. L’Unplugged è stato un successo, ma ad un certo punto sentì alcune lamentele provenire dalla folla. C’era Liam, che fumava sigarette e beveva birra, che prendeva in giro suo fratello per aver preso il suo posto. Noel rispose: “oh eccoti”, e poi andò avanti.
    Alla fine è stato chiesto a Noel se poteva fare dei bis. Li ha fatti. Molto bene, direi. Io tempo fa l’ho ascoltato quel concerto da YouTube ed è molto bello.
    Poi, nel 2019, Liam è tornato in veste da solista all’MTV Unplugged. È stata una bella performance (c’è anche il disco), ma Liam quella volta ha esibito Sad Song (vedete la puntata delle canzoni di Noel alla chitarra), un classico del fratello, rovinandola del tutto.
    Altre volte Noel ha dovuto gestire un concerto da solo durante gli Oasis. È capitato più volte che il fratello si assentasse per motivi vari/lasciasse il palco all’improvviso davanti a 70.000 persone. Ecco, in quei casi Noel ha fatto, come nel caso dell’Unplugged del 1996, una specie di concerti solisti alla fine.
    Un saluto 😄

    1. MTV Unplugged di Katy è del 2009.
      Molto interessante la puntata di oggi…Dai che manca poco al 3 Dicembre (giorno in cui darò una notizia BOMBA sul sito) e alla puntata del 4 Dicembre!
      Grazie Carmela,
      Un saluto
      Richard 🙂

  18. Rieccomi, come promesso! Oggi parlerò della faida tra Oasis e Blur, un altro gruppo britpop.
    PRIMA:
    Due gruppi diversi in molte cose: gli Oasis erano del nord dell’Inghilterra (Manchester) mentre i Blur del sud (Londra), il mio gruppo preferito era di origini povere (comunque tutti quanti venivano dalla classe operaia) mentre l’altro era di fighetti (al maschile non è una parolaccia, al femminile sì) delle famiglie ricche (gli ex componenti dei Blur si sono conosciuti al College, e ho detto tutto), gli Oasis erano una bandiera del Manchester City (prossimamente ci sarà una puntata sul rapporto tra Gallagher e calcio) e i Blur lo erano del Chelsea…
    (VI FACCIO UNA PREMESSA: A ME PIACE IL CALCIO, MA LO SEGUIVO MOLTO DI PIU’ IN PASSATO, ADESSO SEGUO PIU’ QUELLO ESTERO CHE QUELLO ITALIANO, E LA MIA SQUADRA CALCISTICA COMUNQUE E’ L’INTER, SAPPIATELO -ANCHE SE MOLTI MIEI AMICI SONO JUVENTINI-).
    L’ex leader dei Blur si chiama Damon Albarn, e anche se non mi piace tutto quello che ha fatto musicalmente è un ottimo musicista.
    In realtà era una faida montata dai tabloid (da chi sennò nel caso?), ma alimentata da entrambi i gruppi, entrambi drogati fino al midollo all’epoca. Il 14 agosto 1995 entrambi i gruppi fanno uscire un brano: quello dei Nostri si intitola Roll with it. Se volete andatelo a sentire perché è una mina. Quello degli Altri invece si intitola Country House. Canzone abbastanza banale e scema, non ve lo nascondo, ma il video è abbastanza carino, anche se…
    Questa battaglia del singolo la vincono i Blur. Infatti Country House in UK vende 274.000 copie contro le 216.000 dei Nostri. (adesso do uno spoiler, se non volete leggerlo balzate due righe sotto a questa: questa dei Blur è stata praticamente una vittoria di Pirro).
    In quel periodo Noel faceva diverse sparate pubbliche. Ve ne riporto due celebri (forse le conoscete):
    “Sniffare cocaina è come alzarsi ogni giorno e bere una tazza di tè”
    “Nel governo britannico ci sono tossicodipendenti più incalliti di me, di te e di chiunque altro”
    Queste due dichiarazioni non le analizzerò adesso, ma parlerò di un’altra molto più grave:
    “Damon Albarn e Alex James (un altro membro dei Blur) dovrebbero ammalarsi e morire di AIDS”.
    Questo pochissimi anni dopo la morte del grandissimo Freddie Mercury (a proposito: ciao Freddie, non so dove tu sia adesso ma mi manchi tantissimo).
    Quel giorno Meg, che come ormai saprete è l’ex moglie di Noel, gli disse: “sei un idiota”.
    Noel poi per questa uscita molto infelice si è scusato pubblicamente.
    Poi la battaglia del britpop l’hanno vinta gli Oasis: i Blur pubblicarono in quel periodo l’album The great escape che ebbe buonissimi risultati in UK (più di 1 milione di copie), ma nulla rispetto al disco che pubblicarono gli Oasis, (What’s the story) Morning glory?, capolavoro assoluto, con Wonderwall, Don’t Look back in anger e Champagne supernova (ma tutte sono bellissime), che vendette in UK a oggi quasi 5 milioni di copie e più di 4 milioni negli USA, con un botteghino totale di oltre 22 milioni di copie in tutto il mondo. I Blur hanno continuato ad avere successo, è vero, ma…
    OGGI
    Adesso Noel e Damon Albarn sono molto amici. Hanno pure collaborato insieme. Nel 2013 hanno cantato insieme Tender, hit dei Blur del 1999. Liam invece è ancora fermo agli anni Novanta, infatti insulta spesso Damon. Liam, siamo quasi nel 2022…

    Un saluto 🙂
    P. S. Domani Maine Road e Knebworth, e sabato super puntata con D’You Know What I Mean?.

    1. Grazie per questa curiosità.
      Io invece non sono affatto fan del calcio 😂 però ho guardato la partita che ci ha fatto vincere gli Europei, contro l’Inghilterra, quest’anno.
      Attendo le due puntate fissate con molta curiosità!
      Grazie,
      Un saluto,
      Richard

  19. Avviso già una cosa: le puntate di venerdì 3-12 saranno diverse tra loro: dirò meno cose su Miane Road perché ne so molte meno, e farò un testo discorsivo; invece quella su Knebworth (di cui so molte più cose) sarà divisa in 25 aneddoti.
    Un saluto 🙂

  20. Ecco la nuova puntata!

    Oggi, come promesso, parlerò di Maine Road e Knebworth. 

    Come già detto, dirò meno cose su Maine Road perché ne so molte meno, e farò un testo discorsivo; invece quella su Knebworth (di cui so molte più cose) sarà divisa in 25 aneddoti.

    Partiamo con Maine Road!

    Dovete sapere che Maine Road era uno stadio, lo stadio storico di Manchester. È stato proprio lì che Noel ha visto la prima partita della sua vita insieme al padre, Manchester City VS Newcastle. A Manchester, come abbastanza probabilmente saprete, ci sono due squadre rivali: lo United, che per riassumere è la squadra dei fighetti e degli altolocati, e il City, la squadra dei due fratelli, che è quella generalmente della classe operaia. Mentre papà Tommy beveva e fumava, Noel era incantato dalla partita. 25 anni dopo lui e il fratello sono delle star mondiali, e suonano proprio al Maine Road. Parliamo del 27-28 aprile 1996. Quasi 26 anni fa. È stato un concerto storico non solo per la scaletta (erano i brani dei primi due dischi, quindi…) e per il fatto che fosse stato il luogo di un evento clou dell’infanzia del maggiore dei due fratelli; ma anche perché proprio lui ha esibito una chitarra famosissima che probabilmente avrete già visto da qualche parte. Parlo della Epiphone Sheraton Union Jack Supernova. È una delle chitarre più famose di sempre, cercate su google “chitarra unione Jack” e andate su immagini quando sarete arrivati alla pagina principale. Poi ne vedrete un sacco di repliche e tra i banner delle immagini che ci sono sopra alle foto c’è anche “Noel Gallagher”. Vedrete un sacco di foto.

    Poi il Maine Road nel 2004 venne demolito, ma quei due concerti sono ancora vivi nella memoria dei fan degli Oasis.

    Ora passiamo a Knebworth, che invece risale al 10-11 agosto 1996.

    Sotto vi riporto 25 curiosità su Knebworth!

    1- I due concerti, come già detto, si tennero sabato 10 e domenica 11 agosto 1996.

    2- Un biglietto per il concerto costava 22,50£. Non poco.

    3- I biglietti sono stati messi in vendita alle 9 di sabato 11 maggio 1996 e sono stati polverizzati pochissimo tempo dopo.

    4- Sono stati venduti in tutto 2,5 milioni di biglietti (quasi il 5% della popolazione britannica). Facendo una statistica, se gli Oasis avessero soddisfatto tutti i due milioni e mezzo di persone, dovevano fare ben 18 date. Molto poco, vero? 😂

    5- Lo spettacolo generale iniziò alle 14, con le prime band spalla, che adesso vedremo.

    6- Sabato, prima degli Oasis, si esibirono, come artisti spalla: la tribute band The Bootleg Beatles, i DJ acid house mancuniani Chemical Brothers (che poi hanno collaborato con Noel, e lo vedremo nel futuro vicinissimo), i gruppi britpop degli Ocean Colour Scene e dei Manic Street Preachers (musicalmente molto simili agli Oasis) e infine i The Prodigy, gruppo metal e dance che, come genere, è molto simile ai Chemical Brothers.

    7- Gli Oasis iniziarono alle 20:30 e terminarono due ore dopo.

    8- Domenica, come artisti spalla, si esibirono: il gruppo britpop Kula Shaker, la band elettronica dei Dreadzone e i gruppi britpop dei Cast, dei Charlatans e dei Manic Street Preachers (di nuovo).

    9- in (What’s The Story) Morning Glory?, il secondo album, è contenuta un capolavoro, Cast No Shadow (dedicata a Richard Ashcroft, ex leader del gruppo britpop mancuniano dei Verve). In quell’occasione gli Oasis la dedicarono a Rob Collins, tastierista dei Charlatans, morto poco tempo prima.

    10- Liam ha espresso queste parole su Knebworth: 

    “Per me è stata la Woodstock degli anni Novanta. Riguardava la musica e le persone. Non ricordo molto, ma non lo dimenticherò mai. Era biblico”. Gran paradosso Liam 😂😂😂

    11- C’erano molti vip. Degli esempi? La modella inglese Kate Moss (amica di Noel e un po’ anche di Liam, ma specialmente di Noel), il cantante della band inglese dei Pulp Jarvis Cocker (anche loro musicalmente simili agli Oasis), il conduttore televisivo Chris Evans, il frontman della band pop soul inglese dei Simply Red Mick Hucknall e le attrici inglesi Martine McCutcheon e Anna Friel. Ce n’erano molti altri.

    12- Il concerto venne aperto da The Swamp Song, lato b di Wonderwall.

    13- La scaletta del concerto era la seguente:

    -The Swamp Song (b-side di Wonderwall);

    -Columbia (dal loro primo album Definitely Maybe uscito due anni prima);

    -Acquiesce (b-side di Some Might Say dal secondo album);

    -Supersonic (il loro primo singolo in assoluto);

    -Hello (dal secondo album);

    -Some Might Say (dal secondo album);

    -Roll With It (dal secondo album);

    -Slide Away (dal primo album);

    -Morning Glory (title track del secondo album);

    -Round Are Way (b-side di Wonderwall);

    -Cigarettes&Alcohol (dal primo album);

    -Whatever (singolo stand alone pubblicato nel 1994);

    -Cast No Shadow (dal secondo album);

    -Wonderwall;

    -The Masterplan (b-side di Wonderwall)

    -Don’t Look Back In Anger;

    -My Big Mouth (che poi sarebbe stata inserita nel loro terzo disco uscito l’anno dopo);

    -It’s Getting Better (Man!!!!!) (che poi sarebbe stata inserita nel loro terzo disco uscito l’anno dopo);

    -Live Forever;

    -Champagne Supernova;

    -I’m The Walrus (cover del classico dei Beatles).

    14- Champagne Supernova è stata suonata con John Squire, chitarrista della band inglese indie rock e alternative dance degli Stone Roses. Uno dei gruppi preferiti dai due fratelli. 

    15- Sulla copertina del greatest hits Time Flies… 1994-2009, uscita nel 2010 e ancora in classifica nel Regno Unito, è presente Knebworth.

    16- Boris Johnson, quando ancora faceva il giornalista del Daily Telegraph, scrisse un articolo a tema paragonandoli ai Beatles e dicendo che gli Oasis fossero un miraggio.

    Non so se l’attuale premier inglese si complimentasse o li insultasse.

    17- Nella riedizione per i 20 anni di Be Here Now, il terzo disco che vedremo nella puntata di domani, è anche presente la versione live a Knebworth di My Big Mouth (che poi, nel 1997, sarebbe stata inserita nella versione originale di Be Here Now).

    18- Il 23 settembre 2021 è uscito un documentario su Knebworth. In Italia è stato nelle sale il 27-28-29 settembre. Io sono andata a vederlo. È molto bello. Il 19 novembre è uscito il disco live di Knebworth con opzione Blu-Ray del documentario. Ho già chiesto al resto della mia famiglia di regalarmelo per Natale, sappiatelo. Perché i regali non hanno età. E’ stato diretto dal regista Jake Scott (vincitore di un Grammy) e con i fratelli Gallagher come produttori esecutivi di una società creata da loro, la Kosmic Kyte Ltd. (Non chiedetemi cosa significhi).

    19- alla fine di tutte e due le serate ci sono stati fuochi d’artificio. 

    20- E’ stato uno dei più grandi concerti all’aperto mai realizzati in Inghilterra.

    21- In due serate, sono arrivate 250.000 persone.

    22- Il concerto ha raccolto in tutto 300 milioni di spettatori via radio e televisione in 34 Paesi (così rendendolo uno degli eventi musicali trasmessi in televisione e radio più seguiti di sempre).

    23- Lo schermo vicino al palco misurava 100 metri quadrati, il più grande mai costruito.

    24- All’inizio del primo concerto, Noel pronunciò una frase storica: 

    “THIS IS HISTORY, THIS HISTORY, RIGHT HERE, RIGHT NOW!”

    25- la risposta di Liam fu meravigliosa: “Pensavo che questo fosse Knebworth!”.

    Vi aspetto domani.

    Un saluto 🙂

    1. Grazie per la nuova puntata!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  21. Ecco. È arrivato il 4 dicembre. Pronti per la puntatona su D’You Know What I Mean?
    Vi dico solo una cosa: se avete tempo per leggerla, andatevi a prendere qualcosa da mangiare perché la farò lunga. Che sia una pizza, una mela, un pacchetto di crackers o qualunque altra cosa, se volete potete mangiare qualcosa mentre leggete.
    Buona lettura. (Spero ne usciate integri). Nel 2016 ne è stata fatto un remix di cui parlerò alla fine. Spoiler che se non volete leggere andate due righe sotto: non mi piace per niente il remix.
    1- Presentazione
    D’You Know What I Mean? è una canzone uscita il 7 luglio 1997 come lead single del terzo album Be Here Now.
    2- Antefatti e influenze
    Noel aveva da poco pubblicato, insieme al duo mancuniano di dj acid house Chemical Brothers, presenti anche a Knebworth, un brano intitolato Setting Sun (che è stato il primo numero 1 nella classifica britannica per il duo). Di questo pezzo ne parlerò la settimana prossima. Nel caso non andatevela a sentire prima della puntata a tema. Noel ha detto che l’influenza di Setting Sun si sente in D’You Know What I Mean?. Non so dove, ma io non la noto particolarmente. Ha detto anche che D’You Know What I Mean? ha risentito dell’influenza di Wonderwall, e su questo gli do ragione. Perché?
    3- Composizione
    Il pezzo è in fa diesis minore ed è di ritmo quaternario, ha una frequenza di 80 battiti al minuto e come movimento è andante. Il pezzo contiene anche un amen break di batteria. I primi 20 secondi della canzone sono tutti di inquietanti effetti sonori, tra cui rombi di elicotteri (elemento caratteristico del brano), un messaggio in Codice Morse (uno dei primi mezzi di comunicazione moderni) che, secondo fonti, sembra dire “Strawberry Fields Forever” (titolo di un noto brano dei Beatles), “B**ger all” (ovvero una parolaccia che non traduco), “Pork pies”, ovvero “pasticcio di maiale” (non mi chiedete perché), e “Oasis” (secondo fonti, ovviamente) e una distorsione a motosega; che poi continuano come sottofondo per tutta la durata del pezzo.
    Da 0:35 a 0:41 circa si sentono le prime parole: Noel Gallagher, infatti, sembra dire qualcosa di incomprensibile. Poi a 0:45 inizia il canto.
    La voce principale è del fratello di Noel, Liam; ma Noel, con la sua seconda voce (la fa nella gran parte dei pezzi degli Oasis) riesce a prendersi comunque una posizione considerevole. Ha un ritmo non velocissimo ma forte, alimentato da un campionamento di uno dei brani più famosi dell’hip hop, intitolato Straight Outta Compton di un gruppo rap statunitense, gli N.W.A. (non mi chiedete chi sono e che canzone è: non li conoscevo e detesto il rap, con rare eccezioni: sono andata a vedermi la scheda di Wikipedia e ho visto che è un pezzo un po’ particolare; mi suona strana però questa scelta del campionamento: forse l’hanno fatta per provocare, ma Noel nel 2005 ha detto chiaramente e giustamente che l’hip hop è terribile). Verso la fine c’è un assolo eseguito da lui.
    Gli accordi della chitarra delle strofe e del ritornello sono gli stessi di Wonderwall, come avevo detto prima, ovvero Mim7, Sol, Re sus4, La sus, quelli con cui egli ha inventato un genere, il britpop.
    Per due volte nella canzone Liam Gallagher emette un “yeahhhhh” lungo ed epico.
    Inoltre è particolare la struttura della canzone: intro-prima strofa 1- prima strofa 2-bridge 1-ritornello 1- seconda strofa- bridge 2- ritornello 2-assolo-ritornello 3- coda.
    Nella versione album, che dura 20 secondi in più, ci sono più effetti sonori all’inizio. Ma per il resto è uguale alla versione singolo. Il testo parla di ribellione e rivoluzione, mettendo in mezzo anche la religione (nei bridge c’è anche il verso “I met my maker I made him cry”. Nulla di satanico: Noel ha spiegato che questo verso e in generale tutto il bridge parlano di tutto il male del mondo. Come se uno andasse da Dio a dirgli che nel mondo c’è il Male. Quindi nulla di satanico.) Spoiler: (se non volete leggerlo passate alla riga successiva): l’idea di ribellione e rivoluzione è anche nel video. Sempre nel testo vengono citati titoli di canzoni di Beatles, Bob Dylan e Pink Floyd.
    4- Stili musicali
    Questo non è britpop, sappiatelo. Il britpop ha, tra le sue caratteristiche, quello di essere ottimista e allegro. Ecco, questa canzone è pessimista (o quasi) e per niente allegra. Poco tempo fa mia mamma, dopo quasi 25 anni, mi ha detto mentre la ascoltavamo insieme: “Comunque, Carmela, questa canzone non è allegra… per niente”. E grazie al cavolo, mamma! Ci sei arrivata dopo quasi 25 anni!
    Comunque, questo è un pezzo alternative rock con influenze sinfoniche, psichedeliche e anche post grunge (vedete che il grunge e il post grunge tornano sempre). Ripeto: nulla di satanico.
    5- Lati B
    Ci sono tre lati B. Il più celebre è intitolato Stay Young. È stata inserita nella raccolta di lati B The Masterplan, pubblicata nel 1998. E’ la colonna sonora del film horror The Faculty (ma è molto allegra, a differenza della canzone di cui è b-side).
    Poi c’è Angel Child, una delle meno conosciute. Scritta e cantata da Noel, è un brano acustico che è stato proposto solo due volte: l’ha suonata nel 1997 a una radio spagnola per promuovere D’You Know What I Mean?. La seconda è stata nel 2012, a un suo concerto benefico solista. L’ha così presentata al pubblico:
    “La prossima canzone non l’ho mai, mai suonata dal vivo prima d’ora. E non solo: non l’ho più nemmeno sentita da quando l’ho registrata!”.
    Il testo è rivolto a una bambina (Anais è nata 3 anni dopo -una previsione?-) con cui l’autore si confida, raccomandandole di non fare una brutta vita.
    L’ultima b-side è Heroes, cover del magnifico brano di David Bowie cantata da Noel.
    6- Copertina
    La copertina è stata ideata dai fotografi Brian Cannon e Michael Spencer Jones. È stata scattata a Wigan, cittadina vicino Manchester dove è nata un altro grande gruppo britpop, con l’ex leader amico dei due fratelli: i Verve. (Ve li consiglio). Per la precisione, è stata fatta ai Blind Steps (sì chiamano così perché è vicino al Blind Workshop (che è visibile nello scatto, di preciso nella parte sinistra). Rappresenta i 5 membri degli Oasis in mezzo a una trentina di persone. Questa foto è rimasta segreta per non farne un eccessivo caso mediatico, ma il The Wigan Evening Post (il giornale locale) ha avuto il diritto di seguire l’evento e alla fine ha venduto sia la foto definitiva sia gli scatti di prova al tabloid inglese Daily Mirror. Ci rimasero una giornata intera o quasi e durante la pausa pranzo Liam e Brian Cannon sono andati al pub vicino a bere una birra. Visto che anche gli altri amavano bere (e sono andati solo loro due) mi chiedo se si sono arrabbiati. La copertina è sia bluastra che bianca e nera. Mi viene da pensare una cosa: nella copertina ci sono loro in mezzo a un sacco di gente.
    Ma quella trentina di persone (di ogni età), tra cui un poliziotto, è voltata (nessuno escluso) verso sinistra, come a guardare un qualsiasi evento sconvolgente. Sembrano confusi e arrabbiati. I 5 ragazzi sono davanti a tutti, ma sono comunque in mezzo alla massa. Sono dispiaciuti, nervosi e riflessivi. Cosa significa? Potrebbe essere un riferimento al ritornello del pezzo (All my people right here right now/D’You Know What I Mean?), ma…
    Adesso la copertina del remix del 2016. Per la riedizione NG 2016 Rethink ne è stata proposta una nuova versione alternativa scartata dalla sessione originaria. Spoiler: è abbastanza fuori luogo.
    Adesso è in arrivo la parte più complessa della puntata…
    7- Video
    7.1 Realizzazione
    Il video è stato realizzato da un duo di registi inglesi, Nick Goffey e Dominic Hawley, noti come Dom&Nic. E’ stato girato in un quartiere londinese molto desolato, Beckton, dove c’erano le torri del gas. Venne fatto su una pellicola di 35 mm. In quel luogo ci è stato anche girato un film, Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, di preciso dove hanno fatto la battaglia finale nel film. Ora quel posto è un cantiere per appartamenti. Nel video ci sono molto elicotteri, ma in realtà ne sono stati usati solo 2. Noel suona una chitarra Gibson Flying V, mentre Liam indossa un parka e degli occhiali da sole fatti apposta per lui. Su due edifici c’era scritto in lingua ceca Be Here Now e D’You Know What I Mean?. Ma perché proprio in ceco? Non ho risposta.
    7.2 Sinossi
    Il video è ambientato in un mondo post-apocalittico: sembra infatti appena avvenuta la fine del mondo per colpa di una guerra terribile che ha fatto morire tutti gli abitanti della Terra, o quasi. TUTTO E’ DISTRUTTO. Ecco in un posto desolato, una grande prateria, vicino a un fiume, con tanti isolotti vicini. Il videoclip inizia con un primo piano del microfono, arriva poi un elicottero condotto da due piloti che atterra e fa scendere, uno per uno, i cinque membri degli Oasis. Ne arrivano altri, di elicotteri. Contandoli tutti, quelli presenti in tutto il cortometraggio, sono una decina. Cominciano così a suonare in mezzo a torri bombardate, quasi completamente in rovina che stanno in piedi per miracolo. Dietro di loro c’è la più alta, della quale rimangono molte finestre e un particolare che non è affatto secondario: una crepa che però sembra guardare tutto quello che succede con sguardo beffardo e maligno, ma anche riflessivo. Suonano in mezzo a uno spazio verde, a quanto pare, estremamente provato dalla guerra. I musicisti suonano in un posto rialzato, un pavimento, che sembra una minima parte rimasta probabilmente di un altro edificio bombardato e distrutto quasi del tutto. Ci sono diverse casse di amplificazione, tra cui quattro arancioni attaccate tra loro, su un totale di 16, contando anche le altre dodici nere piccole e grandi. Ci sono anche due grandi rettangoli, che possono dare l’idea che fossero cunicoli segreti, ma anche due tombe aperte. Davanti a loro ci sono anche due torri bombardate, estremamente simili tra loro, quasi uguali. I cinque sembrano seri, riflessivi, nervosi, come se dovessero riportare un po’ di gioia al mondo. Anche se si vede Liam che sembra pensare: “Ma come lo salviamo? E’ impossibile ormai”. Il cielo è inquietante: è “turbato” dalla catastrofe. Guardano anche preoccupati gli elicotteri che li circondano che girano a una velocità che sembra lentissima e velocissima allo stesso tempo. C’è anche una ferrovia e delle torri di un’ipotetica centrale elettrica distrutta. Da uno di questi elicotteri scendono molte persone. Caratteristica: sono tutti giovani. Dall’orizzonte si incamminano sempre più vicino agli Oasis. Anche da un altro elicottero ne scendono. Sembrano i sopravvissuti della catastrofe. Tutti gli altri elicotteri cominciano ad accerchiarsi sopra la band. Liam li guarda strano, poi continua a suonare come gli altri membri. Tra loro, i due gruppi usciti dai due mezzi di volo se guardano male tra loro, lanciandosi fumogeni colorati. Si possono identificare con due nomi: Il gruppo di sinistra, con i fumogeni rosa, e il gruppo di destra con un giallo-arancione. Ma sembrano tutti correre verso un unico punto in fretta e furia, come se la loro vita fosse in imminente pericolo (beh,a pensarci bene…). Mentre i due gruppi camminano tra le macerie, gli elicotteri continuano a sorvegliare tutti. Vicino a delle macerie di qualche posto bombardato, improvvisamente si siedono. Sono vicini tra loro, senza distinzioni; e guardano incuriositi, nervosi e spiazzati. Altri invece applaudono, altri si alzano abbracciandosi (può essere un segno di pace ma anche di aiuto -penso sia più la seconda-). Alcuni ragazzi portano gli stessi occhiali da sole che Liam porta nel video. Uno invece non ne può più e poco prima che Noel suoni l’assolo, caccia un fumogeno pieno di fuoco, quasi a minacciare gli elicotteri che sembravano rovinare il momento con i loro rumori. Da quel momento anche altri cominciano ad accenderli e a lanciarli. Arrivano anche altri sopravvissuti che non erano riusciti a venire all’inizio, incuriositi dalla musica. Ma stanno più in disparte. Tutti sembrano spiazzati. Alla fine del video i cinque tornano sull’elicottero iniziale e guardano in paesaggio: è rimasto tutto uguale a prima. Il video termina con il momento che chiamo “momento cartolina”: Liam sorride esultando facendo il segno della vittoria, Noel invece è nervoso, batte le palpebre, come a dire: “Non è possibile… No, non abbiamo fatto niente”. Le domande che possono sorgere dopo la visione sono:
    “Dove andranno gli Oasis?”
    “Perché il gruppo esulta?”
    “Qual è stata la catastrofe?”
    “I sopravvissuti cosa faranno dopo?”
    “Può essere un video perturbante?”
    A tutte le domande non c’è risposta, ma all’ultima forse posso: può esserlo. Ci sono video molto più disturbanti, ma questo di sicuro non è allegro.
    7.3 Controversie
    Gli elicotteri che hanno usato sono di tipo Westland Lynx, ovvero quelli dei militari inglesi. Gli Oasis sono stati accusati di ipocrisia quando nel 2002, anno di Heathen Chemistry, dichiararono molto chiaramente l’opposizione alla guerra in ogni forma. Sono stati i tabloid, che per questa loro accusa avevano trovato un’altra “prova”: un filmato di reclutamento dell’esercito che usava in sottofondo il loro brano Morning Glory del 1995. NO COMMENT.
    7.4 Riedizione del 2016
    In questa riedizione c’è stato un restyling totale. Ci sono scene tagliate, tolte per mettere immagini di gente che si guarda intorno. Ci sono delle parti del testo che sono state proprio tolte, come “coming in a mess/going out in style/I ain’t good looking but I’m someone’s child/no one can give the air that’s mine to breathe”. Questi versi secondo me parlano dei due fratelli, perché come saprete all’inizio erano in una brutta situazione (il “mess”) poi ne sono usciti (“going out in style”). E nell’originale la musica si fonde bene ai rumori finali, mentre nella rimasterizzazione si blocca. E nel remix del 2016 vengono “ripuliti” i rumori assordanti. No comment.
    8- Accoglienza
    8.1 Accoglienza radiofonica
    D’You Know What I Mean? è stato un singolo molto atteso da tutti. Ma nessuno si immaginava un pezzo del genere. Erano corsi negli Air Studios di Londra promoter radiofonici provenienti da tutti i continenti e al primo ascolto si ritrovarono nelle orecchie una canzone inaspettata. Erano molto stupiti, ma penso che chiunque lo sia stato (e chiunque la ascolterà in futuro lo sarà).
    8.2 Accoglienza della critica specializzata
    D’You Know What I Mean?, nonostante le molte recensioni positive, ha decisamente diviso la critica. Il sito multilingue aggregatore di recensioni Rate Your Music ha dato un voto complessivo di 3.6/5 basato su 478 recensioni, mentre MTV ha dato un giudizio neutrale.
    David Fricke di Rolling Stone, recensendo Be Here Now, ha definito la canzone come “sette minuti di genialità semplice e mirata. La roba importante è tutta qui: il cigolio del feedback sonoro, la distorsione a motosega e il wah-wah simile a tosse di un’ orchestra chitarristica enorme e brutale; un ritmo lento e forte, alimentato in misura eccessiva da un campionamento di Straight Outta Compton degli N.W.A., un cantante che esaspera la presuntuosa ostentazione delle parole del testo (“All my people right here, right now/They know what I mean”) con un ululato acido e un gusto per l’arroganza; un grande finale in cui ogni cosa è nel mix – le chitarre, le voci raglianti, il potente battito della sezione ritmica – è risucchiato nel rombo del motore del jet del coro dilatato.”. Freakytrigger ha dato un voto di 4/5, equivalente a un 8, mentre Andy Gill di The Independent ha detto che “D’You Know What I Mean? è l’esempio più grandioso del talento di Noel Gallagher nel manipolare frasi senza senso in una sembianza convincente di significato.”. Tuttavia, Allmusic ha recensito dando 2 stelle e mezza (un 5) descrivendolo come “il primo singolo noioso degli Oasis” e ”dal testo pessimo”. Anche la rivista online Diffuser ha criticato il pezzo, descrivendolo come “una versione più pomposa di Wonderwall” e “un pezzo con testi difficili da capire”.
    Nel 2010 la stazione radio britannica XFM l’ha inserita alla posizione 849 tra le 1000 canzoni più belle di tutti i tempi; e nell’ottobre 2011 la rivista musicale britannica NME, stilando una classifica di quelle che per loro erano le canzoni più belle pubblicate tra il 1996 e il 2011, l’ha inserita al 77esimo posto. Il video della canzone era candidato ai Brit Awards del 1998, ma ha perso perché il premio è andato a Never Ever del gruppo pop All Saints (proprio il gruppo della futura moglie di Liam, Nicole).
    9-Esibizioni dal vivo
    Nel tour promozionale di Be Here Now, la canzone era sempre presente nelle scalette dei concerti. La prima volta è stata suonata in anteprima, ad Oakland, Stati Uniti, il 18 giugno 1997. Alcune volte era presente pure nell’Heathen Chemistry Tour del 2002, e Liam nel suo primo tour solista del 2017-2018 ha eseguito il brano diverse volte. Gli Oasis hanno eseguito la canzone a Top Of The Pops (dove si erano già esibiti) ma eliminando un sacco di effetti sonori.
    10- Successo commerciale
    D’You Know What I Mean? ha avuto un buon successo commerciale: ha conquistato un doppio disco di platino nel Regno Unito (più di 600.000 copie) e tre dischi d’oro: uno in Norvegia per le oltre 5000 copie vendute, uno in Svezia per le oltre 25.000 e uno in Nuova Zelanda per le oltre 7500.
    Ha raggiunto la posizione numero 1 nel Regno Unito (dove ha venduto 162.000 copie il primo giorno e 370.000 nella prima settimana diventando il loro terzo singolo ad arrivare al numero 1 e una delle canzoni vendute più velocemente di sempre), in Italia (la prima di una lunga serie), in Finlandia (l’unica prima posizione), Spagna e Irlanda. In Giappone è arrivata alla 28esima posizione, ma nella sotto classifica International è arrivata prima. Stessa cosa è successa in Canada: nella classifica generale si è fermata “solo” alla 10ima, ma nella sotto classifica Rock/alternative ha raggiunto la #1.
    11. Commenti dell’autore
    L’autore ha parlato diverse volte della canzone.
    Nel 1997, per promuovere Be Here Now, ha rivelato a proposito del brano:
    “Stavo per mettere nel ritornello della canzone un po’ di frasi profonde, ma non ne venni a capo con nulla di adatto. Allora pensai a “All my people right here, right now. D’You Know What I Mean? Yeah, Yeah…”. Molto vago, molto ambiguo, ma lo inserì nel ritornello. Guardati allo specchio mentre la canti e fai l’occhiolino, suona davvero bene. Mi piace da matti quel verso che fa “Coming in a mess, going out in style”. Eravamo un gruppo di straccioni di Manchester e ora viaggiamo in Rolls Royce” (Q Magazine)
    Nello stesso anno, in un’altra intervista, ha riferito:
    “Il Codice Morse in sottofondo è ispirato da Strawberry Fields. Avevamo un libro sui codici e abbiamo provato a ritmare B***** *ll in modo che seguisse il verso della canzone che fa “Don’t look back cos you know what you might see”. Ma se c’è qualcuno che sa dirmi cosa abbiamo detto veramente nel codice, per favore me lo faccia sapere.” (BBC)
    Dieci anni dopo, nel 2007, raccontò, sempre alla BBC, al programma Seven Ages Of Rock:
    “Sono sette minuti e mezzo, è il primo singolo, la batteria non entra prima che siano passati due minuti …è tutto feedback audio! Pensavo che qualcuno mi chiedesse di modificare l’introduzione di alcune parti, ma nessuno in Gran Bretagna lo fece perché lì le aspettative e la considerazione verso di noi erano altissime.”.
    Nel 2010, per il lancio di Time Flies… 1994-2009 (sul nome è sempre Wikipedia), rivelò:
    “Ricordo che in studio ero irremovibile. Qualcuno faceva: “E’ un po’ lunga”. E io facevo: “Non è abbastanza lunga”.
    Nel 2016, per il lancio della versione rimasterizzata, rivelò:
    “Penso che stessi cercando di raggiungere qualcosa, ma non riuscivo mai ad arrivarci. Provavo a trovare qualcosa più orientata al groove, ma non ci riuscii, però mi piace molto, devo dire. È il picco degli Oasis di quell’epoca. Mi bloccavo ancora con l’idea di poter tirare fuori altre canzoni dagli accordi di Wonderwall”.
    In un’altra intervista, sempre a questo proposito, disse:
    “Con il passare degli anni ho iniziato ad accettare il fatto che le canzoni di Be Here Now fossero in realtà follemente … troppo lunghe! A qualcuno (non ricordo chi) venne l’idea di farci rivisitare e rimodificare l’intero album per i posteri. Siamo arrivati a farlo per la prima traccia, poi non ce ne poteva fregare di meno e abbiamo mollato. Suona davvero grandioso però”.
    Carissimo, potevate proprio evitare anche di rivisitare D’You Know What I Mean…
    12- Rapporto personale con la canzone
    Era un singolo attesissimo. Si sapeva il titolo, ma era inutile avere aspettative. D’You Know What I Mean? può significare tutto e niente: poteva essere una ballatona del tipo “Sai amore, ti amo, D’You Know What I Mean?”, un tormentone estivo (era luglio) come “ci facciamo uno spritz, va bene, ma odio gli alcolici, D’You Know What I Mean?” o altro. Ne parlavo con la mia classe delle Medie e ci eravamo accordati che il giorno dopo l’uscita del singolo ci saremmo trovati e ne avremmo parlato. Ecco, quando l’ho sentita la prima volta (vedendo pure il video) rimasi stranita. Anche i miei compagni lo erano. Altri invece avevano apprezzato fin da subito. Un mio amico, che però è più grande di me, pensò: “figata assoluta”. Poi a quello ci sarei arrivata qualche giorno dopo. Questo pezzo sicuramente non è il capolavoro, ma è una canzone a cui sono legatissima. Andiamo avanti di parecchi anni.
    È appena iniziato il 2021. 1 gennaio. Sono da sola a casa. Il resto del parentame dorme profondamente. O lavora. Sono a casa mia. Quei ricordi mi sono tornati in mente. Stavo scrivendo una mail a una mia amica che ho conosciuto molto tempo dopo il 7-7-1997, e a un certo punto citai il titolo della canzone. Pensai “dai Carmela torna a sentirla che non la ascolti da qualche mese”. Qualche mese prima l’avevano messa per radio. Non so perché, ma il primo del 2021 mi è sembrato di tornare al 1997. Andai su YouTube e cercai D’You Know What I Mean?. Mi vidi. Io non c’ero in quel video, anche perché non ero in Inghilterra. Ma mi vidi lo stesso. Quel gruppo di giovani del video ha il sogno di sopravvivere. Dopo l’ascolto mi sono sentita strana. Non so perché. Da quel giorno sopra casa mia passano molti elicotteri. Sia dei militari sia dell’elisoccorso. No, non vivo a Beckton, ma…
    Di recente, parlando di quei giorni di gloria con quello che alla prima ha pensato “figata assoluta”, ci siamo ricordati che in alcuni punti del video la gente fa delle facce strane. Ad esempio, poco dopo metà canzone, si vedono due ragazze che hanno espressioni del tipo: “guarda, si è bruciata la pasta al forno” “sì, chiamiamo il take away”.
    Nel 2016 è stato fatto un remix che ha praticamente sconvolto la canzone. Non mi piace infatti. L’originale è un’altra cosa: tanti ricordi, tante espressioni, amicizie…
    Quindi, per concludere: non è la mia preferita, ma è tra le mie preferite perché è una “mia” canzone.
    Ecco, dopo tutto questo, vi auguro un buon weekend. Ci vediamo presto con la prossima puntata.
    Se volete ascoltatevi la canzone. Se vedete che non è cosa vostra vabbè. Il video della canzone potrebbe far parte della rubrica “video perturbanti” di questo blog.
    Un saluto a tutti 🙂🚁

    1. Grazie Carmela, l’ho letto tutto e mi sono voluti 26 minuti, però è stato interessante.
      Una cosa ti chiedo, che però non riguarda la canzone: cos’è l’emoticon dopo la faccia sorridente?
      Uno che saluta o una teiera …?
      Stasera andrò a vedermi il video della canzone su YouTube!
      Grazie per questo pezzo di storia degli Oasis, questo è un vero e proprio articolo!
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. La faccina vicino a quella sorridente è un elicottero. Vista la canzone…
        Scusa la domanda, ma sei riuscito a vedere il video? Non ti sto chiedendo nel caso se ti è piaciuta la canzone (dopo tutto questo tempo che seguo questo blog forse ho individuato i tuoi gusti musicali e penso che non sia il tuo genere, ma non lo so), ma ti chiedo del video. Secondo te potrebbe essere perturbante? Secondo me un po’ lo è, ma ci sono video molto più disturbanti.
        Un saluto 🙂

        1. L’ho visto poco tempo fa.
          Allora, quelli nell’elicottero alla fine sono loro che se ne vanno, ma non ho capito molto bene il significato del video…Come nessuno da quello che tu hai scritto nel commento.
          Con tutto il rispetto parlando, sicuramente la canzone è una grande canzone, e non lo metto in dubbio, ma a me non è piaciuta, affatto, l’ho trovata ripetitiva e monotona.
          Il video è un po’ disturbante, ma non così disturbante…D’altro canto non si capisce cosa stia realmente accadendo.
          Gli elicotteri della Royal Army sono simpatici, ma la canzone è molto piatta…Di certo ci saranno dei motivi per i quali ha avuto tutto questo successo, ma io non li comprendo. Mi dispiace…
          Comunque non è paragonabile a “Wonderwall” quella sì che è fantastica, anche cantata da loro, questa è noiosa, a mio parere, e anche secondo mio papà.
          Non so cosa dire di questa “D’You Know What I Mean?” se non che questo. E tu hai azzeccato in pieno dicendo che non pensi sia il mio genere.
          Chiuso questo capitolo (mi hai chiesto del video non se la canzone mi sia piaciuta o meno, ma volevo comunque esprimere il mio punto di vista anche per il video, dopo capirai.) il video è simpatico, sì, strano, atipico…Gli elicotteri usati sono due – come dicono le tue fonti – ma se ne contano 9 (cosa che le tue fonti confermano).
          I ragazzi mi sembrano dei punk, dei drogati, dei disadattati, non positivamente ma negativamente disadattati, e non mi sono piaciuti. Il video è così strano, sembra di essere in una zona industriale abbandonata…Anche guardandolo non ho ben capito il senso e cosa voglia trasmettere, perché non trasmette grandi emozioni, è carino e fatto bene, ma trasmette ciò che trasuda dalla musica (per questo ho tenuto a precisare anche cosa penso della canzone) qualcosa di degradato, isolato e desolato. Un senso di vuoto.
          Questo è il mio parere al riguardo,
          Un saluto,
          Richard 🙂

          1. Ricordati che all’epoca erano tutti drogati… purtroppo…
            Secondo me non è piatta, ma tutto è inquietante. Anche a me talvolta (ma non sempre) dà un qualcosa di vuoto. Neanche io ascolto tanto quel genere, a parte questo pezzo e proprio qualcos’altro. Secondo me gli elicotteri non sono simpatici. Se vuoi ascoltare qualcosa di bello da quel disco, ti consiglio il secondo singolo Stand By Me, che NON è una cover.
            A me tutta quella gente non sembra necessariamente tossica. Alcuni sono assolutamente disadattati, verissimo. A me la canzone piace perché simboleggia tanti ricordi e diverse cose adolescenziali. Musicalmente parlando mi piace.
            Diciamo perché gli Oasis ci mettono un loro tocco, se non l’avessero fatta loro non mi sarebbe mai piaciuta. Infatti, se dovessi dare un giudizio, sarebbe “tra le mie preferite ma non la mia preferita”. Wonderwall è un’altra cosa.
            Comunque secondo me I rumori degli elicotteri sono una scelta interessante e originale perché non capitava tutti i giorni di sentire una canzone così rumorosa, ma forse potevano diminuirli di un poco. Forse la scelta è sfuggita di mano… 😅
            O forse no…
            Prima di salutarti, volevo chiederti una cosa: ma tuo papà ha ascoltato pure lui questa? Perché visto che ho letto un po’ di fretta non so se ho capito bene…
            Per riassumere, se dovessi dare una recensione critica:
            Non è la mia preferita perché troppo rumorosa, ma entra nelle mie preferite per tutti i ricordi legati, e anche perché è atipica. È per questo che ha avuto una puntata a sé.
            Un saluto e spero che… tu abbia capito cosa intendo 🙂
            P. S. Io i contrasti di idee cerco di risolverli il più pacificamente possibile. Anche tu lo fai, vero? È un bene farlo.

            1. Sì, l’ha ascoltata anche mio papà.
              Comunque rispondendo al tuo P.S. sì, non è che se uno la pensa diversamente da me gli sparo 😅
              Io ero molto pacifico nell’esprimere la mia opinione, come sempre sono molto diplomatico, qui almeno, sul mio blog.
              Un saluto,
              Richard 🙂

  22. P. S. 2: più che punk disadattati, in quel branco di ragazzi e ragazze c’è gente che non si lavava da anni, a giudicare dal fatto che alcuni sembrano sporchi… 😅🤦‍♀️
    P. S. 3: mi sono scordata di dire una cosa: c’è un genere di canzoni (questa inclusa) che spazia tra tutti i generi musicali che mia mamma chiama Exuviae. In latino (lei ha fatto il liceo classico) significa spoglie. Sono delle canzoni che dopo ascoltate, a prescindere dal piacere o meno, danno una sensazione di qualcosa di finale e alcune volte di morte. Per esempio Falling Down (che a lei piace) la considera così. Anche D’You Know What I Mean? pensa che sia un pezzo “exuviae”, perché secondo lei (come è chiaro) i disadattati e in generale tutto quel branco, anche quelli più “puliti” diciamo, sono sopravvissuti e per lei lottano per esserlo tra la vita e la morte. Potrebbe essere uno spunto per un racconto post apocalittico fantascientifico. Se mia mamma deve dare un giudizio su DYKWIM? (che secondo me potrebbe essere in una delle future liste dei video disturbanti) dice che “non è brutta, in quel genere c’è mooooooolto di peggio, ma non è né carne né pesce. Se volevano fare qualcosa di diverso e atipico ci sono riusciti.”. Un giudizio abbastanza neutrale, probabilmente. Forse…
    Un saluto (stavolta veramente) 😄

    1. Grazie per avermi fatto conoscere il genere “exuviae”.
      Un saluto,
      Alla prossima puntata,
      Richard 🙂

  23. Come promesso, ecco la puntata del venerdì 10-12-2021!
    Eravamo rimasti al 7-7-1997, l’uscita di D’You Know What I Mean?. Dovete sapere che meno di un mese prima Noel e Meg si erano sposati a Las Vegas e, come saprete (vedete una delle prime puntate), ci sarà l’era Supernova Heights e la disintossicazione molto traumatica.
    Soffermiamoci su una data: 30-7-1997. Sono passate poco più di 4 settimane dall’uscita del lead single. Politicamente parlando, il Regno Unito era in una fase di transizione: da un sacco di tempo c’era il Thatcherismo conservatore, e poi venne eletto, per le elezioni del Primo Ministro, un candidato del Partito Laburista. Divenne premier Tony Blair, che prometteva grandi cose. Tra i giovani circolava un sentimento di rinascita e rivalsa dopo l’era Thatcher. Blair organizzò un party a Downing Street. Perché non invitare la band del momento, che aveva appena pubblicato un nuovo singolo che sbancava specialmente nel Regno Unito? Chiamarono Noel che rispose di sì senza pensarci. Visto l’elevato uso di sostanze stupefacenti, non so se era lucido.
    Prima di continuare la lettura, andate un attimo su Internet e cercate il sito gettyimages.co.uk .
    E’ un sito pieno di foto. Potete cercare qualunque cosa e la troverete. Ecco, quando sarete su questo sito, cercate “noel gallagher tony blair” e guardatevi le foto. Poi dopo che lo avete fatto tornate qui.
    Adesso che siete tornati qui, avrete visto le foto che ci sono. Le foto presenti sono quasi tutte di Noel e Meg. Ecco, fate caso a come sono vestiti entrambi: lei ha un top e dei pantaloni abbinati e una specie di vestaglia altrettanto abbinata. Ha anche una borsetta a tracolla che invece non si abbina molto. Ecco, è un look Supernova Heights.
    Noel invece è vestito in maniera più formale, con una camicia e una giacca. Sappiate che ai tempi di Supernova Heights ha anche anche indossato (non in contesti formali) cose come vestaglie leopardate, giacche di pelliccia e molto altro…
    Durante il party, Noel ha anche compiuto un atto ai limiti del vandalismo. Lo ha confessato solo nel 2008. Ha SNIFFATO COCAINA NEL BAGNO RISERVATO ALLA REGINA.
    Per capire, vi riporto un articolo risalente proprio al 2008, quando lo ha rivelato. Viene dagli archivi de “La Repubblica”:
    “Cocaina nel bagno di Downing Street riservato alla regina Elisabetta: la prese il chitarrista degli Oasis Noel Gallagher prima dell’ incontro della band nel ‘ 97 con l’ allora premier britannico Tony Blair. Il musicista lo ha dichiarato in diretta radiofonica sul secondo canale della BBC, rispondendo a una provocazione del comico Russell Brand. «La regina aveva il suo bagno personale a cui nessuno poteva accedere. Ma qualcuno dello staff mi chiese se volessi visitarlo. Fu piacevole. Il bagno aveva persino le sedie di velluto». Gallagher, che dal 1998 non ha toccato stupefacenti, ha di recente ricordato che “tutti e tre i dischi usciti prima del 1997 furono scritti sotto effetto di droghe: a volte penso che dovrei tornare ai miei esordi così brillanti, ma questi pensieri mi durano meno di un secondo””.
    Noel, dopo quell’esperienza dell’incontro con Blair (ci fu uno scandalo -anche Damon Albarn dei Blur contestò Noel, e ora lui e Noel sono amici stretti-) ha riservato pensieri ambivalenti verso l’ex premier inglese: nel 1999 lo contestò, ma recentemente lo ha definito come “una delle ultime persone che hanno avuto un senso”.
    Non so se esprimere la mia opinione su Blair. Da una parte vorrei comunque per aggiungere un’opinione e far vedere il mio punto di vista, ma dall’altra no per non entrare in conflitto politico nel caso succedesse.
    Quindi chiedo a voi.
    Ci vediamo presto 🙂

    1. Scusami se rispondo solo ora, ma tra visite ad un museo ecc. sono stato molto occupato oggi e anche stasera fino a 20 minuti fa. Inoltre il tuo commento è fra i primi – quindi- lo vedo fra gli ultimi.
      Quello che hai scritto è davvero interessante, trovo interessanti anche le foto. Noel dal volto si vedeva che era un po’…fatto. Non ti chiedo di esprimere opinioni su Blair, poiché qui si parla della politica SOLO inerente alla musica (ad esempio, “Rise” di Katy Perry è nato non solo per le Olimpiadi di Rio 2016 ma anche come supporto a Hilary Clnton”, oppure “CTTR” con Skip Marley ecc.) ma non si parla di politica in generale. Il mio non è in alcun modo un rimprovero o una forma di rabbia, ma voglio mantenere il blog incentrato sulla musica. Farò comunque- proprio stasera- delle canzoni di Katy Perry ispirate dalla politica, ma non vorrei che da Blair poi si finisse a Draghi… 😅🤣🤣🤣😅 Quindi se non ha a che fare con la musica, meglio di no.
      Comunque io una domanda ce l’ho, non so se tu puoi rispondermi o se conosci questa persona, o il motivo per cui sia stata fotografata, ma è proprio su questa persona la domanda: chi è Adrian Lee? Perché viene citato nelle foto come fattorino e viene fotografato? E perché ha due look diversi? (Mi riferisco alle foto di gettyimages). Spero tu possa rispondermi, è una mia curiosità…
      Grazie ancora,
      Buona serata,
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Le foto su quell’uomo non c’entrano. A volte le ricerche possono anche avere risultati strani e non appropriati alla ricerca.
        Noel era strafatto. Anche io visito musei quando posso. Di tutti gli argomenti.
        E’ arrivata una nuova puntata proprio stasera 11-12.
        Domani 12-12 ce ne sarà un’altra.
        Una domanda: ti ricordavi dell’incontro? (anche se eri piccolo forse qualcosa ti ricordavi)
        Un saluto

        1. No, non mi ricordavo affatto di quell’incontro…Non ero piccolo, piccolissimo, avevo meno di 1 anno…
          Adesso leggo la nuova puntata, poi scrivo quell’articolo su Katy 🙂
          Grazie e buona serata 😀

  24. Ecco la puntata di sabato 11-12-2021!
    Oggi parlerò della canzone The Masterplan, di cui ho già accennato nella puntata sulle canzoni di Noel alla chitarra. Ma oggi ne parlerò in maniera un po’ più approfondita. AVVERTO: SCRIVERO’ ABBASTANZA, MA NON QUANTO HO FATTO SU D’YOU KNOW WHAT I MEAN?, CHE PER ADESSO E’ LA PUNTATA PIU’ LUNGA (O UNA DELLE PIU’ LUNGHE). VISTO CHE CI SONO MENO COSE DA DIRE SARA’ PIU’ BREVE MA SPERO VI PIACCIA.
    1. Presentazione
    The masterplan è una canzone che non ha una precisa data di uscita: essendo b-side di Wonderwall è uscita il 30 ottobre 1995, ma l’album The masterplan, l’album delle loro b-sides degli anni ’90, è uscito il 2-11-1998. Quindi Noel era già in preda alla disintossicazione. (E’ un bellissimo disco.).
    2. Antefatti, composizione e stili musicali
    Noel ha detto, molto tempo dopo, di essersi pentito di averla messa solo come b-side perché “troppo bella”. Ed è vero. Ha scritto il pezzo The masterplan in un posto chiamato Camden e il giorno dopo è andato in studio e l’ha registrata immediatamente. Il produttore Alan McGee ha detto che effettivamente era troppo bella per essere una b-side. E Noel: “Beh, penso di non aver mai scritto canzoni di me**a”. E’ una ballad baroque pop sinfonica che unisce elementi pop rock ad alcuni più classici. Il messaggio della canzone, riassunto, è: nessuno sa come sarà la vita, ma bisogna buttarsi e provare tante volte. C’è anche un’orchestra. Poco prima della fine, si sente Noel accennare al ritornello della canzone Octopus Garden dei Beatles. Questo pezzo lo suonano tutti i membri tranne Liam e il bassista Guigsy (Noel, da polistrumentista qual è, stavolta fa lui il basso).
    3. Video
    Ispirato, nella grafica, all’artista inglese L. S. Lowry, mostra la band che piano piano cammina per tutta Manchester (ma i sobborghi dove sono cresciuti). Suonano in un locale e alla fine si dirigono allo stadio. C’è scritto: Manchester City VS Newcastle. La prima partita che Noel, da piccolo, ha visto allo stadio di Maine Road, che abbiamo visto in una delle ultime puntate.
    4. Diffusione
    E’ stato incluso in una puntata del telefilm americano CSI:Miami e nella colonna sonora del film spagnolo La Mujer Más Fea del Mundo.
    5. Esibizioni dal vivo
    Questo pezzo è stato esibito diverse volte, come ad esempio a Maine Road e a Knebworth, ma anche all’MTV Unplugged di cui ho parlato qualche settimana fa e a molti altri concerti.
    6. Parere personale
    Quando ho trascinato, a fine settembre, tutta la mia famiglia al completo al cinema a vedere il documentario su Knebworth, quando c’è stata tutta l’esibizione di The masterplan mi stavo per mettere seriamente a piangere. Sì, perché è stupenda. E’ enfatica, ma allo stesso tempo intima.
    Spero che questa puntata vi sia piaciuta.
    E’ risultata più breve perché ho accorpato tre paragrafi (antefatti, composizione e stili) in unico paragrafo.
    Un saluto 🙂
    P. S. Dopo quasi 25 anni, ho capito una cosa: nel video di D’You Know What I Mean?, alla fine, quando sono tutti in elicottero e il clou è passato, Liam si mette ad esultare nella scena finale, mentre Noel guarda tutto quello che lasciano accigliato. Ecco, Liam esultando canta (in realtà muove solo le labbra) “in a champagne supernova in the sky”.
    Un saluto (di nuovo) 🙂

    1. Grazie per questa canzone, mi hai fatto venir voglia di ascoltarla, quindi qui metterò il link del video:
      https://www.youtube.com/watch?v=dPPi2D6GK7A
      Il video mi è piaciuto, e anche la canzone, mi ricordano un po’ sia per la musicalità sia per lo stile “Trouble” dei Coldplay, non la versione dove Chris è legato, l’altra, dove vanno in quel posto bizzarro e ci sono quegli uccellacci…
      Il video è bello, anche se ci sono delle scene un po’ … non inquietanti, ma nemmeno allegre: all’inizio c’è un uomo che viene portato via in ambulanza, che poi vediamo uscire dall’ospedale alla fine del video con la gamba fasciata e le stampelle, e nella stessa scene qualcuno getta una TV fuori da una finestra.
      Interessante anche la scena dove attraversano la strada (ricalca i Beatles in ogni aspetto). Ho una domanda, un qualcosa che non ho capito…Perché i membri della band, nel video, hanno una camminata strana e claudicante?
      Grazie,
      Hai fatto un ottimo lavoro perché – avendo spiegato alcune cose nelle puntate precedenti- queste si capiscono meglio.
      Altra domanda: ma mi sbaglio io o è lo stesso posto – in versione cartoon- dove è stato girato “The Importance of Being a Idle”?
      Un saluto,
      Buona serata,
      Richard 🙂

      1. Trouble somiglia a The Masterplan, e i Coldplay hanno imparato molto dagli Oasis…
        Riguardo alla camminata: quella di Liam è sempre stata un po’ particolare. In effetti è vero… l’ambientazione somiglia un po’ a quella di TIOBI, ma non so se sia la stessa.
        Riguardo a quello che viene portato in ambulanza, potrebbe essere un riferimento all’infanzia dei due, forse; Noel per colpa delle violenze subite è stato più volte in ospedale.
        Un saluto 🙂

        1. Grazie per la delucidazione,
          Un saluto,
          Richard 🙂

  25. Rieccomi.
    Questo weekend c’è puntata tripla, infatti venerdì ho parlato del 30-7-1997, sabato di The Masterplan e oggi parlerò delle collaborazioni “alternative” di Noel. Andiamo su tutt’altra scena musicale. Ne parlerò in ordine cronologico. Ovviamente ne ha fatte molte altre, ma ho selezionato quelle più “alternative”. Sono 4. Spero che da questa puntata ne usciate integri perché tutte sono un po’… particolari. Ma se siete usciti integri dai fumogeni, dai rumori, dagli elicotteri e dal degrado di D’You Know What I Mean?, potete farcela. Buona lettura!
    1- Setting sun, The Chemical Brothers feat. Noel Gallagher, da Dig Your Own Hole (1996)
    Nel 1996 Noel era nel pieno della sua dipendenza da sostanze stupefacenti. Nell’anno di Maine Road e Knebworth ha collaborato con uno dei duo più importanti della musica elettronica (big beat/trip hop/ambient/acid house/rock elettronico/industrial), i The Chemical Brothers (sono stati pure ospiti a Knebworth, anche se Setting Sun sarebbe uscita quasi due mesi dopo i concerti di Knebworth). Questa canzone è stata molto influenzata da Coming on strong, un pezzo degli Oasis del 1992-1993 (è tra le prime demo), a sua volta influenzata da Tomorrow never knows, pezzo dei Beatles che ha praticamente inventato la musica elettronica. Setting sun ha influenzato, secondo Noel, la scrittura di D’You Know What I Mean?. Non chiedetemi dove. Il video di Setting Sun (è stato il primo #1 nelle classifiche britanniche per il duo) è abbastanza… ehm… sotto lo spiego.
    C’è questa ragazza (che secondo me poteva entrare nel videoclip di D’You Know What I Mean?, solo che i membri del branco di apparenti disadattati di quel video hanno tutti il viso segnato, e lei no) che si sente molto a disagio. Si trova prima in un prato circondato dai poliziotti, poi in un’inquietante casa con le persiane abbassate. Però vede qualcosa attraverso esse. Un folto gruppo di uomini impazziti e anche di ragazze che ballano. Un rave. La ragazza protagonista ha un gatto nero che è stranito. Ella si ritrova in bagno, in una foresta e in un tunnel. Ha diverse allucinazioni. Poi, sempre di più sul punto di impazzire, vede se stessa. Ma in versione diavolo. Trucco pesante, chignon (anche la ragazza protagonista li porta) tipo corna, sguardo cattivo… Poi la protagonista buona scappa dalla casa infestata e attraversa tutto il rave (dove ci sono anche i poliziotti che ballano la break dance -…-) e poi, confusa più che mai, torna al prato a stendersi (proprio il fotogramma iniziale). I Chemical Brothers compaiono nel video, sono i DJ del rave. Noel, che solitamente non compare nei video delle collaborazioni, infatti non compare.
    Che ne penso di questa canzone? Non è il mio genere. Mi ricorda quegli anni gloriosi delle Medie, ma il video è davvero perturbante. Anche adesso che sono sì giovane ma ho la mia età ancora non riesco a guardare le parti di ella contro se stessa diavolo. Ultima curiosità: il video è stato girato dal duo di registi Dom&Nic che hanno diretto, tra gli altri, anche il video di D’You Know What I Mean? degli Oasis (che ormai conoscete bene) e quello I’m Afraid Of Americans di David Bowie, oltre ad altri dei Chemical Brothers. Che allegria!!!
    P. S. Se in futuro farai altre liste di video perturbanti e inserirai questa, NON mettere fotogrammi da questo video come immagini di copertina, grazie.
    2- Temper temper, Goldie feat. Noel Gallagher, da Saturnz Return (1998)
    Ecco un altro videoclip perturbante. Goldie è un rapper esponente del grime/drum’n’bass che all’epoca in quella scena era al suo picco. Noel invece, come saprete bene, in quel periodo era in una palingenesi. Questa Temper Temper è dello stesso genere di Setting Sun.
    Parlo subito del video. Il video inizia con Goldie che deve distruggere una statuetta. Sembra impazzito. Poi si vede di spalle un ragazzo incappucciato che cammina lentamente con una chitarra. Siamo in un vicolo losco. Comincia a farsi vedere Noel di spalle. Gli altri protagonisti dei video sono una coppia, un ragazzo e una ragazza, abbastanza sfortunati: passeggiano e si ritrovano in mezzo a una confusione tremenda. C’è anche un tizio misterioso che ha una valigia. Siamo in città. C’è tanta gente losca. Ad un certo punto si rivede il ragazzo incappucciato che cammina lentamente con una chitarra. Sulla custodia della chitarra c’è scritto The Chief. Ehhhhhhhh…
    E’ Noel! (il suo soprannome è The Chief). Mentre Goldie impazzisce sempre di più, la situazione generale si fa sempre più surreale e i due ragazzi (anche loro potevano entrare nel video di D’You Know What I Mean? l’anno prima) non capiscono più niente, Noel tira fuori la sua mitica chitarra con la Union Jack e suona l’assolo della canzone. Mentre il Nostro suona, Goldie è sempre più fuori di sé, infatti prende una motosega e da dietro fa vedere che la vuole usare su Noel, anche se non lo farà…
    C’è anche un toro che il rapper insegue. Alla fine Noel (che ha gli occhiali da sole) se ne va, i due ragazzi escono fuori dalla situazione in cui erano sfortunatamente precipitati… e Goldie? Batte la testa continuamente sul muro.
    Le scene del tizio con la valigia, dell’arrivo dei due ragazzi e la scena del toro inseguito da Goldie sono ambientati di giorno, mentre le scene nei vicoli sono di sera. Anche quella del toro è nei vicoli.
    Che ne penso del pezzo? Non è il mio genere. A differenza di Setting Sun, questo pezzo proprio non mi piace, a parte l’assolo di Noel. E’ tanto urlata. Per farvi capire che ne penso, vi riporto un commento sotto al video della canzone. E’ scritto in spagnolo, e vi riporto la traduzione.
    “La canzone mi sembra orribile e anche la faccia del “cantante”. Lo guardo solo per Noel Gallagher”.
    Prossimamente nei video perturbanti che hanno avuto successo?
    3- Noel Gallagher, Teotihuacan, da The X-Files: The Album (1998)
    Questa non è una collaborazione, ma è un pezzo “alternative”. Dopo due pezzi industrial perturbanti, ci troviamo davanti a un pezzo sicuramente cupo, ma dai toni più ambient/trip hop. Fa parte della colonna sonora del film di fantascienza The X-Files. Io non l’ho mai visto perché quando è uscito non era adatto all’età che avevo all’epoca (ma lo devo recuperare). Invece mia mamma lo ha visto con una sua amica all’epoca e lo hanno amato molto. Sapete cos’è Teotihuacan? Se lo sapete, bene. Se non lo sapete, vi riporto ciò che dice Wikipedia Italia:
    “Teotihuacan fu una città precolombiana del mesoamerica situata nella valle del Messico a circa 40 chilometri dalla moderna Città del Messico. Oggi è uno dei maggiori siti archeologici mesoamericani, conosciuto per le sue imponenti piramidi e le pregevoli architetture. Oltre alle citate piramidi, Teotihuacan appare importante anche per il suo significato antropologico dovuto ai suoi complessi residenziali multi-familiari, al “Viale dei Morti” e per la piccola parte dei suoi vivaci murales eccezionalmente ben conservati. Inoltre, la gente di Teotihuacan esportò ceramiche di pregevole fattura e sottili strumenti di ossidiana, oggetti che ottennero grande prestigio e un diffuso utilizzo in tutto il mesoamerica.”
    Noel ci è anche stato, se non sbaglio. Il pezzo Teotihuacan è strumentale. Si sentono anche i rumori di pioggia e di tempesta. E’ un po’ ossessivo, ma è molto bello! E’ abbastanza inquietante, ma non è affatto male! Sicuramente meglio di una Temper Temper.
    4- Let forever be, The Chemical Brothers feat. Noel Gallagher, da Surrender (1999)
    Questa canzone, a differenza di Setting Sun, è sì industrial, ma è molto allegra! Noel la canta bene (anche in Setting Sun cantava, in Temper Temper invece suonava l’assolo centrale). Non nel modo limpido e dolce, ma la voce la tira abbastanza fuori. Il video non è per niente perturbante: la protagonista è una ragazza che fa le sue attività quotidiane. Il videoclip è abbastanza psichedelico, ma non è per niente disturbante. Questa canzone mi piace molto, anche perché mi fa tornare in mente bellissimi ricordi!
    Spero che la puntata, abbastanza lunga, vi sia piaciuta.
    A presto 🙂

    1. Sì, mi è piaciuta molto. Guaderò il video perturbante dei The Chemical Brothers.
      Per quanto riguarda X-Files io ho guardato tutte le stagioni, ma non tutti gli episodi. Comunque posso vederle quando voglio, ora, anche su Disney+ Star.
      I film … Ne ho visto uno, ma non riguardava il Messico, quindi non penso sia quello con la colonna sonora di Noel.
      Comunque…Sicuramente inserirò la canzone(quella dei The Chemical Brothers) nella prossima lista di video perturbanti, ma NON metterò sue immagini come immagini di copertina, perché se possono urtare la sensibilità di qualcuno, evito, grazie per avermelo detto. (Questo anche se di solito cerco SEMPRE le immagini più perturbanti, o meglio, per me più perturbanti).
      Grazie,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  26. Avevo detto che facevo una sola puntata sabato 18-12 (che è un giorno particolare del calendario per me -adesso non vi dico il motivo perché è privato, ma il 18 dicembre pensatemi; anche se questa puntata non verrà approvata come commento il 18 dicembre e la vedrete più tardi fateci sempre un pensierino a me anche i prossimi giorni pre natalizi perché un anno in particolare sono sempre stati difficili-). Vi ricordate di quella volta che ho raccontato, domenica 24 ottobre 2021, della situazione personale di Noel alla fine degli anni Novanta? Ecco, oltre alla triade di Standing on The Shoulder Of Giants che narra esplicitamente del disagio mentale e psicologico di Noel, ce ne sono anche altre, sempre della SOTSOG Era, che ne parlano. Ve ne parlerò proprio adesso. Dirò in che parte di SOTSOG sono e se, nel caso, sono b-side e anche che cosa narrano del disagio di Noel. Ovviamente parlerò anche della triade, perché un ripasso ci vuole. Però, prima, andatevi a rileggere quella in cui ho parlato di Supernova Heights, Detroit, 5 giugno, Thailandia, campagna e panico risalente al 24-10. Se andate molto indietro la troverete.
    Buona lettura!
    1- Gas Panic!, gli attacchi di panico e in generale tutti i problemi mentali di quel periodo (sesta traccia da Standing on The Shoulder Of Giants)
    Parto da quella che forse è la più emblematica delle canzoni che parlano della situazione del Nostro di quel periodo. Per andare a vedere la sua genesi c’è sempre quella puntata del 24-10. Visto che ve la siete riletta, passo subito a tutti i riferimenti fisici e mentali. Nei primi versi (““What tongueless ghost of sin crept through my curtains?/Sailing on a sea of sweat on a stormy night”) si parla delle crisi d’astinenza. Probabilmente durante un attacco di panico notturno legato anche alle crisi d’astinenza, Noel sudava molto ed è come se fosse stato in un mare di sudore durante una notte tempestosa. Dunque parla della parte fisica. Invece ““What tongueless ghost of sin crept through my curtains?” sono chiaramente le allucinazioni e il fantasma della “scimmia”, che vedremo dopo. E il ritornello è praticamente un excursus di tutte le sensazioni di quel periodo: “‘cause my family don’t seems so familiar” è un chiaro riferimento alla psicosi (per chi non lo sapesse, riporto la definizione di “psicosi” fatta da una mia amica che lavora in quel settore: “è un disturbo psichiatrico: generalmente lo psicotico non ha senso di realtà, si costruisce un suo modo di vedere il mondo che corrisponde unicamente ai suoi bisogni. Per esempio non tollera che le cose non siano come lui desidera, nei casi gravi pur di non affrontare la realtà, lo psicotico se la costruisce nella sua mente a proprio piacimento.”); “and my enemies all know my name” è la paranoia (i “nemici” in questione possono essere i falsi amici di Supernova Heights e forse anche i suoi pusher); e il resto del ritornello sono tutte condizioni che potrebbero essere la causa di una crisi di panico. Le strofe dopo il primo ritornello invece sono tutte le sensazioni che si provano durante un attacco d’ansia. E’ una canzone che musicalmente usa un climax crescente e decrescente: nelle prime strofe e nel primo ritornello è quando il soggetto comincia ad avvertire qualcosa, poi quando arrivano tutti gli strumenti è l’attacco di panico che nel pieno di questo pezzo raggiunge il suo massimo e poi piano piano finisce. Curiosità: il titolo è un’espressione idiomatica che significa “asfissia”. Ha un arrangiamento magnifico questa canzone, e anche se non piace subito se ci entri ti emozioni.
    2- Where did it all go wrong?, la depressione e i sensi di colpa (settima traccia da Standing on The Shoulder Of Giants)
    Questa canzone è stata estratta come singolo promozionale negli Stati Uniti. Questa canzone parla della depressione, almeno secondo me. Noel ci ha messo la SUA storia. Per spiegare la canzone ha detto: (fonte: Genius)
    “Questa canzone ricorderà alla gente che siamo una rock band. I testi parlano di tutte le persone ricche e famose che mi seguivano a casa e mi raccontavano i loro problemi. Molte persone ricche sono… autodistruttive. Pensano che staranno di nuovo bene se si mettono in cliniche private ogni sei mesi. Ma sono solo loro stessi che possono risolvere il problema.”
    Noel in questo pezzo si chiede dove sia andato tutto storto quando si è montato la testa durante Supernova Heights. Supernova Heights è un caso di cosiddetta hybris. La hybris è quando, secondo gli Antichi Greci, una persona si monta la testa e si crede il più potente di tutti, anche più degli Dei, e poi questi ultimi lo puniscono pesantemente. Noel poco dopo la metà degli anni ‘90 si è sentito in grado di fare tutto quello che voleva, e poi è stato punito con Detroit e il 5 giugno. Noel per fortuna è uscito da quella situazione. Torniamo però alla canzone. Uno dei primi versi è molto interessante: “d’you keep the receipts/for the friends that you buy”. Gli “amici comprati” sono ovviamente la compagnia cafona del momento hybris. Ma il ritornello è ancora più interessante: “but I hope you know/that it won’t let go/it sticks around with you until the day you die/and I hope you know that it’s touch and go/I hope the tears don’t stain the world that waits outside/where did it all go wrong?”. Noel in quei momenti, tra una crisi di qualsiasi tipo e l’altra, era convinto di morire da un momento all’altro. Dopo il ritornello c’è anche “And until you’ve repaid/The dreams you bought for your lies/You’ll be cast away/Alone under stormy skies/Alone under stormy skies”. Praticamente dice che se non si pente (Noel canta questa canzone, oltre ad averla scritta) finirà in un posto che mi sa di girone infernale, ovvero naufrago tutto solo sotto i cieli tempestosi. Il video è perturbante per me, non perché ci siano certe visioni, ma perché si assiste a una violazione di privacy estrema. Gli Oasis devono essere intervistati in una casa con luci rosse e blu. Liam tra l’altro all’inizio si accende una sigaretta nell’orecchio. Mentre Noel legge un giornale dove è riportata una brutta notizia aspettando il suo turno (si esibiscono anche) vede cosa succede nel palazzo dall’altra parte. Ci sono situazioni di litigio e violenza in una coppia, che poi si riappacifica. Poi ci sono anche delle ragazze stese che giocano anche con dei soldi. Si vedono anche le ombre di queste persone. Quando la canzone finisce, una di queste ragazze nota che la tapparella del palazzo di quest’ultime è alzata (così Noel vedeva quello che succedeva) e lei la va ad abbassare scioccata. E Noel sembra chiedersi: dove è andato tutto storto?. La canzone è abbastanza acustica e nonostante sia demoralizzante, è molto bella.
    3- Sunday morning call, i sensi di colpa e le voci nella testa (ottava traccia di Standing on the shoulder of giants)
    Questa è una delle canzoni più belle di sempre. Riflessiva e con delle voci angeliche in sottofondo, questa canzone dà una sensazione ultraterrena. Noel (che canta il brano), come avevo già detto, pensava di morire da un momento all’altro. Mi dà una sensazione di Purgatorio, come se Noel si stesse “pulendo” la coscienza dopo i peccati di hybris. Noel ha detto a proposito della canzone:
    “La canzone parla di una persona speciale. Un meraviglioso essere umano che vive la vita ma non può sopportare le battute d’arresto. Non posso rivelare chi è.”.
    Alcuni pensano che sia la top model britannica Kate Moss, amica di Noel dei tempi di Supernova Heights (ma sono rimasti molto amici anche dopo nei momenti più difficili), anche lei ex tossicodipendente. Ma secondo me non bisogna fare teorie perché si rischia di rovinare la magia della canzone. Pensate al titolo, una “chiamata della domenica mattina”. Può essere una chiamata di qualsiasi tipo: può essere una chiamata telefonica, una chiamata vocale (nel senso che uno chiama qualcuno con la voce), ma anche una chiamata mistica e spirituale, e non parlo solo della Messa. Il testo è molto interessante. Cito alcuni passaggi: il ritornello “And in your head do you feel/What you’re not supposed to feel?/And you take what you want/But you don’t get it for free/You need more time/’Cause your thoughts and words won’t last forever more/And I’m not sure if it’ll ever work out right/But it’s ok/It’s all right?” parla probabilmente di questa figura misteriosa: a quanto pare le serve più tempo degli altri a capire tutto perché le sue azioni non dureranno (e non saranno ricordate, forse) per sempre. Questa è la paura, secondo me, dell’oblio. E alla fine anche quella di tutti gli esseri umani: quella di sbagliare. Un altro verso interessante è quello dopo il primo ritornello: “When you’re lonely and you start to hear/The little voices in your head at night/You will only sniff away the tears/So you can dance until the morning light/At what price?”. La scena descritta è ambientata di notte con il (o la) protagonista solo (o sola) che piange e che nel frattempo sente delle voci nella testa; e che probabilmente l’unico modo per “sniffare” le lacrime (per dire di smettere di piangere) è quello di ballare fino alla luce del mattino. Probabilmente le danze (che in generale sono le feste) sono un riferimento al picco di hybris. Il video è abbastanza forte: ve ne ho già parlato in una delle puntate precedenti, e vi riporto ciò che avevo scritto: una mattina un uomo, che dorme sulla poltrona di casa sua, sicuramente strafatto, sente una telefonata. In quella casa, dietro delle tende, è presente anche Noel che interpreta il pezzo, presente in tutto il video. Con la telefonata, l’uomo si sveglia e sotto casa sua, con una macchina, arrivano dei tipi loschi. Prima cerca di scappare, poi viene catturato e viene portato in questa clinica che è a tutti gli effetti un ospedale psichiatrico, dove ci sono tutte persone come lui. Prende medicinali e si sente peggio. Allora, a un certo punto del video, si ribella e chiama tutti i suoi compagni. Scendono nel cortile della struttura e si mettono a giocare a calcio. Dall’alto dell’ospedale li guardano sia i medici (ovviamente non bene) e anche gli Oasis da un’altra finestra! Infatti Noel va a parlare con quello che a quanto pare è il direttore dell’ospedale e poi, con la band, suona. L’uomo, protagonista del video, esulta con i suoi compagni, come se si fosse liberato. L’ultima scena del video mostra appunto costui che dorme. La stessa scena dell’inizio.
    Cosa è successo nel video? Secondo me all’uomo è successo davvero e poi è tornato a casa. L’ospedale psichiatrico e una delle dottoresse che compaiono sono dei riferimenti al film Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo del 1975. Noel ha sempre detestato Sunday Morning Call, e parecchie volte gli hanno chiesto il motivo. E lui: “perché è una canzone di m**da”. Secondo me la odia perché oltre a ricordargli un brutto momento della sua vita in questo lo aiuta indubbiamente il video, che è molto forte. Non c’è sangue, ma ci sono scene comunque poco allegre. Prossimamente nelle canzoni che parlano di problemi mentali oppure tra i video perturbanti?
    4- One way road, la scimmia e la consapevolezza, lato B di Who feels love?
    Questa è uno dei lati B del secondo singolo Who feels love? (l’altra b-side è l’ottima cover di Helter Skelter dei Beatles). One way road è un pezzo semi-acustico molto bello.
    Questo brano, dal punto di vista testuale, parla della cosiddetta “scimmia”, ovvero della voglia continua di droga che può essere conseguenza anche dell’astinenza. Praticamente Noel ha voglia di droga pur sapendo che gli potrebbe provocare situazioni poco piacevoli (“I want to get high, but I never could take the pain/Because it would blow away my soul like a hurricane”). Sente che la fine sia una “strada a senso unico”, anche perché la droga (e la disintossicazione) lo rendevano solo e triste (As soon as they come/The feelings they go/All alone, on a one way road/As soon as they come/The feelings they go/All alone, on a one way road). Questo pezzo è stato coverizzato dal cantautore britannico Paul Weller, amico e mentore dei due fratelli, specialmente di Noel.

    Spero che questa puntata, piuttosto lunga, sia stata di vostro gradimento. Mercoledì 22 dicembre (o devo vedere se giovedì 23 dicembre) ci sarà la puntata speciale, ovvero i due fratelli e il Natale. Sono certa che vi piacerà.
    Alla settimana prossima 🙂

    1. Grazie per questa speciale puntata sui problemi mentali legati alla droga di Noel!
      Un saluto,
      Richard 🙂
      Pregherò per te stasera, dato che è il giorno 18. Tu sei sfortunata il 18 Dicembre, io il 18 Novembre…
      I casi della vita 🙁

  27. Questa è una puntata specialissima. Infatti andremo a vedere il rapporto che hanno i Gallagher nei confronti del Natale. Pronti? Si parte!
    1- NOEL
    1.1 A Christmas Message
    Pensate già al nome: Noel in francese cosa significa? Natale! (Riguardo a questo non chiedetemi molto: io non so moltissimo di francese ma qualcosa sì, ma parlo meglio il tedesco e soprattutto l’inglese).
    Noel non ha mai amato molto il Natale, anzi lo odia. Tutto il suo odio è culminato in “A Christmas Message” del 2017, videomessaggio rilasciato da Noel per la rivista Fact. Andatelo a cercare su YouTube se volete. Parla dei tanti motivi per cui odia il 25 dicembre, e anche che però qualcosa gli piace di questo periodo. Fa anche riferimenti ai suoi tre figli: Anais, che ha quasi 22 anni (nel 2017 ne aveva 17), Sonny che ha 14 anni (nel 2017 ne aveva 10) e Donovan, di 11 (che in quell’anno ne aveva 7), e anche alla moglie Sara. Durante il discorso Noel dice più o meno una quindicina di parolacce, se ho contato bene. Anche se non sono d’accordo su tutto, ho riso dall’inizio alla fine. 
    1.2 Half the world away
    Qualche anno fa, se non sbaglio nel 2015, la cantante pop norvegese Aurora ha fatto una cover di Half the world away, di cui ho già parlato in passato se ricordate. Questa reinterpretazione è stata fatta appositamente per uno spot natalizio di John Lewis & Partners, in Inghilterra. Al Nostro avevano dato un ricco assegno. E proprio il Nostro l’ha apprezzata molto.
    1.3 Merry Christmas Everybody 
    Gli Oasis hanno fatto diverse cover durante la loro carriera, e tra queste c’è anche Merry Christmas Everybody, incisa nel 2002 per l’NME, per un evento di beneficenza; e prima ancora nel 2000 per la sitcom inglese The Royle Family. La canta Noel.
    MCE originariamente è un brano della band glam rock Slade. Ne sono state fatte molte cover. Il pezzo originale non è glam rock, è un po’ più “classica” se dovessi usare questo termine. Noel lo ha reso un pezzo country pop. Riguardo a questa cover non ho una vera opinione a riguardo.
    1.4 Wandering Star
    La parte più complessa. Il 14 novembre 2019 il Nostro Noello (a volte lo chiamo affettuosamente così, abituatevi) ha pubblicato Wandering Star. Pensate già al titolo: stella vagante. Un possibile riferimento alla Stella Cometa 🌟🌠? (Scusate ma io amo l’astronomia).
    È una ballata con le campane (se la ascoltate il don-don-din-din-dan-din-don-don caratteristico della canzone vi rimarrà in testa fino alla Befana) e influenze pop sinfoniche e anche soul/gospel/RNB. È una canzone che mia mamma ODIA, ma non per strani motivi, ma per le campane. 
    Parere esterno:
    “Wandering Star in realtà non la odio affatto, solo che le campane nelle canzoni le considero kitsch. Campane in qualsiasi canzone e genere”
    -mia mamma
    Il video è molto particolare e potrebbe essere vittima di fraintendimenti. Vi spiego brevemente cosa succede: questa donna (non più giovanissima) va al supermercato durante il periodo natalizio. Cosa c’è di male? Niente. (Apro parentesi: nel video al supermercato è presente anche una sosia dell’attuale compagna di Liam, Debbie. Non so se sia un caso). Solo che la protagonista del video non è ben voluta. C’è però un Babbo Natale che fuma (non sto scherzando, capite cosa intendo?) che le fa rubare le cose. Insieme poi fuggiscono e vanno al parco a divertirsi (danno anche delle cose ad un povero). Poi il Babbo Natale fumatore la accompagna a casa e quando lei entra e ritrova i suoi bambini lui si mette a piangere e se ne va.
    Riguardo al significato del videoclip, riporto le dichiarazioni dei registi:
    “Non è un video antinatalizio, anzi, è l’esatto opposto. Volevamo sottolineare il dramma che più affligge le persone, specialmente nel periodo di Natale. Le pressioni del bombardamento commerciale e di una società consumistica, per un genitore single che non si ferma davanti a nulla pur di assicurare ai propri figli una sensazione di magia che molti danno per scontata”.
    La canzone mi piace. Il testo di WS è un omaggio a Sara, la compagna di vita.
    2. LIAM
    Riguardo a Liam non ho molto da dire. Da quel che so non si è esposto come il fratello maggiore riguardo all’argomento. Cioè, ne ha parlato, e a quanto pare lo ama e lo odia, ma se ho detto tanto del fratello, dirò meno di Liam. Ma qualcosa da dirvi ce l’ho, e quel qualcosa è una canzone. Si intitola All you’re dreaming of e vi piacerà, sicuramente.
    È un pezzo uscito il 27 novembre 2020. Immaginate, piena pandemia. Io quell’anno non sono potuta andare a trovare i miei parenti in Campania per colpa del Covid, ma quest’anno fortunatamente posso (e parto domani 24-12), nonostante la variante Omicron. AYDO ha scaldato quel Natale. Quell’anno ho potuto vedere solo i miei genitori e mia zia (più mio zio -suo marito- e le mie cugine). La canzone è una ballata che mischia influenze gospel e lennoniane. Il testo è bello: parla di sogni, amore ed evasione dalla realtà. È stato un pezzo pubblicato anche per beneficenza come sostegno all’associazione Action for Children. Il video è bello: c’è Liam in questa grande villa che passeggia e sta anche all’interno che guarda la neve. Alla fine compare la scritta “this is not here”. Il video è stato pubblicato l’8-12-2020. Vi dice qualcosa questa data? È stato pubblicato nel quarantennale dell’omicidio di John Lennon. Proprio questa scritta è un omaggio (compare nel video di Imagine). All’inizio il brano non mi convinceva inizialmente, ma poi l’ho amato. Forse lo preferisco a Wandering Star, ma non bisognerebbe paragonarle perché sono diversissime. 

    Spero che questa puntata vi sia piaciuta. Vi auguro buon Natale, che siate da soli o con la vostra famiglia. Io ho la fortuna di passarlo con la mia famiglia, ma una mia amica, che è italo-colombiana, chiaramente non può passarlo con i parenti che vivono in Colombia. Prima dell’augurio definitivo, un consiglio: potresti fare un articolo, se vuoi, sulle canzoni natalizie che ami di più la sera della Vigilia di Natale?
    In ogni caso, tanti auguri a tutti 🙂

    1. Grazie!
      Ho intenzione di fare un articolo con 5 canzoni natalizie, tra cui anche una citata in questa puntata!
      Purtroppo nell’ultimo periodo ho avuto diversi impegni (motivo per cui ho anche trascurato un po’ il blog).
      Comunque è vero…Le campane (non le campanelle, le campane proprio o come dice mio papà in veneto “i campanassi”, mia Nonna Pina che era Calabrese le chiamava le “campanarie” ma non so se sia il termine giusto perché lei parlava una lingua che la capiva solo lei e sua sorella, mia prozia Antonia. Era un calabrese mischiato col veneto e l’inglese americano…Poi racconterò un episodio nei P.S.: anche per rallegrare i lettori della rubrica…) Tornando a noi, le campane nelle canzoni le rovinano…A me non piace “The Queen” di Lady Gaga dall’album BTW proprio per le campane.
      P.S.: NON A NULLA A CHE VEDERE, E NON È PER DERIDERE MIA NONNA PINA, MA SI TRATTA DI UN FATTO ACCADUTO: Mia Nonna Pina, anni fa, aveva freddo, così chiese alla mamma di farle una borsa dell’acqua della calda (chiamate anche bull). Le disse “Prendi la cosa, versala nel coso e mettilo a scaldare sul coso” Ovviamente mia madre non capì nulla, così la Nonna Pina si alzò dicendole “Non capisci nu ca**” poi prese l’acqua, la versò nel pentolino e lo mise sul fuoco. La cosa nel coso sul coso.
      Comunque sia, Buon Natale Carmela, a te e famiglia!!!
      Un saluto,
      Richard!

  28. E ci risiamo. L’ultimo giorno del 2021 è arrivato. Quest’anno è stato molto florido dal punto di vista musicale Gallagher, perché Noel ha pubblicato 2 singoli e un best of della sua carriera solista. Di questo ne parlerò tra poco tempo. Infatti fino a febbraio-marzo circa parlerò proprio degli Oasis, poi parlerò delle carriere soliste dei due fratelli. L’anno prossimo (il 27-5-2022) Liam pubblicherà il suo terzo album solista e il settimo post Oasis. Ovviamente quando usciranno i singoli da quel disco ve lo segnalerò e ne parlerò. Anche Noel sta preparando un disco e ha detto che uscirà tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2023. Poi nel 2022 ci saranno molti anniversari:
    -i 5 anni dal vero e proprio esordio solista di Liam;
    -i 20 anni dal quinto disco Heathen Chemistry (il 1 luglio), da cui sono stati estratti in quell’anno i singoli Stop Crying Your Heart Out e Little by little (che faranno anche loro 20 anni rispettivamente il 17 giugno e il 23 settembre);
    -il 21 settembre saranno i 50 anni di vita di Liam (sì, c-i-n-q-u-a-n-t-a)
    -i 25 anni del terzo disco Be here now, quello della mezza svolta, di cui anche i primi due singoli D’You Know What I Mean? e Stand By Me (che NON è una cover -se gli elicotteri non vi sono piaciuti, andatevi a sentire Stand By Me, che vi piacerà-), che faranno venticinque anni rispettivamente il 21 agosto (il disco), il 7 luglio (la canzone degli elicotteri) e il 20 settembre (Stand by me). Saranno anche 25 anni dal 30-7-1997, ovvero l’incontro di Downing Street. E anche di molte altre cose…
    Comunque, oltre a farvi una panoramica della storia degli Oasis dell’anno prossimo, vi vorrei parlare di un avvenimento sempre legato ai Nostri che accadeva nella mia vita proprio un anno fa. No, non vi sto riparlando della mia riscoperta della canzone degli elicotteri (il 1-1-2021, se ricordate), ma di una canzone della carriera solista di Noel. Vi dico ciò che è successo nei giorni del 30 e del 31 dicembre 2020.
    Via!
    30-12-2020
    Quel giorno era iniziato abbastanza pesantemente. Anche se era il compleanno del mio amico Riccardo, molto più giovane di me, era pur sempre il penultimo giorno dell’anno. Io ero rinchiusa in casa mia, nel mezzo della Pianura Padana, e avevo visto pochissime persone: mia zia e mio zio (suo marito), e le mie cugine loro figlie; oltre ovviamente ai miei genitori che, vivendo vicino a me, sono riusciti a venire da me durante le Feste.
    Allora, torniamo al 30-12. Io quel giorno avevo litigato con mia mamma, e mi ero rinchiusa in soffitta, il mio posto preferito di casa mia. Avevo litigato con lei verso le 20. Poi abbiamo fatto pace. Io negli ultimi giorni dell’anno sono sempre un po’ nervosa: come sarebbe stato l’anno che sarebbe arrivato? E come sarà il 2022?
    Io mi ero messa a piangere e ho acceso il mio PC, lo stesso mezzo con cui vi sto scrivendo. Andai su Google e ho cercato “noel gallagher”. Mi serviva. Avete presente che su google quando si cerca una determinata cosa compaiono “tutti”, “notizie”, “immagini”, “video”, “maps”, “altro” e “strumenti”? Ecco, io sono andata su “notizie”.
    La prima notizia che ho trovato è stata una del sito della radio rock Virgin Radio e il titolo era:
    NOEL GALLAGHER: IN ARRIVO UN NUOVO BRANO INEDITO INTITOLATO WE’RE GONNA GET THERE IN THE END
    Io ero felicissima. Praticamente l’articolo diceva che il brano sarebbe stato disponibile dalle 9 della mattina del 31-12-2020. Ero davvero contenta.
    Se riuscissi vi metterei il link dell’articolo, ma non riesco. C’era anche il post dove il Nostro lo annunciava.
    31-12-2020
    Quella notte, nonostante l’adrenalina, ero riuscita a dormire come un ghiro. Quella mattina mi sono svegliata alle 8:20-8:25. Mi sono alzata velocemente e sono corsa in cucina. Aprendo una mensola trovo la crostata al cioccolato fatta da mio papà (è bravissimo a fare i dolci) e metto una piccola tovaglia sulla tavola. Riempio un bicchiere d’acqua e me lo scolo in pochissimo tempo, divorandomi anche una fetta di crostata. Erano le 8:30. In 20 minuti mi sono lavata e vestita.
    Quando sono arrivate le 9, ho aperto YouTube. Per strani problemi di connessione mi sono ascoltata la canzone alle 9:40. Musicalmente parlando è una malinconica ballad country pop e che dal punto di vista testuale narra di una donna (o di un uomo) che per colpa della pandemia non può più vedere l’amore della sua vita. Poi il (o la) protagonista vede la persona della sua vita ed è felice, ma poi scopre che è tutto un sogno. Sapete, in realtà è una demo che Noel aveva registrato un paio di settimane prima, ma secondo lui suonava bene come se fosse una canzone vera e propria. Il video mostra vari paesaggi del mondo (Instanbul, Berlino, Firenze, paesaggi canadesi-statunitensi e molti altri…) completamente deserti, e solo al minuto 3:50 compaiono delle persone (che secondo me vengono da una metropoli cino-giapponese) che camminano sulle strisce pedonali. A me la canzone piace, e parecchio. Il titolo del brano è un’espressione traducibile in italiano come “ce la faremo”. Mi dispiace che non abbia avuto il credito che meritava. No, non è il capolavoro di questo cantautore anglo-irlandese quasi 55enne, ma è comunque meritevole.
    Se volete, andatevela a sentire e ditemi che ne pensate se volete.
    Vi auguro buon 2022. Auguri dalla sottoscritta! Ci vediamo il 2-1 con F****n’ in the bushes dal quarto album e il 4-1 con Songbird da Heathen Chemistry.
    Dovete sapere che il 31 dicembre è Festa nella mia famiglia perché è il compleanno di due miei cugini (gemelli), che si chiamano Riccardo e Fabio.
    Auguri a tutti quelli che leggono!
    Carmela 😄

    1. Anch’io mi chiamo Riccardo ma non sono tuo parente, io sono nato il 21 Marzo del 1997, non vorrei che i lettori si confondano e mi scambino per tuo parente; non che io ce l’abbia con te, è che poi dicono “Mettono sempre a posto i parenti” 🤣🤣🤣 Questo non è il caso.
      Comunque tanti auguri a Riccardo e Fabio da parte mia!
      Grazie per questo spaccato di vita quotidiana che hai dedicato agli Oasis e al mio Angolo per quest’anno, spero possa procedere!
      Ancora grazie, grazie, grazie e tanti auguri di buona fine e buon inizio!
      Un saluto, 🙂
      Richard

  29. Ciao a tutti!
    Spero che il vostro Capodanno sia stato bello. Io ho brindato con l’acqua, e i miei genitori, mia zia e mio zio hanno brindato chi col finocchietto chi con la tisana. Non era ora di aprire lo Champagne Supernova perché avevamo mangiato tanto: cotechino e lenticchie, torte rustiche con le verdure, pane con una specie di paté di wurstel, che veniva direttamente dalla Baviera (dovete sapere che in realtà in tedesco non si dice proprio wurstel -sì, lo si dice, però…- ma Bratwürst, la “salsiccia arrostita”) e patatine in sacchetto.
    Nell’attesa ascoltavamo la radio e giocavamo al gioco da tavolo Trivial nella sua versione specializzata sulla cultura inglese.
    Comunque, vi sto scrivendo per darvi un aggiornamento. Vi racconto una cosa. Stamattina mi sono svegliata abbastanza tardi per i miei standard (8:40, e io spesso mi sveglio alle 7:30 anche in vacanza) e ho fatto colazione con la frutta e con un ciambellone al cioccolato (io adoro la cioccolata). Circa alle 10 stavo parlando con mia mamma quando sul mio telefono è comparsa improvvisamente una cosa. Ho interrotto improvvisamente la conversazione scusandomi con lei. Sono fiondata al piano di giù della casa della mia famiglia in Campania durante le vacanze (in quel momento ero al piano di sopra) e andai in un posto della casa dove sicuramente persone non sarebbero andate in quel momento, ovvero la camera dei miei genitori. Ho riacceso il device per controllare se fosse stata una visione vera o no. Mi era arrivata una notifica da YouTube. Diceva che Noel aveva pubblicato qualcosa sul suo canale YouTube, a cui io sono rigorosamente iscritta. Diceva che era una cosa che riportava il nome di “Trying to find a world that’s been and gone part 1”. Cosa significava? Vi riporto cosa c’è scritto nella descrizione del video (ovviamente traduco cosa è scritto):
    “Quindi alla fine non ci siamo arrivati, vero?
    Ho finito di scrivere e di registrare le demo del prossimo album circa 10 giorni fa.
    Ho pensato che potreste voler ascoltare questo piccolo pezzo che, come l’offerta dell’anno scorso, sembra abbastanza appropriata per questo Capodanno.
    Spero che abbiate trascorso LA MIGLIORE notte (per quanto consentito comunque) e speriamo di vederci da qualche parte in estate.”
    Vi ricordate che vi avevo raccontato di We’re gonna get there in the end? Ecco, si riferisce anche a quel brano nel messaggio.
    Ecco, se in quel caso aveva annunciato sì a sorpresa ma comunque prima della pubblicazione, in questo caso è stato COMPLETAMENTE a sorpresa.
    Comunque, vi parlo di questo brano (non so se sia un singolo; ma francamente penso che l’abbia pubblicata come demo per farla sentire ai fan): parla del passato e di rimorsi. Vi riporto il testo (c’è più musica e meno parole):
    [Verse]
    If only you and I could try
    To turn the page like the winds of change
    That come around now and then
    The cold against my shoulder
    Always seems to be there
    D’you think I’ll ever learn?
    [Chorus]
    You give me the will to carry on
    In a place where I belong
    As we try to find a world that’s been and gone
    [Chorus]
    You give me the will to carry on
    In a place where I belong
    As we try to find a world that’s been and gone
    [Outro]
    As we try to find a world that’s been and gone
    As we try to find a world that’s been and gone
    As we try to find a world that’s been and gone
    Non c’è un video come quello di We’re gonna get there in the end, ma è presente un lyric video la cui immagine fissa sono una casa e un giardino/prato pieno di alberi e piante in generale immersi in una nebbia rosè che ricorda molto quella del tramonto, infatti è presente anche una luce violetta che ricorda il Sole che tramonta. Ma potrebbe anche essere l’aurora, il momento prima dell’alba. All’inizio mi sembrava tutto un sogno, ma la conferma reale è arrivata grazie al sito (di cui ho già parlato ieri) della radio rock Virgin Radio. Sì, gli stessi che mi hanno fatto scoprire il 30/12/2020 che il Nostro avrebbe pubblicato a sorpresa un pezzo ispirato all’isolamento.
    Stamattina ho postato su Whatsapp (io non ho i social come sapete, anche se li guardo da non utente; ma ho Whatsapp) nella sezione “stato” l’articolo di Virgin Radio che annunciava l’uscita del brano uscito oggi. È un pezzo musicalmente parlando molto suggestivo. Se chiudessi gli occhi ascoltandola mi ricorda certi paesaggi britannici misteriosi immersi nella nebbia. Dunque, carissimo Noel, se dovessi pubblicare un altro video ti consiglio di metterci dei bei paesaggi anglosassoni e irlandesi. Comunque la canzone mi piace. Anche se un po’ breve (2:58 che scorrono) è molto suggestiva, come ho già detto. Ovvio che la parte “se chiudessi gli occhi etc etc etc” è soggettiva.
    Vi saluto. Ci sentiamo il 2-1, che tornerò a parlare degli Oasis in maniera vera e propria, per poi fare le carriere post Oasis dei 2.
    A presto!!!!! 😃

    1. https://www.youtube.com/watch?v=TUfazOucOZ0
      Ascoltandola subito non mi sembrava nemmeno la sua voce.
      Sarebbe interessante farci un articolo sopra, e lo farò senz’altro!
      Chiaramente ti citerò!
      Ancora auguri di buon anno nuovo, sono le 23:02 ed è quasi il 2!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  30. E come promesso, ecco una nuova puntata! Parlerò della traccia d’apertura di Standing On The Shoulder Of Giants, il quarto album degli Oasis. Di quel disco ho ampiamente parlato della parte che io chiamo “in preda al panico”, e ora vi parlerò della opening track F**kin’ in the bushes, perché è molto interessante dal punto di vista generale.
    1- Presentazione
    È la prima traccia del quarto album. Non è stata mai estratta come singolo.
    2- Composizione e stili
    Questa canzone non ha cantato, ma non è neanche completamente strumentale. Pensate al titolo. Letteralmente significa “sc***ndo nei cespugli”. È una canzone hard rock molto movimentata anni ’70 che personalmente mi ricorda un misto tra ACDC e Led Zeppelin. Infatti sentite l’assolo verso la fine: che cosa vi ricorda?
    Il testo della canzone è un campionamento da un documentario intitolato Message to love sul Festival dell’Isola di Wight. Praticamente è la parte dove il promotore del Festival (l’edizione storica) insulta gli hippy pesantemente, e poi si sente una hippy dire cose come “I love them” e molto altro senza mai cadere nel volgare come invece ha fatto il promotore.
    3. Antefatti
    A proposito, vi riporto le dichiarazioni dell’autore:
    “Ridevamo di alcuni dei personaggi del film [il documentario] quindi li abbiamo provati. La parte iniziale è il promotore, che si lamenta di tutti gli hippy che stavano buttando giù la recinzione perimetrale. La vecchietta che ascoltate alla fine è un tipo eccentrico che arriva proprio nel fine settimana e fuma erba, quindi ovviamente perde la trama. È la traccia più radicale. Immagino che quando la gente lo sentirà per la prima volta, dirà: “che ca**o hanno combinato questi ragazzi negli ultimi tre anni?”
    4. Esibizioni dal vivo
    È stata la traccia d’apertura dei loro concerti dal 2000 al 2009, e lo è tutt’ora nei concerti solisti di Liam.
    5. Diffusione
    La canzone è stata censurata, ma è stata colonna sonora del film noir-gangster Snatch!. Nel 2014 la canzone è stata oggetto di campionamento nella canzone Status del rapper italiano Marracash.
    6. Parere personale
    Non vi nascondo che a me il testo non piace, ma l’idea è originale. Musicalmente parlando mi mette una carica incredibile. L’hard rock non mi piace sempre, ma questa canzone è una molla.
    Questa puntata è stata breve perché non essendo stata estratta come singolo aveva meno da dire.
    Ci vediamo il 4-1 per una nuova puntata (in cui parlerò di un pezzo estratto come singolo).
    A presto!

    1. Grazie Carmela,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  31. Ciao! Come promesso, ecco una nuova puntata! Oggi parlerò di…
    1- presentazione, successo commerciale e curiosità
    Songbird è il quarto e ultimo estratto dal quinto album Heathen Chemistry e questa canzone è stata scritta da Liam! Ha vinto un disco d’argento nel Regno Unito (+200.000) e ha raggiunto buoni risultati anche nel resto d’Europa e in Canada. Noel ha detto recentemente che è un pezzo grandioso. La cantante americana Courtney Love tempo fa aveva detto che una volta lei e Liam l’hanno suonata insieme. Nel dicembre 2017, la scuola di musica irlandese The Music Yard ha utilizzato la melodia della canzone per la loro canzone natalizia “Talking to a Snowman”.
    2- Antefatti
    Gli Oasis erano in Francia, agli Olympic Studios, per le registrazioni di Standing on the Shoulder of Giants, quando Liam non sentendosi bene decise di andare a prendere una boccata d’aria per un po’. Gli studi di registrazione erano dentro una villa, in mezzo ad un parco comunale. Fu qui che Liam in qualche minuto scrisse il brano, stando seduto sotto un albero. La canzone alla fine non verrà inserita nell’album, perché le registrazioni ormai erano quasi finite, ma bisognerà aspettare quello successivo.
    “La composi in Francia, fu un’ispirazione improvvisa. Stavamo incidendo un album in questa enorme villa. Io uscii, mi sedetti sotto a un albero ed ebbi una sorta d’illuminazione. Non la composi per far piacere a Noel. Mi venne istintiva. Mi ci vollero tre minuti per scrivere le parole. Poi mi venne il blocco dello scrittore e non scrissi altro”.
    Poi questa canzone è tutto sommato allegra, quindi in un disco cupo come SOTSOG pieno di canzoni “in preda al panico” e affini non ci stava proprio.
    3- Composizione e stili musicali
    È una breve canzone (poco più di 2 minuti) folk pop deliziosa di ispirazione irlandese. È il sol maggiore ed è a 132 battiti per minuto. Il pezzo è dedicato alla fidanzata (poi ex moglie), Nicole. Il testo parla d’amore e di speranza
    4- Video
    Il video è ambientato a Londra, ad Hyde Park. Dei membri del gruppo compare solo Liam, che è seduto sotto un albero che canta e suona la chitarra, la Gibson Hummingbird. Liam ha un look un po’ androgino. In altre scene cammina nel parco (nel video compare anche Nicole che passeggia -si vede di spalle-) e alla fine insegue un cane e poi… viene inseguito dallo stesso cane (che si vede pure a metà video).
    5- Lati B
    Ci sono due lati B: il primo è intitolato (You’ve got) the heart of a star. Diciamo che è una specie di Songbird versione Noel (che infatti la canta). Molto bella. Il secondo è una versione live di Columbia, pezzo dal primo album Definitely Maybe. (Columbia è una delle mie canzoni preferite)
    6- Cover
    La cover più celebre è quella dei Coldplay, che durante i concerti la cantano occasionalmente. Infatti Chris Martin l’ha definita “una delle canzoni d’amore più belle di sempre” e “commovente”.
    7- Esibizioni dal vivo
    La più famosa è del gennaio 2005, dove Liam si è esibito per lo UK Radio Aid.
    8- Recensioni
    Doug Levy di CMJ New Music Report ha affermato che Liam possedeva un “talento sorprendente per la scrittura di canzoni”, riferendosi a “Songbird” e ad altri due brani dell’album entrambi scritti da Liam, ossia “Better Man” e “Born on a Different Cloud”. Chuck Klosterman di Spin ha detto che “Songbird” è “una delle due canzoni più avvincenti dell’album”.
    9- Parere personale
    È una canzone molto carina. Vero che dei 2 il genio della scrittura è l’altro, ma anche Liam quando ci si mette è bravo. Songbird è fantastica, e anche la fine del video, quando Liam insegue e viene inseguito da un cane, fa davvero ridere.
    Un saluto a tutti!
    Tra qualche giorno ci sarà un’altra puntata, e l’argomento sarà a sorpresa

    1. Grazie Carmela,
      Presto andrò a vedere il video di questa canzone su YouTube.
      Noel è molto bravo a scrivere, ma è anche enigmatico nel suo modo di scrivere, e questa caratteristica mi piace molto quando si sente nei suoi testi.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  32. Eccomi!
    Oggi vi parlerò di una canzone a cui sono molto legata. Infatti vi presento un brano intitolato Let there be love. Questa puntata è stata scritta dal punto di vista della canzone stessa, quindi immaginatevi che sia proprio essa a parlarvi e a presentarsi. Buona lettura!
    1- Presentazione
    “Molte canzoni si chiamano come me, ma io riesco a distinguermi dalle altre. Io sono nata (questo il giorno della mia uscita) il 30 maggio 2005, con l’uscita dell’album in cui sono contenuta, Don’t believe the truth, ma sono uscita allo scoperto solo il 28 novembre di quell’anno, quando sono stata pubblicata come terzo e ultimo singolo da quel disco. Sono fortunata perché sono molto amata dai fan. Le canzoni di Don’t believe the truth sono mie sorelle, e quelle degli altri album sono cugine. Le mie sorelle che hanno avuto maggior fortuna sono gli altri due singoli. Si chiamano Lyla, il lead single, e The importance of being idle, il secondo. Ora mi presenterò in tutte le mie caratteristiche, così capirete come sono fatta. La mia copertina è una foto con un paio di chiavi con portachiavi il simbolo degli hippy e un cuore. Nella versione singolo sono ridotta.”
    2- Composizione e stili
    “Io sono una ballata ottimistica britpop e pop rock. Da un certo punto di vista somiglio a mia cugina Stop Crying Your Heart Out, nata il 17 giugno 2002. I temi e i generi sono gli stessi e sono sempre di ritmo quaternario e sono sempre andante. Nel ritmo e nel tempo somiglio anche a mia cugina D’You Know What I Mean?, nata il 7 luglio 1997. Ma, udite udite, a differenza delle mie due cugine appena citate, io ho il privilegio immenso che nessuna delle canzoni degli Oasis, eccetto Acquiesce del 1996, ha: INFATTI, PUR ESSENDO SCRITTA DA NOEL, QUESTA LA CANTANO ENTRAMBI I FRATELLI! Certo, mia cugina Stop Crying Your Heart Out ha comunque la seconda voce e D’You Know What I Mean? possiede molte seconde voci e sovraincisioni, ma qui non parlo di seconde voci né di sovraincisioni. QUA CANTANO ENTRAMBI. Per farvi capire il mio carattere, cito la strofa di Noel: “Shake up your tired eyes/The world is waiting for you/May all your dreaming fill the empty sky/But if it makes you happy/Keep on clapping/Just remember I’ll be by your side/And if you don’t let go, it’s gonna pass you by”.”
    3- Antefatti
    “La mia nascita è stata travagliata. Una demo è stata leakkata e messa su Internet all’inizio del 2000, durante la Standing on the shoulder of giants Era. Quel disco è mio zio. Durante i primi tempi avevano scelto un nome balzano per me, It’s a crime. Ero anche un po’ diversa da come sono adesso: i bridge dal punto di vista testuale erano completamente diversi, nella parte cantata da Noel ero leggermente diversa e il ritornello è rimasto intatto. Una mia seconda demo, cantata da Noel, è presente nella versione DVD del singolo.”
    4- Video
    “Il mio video è semplice, a differenza di quelli delle mie sorelle. Per Lyla c’era una specie di Cenerentola rivisitata e per The importance of being idle una storia in pieno British Humour. Invece io un videoclip fatto di collage di esibizioni live del tour dell’album, ad esempio all’ Hampden Park di Glasgow e al City Of Manchester Stadium, l’ex Maine Road.”
    5- Lati B
    “Ho diversi lati B: una versione live della mia cugina Rock’n’roll star nata nel 1994, figlia di Definitely maybe, il primo disco; poi mia sorella Sitting here in silence (on my own); e nella versione DVD oltre alla demo anche un estratto dal documentario Lord don’t slow me down, che parla del tour di Don’t believe the truth; e il mio video.”
    6- Esibizioni dal vivo
    “Nonostante i fan mi adorino, sono stata esibita pochissime volte. La prima è stata in Italia ad un programma radiofonico, e la seconda per chiudere un concerto a Santiago. Sta di fatto che entrambe le volte c’era solo Noel alla voce! Certo, poi mi hanno esibita a Top of the pops e alla BBC, ma le vere esibizioni dal vivo sono state solo le prime due che ho citato.”
    7- Successo commerciale
    “Sono stata apprezzata, ma non in molte parti. Sono arrivata al #2 in Inghilterra e al #1 in Scozia, al #2 in Italia e inoltre sono stata la 21esima canzone degli Oasis ad arrivare in top 20 in Irlanda. Per il resto ho raggiunto la top 90 solo in posti come Germania e Paesi Bassi. Eppure sono ancora trasmessa per radio a volte…”
    8- Parere personale (il mio, quello di Carmela)
    Dopo questo viaggio, posso dirvi ciò che ne penso. Io amo molto questa canzone, come detto all’inizio. Piace molto anche a mia mamma, che ogni volta che la ascolta mi dice sempre “sai Carmela sono proprio degli str**zi ma sono grandissimi”. Mi ha accompagnato in vari momenti della mia vita.
    La settimana prossima tornerò, e il tema sarà a sorpresa.
    A presto!

    1. Mi piace questa versione della canzone che parla di sé stessa, è innovativa e interessante, intrigante.
      Grazie!!!
      Buona serata,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  33. Ciao a tutti!
    Ricordate la scorsa volta che ho parlato di Let there be love dal punto di vista della canzone stessa? Ecco, oggi ci sarà il penultimo singolo degli Oasis. Vi ricordate che avevo detto che tra loro le canzoni di un album sono sorelle e quelle degli altri dischi cugine, e anche che se una canzone ha le b-sides, sono le figlie di quella canzone? Ecco, questo brano di oggi verrà raccontato dal punto di vista di una canzone sua cugina che ha ricevuto molti più crediti e successo, oltre che completamente diversa dalla canzone di oggi. Parliamo di D’You Know What I Mean?. Pensate ogni brano (parlo della musica in generale) di un qualsiasi artista come una persona che ha una storia da raccontare.
    1- Presentazione
    “All’inizio non volevo fare questa presentazione, però poi ho cambiato idea. Non volevo perché parlare di una cugina così era difficile, e lei stessa non voleva. Innanzitutto mi presento: il mio nome è D’you know what I mean? e sono nata il 7 luglio 1997. Mi conoscete benissimo. Infatti non vorrei parlare di me ma di mia cugina I’m outta time, canzone nata il 3 ottobre 2008 ma pubblicata come singolo il 1° dicembre di quell’anno. Lei è stata sottovalutata e se ne vergogna per questo. Quindi ha affidato a una cugina 11 anni più grande e che ha avuto un successo maggiore il compito di parlare di lei a voi.”
    2- Composizione e stili
    “E pensare che fino a qualche tempo fa mi detestava, forse perché siamo troppo diverse. Io sono selvaggia, alternativa, andavo male a scuola (ora sono all’Università) e dico diverse parolacce (anche se nel mio testo non ce ne sono), lei è una ragazzina che si veste sempre elegante, che a scuola prende sempre bellissimi voti e che è molto educata. Comunque sono qui per parlarvi di lei: lei è una ballata malinconica che parla di ricordi e di malinconia. Forse per questo è così solitaria e malinconica. L’ha scritta Liam, che la canta anche. E’ una classica ballata lennoniana, infatti John Lennon è il cantante preferito di mia cugina. Ma lei ha un privilegio più di me: se io ho il Codice Morse e sono nata a Beckton, dove è stato girato il mio videoclip, che è una zona desolata di Londra dove c’erano centrali del gas abbandonate (infatti io sto seguendo studi scientifici); lei ha addirittura UN ESTRATTO DI UN’INTERVISTA A JOHN LENNON! E’ tratto da una delle sue ultime intervista datata 6 dicembre 1980. Praticamente dice: “Come ha detto Churchill, è un diritto fondamentale di ogni inglese vivere dove gli pare. Che cosa farà, svanirà? Non ci sarà quando tornerò?”. Poi sappiamo tutti come è andata.”
    3- Video
    “Voi il mio video lo conoscete. E’ stato girato a Beckton, come ho ricordato prima, e dopo averlo visto si possono provare le seguenti sensazioni: -ribrezzo; -paura; -adrenalina. Se non ve lo ricordate leggetevi la puntata su di me, del 4-12-2021. Invece la mia cuginetta è nata (come io sono nata a Beckton) in un grazioso villaggio del sud dell’Inghilterra chiamato Bourton-on-the-water. E’ stato lì che è stato girato il suo videoclip. Mostra solo Liam ed è in bianco e nero. Descrive “un viaggio surreale in un paesaggio inglese al chiaro di Luna”. Liam cammina in questo villaggio con in testa un cappello da cowboy mentre canta questa canzone, e nel frattempo è circondato da un gufo, una volpe e alcune farfalle. Poi vaga per la zona intorno al bosco dove oltrepassa una cattedrale, un ponte e una specie di Lilliput. Alla fine si stende a terra e cantando la frase finale “guess I’m outta time” ascolta un giradischi il cui vinile contenuto ha registrata la frase di John Lennon di cui dicevo prima.”
    4- Copertina
    “La copertina della mia cuginetta è ancora più surreale del suo video. Anche io ho una copertina particolare, ma la mia è SOLO inquietante, mentre la sua è INQUIETANTE E SURREALE. In realtà già la copertina di sua madre Dig Out Your Soul è particolare, e lei ha ripreso da quella che è mia zia. La copertina di mia cugina mostra diverse cose psichedeliche in mezzo a una foresta.”
    5- Lati B
    “Un’altra cosa che ci separava parecchio era il fatto che io ho avuto 3 figli (le mie b-sides, Stay young), lei chiaramente visto che è un’adolescente non ne ha. Anche se come b-sides, tra la versione videocassetta, quella singolo e altre ha dei remix di altre canzoni, come sua sorella To be where’s the life mai estratta come singolo.”
    6- Successo commerciale
    “a differenza mia che ho raggiunto le top 20 (contando anche classifiche come “international”, “mainstream” etc.) in Nuova Zelanda (#4), Norvegia (#3), Australia (#16), Canada (#10 nella generale e #1 nella rock/alternative), Finlandia (#1), Giappone (nella generale sono arrivata #28, ma nella international #1), Irlanda (#1), Italia (#1 e #3), Regno Unito (#1, dove ho macinato anche qualche record), Spagna (#1), Svezia (#2), Svizzera (#20) e gli USA (nella radio #49 e nella mainstream #36, ma nella alternative sono arrivata alla bellezza di #4); la mia cuginetta non ha avuto tutti questi risultati, forse perché ormai la fiducia negli Oasis non c’era più, ed è stato il penultimo singolo (l’ultimo è stato suo fratello Falling down, che è tristissimo) della loro carriera. Dopo una lunghissima serie, è stato il loro primo singolo a non entrare in top 10 (tutti quelli da Live forever al lead single dell’ultimo album, e come avrete capito ci sono anche io) in Inghilterra. Si è fermato alla #12. E ha trascorso solo due settimane nella top 75 britannica. Io invece sono rimasta in classifica per parecchie settimane dopo la mia uscita… In Italia è uscito fuori dalla top 20. Ha raggiunto la #48 in Francia, e in quel Paese ha trascorso 28 SETTIMANE nella top 100, e nessuna loro canzone ha raggiunto questo livello nello Stato francese. E io lì ho raggiunto la #37 ma ho passato meno tempo…”
    7- Recensione critica
    “Mia cugina ha sempre sofferto per questi risultati, ma a consolarla hanno provato i critici. Noel ha detto che è una canzone eccezionale, e l’NME l’ha descritta come un ritorno ai Beatles e come una ballata molto, molto bella.”
    8- Cover
    “Mia cugina non l’ha saputo per molto tempo, ma ne è stata fatta una cover. Infatti un anno dopo la sua nascita, il 2 dicembre 2009 (il gruppo si era già sciolto), la cantante Lily Allen ne ha fatto una cover al programma BBC Live Lounge.”
    9- Parere personale (Carmela)
    La scorsa volta ho deciso di raccontarvi Let there be love facendo parlare lei stessa. Invece stavolta ho deciso di parlare di una canzone facendo parlare un altro brano completamente diverso da quello di oggi. Io amo questa canzone. E’ molto malinconica, ma è bella.
    Vi aspetto la settimana prossima.
    A presto!

    1. Grazie Carmela!
      Oggi ho ricevuto oltre un centinaio di commenti, sommandoli tutti, ma non c’era il tuo. Ho pensato “Sarà successo qualcosa?” Qui tutti aspettano la puntata sugli Oasis, come ho visto il video di Songbird andrò a vedere anche il video di questa.
      Mi piace molto il modo originale in cui l’hai descritta, e il modo in cui ha reso umane delle canzoni, dando loro una personalità.
      Le hai antropomorfizzate!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  34. Ciao a tutti! Avevo promesso che ci saremmo risentiti la settimana prossima, ma mi sono scordata una cosa: l’ultimo disco è uscito il 6 OTTOBRE 2008, NON IL 3. E anche che oltre a parlare di I’m outta time, oggi parlerò anche di un’altra canzone mai estratta come singolo da quel disco ma molto interessante musicalmente. Il racconto è sempre affidato a D’You Know What I Mean?. Buona lettura!
    1. Presentazione
    “A sorpresa mi hanno chiesto di nuovo di parlare di una parente molto più giovane di me. Comunque sono sempre D’you know what I mean?. Mi hanno incaricato di parlare di una mia cuginetta molto più simile a me rispetto ad I’m outta time. Infatti nella composizione e nei temi abbiamo diverse cose in comune. Lei si chiama The turning ed è sempre figlia di mia zia Dig out your soul. Questa mia cuginetta è nata sempre il 6 ottobre 2008.”
    2. Composizione e stili
    “Noi due siamo abbastanza simili in parecchie cose, ma non fisicamente. Io sono nata con i capelli grigi (sono venuta al Mondo pur sempre a Beckton) e per un lungo periodo li ho portati così, ma poi ho iniziato a tingermeli. Ho provato tutti i colori più dark, e adesso sono blu. Sì, quel bluastro leggero e allo stesso tempo scuro. Penso che mi farò questo colore per tutta la vita. Per un periodo sono stata anche nera con le radici fluo. Invece mia cugina è nata proprio così, nera con le radici fluo. Anche lei è alternativa. Anche lei non va benissimo a scuola, ma certo non raggiunge i pessimi risultati raggiunti da sua cugina, che non ha ancora capito come sia stata ammessa all’Università. Lei è una midtempo apocalittica (mentre io sono post apocalittica, come ben sapete) che tratta di come nel Mondo non ci siano più vie di mezzo e della successiva Apocalisse dovuta a questa condizione. Ci sono diversi riferimenti religiosi, ma non c’è nulla di maligno. Contiene un sample (vedete sul sito di Genius che nell’ultimo paragrafo del testo c’è scritto) della canzone dei Beatles Dear Prudence, di 40 anni prima. Alla fine si sentono dei rumori di sirena. Questa è un’altra cosa che ho in comune con lei, perché come sapete io ho i rumori degli elicotteri, anche se costituiscono nel mio caso uno degli elementi base della mia struttura. E’ un pezzo abbastanza particolare: come nel mio caso, ci sono elementi tipici “oasisiani” e altri sperimentali. Se vi ricordate, la mia base strumentale è molto simile a quella di mia cugina Wonderwall (gli archi in sottofondo fanno quasi gli stessi accordi), ma io sono una canzone post grunge e a differenza di Wonderwall, che è pop rock, io sfocio nell’alternative metal e nel nu metal. Invece The turning è una classica canzone oasisiana dal punto di vista vocale e della struttura, ma ha degli elementi molto Pink Floyd, che infatti sono il gruppo preferito di mia cugina. Ah, dimenticavo, questa canzone vede la collaborazione (non accreditata) tra gli Oasis e il National In Choir”
    3. Testo
    “Dicevo prima che contiene diversi riferimenti religiosi. Innanzitutto ve lo riporto:
    (Strofa 1-2)
    Eyes over the city
    rise up from your soul
    They hang over the streets at night
    Brought on by the cold
    We live with the numbers
    Mining a dream for the same old song
    What hope for the turning
    If everything you know is wrong
    (Ritornello 1)
    So come on, shake your rag doll, baby
    Before you change your mind
    Then come on, when the rapture takes me
    Be the fallen angel by my side
    (Strofa 3-4)
    If you carry the lantern
    I’ll carry you home
    You search for the disappeared
    I’ll bury the cold
    Yours is a messiah
    Mine is a dream and it won’t be long
    No hope for the journey
    If no-one ever sees the dawn
    (Ritornello 2-3)
    So come on, shake your rag doll, baby
    Before you change your mind
    Then come on, when the rapture takes me
    Will you be by my side?
    Then come on, when the rapture takes me
    Be the fallen angel by my side
    So come on, shake your rag doll, baby
    Before you change your mind
    Then come on, when the rapture takes me
    Will you be by my side?
    Hey come on, shake your rag doll, baby
    Before you change your mind
    Then come on, when the rapture takes me
    Be the fallen angel by my side
    (Outro)
    (Shake your rag doll baby, shake it round)
    (Shake your rag doll baby, shake it round)
    (Shake your rag doll baby)
    (Shake your rag doll baby)
    (Shake your rag doll baby)
    (Shake your rag doll baby)
    Infatti si parla di religione.”
    5. Parole dell’autore
    “Ho una cosa in comune con lei come con tantissime altre canzoni: l’ha scritta Noel ma la canta Liam. Ecco le parole di Noel riguardo alla canzone:
    “Penso che il mondo sia a un punto critico; come un elastico, dove o si spezzerà, o le persone torneranno in sé. Ci sono solo estremi. E “The Turning” parla di quale speranza abbiamo di riprenderci; che speranza abbiamo di riaverlo?””
    Carissimi, è stato un piacere risentirvi. Io, D’you know what I mean?, sono sicurissima di rivedervi presto.”
    E anche io vi saluto. Ci vediamo venerdì 22 che ci sarà una puntata specialissima… le loro cover nel periodo Oasis. Presto cominceremo con il post Oasis.
    A presto!

    1. Grazie per questa interessante canzone intrisa di misticismo.
      Un saluto,
      Richard 🙂
      P.S.: Grazie anche per le precisazioni e le correzioni.

  35. E rieccomi!
    Oggi sarà una puntata davvero interessante. Infatti parlerò delle cover che hanno fatto gli Oasis! Ovviamente ne hanno fatto anche post Oasis entrambi, ma ne parlerò quando ci arriveremo. La voce narrante di questa puntata è la stessa che ci ha accompagnato nelle ultime puntate. Buona lettura!
    0. Presentazione
    “Ciao a tutti. Sono sempre io. La voce narrante che vi ha accompagnato nelle ultime puntate. Se non ve lo ricordate, mi chiamo D’You Know What I Mean?. Come saprete, oggi vi racconterò delle cover degli Oasis. Parlerò di figlie e figli di miei cugini e cugine e (udite udite) anche di mia figlia!”
    1. I am the walrus (originale dei Beatles)
    “Questa cover è figlia di Cigarettes & Alcohol, quarto singolo da Definitely Maybe, ed è una versione live del classico dei Beatles. Questa canzone in origine era cantata da John Lennon, che come saprete è l’idolo di Liam. Infatti questa canzone la interpreta benissimo, proprio nelle sue corde. Sia nella versione originale sia nella cover live è confusionaria, e potrebbe non essere il vostro genere. Un’esibizione live pazzesca è quella di Knebworth, ascoltare per credere! Almeno secondo me”
    2. You’ve got to hide your love away (originale dei Beatles)
    “Anche questo breve pezzo è cantato da John Lennon, ma la cover è di Noel. E’ una canzone sia in origine sia nella cover molto acustica e di influenze folk. Questa cover è figlia di mia cugina Some might say, nata il 24 aprile 1995. Se vi piace il Noel acustico ascoltatela!”
    3. Cum on feel the noize (originale degli Slade)
    “Questo pezzo simbolo dell’hard rock anni ‘70, ha una cover figlia di mia cugina Don’t look back in anger. Ovviamente anche la cover è piuttosto energica, e la cantano entrambi. Diciamo che usano la stessa logica usata su di me: voce principale di Liam, ma Noel presente con molti controcanti e seconde voci. Se non vi piace per niente l’hard rock, saltate. Se vi piace qualcosa, ascoltate se volete. Alla fine ci sono diverse voci che parlano. Se lo amate, ascoltatela subito! Adesso procediamo con la prossima che si vola su altri lidi molto lontani rispetto allo stile Oasis…”
    4. This guy’s in love with you (originale di Burt Bacharach e Hal David)
    “E cosa vi dicevo? Completamente su altri lidi! Burt Bacharach e Hal David sono due dei più grandi songwriters della storia del soul e dell’easy listening. Nel 1996 Bacharach ha tenuto un concerto alla Royal Festival Hall. Lo avevano proposto a Noel (sembra incredibile ma Noel ha tra i vari punti di riferimento musicali anche questo songwriter, anche se è di un genere completamente diverso da quello noelico!) e lui ha cercato in ogni modo di svignarsela (causa imbarazzo e simili). Aveva un appuntamento con Bacharach e Noel si è presentato VOLUTAMENTE IN RITARDO a quell’incontro! Burt era ancora lì. Il brano in origine ha avuto diversi interpreti. Ma torniamo a quella volta: alla fine Noel ha cantato a quel concerto eseguendo appunto This guy’s in love with you. L’arrangiamento della canzone è ovviamente soul molto classico, pianoforte e archi. Se cercate l’esibizione su YouTube (anche solo l’audio che si trova) sentirete anche i tantissimi applausi (ma purtroppo anche qualche fischio) alla fine e a metà canzone. Se vi piacciono le cose tranquille, correte ad ascoltarla! Detta da una che è continuamente irrequieta… Continuiamo con la prossima… che io conosco benissimo… infatti è…”
    5. Heroes (originale di David Bowie)
    “Eh sì! E’ la mia terza figlia! Io ho otto figli: tre biologici, che sarebbero le mie b-sides (Stay young, Angel child e appunto la cover di Heroes) e cinque adottati, di cui due sorelle, che sono quelle che vedremo al punto 7. Infatti sono tre pezzi dei Nostri che non fanno parte di nessun altro album ma di compilation, e quindi c’è stato un conflitto tra me e altre mie cugine per l’adottività. Non volevano che una come me avesse anche figli adottati. Ma di questo ne parlerò altre volte. Torniamo alla mia terzogenita: è una cover dell’omonimo capolavoro di David Bowie cantata da Noel. E’ un tantino confusionaria e non arriva sicuramente all’originale, ma spero vi piaccia!”
    6. Street fighting man (originale dei Rolling Stones)
    “Questa è mia nipote, perché è figlia di mia sorella All around the world. E’ la cover di un pezzo del 1968 dei Rolling Stones. E’ quell’hard rock-blues, sapete?”
    7. To be someone e Carnation (originali dei The Jam)
    “Ebbene, questa sono due delle cinque canzoni che ho adottato. Non hanno fissa dimora, quindi le ho adottate. Questa cover di To be someone dei The Jam, un gruppo rock indipendente degli anni Ottanta il cui cantante era Paul Weller, una dei migliori amici di Noel e una delle massime ispirazioni per il Nostro (lui è riuscito a diventare amico di più di qualche suo idolo, anche di Paul McCartney!). Il testo dell’originale poteva anche scriverlo Noel nel periodo in cui ha inciso questa cover, 1999. Tutti voi sapete quello che gli è successo in quel periodo. Il testo del pezzo parla di peso della fama, di cocaina che ora equivale a “gesso macinato”, di alcol, di ricchezza, di soldi spesi in dissiparsi… Molto interessante. E’ una cover acustica, e spero vi piaccia. C’è anche un’altra cover dei The Jam fatta dagli Oasis, sempre semi acustica, suonata con il chitarrista Steve Cradock e con Paul Weller, intitolata Carnation. E’ vero che Noel con la chitarra acustica è at his best, ma non penserete mica che sta solo con la chitarra acustica?! Se pensate così, adesso…”
    8. Helter skelter (originale dei Beatles)
    “Che cosa vi dicevo?! Pensavate che facesse solo cose acustiche o semi acustiche? Invece no, ha anche fatto una cover live del 2000 a Wembley della canzone che ha creato l’hard rock. Questa cover è contenuta nell’album live Familiar to millions. Ed è figlia di mia cugina Who feels love?. Il Nostro è capacissimo di cantare in maniera limpida e dolce, ma anche di tirare fuori la voce. Helter skelter è stata purtroppo una canzone che è stata macchiata di cose terribili, ma ciò non significa che questa cover sia male, anzi…”
    9. My generation (originale dei The Who)
    “Questa canzone è lato B delle mie cugine gemelle Little by little (la madre della b-side) e She is love. E’ uno dei brani simbolo del rock inglese anni ‘60. E’ una cover cantata da entrambi, o meglio Liam fa la principale e Noel il controcanto “talkin bout my generation”. Cover grandiosa che mi fa muovere le chiappe* ogni volta che la ascolto”
    *nel senso che è molto movimentata. Ma visto che il lessico della narratrice talvolta cade sul semi volgare e sul volgare, non si faccia caso alla parola usata (che non è neanche una parolaccia). Grazie.
    10. Merry Christmas Everybody (originale degli Slade)
    “Ed ecco l’ultima cover del nostro viaggio. E’ Merry Christmas Everybody, incisa nel 2002 per l’NME, per un evento di beneficenza; e prima ancora nel 2000 per la sitcom inglese The Royle Family. La canta Noel. MCE originariamente è un brano sì di un gruppo hard rock e glam rock, ma è un po’ più “classica”. Noel lo ha reso un pezzo country pop. In generale ne sono state fatte molte cover. Vi ringrazio per avermi seguito, e ci vediamo presto!”
    Un saluto a tutti. Questo sabato 22 ci sarà una puntata con un tema a sorpresa.
    Ah, dimenticavo: Liam ha annunciato da qualche mese che il 27 maggio uscirà il terzo album solista C’mon you know, e di recente ha detto che il 4 febbraio uscirà il lead single, Everything’s electric, che presenterà anche sul palco dei prossimi Brit Awards in programma tra poche settimane.
    A presto!

    1. Sapevo che Liam doveva esibirsi ai Brit, ma non sapevo con cosa.
      Grazie anche per questa sfilza di cover!
      Purtroppo, anzi non purtroppo perché non è successa una tragedia, comunque troverete prima la puntata del 22 e poi quella del 21.
      Infatti – anche se ieri ho scritto diversi articoli – attualmente sono molto meno attivo di prima a causa del Covid.(Sono stato contagiato una settimana prima della terza dose).
      Sono molto stanco, ma a parte questo piccolo problema di salute, che spero possa risolversi presto, e che, costringendomi a casa, mi permette anche di scrivere di più (anche se ovviamente devo sottopormi a delle cure) sto bene. Non l’ho preso in maniera forte.
      In qualsiasi caso mi scuso per il ritardo, ma nei commenti io leggo a partire dal più recente (quindi dal 22 Gennaio) e poiché ieri sera non ho letto i commenti, è stata pubblicata prima la puntata del 22 e poi quella del 21. NIENTE PAURA 😱😱😱
      Grazie Carmela per il tuo continuo appoggio tramite le puntate che trattano degli Oasis, vorrei aggiungere una cosa, la scriverò anche in qualche articolo futuro, ma la metto anche qui: i gruppi rock di un tempo (come gli Oasis, ma anche i Led Zeppelin) eseguivano ogni volta versioni diverse delle loro canzoni dal vivo! Se voi ascoltate l’albume live dei Led Zeppelin, o dei Deep Purple scoprirete che la stessa canzone varia arrangiamenti, note, lunghezza ecc. Questa era una buona cosa che ora manca molto; ovvero il fatto che ogni volta che esibivano una canzone dal vivo suonava diversa, differente. Ogni volta era nuova. Un esempio è “Stairway to Heaven” dei Led Zeppelin da “Celebration Day” e l’altra da “The Songs Remains The Same”.
      Ascoltate entrambe le versioni!
      Io non vi dico quale preferisco per non influenzarvi al riguardo ( e con influenzarvi non intendo passarvi la mia influenza Covid ma la mia idea, non si sa mai cosa può essere inteso 😜)
      Un saluto,
      Richard 🙂

  36. E rieccomi! Oggi la nostra narratrice ci porterà alla scoperta dei vari figli e figlie, mogli e fidanzate dei 2 fratelli nel corso degli anni. Pronti? Via!
    AVVISO PRIMA DELLA PARTENZA: LE STORIE D’AMORE DI LIAM SONO DA… LUSSURIOSO.
    1. Noel
    “E rieccomi. Sono sempre quella che parla a volte in Codice Morse e come caratteristica principale ha gli elicotteri. Mi hanno detto di parlare delle storie d’amore dei 2. Come già detto, Liam ha avuto delle esperienze lussuriose all’ennesima potenza. Partiamo con Noel: riguardo alle storie d’amore lui è stato un pochino più prudente. Ricapitolando, quando Noel aveva 18 anni, nel 1985, si è fidanzato con una ragazza, Diane. Poi poco dopo si sono lasciati. Da lei non ha avuto figli. Nel 1988 la prima fidanzata storica: Louise Jones. Noel le ha dedicato due mie cugine da zio Definitely Maybe, Slide away (ascoltatela, è bellissima!) e Married with children. Si sono separati nel giugno del 1994. La mia cugina più grande, Supersonic, era nata da pochi mesi e Shakermaker stava nascendo. Nel 1994 ha avuto una breve relazione con una storica conduttrice di MTV, Rebecca De Ruvo, che le ha fatto conoscere Meg Matthews. Sì, proprio lei. Infatti Noel si innamora di Meg e lascia Rebecca (dalla De Ruvo niente figli). La coppia Noel&Meg si sposa quasi un mese prima della mia nascita, il 18 giugno 1997 (come sapete, io sono nata il 7 luglio di quell’anno) a Las Vegas. Poi sapete tutto: Supernova Heights, droghe, attacchi di panico e depressione… nel periodo più cupo la coppia non è più stabile: Meg cerca di aiutare il marito che è in difficoltà, ma deve anche badare a se stessa. Anche lei deve disintossicarsi. In mezzo alla crisi generale, come sapete, il 27 gennaio 2000 è nata Anais, l’unica figlia della coppia. Fa la modella e nel frattempo studia fotografia. Ma torniamo alla coppia in crisi: Noel quell’estate fugge ad Ibiza perché aveva litigato con Liam che lo aveva accusato di non essere il vero padre di Anais. Ad Ibiza una sera è ad un nightclub, seduto su uno scalino con una sigaretta e una birra (poi ha anche smesso di fumare). Dall’altra parte vede una ragazza e gli chiede se puoi tenere un momento la birra. Il suo nome? Sara MacDonald. Si innamorano, e quando Noel si lascia con Meg (poi dopo il divorzio andrà in clinica e si disintossicherà anche lei) si fidanzano. Infatti tra le mie cugine di zia Heathen Chemistry ce ne sono due gemelle: Little by little e She is love. Ecco, proprio quest’ultima è dedicata a Sara. Il 22 settembre 2007 è nato il secondo figlio di Noel e il primo della coppia, Donovan Rory, e il 1° ottobre 2010 è nato un altro figlio, Sonny Patrick. Il 18 giugno 2011 è stata festa tra noi cugini e cugine dei vari album: infatti Noel e Sara si sono sposati. Adesso Noel è un felice padre di famiglia. Ah, dimenticavo: Noel è amico di diversi attori, cantanti, musicisti e in generale personaggi dello spettacolo. Degli esempi? Paul McCartney (l’idolo di una vita); Bono Vox degli U2 (grandissimi amici since anni ‘90); Chris Martin e Jonny Buckland dei Coldplay; la modella inglese Kate Moss; del pugile Ricky Hatton; del calciatore Alessandro Del Piero; del cantautore inglese Paul Weller (l’idolo di una vita parte 2), degli attori Johnny Depp e Russell Brand… e di molti altri… e un’altra cosa: penso che voi lo sappiate già perché è stato detto nella puntata del 6 novembre 2021, ma ci vuole una rinfrescata di memoria: Noel ha problemi di dislessia. Se volete approfondire, leggete quella puntata. Adesso passiamo a Liam…”
    2. Liam
    “Liam è un po’ più complicato, ma ne parlerò. Esattamente tre mesi prima del mio arrivo sulla Terra, Liam si è sposato, anche se poi le nozze sono state rinviate causa tabloid. Si è sposato con l’attrice Patsy Kensit. Ma… attenzione… due mesi dopo Liam ha iniziato una relazione extraconiugale con una cantante della scena indie inglese, Lisa Moorish. Una notte Liam ha tradito Patsy e durante quella nottata focosa Lisa ha concepito una figlia. Infatti il 26 marzo 1998 è nata Molly. Liam non lo sa. Disastro. Mentre il fratello sta facendo i conti con la morte che poteva arrivare, anche Liam è in crisi con Patsy. Poi il 13 settembre 1999 nasce Lennon Frances, figlio legittimo. Poi Liam&Patsy divorziano per la troppa pressione dei tabloid. Nel 2000 incontra un’altra ragazza, la cantante R&B anglo-canadese Nicole Appleton. Il 2 luglio 2001 nasce il figlio della coppia, Gene. Il 14 febbraio 2008 si sposano nello stesso luogo del primo matrimonio di Liam. Nel 2011 Liam inizia un’altra relazione extraconiugale con la giornalista Liza Ghorbani. Un’altra notte focosa fa concepire a Liza una figlia, Gemma, che nascerà nel 2013. Certe notti somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere, smettere mai… Comunque, nel 2013 si scopre del tradimento. Causa giudiziaria. Liam musicalmente parlando è in un periodo di decadenza. Liam una volta si assenta perché deve andare al pub. Udienze saltate. L’8 aprile 2014 Liam e Nicole si lasciano. Il caso vuole che Nicole poco dopo ritorni con la sua band storica, le All Saints, e quindi incidono una canzone che parla del tradimento di Liam, che viene chiamato FREDDO E APATICO. Liam poi cade in depressione, ma a salvarlo sarà la sua nuova compagna, che è quella attuale, la sua manager Debbie Gwyther. Dovevano sposarsi nel 2020, ma il matrimonio è stato rinviato a data da destinarsi. Con lei niente figli. Ah, Liam ha una salute abbastanza precaria: infatti a problemi di artrite (prima della diagnosi andava spesso a fare jogging), di psoriasi (da molto tempo), di rinite allergica e di tiroide, con il Morbo di Hashimoto (ha detto di averlo nel 2017). Entrambi i 2 sono tifosissimi del Manchester City. Ci sentiamo la prossima puntata e buona settimana da parte di D’you know what I mean?!”
    Spero che vi sia piaciuta questa puntata molto impegnativa. A presto!
    P. S. Liam poi ha riconosciuto Molly e le ha pure dedicato una canzone nel secondo album solista, ma Gemma non la conosce ancora

    1. Correggo: ottava riga partendo dal fondo: “infatti ha
      problemi di artrite”.
      Trovo interessante il fatto che tu narri le vicende dei fratelli tramite la canzone “D’you Know What I Mean” ma anche quando le narravi e commentavi tu erano belle.
      Comunque è molto originale!
      Grazie e buona serata,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  37. E rieccomi! Oggi la nostra narratrice di fiducia ci porterà a conoscere…
    “È inutile dire chi sono, ormai mi conoscete. Se vi siete rotti di me, leggete senza pensare che sono io a narrare. Se vi piaccio (non come canzone musicalmente parlando, ma come narro e come sono) leggete pure con gusto. Oggi prima di cominciare vi chiedo una cosa: voi seguite il calcio? E se sì, tifate qualche squadra e/o simpatizzate? Perché il nostro viaggio è alla scoperta del mondo del calcio visto dai nostri due fratelli. Buona lettura!
    1- Noel
    Qua la situazione è complessa, e cercherò di fare più sintetico possibile. Come saprete, entrambi i Gallagher sono tifosissimi del Manchester City. Molte mie cugine e cugini sono del City, ma io non lo sono. Io, che come sapete sono nata a Beckton, un sobborgo di Newham a Londra, tifo Tottenham, una delle tre squadre di Londra (Tottenham, Chelsea e Arsenal). Dalla puntata del 3 dicembre sapete anche tutta la storia di Maine Road, e se non ve la ricordate andatevela a rileggere e poi tornate qui. Adesso che siete tornati, vi dico tutto. Noel è ospite fisso della radio sportiva inglese Talksport. E ha anche ammesso che quando il City ha vinto la Premier League inglese nel 2012 ha pianto “come un bimbo”. Infatti da anni il City non andava forte e ai tempi del britpop era in seconda-terza divisione. E’ anche amico di diversi calciatori, tra cui anche l’italiano Alessandro Del Piero che, durante i Mondiali del 2006, ha descritto Noel come una mascotte. E’ anche presente nel video di mia cugina Lord don’t slow me down, classe 2007. Noel ha anche fatto da sponsor, insieme all’ex calciatore Vincent Kompany, della marca sportiva Umbro. Dovete sapere che Noel non si sente proprio inglese ma più irlandese, e che tifa la Nazionale di Calcio irlandese. Eppure alla Finale degli Euro 2021 è andato… e già che ci siamo rimaniamo a quella Finale…
    2- Liam
    Dicevo… Finale Euro 2021. Vinta dall’Italia. Non vi nascondo che io sono rimasta delusa dagli Inglesi, ma sono stata contenta per gli Italiani. Io ho fatto diversi viaggi nel Mondo, e ne ho fatti anche in Italia. Sono stata a Roma, a Milano, a Verona, a Napoli… Anche i due fratelli adorano l’Italia. Sembra incredibile, ma Liam aveva previsto la vittoria degli Italiani, e su Twitter quando si è trattato della Finale, ne ha dette di tutti i colori. Poi, quando gli Inglesi si sono tolti le medaglie, ha detto su Twitter che era irrispettoso. E anche “rispetto per gli Italiani”. E difendendo i giocatori inglesi che avevano sbagliato i rigori dagli haters (i calciatori erano tutti di colore). Chapeau. E, sapete, ha partecipato alla Partita Del Cuore del 2015 a Torino. E anche che ai tempi dei Beady Eye, il primo periodo post Oasis (ovvero la decadenza fatta periodo) ha coverizzato Blue moon, inno non ufficiale del Manchester City.
    Vorrei dire a tutti i lettori che se vi sembrerà che abbia detto più di Noel che di Liam, fatevi qualche conto che in realtà sono perfettamente equilibrati. Ci sentiamo la prossima settimana!”
    E dopo la narrazione, vi saluto anche io!

    1. Grazie Carmela.
      Hai reso la canzone un essere umano che spiega benissimo, dal suo punto di vista, con tanto di carattere ecc.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  38. Ciao a tutti! Oggi la nostra narratrice ci vuole dare una informazione che vi avevo già un po’ detto, ma adesso lei ve la dirà bene e con il suo punto di vista. Buona lettura!

    “Qui è la vostra D’You Know What I Mean?. Sto benissimo. Voi? Vi scrivo perché vorrei darvi un’informazione. Il 19 gennaio 2022 Liam ha annunciato su Twitter che il giorno dopo ci sarebbe stato un grande annuncio l’indomani. Stay Young, la mia prima figlia, mi ha detto: “mamma, non è che si candida a Presidente Della Repubblica Italiana?”. Vi avevo detto poco tempo fa che io amo l’Italia, quindi seguo anche le notizie che arrivano dalla Penisola. Mi ero molto incuriosita riguardo alle elezioni del Presidente. Le ho però ricordato: “no, Stay, ha QUASI 50 anni ma NON 50 anni”. Comunque, il giorno dopo, riceviamo la notizia che Liam avrebbe pubblicato un nuovo singolo. Il titolo: Everything’s electric. Annuncia poi che il giorno dopo ci sarebbe stato un altro annuncio. Attendiamo. L’indomani scopriamo che la esibirà ai Brit Awards tra pochi giorni. Per tutte le settimane siamo in grande attesa. Qualche giorno fa io e le mie figlie vediamo delle nuove foto di Liam. Da novembre 2020 portAVA i capelli lunghi, e improvvisamente se li è tagliati corti. Avete presente il MIO video? Se sì, vi ricordate che Liam aveva i capelli corti? Ecco, se li è fatti più o meno così, ma un punto peggio. Sta malissimo. Ieri sera mi sono ricordata improvvisamente che oggi sarebbe uscito il nuovo singolo! Stavo guardando il Festival di Sanremo in quel momento. Anche in Inghilterra lo vedo. Devo dire che quest’anno non c’è nessuno che mi convince molto, ma ci sono buone canzoni. Stamattina mi sono svegliata MOLTO prima del solito apposta per ascoltare il nuovo singolo uscito a mezzanotte. E’ stato scritto da parecchie persone: da Liam, dal produttore Greg Kurstin e dal cantante Dave Grohl, leader della rock band americana dei Foo Fighters. E’ una canzone che è un po’ diversa da quello fatto in precedenza. Ricorda in parte i Rolling Stones e la rap-rock band americana dei Beastie Boys (ma comunque Liam non rappa, tranquilli) e in parte un pezzo degli Oasis del 2002 mio cugino scritto da Liam, Better man. Ha un ritornello esplosivo. Al primo ascolto apprezzi e al secondo non ti lascia più! Almeno è successo così a me. Vi riporto il testo prima di salutarvi:

    [Verse 1]

    The city is burning

    Sinking ships in the ocean

    With a head full of dreams at night

    Sorrow’s written the story of life

    Ain’t nothing to do, but

    Hours digging for gold dust

    I see the shame in your eyes this time

    Y’know, baby, it’s cold inside

    [Pre-Chorus]

    Your fake humble called out, got your tongue tied

    Your best chance at success got you denied

    No, you thought I wouldn’t know?

    [Chorus]

    I don’t hate you

    But I despise that feeling

    There’s nothing left for me here

    You won’t know if you don’t go

    Superficial feelings

    It’s hard to take it easy

    Underneath the red sun

    Everything’s electric

    [Verse 2]

    Tell me, what do you love?

    And would you lеt it kill you?

    With a head full of dreams at night

    Sorrow’s written thе story of life

    The higher we go

    The longer that we can fly

    I never knew what you wanted

    So I gave you everything

    [Pre-Chorus]

    Your life’s shorter, most days are long now

    A chain of missing links is all that’s left now

    No, you gotta let it go

    [Chorus]

    I don’t hate you

    But I despise that feeling

    There’s nothing left for me here

    You won’t know if you don’t go

    Superficial feelings

    It’s hard to take it easy

    Underneath the red sun

    Everything’s electric

    [Chorus] 

    I don’t hate you

    But I despise that feeling

    There’s nothing left for me here

    You won’t know if you don’t go

    Superficial feelings

    It’s hard to take it easy

    Underneath the red sun

    Everything’s electric

    Vi saluto! Spero che il brano lo possiate almeno gradire e dire che è ascoltabile. Il testo secondo me è interessante. Ci vediamo presto perché vi porterò alla scoperta dei miei cugini e cugine dei vari album e succederà molto presto! P. S. Visto che negli ultimi giorni sono stata molto impegnata con l’università e la famiglia, mi sarò sicuramente scordata qualcosa. A presto!”

    E vi saluto anche io! 

    1. Grazie Carmela!!!
      Adesso aspetta per i Brit Awards, perché voglio pubblicare la sua esibizione qui sull’Angolo di Richard, se riesco a reperirla.
      Comunque tu sarai libera di pubblicare una puntata al riguardo.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  39. Ciao a tutti! Oggi farò la mia prima recensione critica track by track di un album, che in questo caso è il primo della carriera degli Oasis. Si intitola Definitely Maybe ed è uscito il 29 agosto 1994. Delle canzoni darò per ognuna un giudizio, e dopo il giudizio troverete la nostra narratrice di fiducia che parlerà delle varie caratteristiche delle sue cugine in maniera sintetica. Ho anche inventato delle storie con protagoniste la narratrice e le sue cugine che spesso non hanno a che fare con il brano in sé, ma sono frutto della mia immaginazione, eccetto che per le date di nascita. Proprio come se tutti questi brani fossero persone vere e non brani non viventi. Anche perché le canzoni esprimono tutte qualcosa. Via!
    1. Rock’n’roll star: si inizia alla grande con questa canzone, perfetta apertura di tutta la loro carriera. Il sound rock e punk mette una carica fuori dal comune. Questa canzone parla di come questi 5 ragazzi vogliano diventare rockstar, e quindi anche qualcuno. Parla anche di vivere la vita al massimo. Che poi è il tema di tutto l’album. “Rock’n’roll Star è una ragazza che colpisce. Immaginate: capelli lunghi, biondi e allo stesso tempo trasandati, tatuate entrambe le braccia, alta, occhi castani giganteschi. È nata a Southend-on-Sea, nell’Essex, dove è stato girato il suo video, che mostra l’esibizione (mi è sorto più volte il dubbio che alcuni dei fan e delle fan presenti a quel concerto siano presenti anche nel MIO video) del 17 aprile 1995. È stato anche girato in un parco di divertimenti e in un bowling che poco dopo è stato demolito. E poi io mi lamento che dove sono nata io è adesso una zona di centri commerciali e appartamenti… ”
    2. Shakermaker: secondo singolo ipnotico. È psichedelico, ma non aspettatevi quelle cose tipo Pink Floyd, che secondo mio padre quando fanno una canzone iniziano a cantare dopo mezz’ora. E’ una canzone molto interessante dal punto di vista sonoro, oltre ad essere promossa a pieno. E’ un brano di 5 minuti che parla di luoghi comuni dell’infanzia di Noel (plastilina, uno spot pubblicitario, un negozio di dischi di Burnage, un cartone animato… “Questa canzone che come sua sorella (e mia cugina) Supersonic è nata a Manchester perché il suo video è stato girato lì, è stata al centro di una causa giudiziaria. Perché secondo la Coca Cola Shakermaker era un plagio del jingle pubblicitario della bibita. Infatti i nostri hanno pagato MEZZO MILIONE DI DOLLARO. Nei live Liam cambiava: invece che dire “shake along with me” diceva “we all drink Pepsi” e talvolta aggiungeva proprio le parole di quello spot. Dovete sapere che mia cugina fino ai 20 anni ha tenuto i capelli lunghissimi fino alle tette e con sfumature castane nelle punte. Poi il 15 aprile 2014 mi ha chiamato e mi ha detto “senti D’You, informa le altre che domani mi vedranno con un taglio diverso, grazie”. Per tutto quel pomeriggio ho dovuto telefonare ai nostri cugine e cugini. Il giorno dopo abbiamo fatto un pranzo tra cugini e figli/e di cugini/e con eventualmente fidanzate/fidanzati. Lei fu una delle ultime ad arrivare. Portava il cappuccio (cosa strana per lei perché lei li detesta) e ci disse: “carissimi e carissime, sappiate che ho pagato io il pranzo” e poi ci fece chiudere gli occhi e dopo una decina di secondi ce li fece riaprire. Si era tolta il cappotto. I suoi bellissimi capelli lunghi erano spariti. Da lunghi fino alle tette con sfumature castane erano passati a un bob biondissimo con riga laterale e ciuffo a sinistra. Prendemmo tutti un colpo. Da quel momento in poi non se li è più fatti ricrescere.”
    3. Live Forever: voi sapete già la storia di questa canzone stupenda da 10 in pagella. Se non ve la ricordate andatevela a ripassare nella puntata apposita e poi tornate qui. E’ immortale e senza tempo. E’ uscita 4 mesi e 4 giorni dopo la morte di Kurt Cobain e 4 mesi esatti dopo il ritrovamento del corpo. “Live Forever è una delle cugine a cui voglio più bene. E’ immortale. Lo ha testato e a quanto pare non morirà mai. Apprezza il grunge, nonostante lei sia una canzone opposta al grunge. E’ una ragazza per bene e studiosa, che si è laureata all’Università e adesso fa la tatuatrice. Quando vogliamo farcene uno andiamo da lei che ci fa anche il bonus. Ad esempio, io ho tatuata una scossa elettrica sulla parte dietro del collo e un albero lungo tutta la schiena. Lei è nata a New York, a Central Park, dove è stato girato il suo video. Quando ha festeggiato i suoi 20 anni l’8 agosto 2014 sono andata a trovarla insieme a mia sorella Stand by me in America e il GPS andava in tilt. Abbiamo girato in bici per tutta New York quando poi lei ci ha scritto che si era trasferita in Arizona. Delirio. Prendiamo un altro aereo spendendo un sacco e poi arrivate a casa sua eravamo stremate. Bussavamo continuamente senza sapere che casa fosse la sua e poi quando abbiamo visto una ragazza secca secca con i capelli rossi corti fino al collo siamo corse da lei. Lei ci ha fatto i tatuaggi direttamente a casa sua senza andare allo studio. Oltre ad essere stato un dolore continuo, poi non mi riconoscevo più.”
    4. Up in the sky: è una canzone che nonostante non sia la mia preferita del disco… spacca! Mette una carica incredibile. Parla di autorità e fama attraverso l’imparare a volare. Geniale, non trovate? “Questo mio cugino mi è un po’ antipatico se devo essere sincera, ma non lo disprezzo. E’ comunque mio cugino! Talvolta mi corteggiava quando avevo 17 anni e lui 20, e quindi mi sentivo in imbarazzo, ma non per questo quando lo vedo mi viene da vomitare. Non è stato mai estratto come singolo”
    5. Columbia: una delle mie preferite in assoluto. Mette carica, e nonostante i testi non siano idilliaci, mi sveglia quando sono stanca. E’ grezza, ma non metal. Infatti con questo disco i nostri producono canzoni grezze ma non metal. Rock. “La canzone sembra scanzonata, ma in realtà non lo è. Parla di allucinazioni. E’ stato uno dei primi pezzi scritti per l’album. Il ritornello che parla di sensazioni mai provate prima è stato scritto da Liam, mentre il resto da Noel. Mia cugina è una donna che non è bellissima ma riesce ad imporsi: spesso nei momenti difficili ha indetto una mega riunione tra cugini e cugine, ma specialmente ha preso delle decisioni importanti nella sua vita. Ad esempio lei ha sempre avuto un problema mentale chiamato psicosi che compromette il rapporto con la realtà e causa deliri di vario genere (il testo ne parla). Lei però ha deciso di sottoporsi a delle cure e adesso ha molti meno problemi”
    6. Supersonic: il primo. L’inizio. 11 aprile 1994. E’ passata una settimana dalla morte di Kurt Cobain e sembra quasi che per riempire un vuoto arrivano questi 5 ragazzi di Manchester che hanno una visione più ottimistica della vita. Escono con un pezzo di ispirazione pop punk e con testi che parlano di eccessi e con stile no sense. Promossa. “Lei è la capa di tutti e tutte noi. E’ la più grande di età. Anche se ha un testo no sense, si nomina una certa Elsa, che poi si è scoperto fosse una Rottweiler proprietaria di uno dei produttori. Il cane aveva problemi di flatulenza, e per questo si parla dell’Alka Seltzer. Si nomina anche il Big Issue, giornale inglese, si parla di cascate, droga, elicotteri (sìììììì) e molto altro. Alcuni fan dicevano che la canzone parlava della prostituzione adolescenziale. Noel li ha mandati in quel posticino, of course”
    7. Bring it on down: doveva essere il primo singolo, ma poi è stato scelto Supersonic. E’ un pezzo molto riuscito che a mia madre ricorda i Dire Straits. “Se volete una perfetta sintesi, è la Working Class fatta canzone. Dice, per esempio: “sei l’emarginato, sei il proletario”. Ma non parla solo di quello, si parla anche di disagio mentale e psicologico di vario tipo causato dall’emarginazione. Molto interessante. Dovete sapere che una volta mi ha fatto il baciamano. Poi mi sono dovuta andare a lavare le mani perché per sbaglio mi aveva anche sputato 😐 “
    8: Cigarettes&Alcohol: vi piacciono gruppi come Led Zeppelin, ACDC e simili? Bene, allora questo pezzo nel caso aveste risposto “sì” è per voi. “Si parla di droga e alcol, ma non penserete mica che è un pezzo da sboroni? Si parla anche di aspettative verso il futuro e di insoddisfazione del passato. E’ un pezzo hard rock classico di stampo blues. Liam la canta benissimo. Il video è stato girato durante un concerto: si vedono sia il concerto sia quello che succede dietro: ovvero i due che stanno con dei ragazzi e delle ragazze che potevano entrare nel mio video. Amoreggiano, bevono, ridono, si divertono… La canzone è uscita il 10 ottobre 1994 come singolo e nel 1998 il cantante inglese Rod Stewart ne ha inciso una cover.”
    9: Digsy’s dinner: è una canzone un po’ stupidina ma il divertimento è assicurato. “Parla di questo loro amico, Digsy, che cucinava e insieme passavano grandi serate. Il tema centrale del pezzo è… la Lasagna: anche per come la canta Liam la adoro. E’ molto beatlesiana. Al 18esimo di mio cugino Digsy’s dinner abbiamo mangiato tutti Lasagna, of course”
    10: Slide away: questa è una delle ballate più belle mai scritte da Noel. E’ molto emozionante e allo stesso tempo energica. “Parla di amore. Anche se non è mai stata singolo, è molto conosciuta tra i fans. Vi consiglio di ascoltarla, non solo perché mia cugina è molto carina, ma anche perché emoziona”
    11: Married with children: e siamo arrivati all’ultima tappa di questo viaggio. Dopo chitarre elettriche a go go, ecco una canzone acustica di quelle suonate da Noel alla chitarra acustica e cantate da Liam. Sono solo loro due. “Avete presente che Liam da giovane cantava spesso con uno gneo gneo? Ecco, qua non lo fa. Canta in maniera calma. La canzone è ispirata alla relazione di Noel e una delle sue ex, Louise. Lei diceva della musica degli Oasis (che avevano appena iniziato): “la vostra musica fa schifo!”. Si sarà ricreduta.”
    Dopo questo lunghissimo viaggio, posso dire che questo è uno dei miei album preferiti. E’ “vero”: gli Oasis quando lo hanno registrato non erano ancora sopraffatti dalla loro immagine. In questo disco promuovo tutte le canzoni.
    Saluti da D’You Know What I Mean? e con lei (e con me) ci si rivede sabato prossimo!

    1. Grazie davvero della tua recensione critica!!!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  40. Oggi 19 febbraio è il compleanno di Don’t look back in anger! Oggi vi vorrei portare alla scoperta del secondo album (What’s the story) Morning Glory? seguendo la stessa logica della scorsa volta eccetto che per le tracce 6 e 11. Buona lettura!
    1- Hello: ottima apertura. Il sound, molto fresco, promette già bene. Se il primo disco era ruvido, questo è più melodico. “Mio cugino Hello contiene un sample di un vecchio brano degli anni ’70 del cantante Gary Glitter. Dovete sapere che Hello è il più estroverso di tutti. Saluta tutti, anche quelli che non conosce. Per questo una volta a scuola lo hanno messo in castigo. Ma è simpaticissimo”
    2- Roll with it: SPACCA! Questa canzone è particolarmente famosa perché… “Roll è stata la canzone che ha aperto la Guerra del Britpop contro Country House dei Blur. Che a me sono sempre stati lì non per la musica, carina, ma perché erano dei fighetti. E io non lo sono. Hanno vinto loro la prima battaglia di vendita del 14-8-1995, ma come sapete è stata praticamente una vittoria di Pirro. Questa mia cugina è ribelle come me, ma a differenza mia, che ho avuto dei periodi veramente ombrosi che vi racconterò nel giorno del mio 25esimo compleanno, lei è comunque benvoluta da tutti”
    3- Wonderwall: IMMORTALE. PERFETTA. EMOZIONANTE. UNIVERSALE. UNICA. Sono queste le parole per descrivere questa canzone. “A differenza di noi, lei è davvero benvoluta da tutti. È la più famosa universalmente parlando. Anche se è un po’ vanitosa, è molto più bella e appariscente delle altre. È perfetta più di una scultura del Canova, artista italiano che mi piace sì e no ma che è stato importantissimo. Ma le voglio molto bene lo stesso. È benvoluta anche da noi”
    4- Don’t Look Back In Anger: IMMORTALE. PERFETTA. UNIVERSALE. E MOLTO ALTRO. “Questa canzone è di resilienza, perché come sapete è riuscita a far elaborare al popolo britannico il trauma dell’attentato del 22-5-2017. Dovete sapere che quel giorno stavo già preparando i preparativi per il mio 20esimo compleanno. Mancavano quasi 2 mesi, ma era importante. Quel giorno però è stato un trauma. Mia cugina godeva già di gran popolarità, of course, ma grazie all’evento è tornata prepotentemente nell’opinione pubblica. Non conosco una sola persona a cui non piaccia. Io la adoro. Noel la canta benissimo, tra l’altro”
    5- Hey now!: dopo il momento sing along, ecco una traccia meno da stadio. Merita comunque. “Mio cugino Hey Now! è più introverso di noi, e partecipa di meno alle occasioni tra cugini. Però si fa rispettare. È molto simpatico”
    6- Untitled 1: è il primo intermezzo. È un estratto da un lato B di Wonderwall, The Swamp Song, che ricorda I Deep Purple. 
    7- Some might say: primo singolo e prima #1. “Se la ascoltate, sappiate che il video non lo ha vero e proprio, perché pare che Liam abbia rifiutato la sceneggiatura perché non gli era congeniale. Bah”
    8- Cast No Shadow: questa canzone è davvero commovente. “È dedicato a un loro grande amico, Richard Ashcroft, che era in un periodo buio della sua vita. Si parla di furto dell’orgoglio e dell’anima. Ma è una canzone molto toccante. Me la sento molto vicina perché anche io ho passato dei periodi difficili e bui, e questa mia cugina mi ha aiutato ad elaborare. Ascoltate anche la versione live di Knebworth, che è magnifica!”
    9- She’s electric: beatlesiana che più non si può, interpola anche With a little help from my friends dei Fab Four. Dire che è un buon momento è poco, è ottimo! “Questa mia cugina mi sta aiutando all’università. Io sto studiando fisica, e quindi anche l’elettricità. Adesso non mi metterò a dirvi cos’è perché potreste annoiarvi. Lei è molto solare è disponibile, infatti le voglio molto bene”
    10- Morning glory: la quasi title track mette insieme punk, Beatles e… elicotteri! “Lei è nata 2 anni prima di me, ma è come se fossimo gemelle. Solo che lei è una canzone molto allegra, io sono quello che sono. Mi anticipa anche perché ha atmosfere da Apocalypse Now. E a differenza mia, che ho un video veramente molto molto molto molto molto ma molto allegro (sono sarcastica of course), lei ha un video divertentissimo. Anche se a un certo punto Liam fa un gestaccio, se volete guardatelo che vi farete delle risate.”
    11- Untitled 2: è il secondo intermezzo, sempre estratto da The Swamp Song. 
    12- Champagne Supernova: E siamo arrivati alla fine. Questa canzone chiude un cerchio che non si aprirà più. Qui finisce la discografia che di solito consigliano degli Oasis. Ovviamente c’è anche molto altro, ma qui secondo molti il genio si conclude. Dopo l’uscita di questo pezzo passa qualche mese e c’è Knebworth, 11 mesi dopo esce D’You Know What I Mean?, che ormai conoscete bene. “Champagne è molto particolare. Ha i capelli lunghi e azzurri e gli occhi azzurri sempre molto truccati, ma lei è nata proprio così. Ha una leggiadria che io mi sogno. Infatti lei sta studiando per fare la ballerina, e ci sta riuscendo alla grande. Il suo sogno è andare a fare la ballerina a Mosca. Penso che anche io un giorno me ne andrò da Londra. Ho deciso di trasferirmi il giorno del mio 25esimo compleanno. Andrò negli USA a cercare una nuova vita”
    In questo disco tutte le tracce sono promosse. Non c’è nessun filler. Gli highlights sono le tracce 2, 3, 4, 8 e 12. Ma tutto il disco merita. Settimana prossima il disco più difficile, quello dove è contenuta la nostra narratrice, che vi saluta. E vi saluto anche io!

     

     

    1. Grazie Carmela!!!
      Pubblico subito la tua recensione…A proposito di Ashcroft, ho pubblicato il nuovo articolo sui video perturbanti!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  41. Rieccomi!
    Oggi la cara D’You Know What I Mean? ci porterà alla scoperta del suo disco, Be here now, uscito il 21 agosto 1997 e con una copertina a dir poco iconica. Alcune canzoni sono state dei grandissimi successi. Anche il disco ha battuto record su record, ma è stato poi definito troppo lungo ed eccessivo. Ma, nonostante sia abbastanza magniloquente, ha molte tracce a mio avviso meritevoli. Scopriamole insieme.
    1- D’You Know What I Mean?: Una delle canzoni più controverse degli Oasis, nonché uno dei singoli più venduti in Inghilterra nel 1997, ma anche il terzo singolo più venduto nella carriera degli Oasis, numero 1 in 7 nazioni, in top 20 in 14 Paesi (contando anche le varie classifiche alternative, radio, mainstream etc.). Se non ricordate nulla di questa canzone andate a leggere la puntata del 4-12. Non ci sono mezze misure: o dici “grandiosa”, “mette una gran carica” o “non mi piace”, “troppo grossolana”. Sappiate che a me, per motivi che si legano alla mia vita, piace. “Essere stata una delle canzoni più attese di sempre in Gran Bretagna mi ha fatto nascere dei problemi di autostima. Ho sia deluso e amareggiato sia accontentato e sono stata amata, ma lo sono anche tutt’ora. Dovete sapere che nonostante nel mio video ci siano tutti ragazzi e ragazze giovanissime (che secondo me avranno tra i 16-17 anni e i 30), io, causa ambiente in cui sono venuta al mondo, sono nata con i capelli grigi. Il giorno del mio 25esimo compleanno vi racconterò le grandi tappe della mia vita. Ho avuto sia delle cadute micidiali sia momenti bellissimi. In questo periodo io sono molto sottotono. Sapete perché? Allora ve lo dico: avete presente il mio video???? Sono andata a vedere delle foto su Internet delle zone dell’Ucraina verso il confine e intorno ad esso, e sembrano uscite dal mio video. Ho tanta ma tanta paura”
    2- My big mouth: dopo un’apertura del genere con l’allegria che spruzza da tutti i pori, arriviamo ad una canzone più allegra ma non troppo. E’ una canzone che parla di fama, che viene rappresentata con la “grande bocca”. “Lei è nata molto diversa da me: io ho la pelle chiarissima e rossa causa ambiente in cui sono venuta al mondo, lei invece ha una pelle scura e bellissima. Anche i suoi capelli sono più belli dei miei: io me li devo tingere perché non voglio imbarazzarmi, lei invece non ne ha proprio bisogno. Nonostante i contrasti fisici, io e lei andiamo molto d’accordo. Lei sta studiando per diventare un’atleta perché ama molto lo sport e soprattutto è molto agile, cosa che la sottoscritta si sogna”
    3- Magic pie: ecco quella che di fatto è la continuazione della prima traccia. E’ molto cupa anche Magic pie, e se D’you know what I mean? procede su uno schema abbastanza coerente (elicotteri-canzone-elicotteri), questa invece parte e finisce come una canzone stile Nirvana e dopo… arriva un pianoforte jazz. Non sto scherzando. “E’ una canzone che con me ha in comune la lunghezza, il codice Morse, lo stato d’animo della canzone, i generi musicali condivisi (eccetto il jazz)… è l’unico brano del disco cantato da Noel. Come me fisicamente è un po’ particolare: il suo colore è il nero: capelli neri, occhi neri, trucco nero…”
    4- Stand by me: e dopo tre canzoni non molto allegre, ecco il secondo singolo! Torniamo alle atmosfere solari dei primi dischi. Se non vi sono piaciuti gli elicotteri, ve la consiglio caldamente. “E’ un ritorno alle origini. Dopo la morte di Lady Diana, mia sorella e Candle in the wind sono state le canzoni che hanno fatto da colonna sonora alle settimane successive. E’ una canzone che esprime una richiesta di vicinanza e anche la consapevolezza che “nobody knows the way’s gonna be””
    5- I hope I think I know: una canzone di autostima che nonostante non sia la più bella “spacca”! “E’ una canzone spensierata che ricorda sempre i primi dischi. Ma non penserete mica che le canzoni allegre continuino in tutto il disco?”
    6- The girl in the dirty shirt: una canzone beatlesiana che finisce con un organo Hammond stile Deep Purple che, nonostante sia abbastanza spensierata, pregusta già il prossimo brano dove si ritorna al cupo. “Immaginate, la canzone si intitola “the girl in the dirty shirt” ma io una volta per sbaglio quando ho dovuto fare l’albero genealogico della mia famiglia a una mia amica ho scritto invece di shirt… sh*t! Non volevo, ma mia sorella lo ha notato e abbiamo litigato. Poi abbiamo fatto pace”
    7- Fade in-out: una delle più belle del disco. Immaginate D’You Know What I Mean? senza elicotteri e codice Morse e con una bella impronta western: ecco il brano. “Questo brano è importante. E’ da colonna sonora di un film western, e “colonna sonora” non è detto a caso: infatti la slide guitar la suona il loro amico Johnny Depp! A metà canzone, prima dell’assolo, si sente un urlo fatto da Liam. E’ una canzone blues-western molto ma molto bella”
    8- Don’t go away: ma questa canzone, tipica ballata oasisiana, è la più bella del disco. “Lasciatemi raccontare: Peggy, la mamma dei Gallagher che come sapete li ha salvati, era stata ricoverata in condizione abbastanza precarie per un sospetto cancro. Come se già questo non fosse preoccupante, il chitarrista ritmico Paul “Bonehead” Arthurs aveva perso sua madre, mancata per cancro (a cui tra l’altro è dedicato tutto il disco). Noel, profondamente preoccupato e addolorato dalla situazione, ha scritto questa canzone interpolando in un punto la canzone Feel the pain del gruppo The Real People. Per fortuna poi si scoprì che Peggy stava bene e non si era ammalata. Il video della canzone è un omaggio ai Beatles e all’artista belga René Magritte. E’ onirico. E’ ambientato in questa casa dove suonano e dove c’è questo quadro i cui soggetti si muovono e vengono mostrati i musicisti dell’orchestra. Se siete persone emotive come me prima di ascoltarla prendete un pacchetto di fazzoletti. Non dico un fiume, ma qualche lacrimuccia scende”
    9- Be here now: dopo il western e una ballata, ecco la title track! “Questa canzone è un’evoluzione di Columbia di Definitely Maybe. con la differenza che è un po’ più spensierata”
    10- All around the world: la versione album dura 9 minuti, quella singolo 7. Ci troviamo in questa dimensione onirica psichedelica beatlesiana. “Che è presente anche nel suo video, a cartoni animati. Vediamo in questo UFO che viene dallo spazio gli Oasis che suonano e che vedono le cose più bizzarre. C’è persino una parte dove si prendono in giro i culturisti…”
    11- It’s getting better (man!!): non è la mia preferita. Filler? No. E’ carina. E’ una canzone che non raggiunge, chessò, la 1, la 4, la 7, la 8 e la 10, ma certo non è spazzatura. Forse è troppo spensierata, ma “spacca”! “Questa mia sorella è fissata con la velocità. E’ sempre su di giri. Da grande voleva fare la motociclista, ma poi ha optato per la fisica”
    12- All around the world (reprise): siamo alla fine. Questa è una breve coda della decima traccia, ancora più beatlesiana e onirica. “Una volta sono letteralmente fluttuata in aria ascoltandola. E’ stato lì che ho deciso di laurearmi in fisica”
    Tirando le somme, ci troviamo davanti a un buonissimo album. Nonostante la lunghezza e la pomposità, ha delle tracce veramente meritevoli. Certo i primi 2 sono insuperabili, però Stand by me non riesco a non amarla. Fade in-out mi riporta alle atmosfere dei più grandi film western, D’you know what I mean?, il cui video purtroppo a mio avviso nella paesaggistica risulta attuale, mi mette una carica incredibile, Don’t go away è commovente, All around the world è semplicemente sorprendente…
    La nostra narratrice vi saluta e anche io mi aggiungo!

    1. Grazie per il commento!!!
      Quello che sta accadendo in Ucraina è realmente terribile…Io temo nell’inizio di un terzo conflitto mondiale.
      L’unica cosa che possiamo fare NOI che non siamo politici e non abbiamo il controllo su sanzioni, armi ed eserciti è pregare il nostro Dio, di qualunque religione noi siamo, di qualunque nazionalità siamo, perché questa guerra termini.
      Degli innocenti stanno morendo.
      Poco fa i russi hanno sparato razzi contro un ospedale di oncologia infantile, uccidendo un bambino e ferendone due.
      Ho visto al TG immagini dalla Russia, in cui una madre protestava con il suo bambino neonato in braccio, ed è stata presa e arrestata. Non so che fine abbia fatto il suo bambino.
      Questa situazione è agghiacciante.
      Se le ipotesi di ricongiungere la vecchia URSS fossero reali…Ci sarebbe solo da tremare, perché scenderà in guerra il mondo.
      Nel frattempo preghiamo per l’Ucraina e perché questa follia si fermi.
      Una situazione terribile, angosciante…Ho avuto anche un incubo terribile, di cui non parlerò qui, ma che spero resti un INCUBO.
      Preghiamo per l’Ucraina.
      Un saluto,
      Un abbraccio a chiunque legga da Richard, ma penso, anzi sono sicuro, anche da Carmela.

  42. Ciao a tutti! Oggi vorrei un attimo fermarmi con le recensioni critiche e vorrei farvi una puntata speciale! Vi parlerò di canzoni degli Oasis che, nel videoclip e/o nella canzone hanno riferimenti cinematografici o che sono state inserite all’interno di colonne sonore. Ovviamente a narrarci tutto sarà sempre la Nostra narratrice. Buona lettura!
    1- Morning Glory, ovvero Apocalypse Now (1995)
    “Almeno nella versione album. Ah, sono sempre io, D’You Know What I Mean?, e dopo riparlerò di me. Ma adesso parliamo di Morning Glory, che come me ha analogie con il film di Coppola. Infatti Morning Glory nella versione album ha una parte di elicotteri molto lunga. Ma è molto più allegra di me. Il video è divertentissimo: girato alla Balfron Tower a Londra, mostra il gruppo che suona questa canzone (ma gioca anche a calcio, insomma fa di tutto per disturbare -dopo un gol, Liam fa un gestaccio, ma vabbè-) mentre tutto il condominio va a protestare: vediamo un uomo con un figlio neonato, un ragazzo, un anziano e una ciclista femminile, un’anziana con l’asciugacapelli, una donna di mezza età in vestaglia, un boss e due guardie del corpo, una coppia indiana, un tossicodipendente, un’altra anziana e una giovane donna e sua madre. Alla fine riescono a sfondare la porta e finisce il video.”
    2- Wonderwall, omaggio a Wonderwall Music (1995)
    Wonderwall è immortale. Perfetta. A guardarla, sembra una statua neoclassica. Pardon il paragone, ma durante uno dei miei viaggi in Italia sono andata anche a Possagno, in Veneto, la Gipsoteca del Canova. Nonostante io detesti la perfezione e la “ricerca del bello”, era un grande artista. Io più che neoclassica sembro un misto tra Romanticismo e Decadentismo (…). Comunque, Wonderwall nel titolo omaggia l’ex Beatle George Harrison e il suo primo album solista Wonderwall Music del 1968, colonna sonora del film Onyricon, anche detto Wonderwall”
    3- Don’t look back in anger, presente in 18 Regali (1996)
    “Don’t look back in anger è una gran canzone, vero? Forse non lo sapete ma nel 2020 è stata inclusa anche nel film italiano del 2020 18 Regali, che io per curiosità ho recuperato poco tempo fa ed è molto triste, però è un buon film. Comunque, vi racconto un aneddoto sul rapporto tra me e Don’t: quando mi sono fatta il mio primo tatuaggio a 17 anni, lei, che ne aveva 19, per farmi uno scherzo, mi ha buttato acqua salata sul disegno. Le ho urlato contro e lei non smetteva di ridere. Poi, dopo un po’, mi sono messa a ridere anche io. No comment.”
    4- D’You Know What I Mean?, ovvero Apocalypse Now girato nel posto della scena finale di Full Metal Jacket (1997)
    “Ariciao. Confesso che non mi fa impazzire parlare di me, ma vabbè. Comunque la sottoscritta ha analogie con la pellicola di Francis Ford Coppola specialmente per il fatto che sia apocalittica con la scena degli elicotteri. Andando a vedere la pagina wikipedia italiana del film vedrete una scena del seguito, ma vi basta per capire cosa ho in comune e che scena vi ricorda del mio videoclip. Ma, attenzione, il mio video è girato alla Beckton Gas Works, a Londra, dove è stata girata la scena finale del film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick! Se vedete che non sono molto allegra, il motivo è quello della scorsa volta: la guerra. Ho visto delle foto del recente incendio alla centrale nucleare in Ucraina e poi ho fatto un paragone con Ce’rnobyl. Mai certe immagini furono vicine al mio videoclip! Per favore, smettete con la guerra. Per favore. Comunque, se volete, cercate il making of del mio video e qualche risata ve la farete, da Liam che manda a quel posticino i registi alla gamba che spunta dall’elicottero che vola, passando per le alette di pollo. Comunque il mio videoclip ce l’avete presente, vero? Se rispondete sì, avete visto quello che probabilmente sarà il futuro del Mondo, sperando di no. Se rispondete no, fateci qualche pensierino e se siete pronti guardatelo. Andando su YouTube troverete due video per primi: uno di 5:45, il remastered, e l’originale del 1997, di 7:23. Cliccate sul secondo”
    5- All around the world, ispirato da Yellow Submarine (1998)
    “Finalmente qualcosa di più solare. La canzone più beatlesiana della storia degli Oasis, nel videoclip (animazione) è ispirata al film dei Beatles Yellow Submarine. Ve lo consiglio, è molto bello. Non dura neanche tanto (un’ora e mezza) ed è molto bello e solare. Oltre che psichedelico”
    6- Who feels love?, omaggio a Zabriskie Point (2000)
    “Tutto il rispetto, ma il cinema d’autore italiano mi fa sbadigliare. Troppo pesante. Come mai dico questo? Il video di questo pezzo indianeggiante psichedelico mostra il gruppo che viene portato in pullman in questo deserto (la Death Valley) dove suonano e vagano senza meta. Mostra anche degli oggetti (tra cui una TV) che esplodono e implodono. E’ un omaggio al film italiano Zabriskie Point del regista italiano Michelangelo Antonioni”
    7- Sunday Morning Call, ispirato a Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo e a Trainspotting (2000)
    “La trama la sapete già. Comunque, il video è stato girato a Vancouver in questo ospedale psichiatrico. La storia comunque finisce bene. Omaggia il film con Jack Nicholson sia per l’ambientazione e i temi che per la presenza di un’infermiera presente anche nel film. Però il video presenta anche analogie nei temi con il film del 1996 Trainspotting, dove gli Oasis per colpa di un malinteso non hanno firmato la colonna sonora. Sunday Morning Call, anche per il testo, sarà presente nelle canzoni che parlano di problemi mentali?”
    8- Stop Crying Your Heart Out, presente in una miriade di film (2002)
    “Una delle canzoni più commoventi degli ultimi 20 anni (li fa il 17 giugno), è presente in più colonne sonore. Ad esempio, nel film The butterfly effect, come anche in Made of honor, con la differenza che il primo è un film tristissimo, il secondo una commedia. E’ presente anche nella serie TV Smallville”
    9- Little by little, with Robert Carlyle (2002)
    “Questa bellissima canzone la conoscete benissimo e sapete che nel video compaiono tutti i membri del gruppo, e il cui protagonista è questo attore inglese che ha recitato anche in Trainspotting. Un videoclip molto bello”
    10- The importance of being idle, ispirato al neorealismo inglese and with Rhys Ifans (2005)
    “Anche qui compaiono tutti i membri del gruppo. Nonostante il protagonista si ritrovi al suo funerale, il tutto è raccontato in chiave ironica e british. Il protagonista è l’attore gallese Rhys Ifans”
    E dopo questa avventura, vi salutiamo! Ci vediamo la prossima settimana con la recensione critica di Standing on the Shoulder of Giants

    1. Grazie!
      Sunday Morning Call sarà sicuramente nella rubrica sulle canzoni che parlano di problemi mentali, e dato che avevo in mente di farla proprio stasera (anche se non avevo pensato a questa canzone) la farò subito e lo inserirò!!!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  43. E rieccoci! Oggi recensione critica di Standing On The Shoulder Of Giants insieme alla nostra narratrice! E’ un album cupo e di transizione, ma molto bello. Se ne vanno due membri storici, il chitarrista ritmico Bonehead (che ora suona con Liam) e il bassista Guigsy, che è scomparso per anni dai radar, fino a quando due fan un giorno l’anno scorso lo hanno ritrovato. Anche se non c’entra, volevo anche dirvi che lunedì 14 marzo è il mio compleanno, non dirò gli anni che faccio per privacy ma lunedì pensatemi.
    COMUNQUE, LA CARA D’YOU KNOW WHAT I MEAN?, VUOLE AVVISARE DI ESSERSI SCORDATA LA SCORSA VOLTA DI UNA CANZONE CHE TRA L’ALTRO E’ PURE SUA SORELLA, OVVERO FADE IN-OUT DI BE HERE NOW, CHE HA IL FEATURING DI JOHNNY DEPP E CHE HA ATMOSFERE WESTERN.
    Ma ora partiamo!
    1- F***in’ in the bushes: ve ne ho già parlato all’inizio dell’anno, e mi piace. Ispirato all’hard rock di Led Zeppelin e Deep Purple, mette una carica pazzesca. “Nonostante il volgo sia molto accentuato, è grandiosa! E sentite l’assolo che si sente più volte verso la fine… che cosa vi ricorda? Comunque mi sono scordata di mettere anche questa nella puntata precedente, perché è nella colonna sonora del film Snatch! con Brad Pitt…” VOTO: 8
    2- Go let it out: atmosfere totalmente diverse con il lead single. “Dopo l’hard rock, ecco una canzone psichedelica e trip hop, che prende un campionamento da I Walk On Guilded Splinters del cantautore blues Johnny Jenkins. Osservate bene il video: girato nel Surrey in Inghilterra, vede gli Oasis in un double-decker bus, e poi in uno spazio verde dove suonano. Si sono scambiati gli strumenti causa dipartita di due membri. E a un certo punto Liam va a mettere dei soldi vicino a una statua-cartonato della Regina. Scandalo. E comunque il ritornello è molto ma molto ispirato alla prima parte della poesia Bag Of Tools del poeta R. L. Sharpe”. VOTO: 8
    3- Who feels love?: una canzone d’amore alternativa che ricorda George Harrison. “In cosa lo ricorda? Nell’ispirazione indianeggiante. Il video mostra il gruppo che viene portato in pullman in questo deserto (la Death Valley) dove suonano e vagano senza meta. E, come sapete, è ispirato al film Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni”. VOTO: 8
    4- Put Yer Money Where Yer Mouth Is: una canzone psichedelica blues ossessiva e movimentata chiaramente ispirata ai The Doors, “e si parla delle sfide della vita. E dei genitori. E’ una delle mie cugine più strane: è continuamente su di giri e non si calma facilmente, né se è allegra né se è triste. Come se io strana non lo fossi (…)” VOTO: 8
    5- Little James (voto 8): John Lennon forever. La prima canzone scritta da Liam per gli Oasis musicalmente riflette la sua ossessione sfrenata per Lennon. “E’ una ballata ninna nanna dedicata al suo figliastro, James, figlio della sua ex Patsy Kensit. E’ bella, ma musicalmente è un po’ inquietante: anche se non si sa la tracklist, si ha la sensazione che dopo questo brano tranquillo e onirico nulla sarà come prima. Infatti è molto fondata come sensazione, perché adesso che è finita c’è…”
    6- Gas Panic!: ecco. Il momento è arrivato. Non ci si può sfuggire, o se si può è difficile. Si può andare indietro, ma questo passaggio è obbligatorio. Canzone significativa e straordinaria, all’inizio non può piacere, ma se piano piano si scopre la storia che c’è dietro (che sapete) la si rivaluta. “È una canzone che mette a dura prova l’ascoltatore, dove si parla di demoni, ma non quelli infernali, ma quelli della vita di Noel. È emozionante e cruda. Il titolo è un’espressione idiomatica che significa “asfissia!”” VOTO: 9
    7. Where did it all go wrong?: zac! Questa canzone tristissima ma molto molto bella parla di Noel che chiede “dove è andato tutto storto?” riguardo a tutta la fase di Supernova Heights. “È oggettivamente triste, e il video è abbastanza perturbante, perché c’è una violazione di privacy estrema. In questo palazzo gli Oasis devono fare un’intervista per il nuovo singolo (ossia questo) e devono anche suonarla. È un palazzo a luci blu e a luci rosse (non nel senso di esplicito, proprio neon di questi colori) e mentre gli altri membri vengono intervistati (a un certo punto Liam sorride e si accende una sigaretta nell’orecchio) Noel, chiaramente a disagio, legge un giornale (il cui titolo principale è “BANNED!”) e guarda cosa succede dall’altra parte: una coppia in conflitto con il compagno che picchia la compagna e viceversa, ragazzi e ragazze sul letto che giocano sui soldi, ombre di seminudo (non si vede, ma si può vedere l’ombra di una ragazza seminuda) e solo alla fine una delle ragazze si accorge della tapparella alzata (verso la fine arriva anche altra gente che deve entrare nel condominio che osserva Noel) e spaventata la abbassa. L’ultimo frame del video, dopo scene del palazzo davanti, dell’intervista e della band che suona la canzone, è Noel a disagio che si volta a guardare il giornale. Dunque violazione di privacy estrema. Non sono politicamente corretta (una volta ho scritto “chiappe” in una verifica a scuola!), ma questo video mi mette a disagio, soprattutto le scene dove dall’altra parte la coppia si picchia a vicenda. Dunque, prossimamente tra i video perturbanti?” VOTO: NONOSTANTE IL VIDEO, 9
    8. Sunday Morning Call: questa bellissima canzone dà una sensazione di ultraterreno, come se il protagonista fosse poco lontano dalla salvezza. Soprattutto per i cori angelici in sottofondo. Ottima interpretazione di Noel. “Il video lo conoscete già, è persino nell’ultima puntata delle canzoni che trattano di problemi mentali datata qualche giorno fa. In effetti ci sta. Questa mia cugina ha una pelle chiarissima e degli occhi stupendi che sembrano trasparenti, e i capelli sono chiarissimi, è bionda con le punte azzurre naturali. Contrariamente a me che devo tingermi i capelli per non imbarazzarmi con i capelli grigi, che ho causa ambiente in cui sono nata” VOTO: 9
    9. I can see a liar: dopo tre canzoni che trattano del periodo difficile, ecco di nuovo l’hard rock, con una canzone estremamente energica ispirata a “Lady double-dealer” dei Deep Purple e nell’intro e nel ritornello anche ad alcuni lavori degli ACDC. “Volete fare head-banging? Ecco una canzone perfetta. Se vi piace il rock stile Led Zeppelin, Deep Purple e ACDC questa è per voi. Ma sappiate che la prossima canzone, l’ultima, è totalmente diversa…” VOTO: 8
    10- Roll it over: questa canzone, che insieme alla triade 6-7-8 è la più bella dell’album è una canzone epica. Ma non epica alla maniera della nostra narratrice, ma è maestosa e psichedelica chiaramente ispirata ai Pink Floyd. “È intima e maestosa allo stesso tempo. Liam la canta benissimo, e soprattutto è una canzone bellissima. È la nuova Champagne Supernova” VOTO: 9
    Tirando le somme, ci troviamo davanti a un disco bellissimo ma sottovalutato (il meno venduto della carriera degli Oasis, “solo” circa 4 milioni di copie, poche rispetto ai quasi 10 milioni di Be Here Now, ai 22 di (What’s the story) Morning Glory? e ai 12 di Definitely Maybe. Dopo Be Here Now, il pubblico era rimasto amareggiato da loro. Si riprenderanno degnamente solo con Heathen Chemistry, datato esattamente 20 anni fa, che vedremo la prossima settimana.
    Saluti da me e da D’You Know What I Mean? !

    1. Io sono un signore, perché so quanti anni compirai…Ma non li dico per rispetto. 😀
      Conosco alcune canzoni dell’album, una verrà inserita senza dubbio nei video perturbanti, e mi piace il tuo modo di recensire parlando attraverso la tua alter-ego “D’ You Know What I Mean?”.
      “Gas Panic!” è sicuramente una bomba, ascolterò “I Can See A Liar” perché i Led Zeppelin sono tra i miei gruppi rock preferiti, gli ACDC piacciono molto a mio padre, ma io non li ascolto (e di conseguenza non li ascolta mai nemmeno mio padre, forse ogni tanto va a sentirli su YouTube, ma non sono sicuro) perché trattano temi … demoniaci.
      Anche la prima, quella che parla di bambini che corrono nudi e fanno sesso nei boschi è molto carina, un bel rock, con questa voce iniziale, sebbene sia più strumentale che cantata, anzi è parlata, ma tu hai già dedicato una puntata a questa canzone. Conosco “Sunday Morning Call” e concordo nel dire che la perfomance di Noel è ottima. “Where did it all go wrong?” devo vedere assolutamente vedere il video, e lo inserirò tra le prossime sei delle canzoni dai video perturbanti…
      A presto, e auguri in anticipo per lunedì! Anch’io sono nato in Marzo…
      Per il tuo compleanno ti auguro di divertirti!
      Un saluto,
      Richard 🙂

    2. Auguri Carmela!!!
      Oggi è il 14 Marzo! Buon compleanno!!!
      Un saluto,
      Richard

      1. Grazie per gli auguri! Vedo solo adesso, ma ti ringrazio!

        1. Figurati!!!
          Un abbraccio,
          Richard 🙂

  44. Ciao a tutti! Oggi analizzeremo Heathen Chemistry, uscito il 2 luglio 2002… cinque giorni prima del quinto anno di vita della nostra cara narratrice! Vi avviso già che alla fine ci sarà una sorpresa.
    1. The hindu times: ecco a voi il lead single di grandissimo successo! Dopo l’impegnato, duro e crudo Standing On The Shoulder Of Giants che non ha particolarmente brillato nelle classifiche, ecco una canzone allegra e spumeggiante che nel riff di chitarra ricorda i Beatles! “Vi suona sentito il titolo? Noel ha visto queste parole su una maglietta del fratello. È anche il nome di un quotidiano indiano” VOTO: 8
    2- Force Of Nature: nonostante sia finita la storia con Meg, (si era messo con la sua attuale moglie Sara), Noel e Sara si erano lasciati per un po’ e poi erano tornati insieme. Perché dico questo? Perché Noel canta in maniera quasi arrabbiata questo pezzo. “Inganna. Inizia come un pezzo trip hop ipnotico e poi parte una chitarra elettrica stile Oasis. E il canto arrabbiato di Noel. Che nel ritornello grida” VOTO: 7,5-8
    3- Hung In A Bad Place: scritto dal secondo chitarrista della band Gem Archer, è molto allegra e dopo un pezzo arrabbiato un pezzo chitarristico come questo ci vuole. “È una canzone di ispirazione blues rock/hard rock anni ’70. Liam la interpreta in maniera ottima, da applausi”
    4- Stop Crying Your Heart Out: questa canzone la conoscono tutti. Inutile girarci intorno. Con un video abbastanza inquietante, vi ricordate che proprio all’inizio ve ne avevo parlato, in una delle prime puntate? “Il 17 giugno fa 20 anni. Incredibile. Io il 7 luglio ne faccio 25 invece. Quanto mi sento vecchia (…). Comunque, questa mia cugina come sapete è stata una hit mondiale, uno dei loro più grandi successi degli anni 2000 e una delle più grandi hit del 2002. Conoscete il video di questa ballata, vero? Sennò ve lo descrivo brevemente: Il video inizia con un fiammifero che viene acceso. Poi compare la faccia di Liam (no, non è lui quello che accende il fiammifero) in studio di registrazione e subito dopo una ragazza in mezzo alla strada che guarda la città e i palazzi davanti a lei che sono tutti molto alti, mentre lei sembra minuscola. Poi viene mostrato il gruppo in sala di registrazione che suona e interpreta la canzone. Poi torna la ragazza, che comincia a camminare malinconica guardando sempre le abitazioni. Dico solo che la band si alterna alla ragazza. Parlerò solo della giovane, è sottinteso che poi viene mostrata la band. Torna la band, dunque. Torna la ragazza che cammina con una tanica in mano molto triste. Verso la fine si siede sul marciapiede (ha gli auricolari, le sigarette e gli occhiali da sole e se li toglie) e comincia ad osservare una candela con l’immagine della Madonna (nulla di maligno, la ragazza è una specie di piccola fiammiferaia, è buona). Arriva la sera e lei si siede in mezzo alla strada con questa tanica. E’ un flashback. Torniamo alla situazione iniziale. E’ lei quella che accende il fiammifero. Il video termina con lei che lo guarda in maniera intensa e, proprio alla fine, c’è il rallenty. La ragazza osserva chi guarda il video. Ma attenzione! Il concept originale è terribile: infatti lei… si bruciava. Ma, fortunatamente, quelle scene sono state tagliate e il video definitivo che si trova su YouTube è diventato come l’ho raccontato all’inizio. Quello che conoscono tutti sarà sicuramente triste, ma se fosse rimasto con il concept originale sarebbe stato terrificante. Sta di fatto che comunque anche se si brucia sopravvive.” VOTO: 10
    5- Songbird: canzone only by Liam. A dir poco iconica. Ricordate che ve ne avevo parlato? “Ispirata al pop folk irlandese, ha un video grandioso. Ambientato a Londra, ad Hyde Park. Dei membri del gruppo compare solo Liam, che è seduto sotto un albero che canta e suona la chitarra, la Gibson Hummingbird. Liam ha un look un po’ androgino. In altre scene cammina nel parco (nel video compare anche Nicole, che come sapete è la sua ex moglie, che passeggia -si vede di spalle-) e alla fine insegue un cane e poi… viene inseguito dallo stesso cane (che si vede pure a metà video).” VOTO: 8,5
    6- Little by little (VOTO: 10): questa canzone la conoscete benissimo, grazie all’articolo di questo blog. “Commuove, e ha anche un testo interessante. Criptico quanto il mio, ma da entrambi si può capire qualcosa. Di Little by little sapete i possibili significati, invece io so poco e niente del mio significato. Vi svelo però che alla fine riguardo a questo argomento ci sarà qualcosa per voi se volete”
    7- A quick peep: breve canzone strumentale blues scritta dal bassista della band Andy Bell “che dura poco più di un minuto, ha la parte finale dove c’è un riff che mi suona conosciuto, ma non so dove lo ho sentito…” VOTO: 7/8
    8- (Probably) all in the mind: canzone dove Liam canta in maniera identica a John Lennon, “sembra la cugina più piccola di Who feels love? di Standing On The Shoulder Of Giants, per l’ispirazione indianeggiante e psichedelica. Buona interpretazione di Liam e di Noel che fa le seconde voci.” VOTO: 8
    9- She is love: la canzone pubblicata insieme a Little by little il 23 settembre 2002 è dal punto di vista musicale e lirico molto interessante. “Parla del nuovo amore di Noel (che è autore e interprete del pezzo). Chi è il nuovo amore? Sara, come sapete. E’ un country pop soft e intimo e di ispirazione hippy nel mood, molto floreale. E’ una di quelle canzoni che si ascoltano stesi nei prati, da soli o con qualcuno” VOTO: 8,5
    10- Born on a different cloud: si sa che il grande songwriter tra i due fratelli è Noel, anche se Liam riesce a sfornare delle grandi canzoni come questa. “E’ una canzone lunga -poco più di 6 minuti, anche se nulla a che vedere con la sottoscritta che dura 7/8 minuti-, ma intensa. Non è come Songbird, ossia solare e allegra, anzi è cupa e triste. Non sfigurerebbe in un disco di John Lennon. Se volete cercate il testo di questa canzone, che merita” VOTO: 10
    11 e 12- Better Man/The Cage: qui è un caso particolare. La canzone Better Man scritta da Liam dura circa 4 minuti e mezzo e poi c’è un silenzio di 33 minuti. Poi parte la traccia strumentale fantasma The Cage che dura 5 minuti. “Better man è un caso particolare. Liam dice all’inizio “voglio amarti, voglio essere un uomo migliore” e poi “non voglio farti del male, voglio solo vedere cosa c’è nelle tue mani”. Detto da uno come lui che ha mandato all’aria un matrimonio tradendo la sua prima moglie Patsy Kensit e facendo sia un figlio legittimo con lei (Lennon, come sapete) e una figlia illegittima poi riconosciuta con la tipa con cui aveva tradito Patsy. Ci credeva veramente in quel momento. Poi… puff! Nel 2012 tradisce di nuovo la sua seconda moglie Nicole Appleton (con cui ha fatto un figlio, come sapete, Gene) con una giornalista da cui nasce una figlia tutt’ora illegittima. E’ una canzone bella (seppur ossessiva e ispirata nei ritmi anche all’hip hop) e cantata benissimo, ma che trasmette pericolo, soprattutto verso la fine. Ascoltate e capirete… Poi dopo 33 minuti parte la traccia fantasma strumentale The Cage, che è molto cinematografica. Ascoltate per credere!” VOTI: Better Man: 8; The Cage: 8
    Dopo questo lunghissimo viaggio, concludo dicendo che questo è un ottimo disco, certo non raggiunge Standing ma è molto bello. Ha fatto ritrovare il successo al gruppo, infatti tutti i singoli hanno avuto un buon successo: The Hindu Times ha raggiunto la top 20 in 14 Paesi, di cui 4 (Canada, Italia, Scozia e Inghilterra) al numero 1, Stop Crying Your Heart Out top 20 in 12 Paesi (stranamente arrivò alla 1 solo in Italia), Little by little/She is love in 7 Paesi (è tutt’ora nel cuore dei fan) e Songbird top 20 in 6 Paesi (vincendo il disco d’argento -+200.000 copie vendute- in Inghilterra).
    Prima di concludere, vorrei mandarvi un messaggio che D’You Know What I Mean? mi ha lasciato per voi:
    “Carmela, dì ai lettori de L’Angolo Di Richard che ho trovato un articolo in italiano dove un fan spiega un possibile significato del mio testo e che è riuscito a farmi capire qualcosa in più di me a quasi 25 anni suonati. Non devono leggerlo per forza, solo se vogliono. Non parlo solamente di guerra e ribellione, ma probabilmente guerra e ribellione sono una maschera che nasconde quello che probabilmente è il vero argomento del mio testo, ovvero… lo scoprirete solo se siete interessati e se leggerete questo articolo il cui link dovete copiare se volete vederlo e incollarlo nella barra di ricerca di Google:
    https://www.ondamusicale.it/musica/78009-dentro-dyou-know-what-i-mean-degli-oasis-la-spiegazione-riga-per-riga/
    La parte “I met my maker” etc etc potrebbe fare anche riferimento anche a quel fattaccio di cui hai parlato nella puntata del 7 novembre 2021 e la seconda parte su 4 della prima strofa ha il primo verso un po’ sbagliato. Saluta i lettori da parte mia e dì loro che la prossima settimana ci sarà una gran sorpresa per loro!”
    E vi saluto anche io!

    1. Grazie mille Carmela per l’articolo che spiega la nostra narratrice!
      È veramente un testo criptico, ma dimostra la sensibilità di Noel in quel contesto.
      Secondo me l’interpretazione è giusta.
      Però se lui non voleva far sapere che era nato, così l’ha reso un po’ immortale.
      Comunque chi fa del male paga.
      VISITATE QUESTO LINK INVIATO DA CARMELA, PERCHÈ È MOLTO INTERESSANTE, DAVVERO!
      Un saluto da tutto l’Angolo di Richard e da
      Richard 🙂

  45. Oggi è il 21 marzo! Anche se non so come chiamarti (sul serio, non so se chiamarti Riccardo -nome di uno dei miei cugini, tra l’altro- o Richard, soprannome che usi sul blog) ti auguro un buon 25esimo compleanno, tra l’altro quello che aspetta la nostra narratrice! Anche se so che D’You Know What I Mean? come canzone non ti piace perché non è il tuo genere, ti augura un felice compleanno anche lei (avete pochi mesi di differenza) e anche tutte le altre canzoni degli Oasis!

    1. Grazie tante Carmela per gli auguri!!!
      Tante persone mi chiamano Riccardino (perché dicono che non dimostro 25 anni…Eh so mantenermi giovane) quelle che mi conoscono Riccardo, quelle che mi conoscono per il mondo Richard, altre Ricky…Ma poi anche Cassidy-Rae mi ha chiamato “Riccardo”, mio zio Cesare mi chiama Richard, e alcuni mi chiamano sia Ricky, che Riccardino che Riccardo…Poiché questo blog è l’Angolo di Richard teoricamente dovresti chiamarmi Richard, ad esempio se non vuoi confonderti con tuo cugino, ma puoi chiamarmi anche tu come preferisci!
      Un saluto,
      Grazie mille 😻😻😻
      Richard 🙂

  46. Oggi la nostra narratrice vi farà una sorpresa… ci parlerà di una canzone di una canzone quasi dimenticata e che solo i fan attenti conoscono. Purtroppo. Pronti? Via!
    0. Presentazione
    “Ciao a tutti! Vorrei presentarvi una canzone degli Oasis talmente dimenticata che è diventata una delle 5 canzoni che ho adottato. Vi dico che se vi emozionate facilmente uscirete da questa puntata con le lacrime che scendono dai vostri occhi. Questa canzone si intitola Who put the weight of the world on my shoulders? ed è nata il 30 settembre 2005, lo stesso anno dei miei cugini e cugine di Don’t believe the truth. Ma loro non la volevano perché consideravano piuttosto invadente un’altra persona in casa. Solo mia cugina Let there be love, che già conoscete, aveva preso un po’ di tempo per lei, ma alla fine non lo aveva. Aveva proposto a mia zia Don’t believe the truth se poteva affidarla a una come me, e lei ha risposto di no. Ma Let there be love me l’ha affidata in segreto e ora sta stringendo un ottimo rapporto con le mie tre figlie biologiche. Comunque adesso parlerò di lei: Who put the weight of the world on my shoulders?, che ha 16 anni. Lei, a differenza di molte di noi cugine, non è nata in Inghilterra, ma in Messico! E’ stata colonna sonora di un film del 2005 intitolato Goal!, il primo di una trilogia. Adesso vi parlerò di quel film, prima di parlare di lei, così capite le cose in comune con la pellicola che tratta diversi temi che ricorrono nella vita e nei brani di Noel. Prima di continuare a leggere prendete un pacchetto di fazzoletti però.
    1. Goal!
    Dicevo che la mia figlia adottiva è la colonna sonora di un film intitolato appunto Goal! del 2005, primo di una trilogia. Il film parla di un ragazzo messicano, Santiago, con doti calcistiche straordinarie, che proviene da una famiglia umile messicana, immigrata clandestinamente a Los Angeles. Vive con il padre, la nonna e il fratellino adottivo, Gabriele. Santiago fa lavori semplici per guadagnarsi da vivere, sperando di realizzarsi un giorno nel calcio. Non a caso è il giocatore più forte di una squadra amatoriale locale. Durante una partita è notato da Glen Foy, un ex giocatore inglese. Dopo averlo osservato in due partite e cercato la mediazione di un amico agente senza alcun risultato, contatta telefonicamente in piena notte l’allenatore del Newcastle United per ottenere un provino, riuscendoci. Al fine di tentare l’avventura nel mondo del calcio professionistico tuttavia Santi (soprannome del protagonista) dovrà intraprendere un lungo viaggio che lo porterà da Los Angeles sino a Londra e poi a Newcastle. Malgrado la ferma opposizione del padre, a 17 anni parte quindi per l’Inghilterra, grazie anche all’appoggio economico dell’anziana nonna. In poco tempo passa dai campetti della periferia di Los Angeles al centro di allenamento del Newcastle United, grazie soprattutto alla mediazione di Foy, il quale nota in Santiago un grande potenziale. Nel corso delle analisi mediche per l’ingresso nel club, al fine di non essere respinto, decide di non fare cenno della forma di asma di cui soffre e per la quale è costretto, prima di ogni partita, a ricorrere ad un inalatore.
    All’inizio, Santiago non riesce a convincere l’allenatore a causa del suo problema respiratorio e della concomitante inimicizia nata con uno dei calciatori in rosa, McGowan, che non perde occasione per rendergli il suo lavoro più arduo, e per tal motivo non viene integrato nella rosa della squadra inglese. Deluso e sconfortato, comincerà la sua relazione con Roz, un’infermiera conosciuta in ospedale durante le visite mediche. Al contempo stringe un forte rapporto di amicizia con Gavin Harris, suo compagno di squadra e già calciatore affermato, noto più per le sue vicende amorose extra calcistiche che per le sue abilità in campo, dove invece tentenna. Sarà proprio Harris, però, a convincere l’allenatore a dare una seconda possibilità a Santiago, che diventa presto titolare nella squadra B, facendosi notare per i suoi gol. L’allenatore della prima squadra, però, lo rimprovera più volte a causa del suo gioco troppo individualista (che Glen stesso aveva notato quando lo vide giocare a Los Angeles). Santiago alla fine entra in prima squadra come riserva per la penultima partita di campionato, che suo padre, nonostante dinanzi alla famiglia avesse sempre sostenuto che il futuro non era il calcio ma l’impresa di famiglia (lavori di giardinaggio), va a seguire nascostamente in un bar col cuore pieno di speranza ed orgoglio. Durante la partita Santi con un’azione travolgente conquisterà un calcio di rigore, realizzato da Gavin, che regala la vittoria al Newcastle. Gioca da titolare la successiva ed ultima partita contro il Liverpool, seguito dalla nonna e dal fratello in tv nello stesso bar in cui era andato il padre, nel frattempo deceduto per infarto, nella quale, dopo una grande azione personale, serve a Gavin la palla del 2-2. Sarà infine proprio Santiago, su calcio di punizione, a segnare, a pochi istanti dalla fine dell’incontro, il gol del definitivo 3-2, marcatura che regalerà al Newcastle United la qualificazione alla UEFA Champions League. Il film si chiude con Santiago che, subito dopo la vittoria, parla al telefono al centro del campo con la nonna, che aveva chiamato Glenn. Durante la telefonata lei gli racconta che il padre, sempre così burbero con lui e contrario alla sua passione, lo ha visto giocare in tv nella partita precedente rendendo quel giorno per Santi ancora più magico. Santi a quel punto ferma Glenn urlandogli la sua gioia perché ha saputo che il padre lo ha visto giocare e Glenn felice per lui lo lascia solo nel campo urlandogli a sua volta: “Scommetto che ti sta guardando anche adesso”. Curiosità: compaiono una miriade di calciatori di quel periodo e anche il cantante degli ACDC Brian Johnson fa un cameo come tifoso. 
    2- Composizione e stili
    È una tipica ballata Oasis. È scritta e cantata da Noel. È soprattutto strumentale. Comunque, è britpop allo stato puro e come detto all’inizio se siete tipi che si emozionano facilmente avete bisogno di fazzoletti, se non vi piace il genere allora non vi piacerà. Forse…
    3- La colonna sonora di Goal!
    Questa canzone non è singolo, non ha b-sides, non è entrata in classifica, non ha video ed è stata considerata da pochi. Però posso raccontarvi che non è l’unica canzone degli Oasis nella colonna sonora. Certo, questo brano è la canzone centrale del film, ma c’è anche altro. Infatti ci sono anche un remix di Morning Glory e di Cast No Shadow, dal loro secondo album. Preferisco nettamente gli originali. Ma anche altre band inglesi come gli Happy Mondays (gruppo di musica elettronica grande amico dei due fratelli) e i Kasabian (un gruppo inglese post britpop) hanno partecipato alla colonna sonora di questo film
    4. Testo
    Questo testo ve lo regalo. È un testo molto triste e sofferente ma anche di rinascita. Temi che Noel conosce bene. Tutti quanti portiamo il peso del Mondo sulle spalle, ma alcuni di più di altri. Anche io lo porto, e ve lo racconterò il giorno del mio 25esimo compleanno. Sto preparando una grande festa! ;-). Quindi, leggete questo testo come se fosse anche vostro. Grazie.
    [Verse 1]
    Who put the weight of the world on my shoulders?
    Who put the lies in the truth that you sold us?
    Lost behind a silver screen
    Are all the things you could’ve been to us
    So don’t try and fuck up my head with your problems
    I’m just tryna’ fix up my bed in the doldrums
    Lost behind a silver screen
    Are all the things you could’ve been in love and life
    [Chorus 1]
    So help me out, my friend, my head just started to hurt
    I don’t pretend I’ve got all of the time in the world
    So now she’s gone, all alone in her own universe
    I still won’t go ’till I hold you within my world
    [Chorus 2]
    So help me out, my friend, my head just started to hurt
    I won’t pretend I’ve got all of the time in the world
    So now she’s gone, all alone in her own universe
    But I’ll still walk on ’till I hold you within my world
    (Parte strumentale)
    [Outro]
    Who put the weight of the world on my shoulders?
    Who put the lies in the truth that you sold us?
    Allora, che ne pensate? Avete capito il significato? Siete curiosi di sentire questa canzone? E se lo avete fatto, vi piace? Vi saluto :-)”
    Spero che vi piaccia. Mi dispiace che sia stata quasi dimenticata. Vi saluto anche io, e avrei una richiesta: nella prossima puntata dei problemi mentali potresti mettere anche Gas Panic!? E nella prossima dei perturbanti, tenendo conto di tutte le chiavi di lettura, metteresti Where did it all go wrong? Sicuramente è un video triste, ma…
    Un saluto da parte mia e di D’You Know What I Mean?! La prossima settimana recensione track by track di Don’t Believe The Truth!

     

     

     

     

    1. Certamente inserirò Gas Panic! Non l’ho inserita in questa perché voglio metterla con altre canzoni simili, ma anche tenendo di tutte le chiavi di lettura di “Where Did It All Go Wrong”, non credo di metterla nei video perturbanti.
      Dato che hai visto l’ultima puntata sui problemi mentali, volevo sapere se ritieni “Anxiety” di Coy Leroy un video perturbante.
      Grazie,
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Anxiety è perturbante… assolutamente… comunque, di canzoni degli Oasis che POTREBBERO AVERE VIDEO PERTURBANTI CI SONO:
        -Stop crying your heart out del 2002, la cui trama e il fatto che ne esista anche una versione non ufficiale li sai già;
        -un altro videoclip forse perturbante è quello di Live Forever, dove seppelliscono vivo di sua spontanea volontà l’ex batterista e poi risorge. Sta di fatto che questo è un riferimento al suicidio del cantante americano Kurt Cobain, morto pochi mesi prima e a cui è dedicata la canzone;
        -un video senz’altro poco allegro è quello di D’You Know What I Mean?, sta di fatto che almeno ai miei occhi non sembra spaventoso, anche se i recenti fatti in Ucraina me lo hanno reso più “vivo”, quindi ancora più cupo.
        Sono video magari non perturbanti, ma almeno leggermente inquietanti sì. E in un certo senso anche Sunday Morning Call, che è forte come videoclip ma lo hai già inserito nei problemi mentali

        1. Grazie per i tuoi consigli!
          Adesso – se la connessione permette- faccio la nuova parte dei video perturbanti!!!
          Un saluto,
          Richard 🙂

  47.  Non è un Pesce d’Aprile, ma oggi è uscito il nuovo singolo di Liam C’mon you know! Ma passiamo la parola alla nostra amica che vi dirà un po’ di cose a riguardo:
    “Ciao a tutti! A Beckton pensavamo tutti fosse un Pesce d’aprile, ma alla fine è successo: Liam ha pubblicato il suo secondo singolo C’mon you know dal suo album omonimo in uscita il 27 maggio! Per farvi capire, stamattina mi stavo lavando quando dal corridoio ho sentito una voce innocente: “mamma, è uscita C’mon you know!!”. Io, di umore un po’ grigio come i miei capelli, le ho urlato “oh, Angel, esce il 27 maggio, siamo solo il primo aprile! Dove mi hai appiccicato il bigliettino, sulla schiena o sul…” “no mamma, ti ricordi che lo aveva presentato sabato sera al…”
    Lì mi son ricordata tutto. Prima partiamo da una news che ha sconvolto tutto il mondo del rock. All’apparenza non riguarda i nostri fratelli Gallagher, ma poi si arriva anche ai nostri. Venerdì 25 marzo 2022, sera. Spostiamoci da Beckton City a Bogotà, Colombia. Penserete: che cosa c’entra? Adesso vi dico. Vi vorrei presentare uno dei più famosi gruppi rock americani dagli anni ‘90 a questa parte: i Foo Fighters. Con più di 25 anni di carriera alle spalle (e io allora non mi devo sentir vecchia!), si sono formati a Seattle, USA, nel 1994. Seattle, eh? Il cantante del gruppo, Dave Grohl, è stato batterista del gruppo rock dei Nirvana, che si era sciolto da poco (per capirci, è il gruppo di Kurt Cobain, il cantante morto suicida quell’anno che ha ispirato mia cugina Live Forever). E Dave Grohl ha anche suonato la batteria nel precedente singolo di Liam Everything’s electric uscito il 4 febbraio scorso e che voi conoscete bene. Ma dicevo, cosa c’entra una delle band americane più famose degli ultimi 30 anni (i Foo Fighters) con i nostri? Adesso ci arriviamo. Dicevo. I Foo Fighters l’anno scorso hanno pubblicato il decimo album in studio Medicine At Midnight e il disco di cover Hail Satin, dove sono accreditati come Dee Gees. Quest’anno hanno pubblicato una commedia horror, tra l’altro. Comunque, torniamo alla sera del 25 marzo 2022. I Foo Fighters, in tour mondiale (doveva anche toccare l’Italia), sono a Bogotà. Un’ora prima del concerto, sono in albergo. Prima di andare, si accorgono che manca qualcuno. Il batterista del gruppo, di nome Taylor (non è solo un nome femminile) Hawkins, GRANDISSIMO AMICO DI LIAM NOSTRO, non c’è. Vanno a recuperarlo. E sì, ci riescono, ma… lo ritrovano steso a terra, PRIVO DI VITA. MORTO ALL’IMPROVVISO. NON AVEVA PROBLEMI DI SALUTE. Il concerto che dovevano fare è stato annullato, come tutte le tappe successive del tour, e sul palco di Bogotà sono state messe delle candele e sullo schermo, una sola scritta: Taylor Hawkins por siempre”. Adesso torniamo in Inghilterra, a casa di Liam. Cosa si può provare quando perdi un amico all’improvviso, che non aveva neanche problemi di salute? Tutto il mondo del rock si mobilita sui social. Anche Liam. Scrive su Twitter: “Absolutely devastated to hear the sad news about Taylor Hawkins my thoughts and prayers are with his family and friends RIP brother LG x”. Ovvero: “Sono assolutamente devastato nell’apprendere la triste notizia su Taylor Hawkins. I miei pensieri e le mie preghiere sono per la sua famiglia e i suoi amici. Riposa In Pace fratello LG x”. Cosa provereste voi se di colpo, appena svegli, scoprireste che dall’altra parte del Mondo un vostro amico (o amica) avesse perso la vita all’improvviso? Ecco dove volevo arrivare. Sabato 26 marzo Liam si è esibito a Londra al Teenage Cancer Trust, tra l’altro un evento annuale di cui Noel è curatore. E’ un concerto di vari artisti che si svolge ogni anno alla Royal Albert Hall di Londra. Tutti i proventi vanno a questa associazione (Teenage Cancer Trust) che aiuta i bambini e gli adolescenti malati di tumori a trovare una cura. Liam quest’anno è venuto. Ha cantato Live Forever dedicandola a Taylor Hawkins e poi, all’improvviso… “ora vi suono il mio prossimo singolo C’mon you know”. Mia sorella Stand by me era lì alla Royal Albert Hall nascosta che seguiva e che faceva la diretta scrivendomi su Whatsapp cosa succedeva. Quando ha scritto che avrebbe cantato di lì a poco il prossimo singolo, io l’ho urlato dal pianterreno alle mie figlie (che erano al piano superiore) e sono tutte scese in fretta e furia quasi cadendo dalle scale. L’abbiamo ascoltata pure noi in anteprima, dunque. Che dire: è una canzone simile a Everything’s electric, per il ritmo, che però è ancora più accentuato. Ma che dire, non ho neanche un’opinione. Forse in futuro me la farò, ma ora… qualcosa ho: non è al livello del lead single, ma non è male. Dura 5 minuti (come se io non fossi lunga…) ma è una buona canzone. È comunque orecchiabile. Ma vi dirò meglio domani 2 aprile, che parteciperò alla recensione critica di Don’t believe the truth. Ho bisogno prima di farmene un’idea. Ci vediamo sabato!
    P. S. Mi ero scordata di dirvi che poi, nel corpo di Taylor Hawkins, sono state trovate tante sostanze, tra cui anche marijuana e oppiacei, ma anche antidepressivi, che hanno fatto collassare il suo cuore (infatti è morto d’infarto). Nel 2000 ebbe un’overdose, e si era anche ripulito. Ma…”
    Vi saluto, e ci vediamo sabato 2 aprile con Don’t believe the truth! 
    P. S. D’You Know What I Mean? vi ha raccontato tutte quelle cose perché innanzitutto voleva mostrarvi come anche Liam sia sensibile a queste cose, oltre che per collegarsi anche a quella serata del 26 marzo. Se ha causato incubi e cose simili si scusa in anticipo

     

     

     

    1. Non ha causato nessun incubo.
      Certo, tristezza sì, ma le cose tristi accadono nella vita, e di certo non è colpa sua se è morto Taylor.
      Ti ringrazio per questo piccolo- grande contributo che dai al blog, anche oggi, 1 Aprile.
      Ora scrivo qualcosa anch’io…Ci sono importanti novità, e poi ci sarà qualcosa che ha a che fare strettamente con i Pesci d’Aprile.
      Un saluto
      Richard 🙂

  48. Ciao a tutti! Oggi andremo alla scoperta di Don’t believe the truth, penultimo album in studio degli Oasis uscito il 30 maggio 2005, leakkato 27 giorni prima dell’uscita. La nostra amica prima di iniziare a narrare questo disco (che ha generato la rottura della band con la Sony, ha fatto andare via lo storico batterista Alan White -al suo posto era arrivato il batterista Zak Starkey, uno dei figli del grande batterista Ringo Starr-, doveva essere inciso con la collaborazione del gruppo britannico dei Death In Vegas e poi è successo il finimondo; tutti pensavano che gli Oasis si sciogliessero e alla fine non è stato così -ecco da dove viene il titolo-) vi dice cosa ne pensa di C’mon you know:
    “È una canzone interessante. Parte puramente rock e poi sfocia in un intermezzo ambient che sembra direttamente uscito da, chessò, Chasing Yesterday, secondo disco da solista di Noel misto alla musica del musicista inglese Moby. Poi ritorna rock. Ha un testo da stadio, ma allo stesso tempo di incoraggiamento. Promossa”
    E ora Don’t believe the truth!
    1- Turn up the sun: canzone scritta dal bassista della band Andy Bell, è un’intro abbastanza cupa, “come la sottoscritta, ma non a quel livello. Doveva dare il titolo al disco, ma dopo, visto quello che è successo, hanno cambiato idea. Brano interessante musicalmente parlando” VOTO: 7,5
    2- Mucky Fingers: e volevo essere Bruce Springsteen! Scritta e cantata da Noel, ha un ritmo abbastanza ossessivo e un’armonica veramente a là Springsteen. “Sembra una canzone spensierata, ma in realtà parla di guerra e religione e dell’inutilità di entrambe quando si fondono” VOTO: 7,5
    3- Lyla: il lead single, leakkato ma di gran successo. Tornano alle origini con questo brano che ricorda i Rolling Stones. La canzone è statica, ma riesce comunque a trascinarti. È stata leggermente sopravvalutata, ma non significa sminuirne la qualità. “Piaccia o no, il video è particolare: è una Cenerentola in chiave più moderna: come sarebbe la fiaba di Perrault nel 2005? In questo condominio vive una famiglia la cui figlia è maltrattata e una sera durante una crisi di pianto si ritrova a questa grande festa di gala dove gli Oasis suonano. Lei ha dei vestiti da ballo e verso la fine del video deve fuggire perché il tempo è finito. Tornando vede anche una grande insegna: “Don’t believe the truth”” VOTO: 7,5
    4- Love like a bomb: scritta da Liam, “cresce, cresce, cresce, fino a… boom! Un turbinio sonoro e un assolo di pianoforte! E’ una canzone che nonostante non sia delle migliori è comunque buona” VOTO: 7,5
    5- The importance of being idle: secondo singolo (e hit) del disco, all by Noel, che conoscete bene. “Cioè, il video? Quello dove un vagabondo muore e si ritrova al funerale di sé stesso, con i membri del gruppo come becchini. Cioè, certi tipi come Marilyn Manson avrebbero fatto cose maligne, ma i Nostri hanno fatto una cosa ironica e di British Humour. Che il metallaro citato prima si sogna” VOTO: 8
    6- The meaning of soul (VOTO: 7,5): brevissima canzone di Liam, se all’epoca avevate rapporti con l’Inghilterra, potreste forse averla già sentita, “perché era in uno spot di Sky in Inghilterra. E’ una canzone però che almeno a me trasmette una certa inquietudine, anche perché dopo c’è…”
    7- Guess God thinks I’m Abel: ecco. Non potete fuggire. “E’ una canzone all by Liam che velatamente (ma neanche tanto) parla del rapporto tra i due fratelli. E’ una canzone dove Liam si paragona ad Abele. Tempo fa avevo letto dei commenti sui social: “Noel Caino di m**da”. E no, nel commento originale non era censurato. E’ una canzone però bellissima che nonostante abbia generato haters è grandiosa: è quasi interamente acustica e agli ultimi versi della canzone partono chitarra elettrica e batteria, terminandola così, con la coda che ricorda un po’ i Foo Fighters (che ieri avete conosciuto). Andatevi anche a leggere il testo se volete” VOTO: 8,5
    8- Part of the queue: questa canzone acustica all by Noel “parte da una situazione comune: era in fila al supermercato a prendere le sigarette e… pam! Gli è venuta l’ispirazione per questo brano che parla in realtà di disorientamento: “Suddenly I found that I’d lost my way in the city/The streets and the thousands of colours all bleed into one/I fall down, Heaven won’t help me/I call out, no one would hear/All of a sudden I’d lost my way out of the city”. VOTO: 8,5
    9- Keep the dream alive: opera di Andy Bell, è un’altra canzone acustica (ma più ritmata) tipicamente Oasis. “E’ una canzone realmente interessante dal punto di vista testuale: “I’m at the crossroads, waiting for a sign/My life is standing still, but I’m still alive/Every night I think I know/In the morning, where did it go?/The answers disappear when I open my eyes”. In questo disco ci sono buone canzoni, e questa è tra quelle” VOTO: 8
    10- A bell will ring: e non è di Andy Bell! E’ del chitarrista ritmico Gem Archer. “E’ una canzone molto più movimentata rispetto alle precedenti del disco, ma non è un male. Carina” VOTO: 7,5
    11- Let there be love: siamo alla fine. Questa canzone l’avete conosciuta, ricordate? “Poche e pochi di noi cugini e cugine possono vantare il fatto di essere cantati da entrambe i fratelli. Questa ballata puramente britpop, semplicemente stupenda, rientra in questa categoria. Anche io, ma non quanto lei. I due fratelli si incontrano in un duetto emozionante. La versione album ha una strofa in più e la coda, che nella versione singolo non ci sono, ma ascoltatela, sia singolo sia versione album. Guardate, è bellissima” VOTO: 10
    Eccoci. Questo disco è quello che mi piace di meno di tutti quelli degli Oasis, ma non c’è nessun filler. Alla prossima settimana con la penultima puntata a tema Oasis per poi avviarci al post Oasis! Saluti anche da D’you Know What I Mean? !

    1. Grazie Carmela!!!
      Buona giornata!!!
      Scusa se ti non ho risposto ieri sera, ma ho guardato Amici.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  49. Ciao a tutti!
    Oggi si parla di Dig Out Your Soul, ultimo album degli Oasis, uscito nel 2008! SPOILER CHE SE NON VOLETE LEGGERE ANDATE TRA DUE RIGHE: È UN ALBUM MOLTO CUPO E GOTICO.
    1- Bag it up: mai estratta come singolo, eppure potreste averla già sentita. “Ma sapete dove? Nel 2008 era una pubblicità della Vodafone. E’ una canzone acida e che parla di abuso di droga. E’ una canzone non certo allegra, ma sicuramente di più di altre del disco” VOTO: 8
    2- The turning: bellissima. Una delle più belle. Ricordate che D’You Know What I Mean? ve ne aveva parlato? “Mai singolo, ma leggete la puntata a proposito: si chiude con delle sirene di polizia. Non per vantarmi, ma è simile a me sotto alcuni aspetti. Ascoltate e vedete!” VOTO: 9
    3- Waiting for the rapture: ricordate She Is Love da Heathen Chemistry? Stesso tema, ma opposto musicale. “Vi ricordate? She is love, country pop hippie, parlava del nuovo amore di Noel (che canta anche Waiting for the rapture), ovvero Sara. Anche questa è per Sara (apro parentesi, era nato da circa 1 anno il loro primo figlio -secondo per Noel-, Donovan, chiudo parentesi), ma è cantata in maniera arrabbiata. E’ molto rock, ma non è heavy. Quindi se è per questo state tranquilli” VOTO: 8
    4- The shock of the lightning: Ottimo brano con un video che può creare disorientamento “causa psichedelia che spruzza da tutti i pori, è una canzone molto rock dove Liam canta frasi tipo: “love is a time machine/up on the silver screen/it’s all in my mind/love is a litany/a magical mystery/and all in good time, and all in good time/and all in good time”. Se volete cercate il testo completo e poi ditemi: secondo voi accenna a problemi mentali? Durante gli ultimi secondi della canzone si sente Liam che canta al contrario il ritornello di Champagne Supernova. Una cosa simile era già successa… indovinate in quale brano? Ma in quel caso era Noel che all’inizio quando emetteva quei suoni strani in tutti quei rumori cantava il ritornello di quella stessa canzone che spero abbiate capito quale sia. E per il video: se volete guardatelo. Vi impressiona? Vi perturba? Vi disorienta?” VOTO: 8,5
    5- I’m outta time: la canzone probabilmente più bella dell’intero disco. “E’ una ballata all by Liam, lennoniana al 200%, ma strepitosa. L’avete anche conosciuta, ricordate? E’ stato l’argomento della prima puntata che vi ho narrato! Andatevela a rileggere e poi ascoltatela: è o è bellissima?” VOTO: 10
    6- (Get off your) high horse lady: canzone leggermente (giusto un po’, eh) ossessiva all by Noel. “Il titolo è un’espressione idiomatica inglese che si può tradurre come “scendere dal piedistallo”. E’ un country rock acido che sotto qualche aspetto ricorda Bruce Springsteen. Non la migliore, ma è comunque una buona canzone. La guasta un po’ la voce alterata.” VOTO: 7,5
    7- Falling down: TRISTE. TRISTE. BELLA. BELLA. TRISTE. TRISTE. “Ecco una sintesi. E’ una canzone che conoscete benissimo e che praticamente è una lettera di suicidio. E’ nella colonna sonora della serie anime giapponese Higashi No Eden. E il video… il video… exuviae! Non so se lo sia più questo o il mio. Se non l’avete mai visto (è in una delle prime puntate dei problemi mentali su questo blog) fatelo con calma. Grazie” VOTO: 8
    8- To be where’s the life: sottovoce, mistica e spirituale. Ecco le parole perfette per descrivere questa canzone scritta dal bassista della band Gem Archer. “Questa è praticamente la continuazione di Who feels love? di Standing On the shoulder of giants. Quel sitar che posto del Mondo vi porta alla mente???” VOTO: 8
    9- Ain’t got nothing&10- The nature of reality (VOTI: ENTRAMBE 8): perché le faccio insieme? “perché di genere sono simili (blues, hard rock e psichedelia), ma anche perché il prossimo brano deve essere lasciato come degna conclusione. Allacciate le cinture. Ora c’è…”
    11- Soldier on: siamo alla fine. Siamo alla fine di molti cerchi. Chiude il cerchio di Dig out your soul. Chiude il cerchio delle canzoni cupe degli Oasis, aperto dalla nostra D’You Know What I Mean?. Chiude quello che racchiude tutti i dischi e tutte le canzoni. Chiude il cerchio di nome OASIS. Questa canzone è molto cupa, è all by Liam. “Ti spaventi quasi, perché sembra venire direttamente dalla disperazione. Chiede disperatamente aiuto. E’ forse la canzone più cupa di tutta la storia della band di Manchester. Ascoltatela con calma. Neanche Gas Panic!, la sottoscritta e altre di noi ci arrivano. Piangi pure, perché si è chiuso tutto. TUTTO. E’ l’opposto di Rock’n’roll star: quella è l’apertura frizzante e rockettara del primo disco, di speranza e di sogni, questa ti fa capire che nonostante i grandi successi ti ha fatto anche soffrire.Ti dà come l’idea di un rumore di chiave che chiude una stanza buia” VOTO: 8
    Dopo quest’ultimo viaggio musicale a tema strettamente Oasis, volevo darvi un comunicato da parte di D’You Know What I Mean?:
    “Carmela, avvisa i lettori che questa sarà la penultima puntata strettamente legata agli Oasis. Penultima perché la settimana prossima ci saranno festeggiamenti: il primo singolo Supersonic l’11 aprile farà 28 anni e venerdì 15 aprile The Hindu Times, lead single di Heathen Chemistry, farà 20 anni! Quel giorno si festeggerà. La settimana prossima festeggeremo e poi si passerà alle carriere soliste degli Oasis. Volevo dirvi che, anche per loro solisti… IO SONO RICONFERMATA COME NARRATRICE! Mi sono affezionata a voi, e non vorrei lasciarvi! Ci vediamo venerdì prossimo che festeggiamo Supersonic e The Hindu Times!”
    Vi saluto anche io!
    P. S. Se causa Soldier On ho fatto venire incubi (è una canzone che a me fa quasi paura) mi scuso in anticipo

    1. Grazie per questa nuova puntata Carmela, e grazie anche a “D’You Know What I Mean”!
      Un saluto,
      Richard 🙂

    2. Grazie Carmela per i tuoi suggerimenti.
      Ho letto il testo di “The Shock Of The Lightning”, e non penso tratti di problemi mentali.
      C’è un’altra traccia del disco che ne parla, quello dove si vedono “i mostri alzarsi dal pavimento”.
      Ad ogni modo analizzerò meglio anche “The Shock Of The Lightning.”
      Di sicuro il video è abbastanza perturbante…
      Un saluto,
      Richard

  50. Come anticipato, questa settimana è stata di festa nel Mondo Oasis perché l’11 aprile il primo singolo Supersonic ha fatto 28 anni e oggi 15 aprile il lead single di Heathen Chemistry The Hindu Times ha fatto 20 anni! Insieme si sono associati e oggi 15 aprile hanno fatto un unico pranzo in una gigantesca trattoria (ovviamente non so se esista una trattoria nel luogo che vi dirò ora) nelle campagne inglesi del nord. Passo la palla alla nostra amica, che vi racconterà della giornata.
    “Ciao a tutti! Dovete sapere che tra cugini abbiamo un gruppo Whatsapp composto da poco più di 80/90 persone (tutti noi!) includendo anche le cugine non degli Oasis ma che comunque sono frutto di collaborazioni tra i 2 e altri artisti! Stamattina alle 8 mi sono svegliata e prima di andare a svegliare le bimbe e le ragazze ho preso il mio telefono. Praticamente tutti avevano già mandato gli auguri. La prima a mandarli è stata Stop Crying Your Heart Out, alle 2 (ora italiana, in Inghilterra era le 1:00) di mattina. Alle 8 tutti avevano già scritto, e io ero l’unica a non aver scritto 😱. Le ho fatto gli auguri e poi sono andata a svegliare le bimbe e le ragazze. Vi dico già che avevo trovato la piccola Stay Young sulla mia schiena a tirarmi i lunghi capelli blu notte rigorosamente tinti. Io urlavo: “ragazze! Dove siete?”. Le altre due bimbe erano lì che ridevano e le altre ragazze mi hanno detto: “D’you, hai visto il dispetto delle piccole?”. Poi Who put the weight of the world on my shoulders? mi ha dato un suggerimento: “cara, anche se mercoledì hai un esame non portarti quei mattoni pure al pranzo, te lo dico da figlia adottiva”. L’ho seguito. La cinematica poteva anche aspettare. Abbiamo quindi fatto colazione. Visto che manca poco a Pasqua, io e le ragazze abbiamo mangiato uova e bacon, le piccole invece hanno fatto storie col porridge, solo Angel Child lo ha mangiato in tranquillità e infatti si è divorata anche quelli delle altre due, che invece hanno mangiato pure loro uova e bacon. Alle 9 (ORARIO NOSTRO) siamo partite. La trattoria distava parecchio, e siamo arrivate alle 14 (sempre orario nostro) giusto in tempo per l’inizio del pranzo. Le due festeggiate erano sedute vicine allo stesso tavolo. Cioè, in questa trattoria c’eravamo solo noi che festeggiavamo, ed eravamo in diversi tavoli, uno per ogni singolo pubblicato. Le canzoni degli album che invece non erano singoli stavano tutti a dei tavoli specifici. Esempio: io ero al mio tavolo con le mie figlie biologiche e adottive, mia sorella Stand by me aveva un tavolo diverso con i suo figli e le sue figlie (ne ha 3, come me -solo che lei ne ha solo di biologici, per ora-: due bimbi e una bimba), idem l’altra mia sorella All around the world, che lo divideva, oltre che con le sue, anche con l’altro singolo Don’t go away. Le altre (e altri) non estratte da Be here now erano a un loro tavolo. E così è valso per gli altri dischi, eccetto che con quelli (e quelle) di Dig out your soul, che non hanno figli avendo circa 14 anni (tranne Falling down che nonostante l’età ha già un piccolo nella pancia). Le mie zie Definitely Maybe, (What’s the story) morning glory?, Standing On the shoulder of giants, Heathen Chemistry, Don’t believe the truth e Dig out your soul (oltre che mia mamma Be here now) erano a un loro tavolo. Come anche i brani non degli Oasis ma che comunque hanno un featuring con almeno uno dei fratelli (per esempio Setting sun, Let forever be, Teotihuacan, Temper temper per Noel, come anche brani come Scorpio rising -brano del 2002 che Liam ha inciso con i Death in Vegas, che avete conosciuto nella puntata su Don’t believe the truth- per Liam e molte altre ancora). Abbiamo pranzato bene, dai: abbiamo mangiato cibo commestibile. Erano previsti due menù, uno “grandi” e uno “bimbi”. Quello “grandi” consisteva nel tipico Bangers and mash, in una jacket potato e in degli Scones con marmellata e crema chantilly; mentre quello “bimbi” in non-so-quante-porzioni di fish&chips, in una gigantesca Shepherd’s pie e in una torta alla crema ancor più grande. Secondo voi quale menù ho preso? Presto detto: li ho presi entrambi, in un certo senso. Eh sì, perché ho preso il Bangers and mash, ma anche la Shepherd’s pie e un gigantesco pezzo di torta alla crema. E non è tutto: poi è arrivata un’altra torta gigantesca al cioccolato stile Sacher ma con il triplo di cioccolata della ricetta originale. Per farvi capire, pensate allo spiazzo dove è stato girato il mio video, e non intendo pure il Tamigi e l’altra sponda, io dico PROPRIO quello spiazzo con le torri dove è ambientato il mio videoclip. Per tutti quegli invitati, ci stava pure. Ad un certo punto, poco dopo la mega torta, è toccato fare le foto con le festeggiate. Ah, dimenticavo: a Supersonic ho regalato un buono da spendere in libri e dischi di più di 100 sterline, e a The hindu times un kit di tempere, pennelli, acquerelli, pastelli ad olio e a cera, matite colorate, album da disegno, album da schizzi, tela e cavalletto. Lei vuole pur sempre fare l’insegnante di arte. Comunque, nelle foto, erano insieme, e io sono venuta male. Io non sono fotogenica, e non per colpa della mia altezza o dei miei capelli, ma proprio perché non lo sono. Non ho mai capito il motivo. Alle 16 (ORA NOSTRA) è cominciata una pioggia infinita. Allora sono state spente le luci, e ci hanno fatti tutti mettere le nostre sedie in maniera orizzontale. C’è stato caos, e dopo si sono sentiti dei passi. Un fuori programma. Champagne Supernova indossava un tutù. Si è messa a danzare. Come colonna sonora c’èra prima solo la pioggia, poi Supersonic e The hindu times sono venute da me e mi hanno chiesto: “D’You, ti ricordi? Vieni un po’ a suonare il violoncello. E’ accordato. E tu, Who put, vieni a suonare il pianoforte”. Non ve l’ho mai detto, lettori, ma io suono il violoncello. Studio fisica all’università, ma io suono questo strumento da quando avevo 11 anni. E per quanto riguarda Who put the weight of the world on my shoulders?, non ho mai saputo da quando lo suona. Quando l’ho adottata, ormai sette anni fa, già faceva meraviglie. Allora siamo andate. Lei ha suonato prima da solista i suoi cavalli di battaglia: i notturni di Chopin. Poi insieme abbiamo suonato l’Inno alla gioia. Poi è toccato a me fare la solista. Ho deciso che avrei suonato le due festeggiate. Nel mentre Champagne danzava a ritmo di musica. L’ho fatto, e ho ricevuto delle lunghe standing ovation, idem per la pianista. Che dire, sono stata felice. Alle 17:00 (ORA NOSTRA) è stata ora di andare. Ho sistemato i seggioloni delle bimbe, siamo salite tutte in macchina e siamo partite. Sotto la pioggia c’era traffico, e verso le 18 (ORA NOSTRA) ci siamo fermate. Ed è proprio adesso che vi scrivo, in questo autogrill dove ci si può anche fermare per la notte. Ora vi devo salutare, e vi avviso che la prossima settimana ci saranno 3 giorni (giovedì, venerdì e sabato) in cui ci saranno le ultime 3 puntate dedicate strettamente agli Oasis. Temi a sorpresa. Poi la settimana dopo si passerà alle carriere soliste. Come sapete, io ci sarò sempre. Alla prossima settimana! Buona Pasqua a tutti!”
    E vi saluto anch’io!
    P. S. Mi hai scritto che secondo te il video di The shock of the lightning è abbastanza perturbante. In cosa secondo te? Quindi lo metterai nella prossima puntata della rubrica dei video perturbanti? Quella dei problemi mentali di cui parlavi è Bag it up. Anche quella la metterai nella prossima puntata dei problemi mentali?

    1. Sì!
      I problemi mentali vedranno la luce stasera.
      I video perturbanti più avanti, ma non posso dirti cosa mi perturba del video, altrimenti farei lo spoiler dell’articolo.
      Grazie per questa descrizione di questa festa fra tutte le figlie e i figli di Oasis…”Sono una figlia di, figlia di … Loredana Noel e Liam! Sono una figlia di, figlia di…Noel e Liam!” Tra l’altro ha pure lei i capelli blu :-O

  51. Sto cercando di mandare un commento che però non riesce ad essere mandato. Ti dico dunque che D’You Know What I Mean? fisicamente parlando per come me la immagino (ma anche caratterialmente) mi sono ispirata a una giovanissima e famosissima cantante americana che da qualche anno spopola grazie al suo sound pop rock alternativo. Hai capito di chi parlo?
    Comunque, aspetto quella sui perturbanti… ti consiglio anche “a little work” di Fergie e qualcuno di Rihanna per i perturbanti. Forse ho capito cosa ti rende perturbante The shock of the lightning… ovvio che sono cose personali, ma leggo da tempo questo blog quindi qualcosa penso di aver dedotto

    1. Quel video ha tutto di perturbante, comunque spiegherò tutto meglio nei video perturbanti.
      Dovrai aspettare un po’ per la nuova puntata dai video perturbanti, perché la farò dopo Pasquetta.
      Di Rihanna, seriamente non saprei quale inserire. Ce ne sono diversi di perturbanti, ma penso di averli fatti tutti…Tranne qualche collaborazione.
      Comunque dimmi su che articolo stai cercando di commentare, provo a vedere perché non riesci a mandare il commento…Realmente non capisco questo fatto.
      Un saluto,
      Richard 🙂
      P.S.: No, non ho capito di che cantante stai parlando…È una cantante di cui ho parlato sul blog? Ho pensato a Billie Eilish ma mi sembra sia Inglese, forse mi sbaglio…È lei?

    2. No, Billie Eilish è proprio americana!!!
      Allora, sì è lei!
      Giusto?
      Un saluto,
      Richard 🙂

  52. Stavo cercando di mandare il commento che alla fine ho scritto sotto questo articolo. Comunque è proprio Billie Eilish! Da cosa lo hai capito? Comunque ti consiglio più che altro proprio qualcosa di Billie per i perturbanti. Fatti un excursus dei video del primo album e ne vedrai di disturbanti

    1. Sì, ne ho visto qualcuno…
      Da cosa l’ho capito? Dai capelli blu!!!
      Sì, d’accordo ora è bionda, ma io se penso a Billie Eilish, penso ad una ragazza con i capelli blu che beve da una tazza di latte-sangue nero.
      Quel video (che ho inserito nei perturbanti) mi è rimasto molto impresso…
      Un saluto,
      Richard 🙂

  53. Ciao a tutti! Oggi io e la nostra amica vi porteremo alla scoperta del loro album di lati B The masterplan, uscito il 2 novembre 1998, che raccoglie le b-sides (votate dai fan all’epoca) dei singoli dei primi tre dischi. Via!
    1- Acquiesce (lato B di Some might say): bellissima apertura! Un brano rock che è spesso cantato dai tifosi del Manchester City durante le partite e dove… “cantano tutti e due! Duettano in una maniera così bella che pensando al loro rapporto ti viene quasi da arrabbiarti con i due fratelli” VOTO: 9
    2- Underneath the sky (lato B di Don’t look back in anger): altra canzone molto ritmata cantata da Liam. “Ve la consiglio, soprattutto la fine, perché Liam, noto per il suo canto “da smorfioso” di quando era giovane alla fine del brano dice “underneath the sky againnnnnna”” VOTO: 8
    3- Talk tonight (lato B di Some might say): all’inizio, il 13 novembre scorso, ve ne avevo parlato. “Se non ricordate la storia, andatevi a rileggere la puntata. È un’intima canzone acustica cantata da Noel che parla proprio di quell’episodio indimenticabile che riflette tutta la sua forza morale” VOTO: 9
    4- Going nowhere (lato B di Stand by me): una canzone soul rock. “All by Noel, è una canzone stile Paul McCartney e che ricorda molto il soul. Con tutti quegli archi e quelle trombe… e quel pianoforte… e alla fine una chitarra elettrica. Dà una sensazione di caldo invernale vicino al caminetto in famiglia… e mia sorella Stand by me farà 25 anni il 22 settembre!” VOTO: 8
    5- Fade away (da Cigarettes&Alcohol): per ritrovare il ritmo, ecco per voi una canzone ritmata! “Nella linea melodica ricorda una versione rock di Freedom! del gruppo inglese anni ’80 degli Wham, ma è bella comunque. L’hanno anche pubblicata per beneficenza per War Child, associazione benefica inglese” VOTO: 8
    6- The swamp song (da Wonderwall): quando abbiamo parlato a novembre scorso di Wonderwall, avevo accennato anche a questa canzone. “È una canzone interamente strumentale che ricorda i Deep Purple. È blues rock-rock Oasis” VOTO: 8
    7- I’m the walrus (live) (lato B di Cigarettes&Alcohol): cover dell’omonimo brano dei Beatles, vede Liam alla voce. “Piace o non piace, può essere o non essere il genere. Vedetevi il live di Knebworth. Vi farete risate quando vedrete Liam!” VOTO: 8
    8- Listen up (da Cigarettes&Alcohol): è una canzone dove nonostante Liam sforzi un po’, “È comunque di qualità ottima. Non è né allegra né cupa, è a metà. Ma ora c’è una delle canzoni più belle degli Oasis…” VOTO: 8
    9- Rockin’ chair (da Roll with it): è una delle canzoni più belle del disco. “Con un sound che sembra un misto tra gli Oasis e il gruppo americano dei REM, ha un messaggio molto importante: non dobbiamo dondolare sulla sedia a dondolo e aspettare che le opportunità ci arrivino, ma dobbiamo cercarle NOI. Segnatevi questa canzone, ve la consiglio!” VOTO: 10
    10- Half the world away (da Whatever): altra canzone acustica all by Noel. “Sembra una canzone dei Beatles, ma vabbè. È sempre una bella canzone. La cantante norvegese Aurora ne ha fatto una cover nel 2015” VOTO: 9
    11- (It’s good) to be free (da Whatever): canzone non allegra ma adrenalinica, “ha un finale stranissimo: dopo le chitarre elettriche parte il Codice Morse e poi… poi… parte una fisarmonica e delle urla da ubriaconi fatte sempre dal gruppo. Fatevi qualche risata. Ma ora c’è una canzone che…” VOTO: 8,5
    12- Stay young (da D’You Know What I Mean?): ecco la prima b-side della nostra narratrice. È pimpante e allegra, “contrariamente a sua madre. Ma la genetica non è un’opinione: infatti è nella colonna sonora del film horror The Faculty. Potevano mettere me, forse, più che lei” VOTO:8
    13- Headshrinker (da Some might say): altra canzone molto allegra. “E non è sarcastica, è proprio allegra! Ma cos’è un Headshrinker? Nel gergo inglese è uno strizzacervelli. Che forse a Liam servirebbe. Ma ora arriviamo all’ultima canzone del disco…” VOTO: 8
    14- The masterplan (da Wonderwall): in questo disco abbiamo visto un duetto che combacia due voci diverse in tutto, un againnnnnnnna, una storia narrata, la raffinatezza musicale, una canzone per beneficenza, una canzone strumentale, una cover molto movimentata, una canzone di umore medio, le opportunità della vita perse e non perse, una canzone acustica di cui è stata fatta una cover, un pezzo che si conclude in maniera imprevista, una canzone nella colonna sonora sbagliata (forse) e una canzone gergale. Ed eccoci a una canzone che eguaglia il suo A-side. “Come raggiungere Wonderwall? Scrivi una bellissima e commovente ballata acustica e pianistica stile Beatles e cantala benissimo. All by Noel, questa canzone, che a dicembre scorso avete visto con Carmela, commuove. È bellissima” VOTO: 10
    E domani venerdì 22 aprile vedremo… tre canzoni stand alone. Parliamo di Whatever del 1994, di Lord don’t slow me down del 2007 e di Boy with the blues del 2009.
    Ci vediamo il 22!
    Saluti sia da me sia da D’You Know What I Mean?!

    1. Scusa se ti rispondo solo ora ma il PC non mi accettava la PASSWORD.
      Subito ho pensato che potesse esserci stato un intruso, o robe simili, alla fine abbiamo scoperto che era un problema legato alla tastiera che non digitava la lettera A.
      Il problema non è risolto del tutto perché non ho cambiato tastiera, ma la A ora funziona meglio. Spero duri.
      Pubblico subito, poi ti rispondo.
      Grazie,
      Scusami;
      Richard 🙂

    2. Grazie Carmela (e chiaramente anche D’You Know What I Mean?) per il bellissimo lato che avete esplorato, quello dei LATI B.
      Alcune canzoni esistono solo sui lati B dei vinili, o nei CD singoli che chiamano sempre B-SIDE anche se in realtà è sullo stesso “side”.
      Andrò a vedere l’esibizione live di “I’m The Walrus” cioè “Io sono il tricheco”. Mi immagino Liam con due coni in bocca…Sono proprio curioso.
      Grazie 🙂
      Un saluto,
      Richard 😀

    3. Adesso ho capito perché fa ridere…Beh, dura la vita anche dei cameramen.
      Un saluto,
      Richard

  54. Innanzitutto a mezzanotte del 22 aprile è uscito all’improvviso un nuovo singolo di Liam. Better days si intitola. Ma lo vedremo a fine puntata. Prima D’you know what I mean? vi parlerà delle canzoni citate ieri e poi anche di Better days!
    “Ciao a tutti! Prima vi racconterò di Whatever, Lord don’t slow me down e di Boy with the blues, tre canzoni senza fissa dimora e non molto conosciute, eccetto la prima.
    1- Whatever
    18 dicembre 1994. Siamo sotto Natale. Quante cose sono successe: è morto Kurt Cobain e con lui il grunge, è arrivata una nuova band e un nuovo genere…
    Allora gli Oasis propongono questo brano, regalo di Natale per i fan. È una canzone beatlesiana fino al midollo, però è bellissima. Ha una coda lunga 3 minuti… È molto ma molto allegra. Ci sono tutti gli archi (violoncello, violino…) che compaiono nel video. E com’è il videoclip? È bellissimo: in bianco e nero, suonano in questo posto. C’è la band, c’è la sezione degli archi (che sono alcuni elementi della London Philarmonic Orchestra) e nel frattempo Liam e il resto del gruppo fanno cose magnifiche: fanno occhiolini, Noel mangia mentre suona e fa uno sguardo del tipo “che me ne importa?”, Liam fa smorfie, fa finta di andarsene e Noel lo prende per il braccio e molto altro… veramente circense, ma meraviglioso. Alla fine si sentono fischi e applausi, segno che c’è anche il pubblico. Fatevi qualche risata con il videoclip di questo brano che parla di libertà e di divertimento. Ma i guai erano dietro l’angolo: infatti vengono accusati di plagio per la seconda volta nel giro di poco tempo (era stato per Shakermaker di Definitely Maybe): il cantante inglese Neil Innes dice che il primo verso è troppo simile a un suo brano. Riceve i diritti d’autore.
    Ma comunque, ciò non ha ostacolato il successo del brano: due dischi di platino nel Regno Unito ed è stato usato in spot della Coca Cola (sì sì) e della Vodafone (quest’ultima in Italia).
    2- Lord don’t slow me down
    Questa è leggermente meno famosa. Cioè, è nota a abbastanza fan. È la colonna sonora del documentario omonimo che racconta del tour di Don’t believe the truth. È stata pubblicata il 21/10/2007. È una canzone che a me non fa proprio impazzire, ma si ascolta pure abbastanza piacevolmente. Se il video della canzone precedente è magnifico, questo è ben fatto, però… è fatto come un video classico di una colonna sonora. Spezzoni del documentario. Però tra le scene c’è anche Noel che saluta i fan dal balcone di Piazza Duomo a Milano (durante una trasmissione di MTV) e un’altra dove compare il calciatore italiano Alessandro Del Piero. Autografa una maglietta e la consegna alla band. Ma la canzone? È molto più vicina a Don’t believe the truth che a Dig Out Your Soul ed è all by Noel. E il testo? È criptico. Potrebbe parlare di uno ubriaco che teme la propria sorte e prega Dio. Ma è criptico. E se parlasse di problemi mentali?
    3- Boy with the blues
    Questa canzone è nata il 13/7/2009, ma la nascita è stata realmente travagliata. Visto che non ve lo so spiegare, lascio la parola a Wikipedia English, tradotta in italiano:
    “La canzone è stata considerata per l’inclusione nel sesto album della band, Don’t Believe the Truth, ma ha mancato l’inclusione finale. Nell’ottobre 2005, Noel Gallagher annunciò che la canzone avrebbe dovuto essere il lead single di un EP pubblicato nel Regno Unito nell’estate 2006. In un’intervista con il NME, ha detto: “Penso che uscirà solo come singolo, non sarà nel prossimo album”. Le sessioni per quell’EP non si sono mai verificate e il rilascio è stato cancellato all’inizio del 2006.” Tante sessioni e promesse non mantenute, ma alla fine è stata inclusa nell’edizione deluxe di Dig Out Your Soul. E soprattutto, è stato nella colonna sonora del telefilm americano NCIS: Los Angeles. E il brano? All by Liam, ma in parte supervisionato da Noel. Insomma di entrambi. Ricorda in parte la gotica Soldier on, ma ha una marcia meno drammatica. Il testo parla di sofferenza e di delusione. Ma lascio una domanda aperta ai lettori: cosa significa Boy with the blues secondo voi?”
    E ora, la nostra amica vi parlerà di Better days!
    “Rieccomi! Andiamo a casa mia a Beckton, stamattina. Alle 7 (NOSTRE) mi sono svegliata. Prima di andare a svegliare il resto della truppa, sono andata in bagno. I miei capelli blu notte tinti si erano tutti attorcigliati. Erano diventati ricci. Che dire: li ho lasciati così! Comunque, poco prima di uscire, ho sentito grida da fuori. Bussano. Apro. Mi compare davanti una semi diciassettenne dai tipici tratti messicani. “D’You, è uscito all’improvviso il nuovo singolo di Liam! Better days, quello di cui circolavano già anteprime di canzone e video! I tetti di Manchester!”. E poi: “ai Chemical Brothers saranno ronzate le orecchie!”. E niente. Who put the weight of the world on my shoulders? sarà pure una ballata, ma ha quella vivacità che a me manca. Dopo la colazione, ci raduniamo intorno al televisore. Attiviamo YouTube. C’è l’audio. Ascoltiamo la canzone. Ci mettiamo tutte a ballare. Le piccole invece si sono messe a mangiare i rimasugli della mia colazione. Poi si sono messe a ballare sul tavolo. È una canzone che sembra soprattutto nel beat ma comunque in tutto, una canzone dei Chemical Brothers. Poi a lavarsi. Alle 8 si sente bussare. Dall’altra parte si sente un vocione: “qualcuno ha detto Chemical Brothers?”. Apro. Sono Setting Sun, Let forever be e The test. “Ciao D’you” dice la prima. I suoi capelli rossi ramati come il fuoco erano elettrici. Altro che i miei. “Dovevamo portare le piccole a scuola. Sono pronte?” continua la seconda. “Sì sì” rispondo. Eccole. Si buttano per le scale. “Ciao zia Setting!” urla Stay young. “Ciao zia Let!” urla Angel Child. “Ciao zia The test!” grida Heroes. “Noi andiamo. Bambine, venite” dice Setting Sun con il suo vocione. Vanno tutte tranne The test, che mi bisbiglia in un orecchio: “D’You, alle 11 c’è la premiere del video di Better Days. Le piccole saranno a scuola, e non riescono. Le tue ragazze saranno tutte impegnate con l’università. Solo tu sei libera oggi. Vuoi che io e le altre due alle 11 veniamo un po’ da te e ci vediamo la premiere?”. Accetto. A tutte e tre voglio bene. Alle 9 nostre, dopo aver pulito tutto, riaccendo la TV. Mi guardo. Letteralmente. Capite cosa intendo, per autocitarmi? Dopo averlo fatto, riascolto Better days e poi vedo i crediti. Prima di vedere il video, vi consiglio l’audio, così leggete i crediti (quello topic, dico). Vedrete quanta gente c’è. Alle 10:50 nostre arrivano le 3. Ci prepariamo. Imposto la premiere e nel frattempo mangiamo patatine e altri snack. Guardiamo il video. Ne giravano già trailer da un po’. C’è Liam con la sua band che suona su un tetto di Manchester e nel frattempo tanti fan si mettono ad ascoltarlo. Citazione dai Beatles, che hanno tenuto un concerto nel 1969 sui tetti della Apple. Tornando al video, caratteristica del cielo: al tramonto, ma attenzione: sembra fatto di bolle di sapone. Psichedelico. Quando arrivano anche le altre, pranziamo tutte insieme. Ahhhh… comunque, Better days è bellissima. Consiglio!
    Ci vediamo domani 23/4! Domani la puntata verrà pubblicata prima, non la sera ma la mattina/pomeriggio. A domani!”
    Vi saluto anche io!

    1. Grazie Carmela!!!
      Avere “il blues” in inglese significa essere tristi, quindi penso che il titolo della canzone sia “Ragazzo Triste” o “Ragazzo con la Tristezza”
      Un saluto,
      Richard 🙂

  55. P. S. Ecco anche il testo:
    There’ll be better days when the sun gets into you
    And the shadows of your heart
    There’ll be better days when my love will find you
    Even though we’re miles apart
    Like an aeroplane, as the world fades out
    And there’s a new world yet to come
    And all your pain will release that night
    Into the arms of the chosen one

    If you’re lost, I’ll find you there
    With the sunlights in your hair
    And the sadness washed away by the rain

    Believe me, yeah
    Believe me, yeah

    You say you can’t open up you’re eyes ‘cause you’re reelin’
    Baby, try to remember, it’s just a feelin’
    And there’ll be better waves that begin to wag
    Gone through the wasteland of your mind
    Through the milky way, oh, my love will hold you
    Hope it gets you through the night

    Don’t believe the little lies
    Underneath the darkened skies
    Stand up, I’ll meet you there in the rain

    Believe me, yeah
    Believe me, yeah

    Come on, you know
    Come on, you know
    Come on

    If you’re lost, I’ll find you there
    With the sunlights in your hair
    All the sadness washed away with the rain

    Believe me, yeah
    Believe me, yeah
    Believe me, yeah
    Believe me, yeah

    1. Carina, dopo guarderò il video.
      Grazie Carmela!!!
      Un saluto;
      Richard 🙂
      P.S. : Grazie per pubblicare la puntata di domani al pomeriggio, come sai la sera c’è “Amici”.

  56. Eccoci! Parlo con il “noi” perché includo anche D’You Know What I Mean?, le sue figlie e i libroni di fisica di D’You! Oggi vi parlerà delle canzoni degli Oasis prima che arrivasse Noel e di quando era appena arrivato Noel.
    “Ciao a tutti! Oggi vi parlerò di quando si chiamavano The Rain. E dei primi anni di quando si chiamavano Oasis. All’ inizio, nel 1989-1991 si chiamavano così, The Rain. Erano Liam, il chitarrista ritmico Bonehead, il bassista Guigsy, il batterista ritmico Tony McCarroll e un altro che poi se ne andrà subito e si ritirerà a vita privata. Le canzoni le scrivevano Liam e Bonehead. Poi nel 1991 arriverà Noel. E lì il resto è storia. Volevo farvi scoprire 5 canzoni di quel periodo. Sono tante, ma ne ho selezionate 5. Continuate a leggere, non ve ne pentirete!
    1- Alice: è una canzone che ricorda il grunge. Sì, quello dei Nirvana e poi dei Foo Fighters, che avete conosciuto. Non a caso è datata 1992. Dà certe atmosfere da MTV Unplugged dei Nirvana. Opera di Liam&Bonehead, non ha ritornello. È stata scritta prima che arrivasse Noel. Vi cito dei versi: “She always comes up smiling/And playing with her hair/She sometimes says I’m lying/She thinks that I don’t care” e anche: “She sometimes makes me blushing/By saying silly things/She don’t know where’s she going/With all the cheapskate things”.
    2- Coming on strong: ascoltatela. È datata 1993 ed è all by Noel. Ma il testo? Cosa vi ricorda? Setting Sun! Infatti, nonostante sia meno elettronica della dama rossa col vocione che ieri mi ha fatto visita, ha comunque gran parte del testo identico. A proposito, ieri lei, Let forever be e The test si sono fermate a mangiare da me. Dovete sapere che Setting è laureata in lingue. Ha studiato in Italia e parla perfettamente l’italiano. Allora a un certo punto si è messa a parlare non in inglese. Poi ci ha detto che era tedesco. Che io parlo benino…
    3- Reminisce: altro grunge. Anche questa è da Unplugged. È cantata da Liam ed è sempre opera di Liam&Bonehead. Neanche qui ritornello. Ne ho trovato una cover su YouTube più ritmata ed elettrica rispetto all’originale. Vi cito qualcosa: “If there’s a day/where you feel like this/You just sit down and you reminisce/You take some time to think it out/Not knowing what it’s all about/Now if you know you’re really sure/You want this but I want more”. È datata 1993.
    4- Take me: sempre opera di Liam&Bonehead, è del 1992. Neanche qui il ritornello. Ci sono ben due assoli di Guigsy. È elettrica e non acustica, a differenza delle precedenti (eccetto Coming on strong). Cito qualcosa: “Take me when I’m young and true/Was it me or was it you?/Take me when I start to die/take me, take me, don’t ask why”.
    5- I will show you: ultimo brano che vediamo. È una demo del 1992 che ha un sound molto rock elettronico anni ’80 di Manchester, ma anche un sound americano che ricorda nelle ritmiche il gruppo rock americano dei Garbage. Non è mai stata rilasciata ufficialmente. Però… io batto i piedi. Vi cito qualcosa: “Just you wait and see/I will get what I have come for/So don’t try to tell me/’Cause I will show you all the way”.
    E siamo arrivati alla fine di questa puntata. La prossima settimana inizieremo con le carriere post-Oasis dei Gallagher! E io ci sarò sempre! Spero che vi possano interessare altrettanto! (Anche se qualche puntatina strettamente Oasis in futuro la farò). Ciao a tutti da me, le mie figlie biologiche e adottive, Setting Sun, Let Forever Be e The Test!”
    E vi saluto anche io!
    P. S. Nelle carriere post Oasis troveremo molte altre canzoni su problemi mentali/desideri sessuali/con video perturbanti

    1. Non vedo l’ora di conoscere le canzoni del P.S.
      Ti ringrazio per il tuo commento!
      Un saluto,
      Richard 🙂
      P.S.: Grazie per aver curato questa rubrica sugli Oasis, sono molto contento perché è stata molto amata e visitata, spero continui a dare lo stesso effetto anche con le carriere soliste!

  57. Guarda che in realtà è sempre una rubrica sugli Oasis, perché comunque si occupa del loro post. Ne vedrete delle belle!

    1. Molto bene!!!
      Non vedo l’ora!!!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  58. Ciao a tutti! Vi avevo promesso che avremmo iniziato con le carriere soliste post Oasis dei Gallagher. Questa rimarrà comunque una rubrica sugli Oasis, perché comunque è il loro Mondo. Volevo farvi un’introduzione. Se pensavate che D’you know what I mean? avesse smesso di narrarvi, vi sbagliate. Ci sarà sempre! VORREI ANCHE AVVISARE CHE FINO ALLA FINE DI AMICI LE PUNTATE DI SABATO DELLA RUBRICA VERRANNO PUBBLICATE DI MATTINA/POMERIGGIO.
    “Buongiorno a tutti! Vi scrivo dal divano di casa mia. Vicino a me ci sono le bimbe che dormono. Le ragazze invece sono andate a fare compere. E sulle mie ginocchia dorme Flash, il mio gatto bianco e nero. Non ve ne avevo mai parlato, ma ho ben 5 gatti: Flash, un altro piccolo che si chiama Hendrix, una gatta di nome Isotta, una di nome Charlotte e un altro di nome Nocciola. Eccetto Flash che ha 3 anni, gli altri sono tutti piccoli. Ora gli altri gatti sono entrati in salotto, vogliono fare le fusa. Li chiamo tutti sul divano e mentre scrivo li coccolo. Dopo questa incursione nel mio quotidiano, volevo suddividere questa puntata in 3 parti: la prima,lunga, dove introdurrò il post Oasis in maniera molto sintetica, la seconda, breve, dove darò una notizia poco gradevole, e poi l’ultima, brevissima, dove parlerò di… sorpresa!
    PARTE 1: BREVE INTRODUZIONE AL POST OASIS
    Lo scioglimento degli Oasis è stato traumatico. Io avevo 12 anni, e le mie cugine di Dig out your soul meno di un anno! Molto molto tempo fa Carmela ne aveva parlato del tragico 28/8/2009. Dopo lo scioglimento, Liam, con i restanti membri degli Oasis, fonda i Beady Eye, che vivranno dal 2009/2010 al 2014. Nel 2011 pubblicano il primo album Different Gear, Still Speeding. Noel si concede una pausa. Nel 2010 fonda i Noel Gallagher’s High Flying Birds, che nel 2011 pubblicano il primo album omonimo, da cui sono estratte canzoni (le vedremo molto presto) che avrete abbastanza probabilmente sentito. Nel 2013 esce il secondo e ultimo album dei Beady Eye, intitolato semplicemente BE. La copertina fa scandalo, e da quel disco ne verrà estratta anche una canzone che analizzeremo bene. Nel 2015 Noel pubblica Chasing Yesterday, secondo album. Ne sono state estratte delle canzoni che forse avete sentito (c’è anche Ballad of the mighty I). Per la cronaca, i BE nel 2014 si sciolgono e Liam cade in depressione, anche per colpa del divorzio da Nicole Appleton (dove era tutta colpa di Liam), a cui dedicheremo una puntata specifica. Nel 2017 è la grande ribalta. Non solo è il ventennale di Be Here Now e quindi anche delle sue canzoni (ovviamente ci sono anche io). Liam nel frattempo si è salvato dalla depressione e grazie alla sua nuova compagna Debbie Gwyther (attuale) torna a vivere serenamente e pubblica nel 2017 As You Were, il primo disco solista. Il 2017 è anche l’anno dell’Attentato di Manchester, evento che segnerà profondamente entrambi i fratelli. Dal suo primo disco vengono estratte delle canzoni bellissime. Ma tutto l’album lo è. Noel, invece, grazie all’incontro con il produttore discografico, DJ e musicista nordirlandese David Holmes, esce dalla comfort zone. A novembre di quell’anno esce il terzo disco solista, Who built the moon?. E’ un disco che ha un mood psichedelico ed elettronico. Rock elettronico e dance rock, dunque. Nel 2019… Noel fa uscire due della trilogia di EP usciti in meno di un anno, Black star dancing e This is the place, dove viene rafforzato il legame con l’elettronica anni ‘80. Liam invece pubblica Why me? Why not., ancora più rock del precedente. Nel 2020 finisce la trilogia di EP di Noel con Blue moon rising, e Noel alla fine del 2020 pubblicherà la demo We’re gonna get there in the end. Liam, a novembre 2020, pubblica il suo singolo natalizio (e non solo) a scopo benefico All you’re dreaming of. Nel 2021 Noel pubblicherà un best of della sua carriera solista, che contiene anche due inediti, We’re on our way now, uscito il 29 aprile 2021, e Flying on the ground, uscito il 7 giugno 2021. Nel 2022, invece, Liam pubblicherà il prossimo 27 maggio il terzo disco solista C’mon you know, che sarà più sperimentale. Ne sono state estratte (per adesso) tre canzoni: Everything’s electric, C’mon you know e Better days. Noel a Capodanno invece ha pubblicato la demo Trying to find a world that’s been and gone part 1, che conoscete. Anche Noel, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, pubblicherà un nuovo album. Spero presto…
    PARTE 2: NOTIZIA NON PIACEVOLE
    Lo storico chitarrista ritmico degli Oasis (dal 1989/1999) Bonehead, che abbiamo visto la volta scorsa, suona tutt’ora con Liam dal 2016. Lo accompagna ai concerti ed è visibile anche nel video di Better days. E’ quello pelato con la barba grigia. Ecco, qualche giorno fa ha detto che per il tour estivo di Liam non potrà essere presente (Liam suonerà anche a Lucca il prossimo 6/7). Perché? E’ un motivo molto spiacevole: ha scoperto di essere ammalato. Un tumore alle tonsille. La cosa positiva è che è curabile e che lo hanno preso in tempo. Buona guarigione Bonehead!
    PARTE 3: SURPRISE!
    Il Primo Maggio c’è il grande concerto a Roma, tradizione che ha più di 30 anni. Per la cronaca, anche i Gallagher hanno partecipato alcune volte: nel 2002 sono andati gli Oasis, nel 2019 Noel da solista e nel 2021 sempre lui da solista, anche se è stata un’esibizione un po’ taroccata perché non c’era un suo filmato inedito ma un filmato da una radio irlandese (o inglese, non ricordo) suo di qualche giorno prima. Comunque, se volete, andate a vedere questi filmati. La settimana prossima, sabato 7 maggio, parlerò del singolo più celebre dal primo disco dei Beady Eye! Ci vediamo la settimana prossima!”
    Vi saluto anch’io! Avrei una domanda per Richard (non so se chiamarti Riccardo o Richard): delle canzoni degli Oasis ne hai trovata qualche altra che magari parla secondo te di problemi mentali? E con video perturbanti? Nel caso ti consiglio quello di Live Forever del 1994. Adesso saluto tutti quelli che leggono. Solo che D’you vuole dirvi qualcos’altro:
    “E’ un P. S.. Se avete curiosità, cercate su YouTube il video “Oasis-D’You Know What I Mean?-What Does It All Mean?”, recentissimo video in cui Brian Cannon, autore dell’artwork della mia copertina, racconta tutte le curiosità riguardo a quest’ultima. Se non capite, fa niente. Però è un video molto interessante. E’ lungo (22 minuti e mezzo), ma ne vale la pena. Solo se siete curiosi. Vi saluto definitivamente. Saluti anche dalle bambine (che adesso si sono svegliate e adesso stanno facendo storie con la tribù dei gatti), dalle ragazze (sono appena tornate), dai gatti (che adesso si sono tutti messi in posa, perché probabilmente pensano che chi adesso sta vedendo questa puntata li stia osservando) e dalla sottoscritta. Comunque io a quasi 25 anni suonati sto scoprendo molte cose su di me che prima non sapevo. Mi sto rivalutando come persona. Mi sto rendendo conto che io sono brava perché riesco a coordinare molte cose: figlie piccole, figlie adottive, gatti, università, questo “sottoblog”… e tutto questo da single. Incredibile”

  59. Ciao a tutti! Vi avevo promesso che avremmo iniziato con le carriere soliste post Oasis dei Gallagher. Questa rimarrà comunque una rubrica sugli Oasis, perché comunque è il loro Mondo. Volevo farvi un’introduzione. Se pensavate che D’you know what I mean? avesse smesso di narrarvi, vi sbagliate. Ci sarà sempre! VORREI ANCHE AVVISARE CHE FINO ALLA FINE DI AMICI LE PUNTATE DI SABATO DELLA RUBRICA VERRANNO PUBBLICATE DI MATTINA/POMERIGGIO.

    “Buongiorno a tutti! Vi scrivo dal divano di casa mia. Vicino a me ci sono le bimbe che dormono. Le ragazze invece sono andate a fare compere. E sulle mie ginocchia dorme Flash, il mio gatto bianco e nero. Non ve ne avevo mai parlato, ma ho ben 5 gatti: Flash, un altro piccolo che si chiama Hendrix, una gatta di nome Isotta, una di nome Charlotte e un altro di nome Nocciola. Eccetto Flash che ha 3 anni, gli altri sono tutti piccoli. Ora gli altri gatti sono entrati in salotto, vogliono fare le fusa. Li chiamo tutti sul divano e mentre scrivo li coccolo. Dopo questa incursione nel mio quotidiano, volevo suddividere questa puntata in 3 parti: la prima,lunga, dove introdurrò il post Oasis in maniera molto sintetica, la seconda, breve, dove darò una notizia poco gradevole, e poi l’ultima, brevissima, dove parlerò di… sorpresa!

    PARTE 1: BREVE INTRODUZIONE AL POST OASIS

    Lo scioglimento degli Oasis è stato traumatico. Io avevo 12 anni, e le mie cugine di Dig out your soul meno di un anno! Molto molto tempo fa Carmela ne aveva parlato del tragico 28/8/2009. Dopo lo scioglimento, Liam, con i restanti membri degli Oasis, fonda i Beady Eye, che vivranno dal 2009/2010 al 2014. Nel 2011 pubblicano il primo album Different Gear, Still Speeding. Noel si concede una pausa. Nel 2010 fonda i Noel Gallagher’s High Flying Birds, che nel 2011 pubblicano il primo album omonimo, da cui sono estratte canzoni (le vedremo molto presto) che avrete abbastanza probabilmente sentito. Nel 2013 esce il secondo e ultimo album dei Beady Eye, intitolato semplicemente BE. La copertina fa scandalo, e da quel disco ne verrà estratta anche una canzone che analizzeremo bene. Nel 2015 Noel pubblica Chasing Yesterday, secondo album. Ne sono state estratte delle canzoni che forse avete sentito (c’è anche Ballad of the mighty I). Per la cronaca, i BE nel 2014 si sciolgono e Liam cade in depressione, anche per colpa del divorzio da Nicole Appleton (dove era tutta colpa di Liam), a cui dedicheremo una puntata specifica. Nel 2017 è la grande ribalta. Non solo è il ventennale di Be Here Now e quindi anche delle sue canzoni (ovviamente ci sono anche io). Liam nel frattempo si è salvato dalla depressione e grazie alla sua nuova compagna Debbie Gwyther (attuale) torna a vivere serenamente e pubblica nel 2017 As You Were, il primo disco solista. Il 2017 è anche l’anno dell’Attentato di Manchester, evento che segnerà profondamente entrambi i fratelli. Dal suo primo disco vengono estratte delle canzoni bellissime. Ma tutto l’album lo è. Noel, invece, grazie all’incontro con il produttore discografico, DJ e musicista nordirlandese David Holmes, esce dalla comfort zone. A novembre di quell’anno esce il terzo disco solista, Who built the moon?. E’ un disco che ha un mood psichedelico ed elettronico. Rock elettronico e dance rock, dunque. Nel 2019… Noel fa uscire due della trilogia di EP usciti in meno di un anno, Black star dancing e This is the place, dove viene rafforzato il legame con l’elettronica anni ‘80. Liam invece pubblica Why me? Why not., ancora più rock del precedente. Nel 2020 finisce la trilogia di EP di Noel con Blue moon rising, e Noel alla fine del 2020 pubblicherà la demo We’re gonna get there in the end. Liam, a novembre 2020, pubblica il suo singolo natalizio (e non solo) a scopo benefico All you’re dreaming of. Nel 2021 Noel pubblicherà un best of della sua carriera solista, che contiene anche due inediti, We’re on our way now, uscito il 29 aprile 2021, e Flying on the ground, uscito il 7 giugno 2021. Nel 2022, invece, Liam pubblicherà il prossimo 27 maggio il terzo disco solista C’mon you know, che sarà più sperimentale. Ne sono state estratte (per adesso) tre canzoni: Everything’s electric, C’mon you know e Better days. Noel a Capodanno invece ha pubblicato la demo Trying to find a world that’s been and gone part 1, che conoscete. Anche Noel, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, pubblicherà un nuovo album. Spero presto…

    PARTE 2: NOTIZIA NON PIACEVOLE

    Lo storico chitarrista ritmico degli Oasis (dal 1989/1999) Bonehead, che abbiamo visto la volta scorsa, suona tutt’ora con Liam dal 2016. Lo accompagna ai concerti ed è visibile anche nel video di Better days. E’ quello pelato con la barba grigia. Ecco, qualche giorno fa ha detto che per il tour estivo di Liam non potrà essere presente (Liam suonerà anche a Lucca il prossimo 6/7). Perché? E’ un motivo molto spiacevole: ha scoperto di essere ammalato. Un tumore alle tonsille. La cosa positiva è che è curabile e che lo hanno preso in tempo. Buona guarigione Bonehead!

    PARTE 3: SURPRISE!

    Il Primo Maggio c’è il grande concerto a Roma, tradizione che ha più di 30 anni. Per la cronaca, anche i Gallagher hanno partecipato alcune volte: nel 2002 sono andati gli Oasis, nel 2019 Noel da solista e nel 2021 sempre lui da solista, anche se è stata un’esibizione un po’ taroccata perché non c’era un suo filmato inedito ma un filmato da una radio irlandese (o inglese, non ricordo) suo di qualche giorno prima. Comunque, se volete, andate a vedere questi filmati. La settimana prossima, sabato 7 maggio, parlerò del singolo più celebre dal primo disco dei Beady Eye! Ci vediamo la settimana prossima!”

    Vi saluto anch’io! Avrei una domanda per Richard (non so se chiamarti Riccardo o Richard): delle canzoni degli Oasis ne hai trovata qualche altra che magari parla secondo te di problemi mentali? E con video perturbanti? Nel caso ti consiglio quello di Live Forever del 1994. Adesso saluto tutti quelli che leggono. Solo che D’you vuole dirvi qualcos’altro:

    “E’ un P. S.. Se avete curiosità, cercate su YouTube il video “Oasis-D’You Know What I Mean?-What Does It All Mean?”, recentissimo video in cui Brian Cannon, autore dell’artwork della mia copertina, racconta tutte le curiosità riguardo a quest’ultima. Se non capite, fa niente. Però è un video molto interessante. E’ lungo (22 minuti e mezzo), ma ne vale la pena. Solo se siete curiosi. Vi saluto definitivamente. Saluti anche dalle bambine (che adesso si sono svegliate e adesso stanno facendo storie con la tribù dei gatti), dalle ragazze (sono appena tornate), dai gatti (che adesso si sono tutti messi in posa, perché probabilmente pensano che chi adesso sta vedendo questa puntata li stia osservando) e dalla sottoscritta. Comunque io a quasi 25 anni suonati sto scoprendo molte cose su di me che prima non sapevo. Mi sto rivalutando come persona. Mi sto rendendo conto che io sono brava perché riesco a coordinare molte cose: figlie piccole, figlie adottive, gatti, università, questo “sottoblog”… e tutto questo da single. Incredibile”

    1. Complimenti Carmela!!!
      Chiamami Richard, facciamo prima.
      Sì, ci sono un paio di canzoni che penso parlino di problemi mentali; ad esempio “Champagne Supernova” e “Masterplan”.
      Un saluto,
      Richard 🙂
      P.S.: Non ho guardato tutti i video degli Oasis, ma non ne ho trovati di così “perturbani” tra quelli che ho visto. Potresti aiutarmi tu a trovarne altri 😅😅😅

      1. Secondo te di che problemi mentali parlano? Quando farai la prossima puntata sui problemi mentali ne parlerai?

        1. Devo analizzarle meglio per capire di che problemi mentali parlino, sicuramente “Champagne Supernova” parla di schizofrenia e droga, “Masterplan” di non accettare determinate cose, e al contempo arrendersi al “disegno del destino”, e su questa dovrò indagare di più.
          Presto farò la nuova puntata sui problemi mentali, e anche sui video perturbanti…Ne ho trovati alcuni abbastanza inqiuietanti.
          Ed è stano, perché uno di questi tratta di cannibalismo, ma non lo conoscevo.
          Un saluto,
          Richard 🙂

          1. Ma questo video che parla di chi è? Di video perturbanti degli Oasis ci sono:
            1) Live forever (1994) (può essere un riferimento all’artista a cui è dedicata la canzone, Kurt Cobain)
            2) D’You Know What I Mean? (1997) (anche se alla fine non è così disturbante, è exuviae, anche se alla luce degli eventi recenti mi è diventato più perturbante, però non lo è così tanto);
            3) Sunday Morning Call (2000): già inserita nei problemi mentali, il video è inquietante perché si vede l’ospedale psichiatrico e comunque il protagonista viene torturato, anche se alla fine il video finisce bene (forse)
            4) Where did it all go wrong? (2000): lo hai già visto. Ce ne sono di più perturbanti, ma sicuramente è piuttosto triste. La scena di Liam che si accende la sigaretta nell’orecchio è terribile. Mi perturbano un po’ le scene dove Noel osserva quello che succede dall’altra parte: gente che si picchia e poi fa pace, festini, alcol, sesso… ma forse è triste e non perturbante
            5) Stop Crying Your Heart Out (2002): lo hai già messo
            6) Falling down (2009): questo video è nelle prime puntate dei problemi mentali, e probabilmente è più triste che perturbante, ma non scherza.
            La tua interpretazione di Champagne Supernova è giusta. Per i problemi mentali guarda bene le canzoni di Standing On The Shoulder Of Giants e di Dig Out Your Soul. Poi una canzone stand alone del 2007 intitolata Lord don’t slow me down parla di persone ubriache/tossiche/che non stanno bene che temendo la propria sorte pregano Dio. Sotto alcuni aspetti forse si riferisce a qualche problema mentale

            1. Mi dovrò ricordare di inserire allora “Lord Don’t Slow Me Down” nella prossima puntata dei problemi mentali.
              “Falling Down” è perturbante. Per il numero 3) non lo trovo perturbante… Ma forse perché io sono stato lì quando avevo 14 anni, a causa della depressione, del bullismo subito e di un evento che non scrivo, RINGRAZIO ancora mia mamma che mi ha preso in tempo. È un miracolo.
              Non è stata un’esperienza solo brutta, ho ancora rapporti con un’infermiera che ho conosciuto lì, si chiama Cristina. Ci sono stato un mese nel 2012, proprio Marzo, quello del mio compleanno…Ricordo che litigavo sempre con la caposala, mi diceva cose orrende, così io le ho dette al dottore, e lui l’ha criticata in pubblico davanti al primario. Era odiata anche dalle OSS e dalle infermiere, tutto il personale medico si è messo a ridere quando il dottore le ha urlato dietro, applaudiva…Lei è scappata via. È da allora che provo attrazione per i problemi mentali…Forse già da prima.
              il 4 non è perturbante, il 2 sotto certi aspetti sì, devo vedere bene. L’ 1) non l’ho ancora visto, anche se ho ascoltato spesso la canzone. Forse l’ho visto da piccolo, perché ogni volta che sento la canzone mi viene in mente come…non so una cosa che riguarda la morte, un brivido. Ricordo che mio zio aveva un vinile degli Oasis, e mi aveva fatto ascoltare “Live Forever” e quando io – a scuola del papà- sono andato a guardare il video…Non me lo ricordo, so che Elena (la segretaria) ha detto “Non guardare certi video che fai gli incubi la notte!” Quindi deve essere perturbante e devo (ri)guardarlo…
              Per quanto riguarda la domanda sul video, ti dico solo che riguarda il cannibalismo, e un altro indizio…È del 2020. Ma non è famoso, e nessuno ne ha mai parlato. Non lo hanno nemmeno mai trasmesso in TV. Prima farò la puntata sui problemi mentali, poi sui video perturbanti.
              Grazie per i consigli,
              Un saluto,
              Richard 🙂

              1. Live Forever non ha un video maligno. E’ significativo. Quando ho parlato di quella canzone ti ho detto che parla di Kurt Cobain, musicista americano simbolo degli anni Novanta morto suicida pochissimi mesi prima (Kurt era il leader dei Nirvana, la band il cui batterista Dave Grohl
                -ora cantante- dopo i Nirvana avrebbe fondato i Foo Fighters, di cui ho parlato recentemente). E’ una canzone che parla di morte, ma in realtà è un inno alla vita (Liam dice persino “non voglio morire”). Il video mostra loro che seppelliscono vivo l’ex loro batterista Tony McCarroll. Nulla da Halloween. Lui SI FA seppellire. Un riferimento al suicidio. Però, quando si allontanano… si risveglia e torna alla vita. E’ ambientato a Central Park, nell’area vicino a dove è morto John Lennon. Poi ci sono diversi riferimenti che mi fanno pensare a Kurt Cobain, non solo il semi-suicidio. E’ una canzone che amo particolarmente, proprio per il fatto che sia un inno alla vita. Poi… perché trovi perturbante Falling down? Dei tanti aspetti, cosa ti perturba maggiormente? E cosa trovi in quel video davvero exuviae (D’you know what I mean?) perturbante?

                1. Non ricordavo il video di “Live Forever” ma ricordavo questo episodio che ti ho raccontato…Poi l’ho rimosso, probabilmente perché si fa seppellire vivo.
                  “Falling Down” è un video che sicuramente gioca sui problemi mentali, ma è molto triste, turba lo spettatore. Non ci deve essere per forza qualcosa di mostruoso o maligno perché un video sia perturbante, si può giocare anche sui colori, sulle immagini, sulla rapidità (o lentezza)con la quale vengono mostrate, sul significato del video ecc…Essendo un video molto triste, specialmente quando lei piange in macchina, dà un senso di angoscia e turbamento.
                  Oltretutto lei ha il segreto della doppia vita, e questo è altrettanto inquietante.
                  In “D’You Know What I Mean?” che è sì exuviae (ricordo ai lettori che il dittongo greco -ae si pronunica E come il dittongon -ou si pronuncia U) ma se si guardano le macerie e si pensa ai giorni d’oggi…Il tutto diventa inquietante! Poi c’è il rumore degli elicotteri che mette ansia, e anche quei ragazzi “strani”, che sembrano scampati alla fine del mondo. Ma non è – come ti dissi ai tempi – così perturbante da essere inserito nei video perturbanti. Solo se lo si guarda PENSANDO VOLUTAMENTE all’Ucraina lo diventa, se si riflette sulla situazione d’oggi.
                  Non dà una grande sensazione di turbamento, ma di vuoto, ti lascia…Mia Nonna Pina quando vedeva certe cose diceva in negativo “mi han tolto lu iato” cioè “Mi hanno tolto il fiato”… Ad esempio quando faceva fatica a comprendere qualcosa. La prima volta che l’ho sentita dire così è quando ha visto Jabba the Hutt di Star Wars in Episodio VI:Il Ritorno dello Jedi : “Che brutta bestia! Mi toglie lu iato!” E poi ha chiesto a mio papà, di cui era suocera: “Danilo, ma esiste davvero una bestia del genere?” E il papà, che le dava del lei le ha detto “No, signora, non esiste, non si preoccupi.”
                  Lei si è sempre chiesta come hanno anche solo potuto concepire Jabba, pensa che io lo guardavo così tanto (e glielo facevo vedere) che lei lo sognava di notte, e poi si metteva a urlare, dalla sua camera: “Riccardo non farmelo più vedere che l’assogno di notte!” Però poi quando lo guardavo lei mica andava via e lo sognava di nuovo. Ecco, Jabba, per mia Nonna Pina, è un essere molto perturbante. Io invece adoro gli Hutt, ho anche scritto un libro (“Racconti sugli Hutt” tradotto anche in Inglese come “Hutt Stories”).
                  Questo per dire che dipende dal punto di vista per “D’You Know What I Mean?” il fatto se è perturbante o meno. Se la vede un rifugiato ucraino sicuramente.
                  Comunque adesso ho un importante articolo da fare,
                  Un saluto,
                  Richard 🙂

                2. Carmela sto aspettando il tuo riscontro/parere sull’articolo sui problemi mentali e su quello sui video perturbanti.
                  Ti scrivo perché non so se li hai già dati, ma non li ho ricevuti, o se devi ancora scriverli.
                  In particolare vorrei sapere sui problemi mentali, cosa pensi di come ho inquadrato la canzone degli Oasis.
                  Un saluto,
                  Richard 🙂

  60. Comunque, il vinile di tuo zio è Definitely Maybe, il loro primo album, uscito nel 1994. Quello dove sono in una stanza con Liam steso per terra e gli altri seduti sulle poltrone. Guardano la TV.
    Comunque la segretaria ti avrà detto questo probabilmente quando eri più piccolo. Nel video e nella canzone non c’è nulla di subliminale. Tua mamma è stata molto brava a salvarti. Non è facile prendere in tempo queste situazioni. Hai parlato più volte di queste tue esperienze, e secondo me quando le persone (famose e non) parlano di come ne sono uscite da queste situazioni, fanno bene. La caposala si trovava nel posto sbagliato.
    P. S. Che problema mentale narra Lord don’t slow me down? Attendo la nuova puntata

    1. Per il P.S. …Ecco, allora lo scoprirai presto…
      Beh sì, avevo sei-sette anni quando andavo a scuola del papà. Tutte le estati mi portava lì, lui faceva lezione e io stavo nel suo ufficio a fare ricerche su mostri al PC. Poi le stampavo. Ho fatto diversi “libri” di mostri…Anche grazie ad un sito che non c’è più che si chiamava “Mostri dalla A ALLA Z”.
      Quando ho guardato quel video lei aveva 29-30 anni, e considerando che quando avevo 14 anni ne aveva 36, dovevo avere proprio sei-sette anni.
      Ringrazio ancora molto mia mamma, mio papà era in ospedale con la polmonite, e io depresso e bullizzatto da dei…Non li definisco, ho messo una sedia sui fili da stendere e mi ci sono seduto sopra. Era l’1 di notte, tutto dormiva. Mia Nonna Pina ha sentito qualcosa, non so cosa, e si è alzata, è venuta fino in lavanderia e mi ha trovato così. Si è messa a urlare. Allora è venuta mia mamma, che da dietro, impedita anche dai fili da stendere e dalla parte posteriore della sedia, mi ha afferrato, sporgendosi molto. Mi ha sollevato, e mi ha riportato sul poggiolo. Non appena ho messo piede a terra si è sentito un grande “crack” la sedia si è rotta metà, ed è caduta giù, nel vuoto, crollando.
      Se siete bullizzati dovete assolutamente parlarne con qualcuno. E se nemmeno gli insegnanti sono d’aiuto bisogna DENUNCIARE le persone che vi bullizzano, anche se magari minorenni, alle forze dell’ordine. Non è da deboli denunciare chi vi bullizza. Io volevo farlo, ma i carabinieri hanno detto a mia madre “sono solo bambini.” Invece no, col CAZZO! ANCHE SE SONO MINORENNI, SONO CRIMINALI! ANCHE SOLO LE PAROLE POSSONO FARE MOLTO MALE.
      ESISTE IL REATO DI CALUNNIA E DIFFAMAZIONE ED È DENUNCIABILE. E NON CAMBIATE MAI QUELLO CHE SIETE PER ADATTARVI AGLI ALTRI. NON È LA PECORA NERA AD ESSERE DIVERSA, SONO QUELLE BIANCHE AD ESSERE UGUALI, E I BULLI SONO PECORE BIANCHE. MA CATTIVE. IO SONO STATO BULLIZZATO SIA DA RAGAZZI CHE DA RAGAZZE, E ANCHE DA ALCUNI MEMBRI DELLA LORO FAMIGLIA, TRA CUI LA MADRE DI UNO DI LORO, CHE È ARRIVATA PERSINO A DENUNCIARE MIA NONNA PINA PERCHÈ LE AVEVA TELEFONATO DICENDOLE CHE SUO FIGLIO MI AVEVA PICCHIATO. NON PERMETTETELO! NON C’È MODO DI DIALOGARE CON CERTE PERSONE. DENUNCIATELI, TUTTI, DAL PRIMO ALL’ULTIMO, DALLA PRIMA ALL’ULTIUMA.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  61. Ciao a tutti! Oggi, come promesso, si parte con il post-Oasis! Ci tenevo a dirvi che comunque rimarrà una rubrica sugli Oasis, perché può essere che qualche volta vi dia qualche aneddoto su quando i Gallagher stavano insieme! Ricordate dopo lo scioglimento, quando la scorsa volta vi parlavo di quando Liam era in un altro gruppo, tra il 2009 e il 2014, chiamato Beady eye, con gli altri ex componenti degli Oasis eccetto Noel che aveva fondato una sua band, con cui sta tuttora? Ecco, oggi, visto che sarà in ordine cronologico, parleremo del singolo più famoso tratto dal loro primo disco Different gear still speeding, intitolato The roller.
    “Buonasera a tutti. Ecco la prima puntata post Oasis. Partiamo!
    1- Presentazione
    Anche se ho lasciato sulla porta della mia stanza un cartello con su scritto: “sto scrivendo una nuova puntata della rubrica. Bussare grazie”, Flash, Hendrix, Isotta, Charlotte e Nocciola sono riusciti a varcare la porta. Ma torniamo a noi: The roller è il più celebre singolo di Different gear still speeding, il primo disco della seconda vita artistica di Liam, i Beady Eye, uscito nel gennaio 2011 come singolo in digitale e il 21 febbraio 2011 in versione fisica. E’ una canzone piuttosto particolare…
    2- Genesi
    Questa canzone, scritta dall’ex chitarrista di Oasis e Beady Eye Gem Archer (che ora suona con Noel), risale al 2000. Già Noel ne parlò. Sarebbe dovuta essere in Heathen Chemistry, ma non è successo.
    3- Composizione
    Vi avviso già che se parlare degli Oasis era molto avvincente con tutte quelle b-side, lo stesso non è per i Beady Eye, che sono stato un momento molto basso della carriera post Oasis di Liam. Menomale che poi come solista ha fatto dei capolavori realmente eccellenti. Come descrivere questa canzone? E’ una canzone rock tipo Don’t believe the truth ed è stata scritta da Liam e dagli altri componenti dei Beady Eye, solo che il disco di Let there be love, The importance of being idle e di Lyla era cento volte meglio. E’ una canzone abbastanza banale, ma non banale come lo è Lyla, che pur essendolo è comunque una buona canzone, ma è proprio statica. Passatemi il termine, The roller è una mezza pera. Però si lascia ascoltare, e mi “piaciucchia”.
    4- Stili
    E’ una canzone solare post britpop ossessiva ma allegra dove Liam… canta come John Lennon (come sempre). Come detto prima, è una mezza pera, ma si lascia ascoltare.
    5- Testo
    Prima di andare a vedere di quello che parla, vi lascio il testo:
    (Verse 1)
    You didn’t know what to say
    It all came at you today
    Can’t get out your own way
    Well hold on, hold on, hold on
    I’m hiding out in the sun
    I’m getting everyone done
    Just me hating no one
    Here I come, here I come, here I come
    (Chorus 1)
    Just call me the roller
    I’ll squeeze and unfold you
    Call me the roller
    I just go to show you
    (Verse 2)
    So you been crawling through a maze
    An alcohol lemon haze
    I’ve been watching you for days
    You’ve been outta sight alright, alright
    I’ll take you somewhere you never knew you’d been
    I’ll give you something you never knew you’d feel
    The only thing is, everything is real tonight, tonight, tonight
    (Chorus 2)
    Just call me the roller
    I’ll squeeze and unfold you
    Call me the roller
    I just go to show you
    Just call me the roller
    I’ll come blow you over
    Call me the roller
    I’m pleased that I know you
    (Intermezzo strumentale)
    (Bridge)
    I’ll take you somewhere you never knew you’d been
    I’ll give you something you never knew you’d feel
    The only thing is everything is real tonight, tonight, tonight
    (Chorus 1)
    Just call me the roller
    I’ll squeeze and unfold you
    Call me the roller
    I just go to show you
    (Outro)
    The roller, the roller, the roller
    The roller, the roller, the roller
    The roller, the roller, the roller
    The roller, the roller, the roller
    The roller, the roller
    Quindi la domanda è: di cosa parla? Secondo Liam è “una metafora di come le cose ti vengono gettate addosso nella vita e di come non siano così brutte come sembrano”.
    Solo che la domanda sorge spontanea: e cosa viene inteso per “roller”? Secondo voi?
    6- B-side
    Ha una sola b-side, Two of a kind, molto ritmata e forse più interessante di The roller. E’ più pop che rock, e non è lunghissima. Non sto gridando al capolavoro, ma è carina. Non è la migliore performance vocale di Liam, ma neanche la peggiore.
    7- Video
    Interessante… è stato girato a Wilburton, nel Cambridgeshire, alla fine del 2010. E’ ambientato in uno spazio interno a temperature sotto zero dove il gruppo si esibisce e intorno a loro c’è un muro che viene percorso da dei motociclisti. E’ stato presentato in anteprima in Inghilterra su Channel 4.
    8- Successo commerciale
    Neanche alto. In versione digitale, nel Regno Unito, il singolo ha debuttato al #31. Tuttavia, è sceso al #68 la settimana successiva. È l’unico singolo della band a raggiungere la top 40 del Regno Unito. In Giappone ha raggiunto la #56 e in Belgio invece: in Vallonia il #15 e nelle Fiandre il #33.”
    9- Recensione critica (mia, Carmela)
    Che dire. E’ una canzone non bellissima e ossessiva ma neanche proprio brutta. Si può ascoltare, anche se manca Noel. La settimana prossima vedremo lui. Sorpresa il contenuto della prossima puntata. Prima di salutare, volevo darvi un messaggio da D’you:
    “Carmela, avvisa i lettori de L’Angolo di Richard che ho preparato loro una sorpresa. Visto che gli Oasis non moriranno mai, ho trovato un articolo in italiano del sito ufficiale della radio rock Virgin Radio Italia. Racconta di un vecchio aneddoto risalente al 1994 che nonostante sia ai limiti del vandalismo fa sbellicare dalle risate: https://www.virginradio.it/news/rock-news/1270046/oasis-ecco-la-storia-della-prima-volta-della-band-in-tour-in-europa-tra-sbronze-risse-e-inseguimenti.html (se non va link fate copia e incolla sulla barra di Google e viene fuori).
    Lettura non obbligatoria. Spero si divertano, nonostante faccia anche piangere. (Vandalismo).
    Ci vediamo la settimana prossima! Saluti da tutta casa mia!”
    E vi saluto anche io!

    1. Grazie Carmela!!!
      Un saluto,
      Richard 🙂
      P.S. : Ora non ho tempo, ma voglio assolutamente leggere questo articolo di Virgin Radio.
      Lo leggerò e ti darò risposta domani.
      😎👓

    2. Non ho ben capito…Liam si è ubriacato, c’era una maxi rissa e hanno arrestati tutta la band?
      Ma poi hanno potuto rimettere piede in Olanda? Spero per loro di sì…
      Non so se trovare la scena più terrificante o più comica, specialmente per la telefonata di Noel…
      Comunque- se ti va – puoi lasciare dei commenti sotto gli ultimi due articoli sui “video perturbanti” e sui “problemi mentali”.
      Grazie!!!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  62. Ciao a tutti! La scorsa volta Beady Eye, invece stavolta Noel! Oggi D’You vi parlerà di tre singoli dal suo primo disco con gli High Flying Birds, intitolato semplicemente “High Flying birds”. I tre singoli in questione sono “The death of you and me”, “If I had a gun…” e “AKA… What a life!”. Li avrete già sentiti, probabilmente.
    “Salve a tutti! Stamattina sono a fare da baby sitter proprio a loro tre. Ve le descrivo brevemente: The death of you and me è una deliziosa canzone blues country anni ’60 che parla d’amore in una maniera molto british, If I had a gun invece è una stupenda ballata country britpop che parla dell’amore in una maniera molto profonda, e AKA What a life è un’ottima canzone dance rock che parla delle esperienze della vita. Ha un suono piuttosto… ehm… hard, ma non nel senso che è rock duro, nell’altro senso.
    L’ordine di uscita è stato: The death of you and me, If I had a gun, AKA What a life.
    Ma volevo concentrarmi principalmente sui loro video che formano una trilogia chiamata Ride the tiger, che è stata accolta positivamente dalla critica.
    Vediamo per ordine le storie narrate. (Non sono in ordine di singoli perché If I had a gun doveva essere il lead single, ma alla fine lo è diventato The death of you and me).
    Episode 1: If I had a gun
    Il video inizia con un frame dove ci sono un cowboy e una ragazza vestita da sposa a cavallo. Sono nel West e poi arrivano in un paese stile far West misto a oggi dove si vedono delle persone che al loro passaggio rimangono esterrefatte (forse è poco), tra cui un tipo che nel suo giardino fuma un sigaro leggendo il giornale, una che sta annaffiando le siepi del suo giardino e soprattutto una mamma e un figlio, che ha in mano un palloncino giallo, che al passaggio dei due giovani lascia andare e tira fuori una piccola pistola: appena spara esce un foglietto con su scritto “BANG!” a caratteri cubitali. Ma perché tutto questo? Ecco allora un flashback: non molto tempo prima la ragazza doveva sposarsi in una magione e la si vede da sola davanti alla torta nuziale, a dei candelabri e a delle statue di animali imbalsamati. È molto triste e insicura e si vede arrivare una figura che poi la abbraccia: molto probabilmente è lo sposo. Mentre si celebra la cerimonia (Noel fa il prete, e in questa trilogia interpreta il personaggio di The Light) ecco comparire il cowboy. Sembra essere il fidanzato segreto. Si butta in piscina e lei, incoraggiata comunque dallo sposo, compie il medesimo gesto. Sott’acqua si raggiungono e si baciano. Il tutto è documentato dai presenti, dal piccolo complesso che suona e da alcune ragazze bionde che filmano tutto con una telecamera. Tenetele a mente. Poi, il video si conclude con i due che se ne vanno a cavallo e Noel che fugge e si ritrova anche lui nel deserto. Ed entra in un locale tavola calda chiamato The last chance. Poi si legge “to be continued”.
    Episode 2: The death of you and me
    Torniamo alla tavola calda. Si vede una cameriera bionda che è stanca della sua vita. Si vede anche Noel seduto a un tavolo che scrive e delle altre persone che ordinano cibo/alcol. Questa bionda cameriera sembra l’unica a lavorare insieme a un’altra giovane dai capelli rossi. Ma la protagonista, stanca della sua vita, va in piscina e quando sta per buttarsi in acqua arriva Noel a buttarla. Nel frattempo si vede anche una carovana di musicisti nel deserto che sembra andare verso il locale. Quando arrivano, tutti vanno a vedere chi sia. La bionda, appena li vede, esce ed entra nella carrozza di legno. Poi: “to be continued”. Ecco l’ultimo episodio che, spoiler che se non volete leggere andate alla prossima riga: è il più perturbante.
    Episode 3: AKA What a life
    Il video si apre con un filmato in bianco e nero con un gufo. Poi continua a colori mostrando come un flashback/flusso mnemonico cosa è accaduto nella puntata precedente. Il flashback si chiude con la porta della carrozza di legno che sbatte.
    Poi si sente un suono. Si vede la giovane seduta su una poltrona/divano. Sopra di lei campeggia un quadro che raffigura un treno. Le comincia a parlare un uomo con la barba lunga e un cilindro. È avvolto tra le fiamme. Fa un monologo (anche perché è un attore. Facciamo un gioco se volete: vedete il video e cercate di indovinare chi interpreta questo personaggio che si chiama The Dark. La soluzione sarà alla fine della puntata) molto teatrale. Parla poi di una pozione. Quando grida: “ladies!” compaiono due ragazze bionde. Ma sapete? Sono le stesse due ragazze bionde che filmavano con una telecamera il matrimonio nel video di If I had a gun! Queste due allora, insieme a The Dark, versano la pozione sulla protagonista. The Dark la annusa e fa una faccia di estremo piacere. Lei perde i sensi e si vede un flusso mnemonico. Ecco una macchina: sono due uomini che sembrano aspettare le giovani. Parlano e nel frattempo le ragazze cattive salgono in macchina. Non si vede la scena, ma quasi certamente caricano la sfortunata cameriera nel bagagliaio. Quando quei due uomini si accorgono che è stata rubata loro la macchina iniziano una rissa. Le cattive percorrono la strada (penso sia la Route 66). A un certo punto la protagonista riacquista i sensi e si ritrova da sola in mezzo al deserto. Fino a quando compaiono le due ragazze cattive che la rapiscono e la rimettono nel bagagliaio della macchina. Appare un gufo e arrivano in un posto che somiglia alla tavola calda. (Che sia proprio quella). Lì c’è Noel. Le cattive, che tra l’altro sembrano appena uscite da Supernova Heights per come sono vestite, fanno le attraenti e poi lui sale in macchina. Lui filma tutto con quella famosa telecamera. Arrivano poi in questo altro posto. È una piscina. Le cattive si rilassano: sono in bikini, leggono riviste e prendono il sole. Noel “The light”, con la telecamera (che si chiama “Soulsucker”, “succhiatrice di anime” -non esistono-), “succhia” le anime delle cattive e poi ripone la telecamera dentro a una scatola poi chiusa a chiave. Con le chiavi della macchina, apre il bagagliaio trovando la giovane cameriera in preda a un attacco di panico. La salva. La fa uscire. Si siedono in macchina e fuggiscono verso una meta che non viene resa nota. Nel mentre The Dark, che nel frattempo guardava ossessivamente la foto della ragazza, quando The Light la salva usa la foto come ventaglio.
    THE END
    Spero abbia fornito materiale per i video perturbanti. La trilogia di video si può vedere anche tutta intera. Cercate “noel gallagher ride the tiger” e vedrete tutti gli episodi insieme, senza cercare tutti i video. Settimana prossima torneremo sul pianeta Beady Eye, e andremo a vedere anche un video molto disturbante.
    Prima di salutarvi, vi dico chi nell’ultimo video interpreta The Dark: è Russel Brand, l’ex marito di Katy Perry.
    Vi saluto!”
    Vi saluto anche io! Per la settimana prossima preparatevi. Vedrete delle cose realmente inquietanti

    1. Mi ricordavo il primo e il terzo video, li avevo visti su MTV a avevo anche indovinato chi era The Dark.
      Se non ricordo male nel terzo video, quando lui usa il “Soulsucker” e succhia le loro anime, loro spariscono nel nulla.
      Un saluto,
      Richard

      1. Esatto, quando Noel usava la Soulsucker le cattive spariscono nel nulla. Di questi video, ne trovi qualcuno perturbante?

        1. Quello dove rapiscono la cameriera, è abbastanza perturbante…Insomma girano con questa donna chiusa nel bagagliaio…
          Un saluto,
          Richard 🙂

    1. Avevi effettivamente già mandato questo commento.
      Oggi quando ho svuotato il cestino ho dato una controllata, e mi sono accorto che era finito lì…Non so perché. Probabilmente l’ho confuso con uno spam e l’ho cestinato. Spero di non averne cestinati altri.
      Scusami,
      Un saluto,
      Richard 🙂

    1. Sì, l’avevi già mandato con un altro link in italiano di Virgin Radio,
      Un saluto 🙂
      Richard

  63. Ci siamo. Vi ho fatto attendere, ma da questa puntata non so se ne uscirete tranquilli o meno. Oggi D’you vi porterà alla scoperta di Shine a light. Ma cos’è? Torniamo sul pianeta Beady Eye. Dopo la trilogia Ride the tiger, lei ci parlerà di questo brano uscito nel 2013 estratto dal secondo e ultimo disco BE. Già, ma il disco fece subito scandalo. Ma perché?
    “Salve a tutti! Stamattina mi sono svegliata con i capelli riccissimi. Con i capelli blu tinti sembravo un mostro marino, ma li ho lasciati così. Comunque, parliamo di Shine a light.
    0. Presentazione (sintetica -spero-)
    Shine a light è uno dei singoli dell’ultimo album della seconda vita artistica di Liam, i Beady Eye. E’, precisamente, il secondo singolo di BE. Quest’ultimo disco citato fece scandalo. Ma perché?
    1. Il “BE gate”
    E’ una vecchia storia ambientata nel 2013. “BE gate” è un termine che uso io da quei tempi, per identificare lo scandalo attorno a BE. Ma cosa fece scoppiare la scintilla? Andatevi a fare un giro su internet e cercate su google “be beady eye copertina” e senza leggere i vari articoli che vi escono insieme alle varie foto soffermatevi su essa. Cosa notate? Poi tornate qui. Bene, ora che siete tornati, cosa avete notato? La donna rappresentata in copertina come è? E cosa sbuca? Risposta: la donna è nuda e sbuca un capezzolo del seno. Anzi, per essere diretta, una tetta intera. SCANDALO. Censurata dovunque. E’ uno scatto che risale agli anni ‘60. Il portavoce della Sony, l’etichetta discografica dei Beady Eye, ha riferito: “Abbiamo dovuto coprire il capezzolo per la vendita nei supermercati, altrimenti non sarebbe stato messo sugli scaffali. Anche online abbiamo ricevuto lamentele riguardo i nostri banner pubblicitari, perché sono stati segnalati come contenuto per adulti”. In questi giorni anche sui social network la foto è stata talvolta rimossa perché segnalata come “nudo”.”. In molti si sono lamentati. Infatti un portavoce del consorzio britannico dei negozianti ha sottolineato che “i negozi prendono molto sul serio la questione della responsabilità verso i clienti e si attengono a ferree linee guida per garantire che ogni articolo che potrebbe offendere i clienti o essere visto dai bambini sia esposto in maniera discreta”. Ma Liam si è difeso: “La copertina del nuovo album è sexy, io sono sempre favorevole ad una tetta degli anni ’60. Un capezzolo anni ’60 non avrà mai una critica da parte mia. Non è assolutamente sessista. È sexy, è un capezzolo che puoi portare a casa da tua madre. Non è porno, no? È un classico, amico, un capezzolo classico”.
    NO COMMENT.
    2. Composizione e stili
    Ma come è questa Shine a light? E’ una canzone che nella versione singolo dura 3 minuti e passa, nella versione disco 5:04. Vi avviso che verrà descritta la versione album. E’ un uptempo rock sperimentale più che britpop.
    I primi 0:32 sono di archi e pianoforte che suonano una marcia nuziale, ma non festosa. Anzi, più da nozze di sangue/funerale. Poi inizia il brano, ossessivo percussivo e di sonorità abbastanza tribali. Ci sono chitarra acustica e batteria. Ci sono le strofe e i ritornelli e poi, da 2:28 fino a 2:47 torna l’intro. Poi ritornano per il finale chitarra e batteria che pian piano sfuma sfuma sfuma sfuma sfuma, fino agli ultimi secondi dove si sente in sottofondo una chitarra elettrica. Una citazione dagli Oasis.
    3. Testo
    Può essere soggetto a varie interpretazioni. Ve lo lascio, e poi se volete mi scrivete dicendo di cosa parla secondo voi.
    (Intro)
    (Strofa 1)
    Slow, -ly rewind, through the past, space and time
    There you’ll see, what’s inside, you’re the sun, you’re the light
    See the man, of the cloth, got it wrong from the off,
    Out of line, out of reach, me and you, born to see
    (Ritornello 1)
    Shine a light (shine a li-, li-, shine a light)
    Shine a light (shine a li-, li-, shine a light)
    (Strofa 2)
    Rising fast, on my feet, let me breathe, let me speak,
    I’m at home, I’m alive, both in veins, above the size,
    Crystalline, in the dark, all you see is the spark,
    All you feel, you don’t speak, me and you, born to see
    (Ritornello 2)
    Shine a light (shine a li-, li-, shine a light)
    Shine a light (shine a li-, li-, shine a light)
    (Bridge)
    And sure enough, weeping your love,
    I’m seeing the look in your eyes
    (Ritornello 3)
    Shine a light (shine a li-, li-, shine a light, shine a li-, li-, shine a light)
    C’mon shine a light (shine a li-, li-, shine a light, shine a li-, li-, shine a light)
    (Outro)
    C’mon shine a light, c’mon shine a light,
    C’mon shine a light, c’mon shine a light,
    Universalise, la-alise, shine a light, la-alise,
    Universalise, la-alise, oh-alise,
    Universalise, la-alise, ah-alise,
    Universal, -alise
    4- Video
    E’ complesso spiegarlo. Partiamo dal fatto che si sente la versione singolo che dura meno e non quella album che dura 5 minuti. Ma il concept del video è… abbastanza… inquietante…
    Vengono alternate diverse scene. Alcune mostrano la band che suona in un garage. Fin qui, tutto ok. Ma molte altre scene sono dei Beady Eye che banchettano insieme a una suora molto attraente. Liam è vestito da esorcista/da suora. E alcune scene sue da esorcista sono realmente perturbanti per come si presenta. Come se non bastasse, eccolo circondato da donne (giovani) nude. Cafoneria alle stelle. E’ un video che è sia esplicito con le donne nude, ma è anche disturbante, specialmente per alcune scene di Liam esorcista.
    Vi lascio due articoli usciti all’epoca, così vedete alcune immagini:
    https://music.fanpage.it/beady-eye-c-e-liam-con-tante-donne-nude-nel-video-di-shine-a-light/
    https://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-2374854/Liam-Gallagher-surrounds-naked-women-new-Beady-Eye-video-amid-marriage-break-claims.html
    Nel secondo video vedrete anche Liam esorcista in un frame realmente perturbante.
    E’ più perturbante di AKA What a life. Dunque, prossimamente tra i disturbanti?
    Comunque, all’epoca aveva già tradito la sua seconda moglie Nicole. La prossima puntata sarà sul tradimento e divorzio tra loro due, che determinerà anche la fine dei Beady Eye.
    5. Lato B
    E’ The world’s not set in stone, una traccia beatlesiana/lennoniana/oasisiana molto allegra e solare. Insomma, come la sottoscritta e la sua primogenita Stay Young. Il lato B è più allegro del lato A.”
    6. Recensione critica (mia, Carmela)
    E’ una canzone piuttosto ossessiva e il video è realmente perturbante (vedete gli screenshot caricati nel secondo articolo che vi ha mostrato D’you know what I mean?, tra cui uno di Liam esorcista). Nonostante tutto, però, è una canzone forse più interessante di The roller e più sperimentale. Sufficienza piena.
    Prima di salutarvi, volevo darvi un messaggio da parte di D’you:
    “Visto che da quando abbiamo iniziato col post Oasis vi delizio con alcune curiosità riguardanti gli Oasis, questa settimana volevo proporvi questo:
    https://faroutmagazine.co.uk/pizza-delivery-man-oasis-party/
    Risale a molti anni fa, ma fa sorridere. Vi saluto! Prossima puntata il divorzio peggiore della storia di Liam!”
    E vi saluto anch’io!
    P. S. Un posto dove non è stata censurata la copertina di BE è stato il Giappone. Quindi non ha fatto scandalo dovunque. A voi la parola su quest’argomento.
    P. S. 2: Domanda per voi: più perturbante il video di Shine A Light o quello di AKA What a life? In un’eventuale nuova puntata dei perturbanti quale verrebbe inserita?

    1. Trovo “Shine A Light” decisamente più perturbante.
      Farò presto una puntata sui video perturbanti, non so se hai visto la seconda parte delle canzoni sul cannibalismo, ci sarà anche uno di quei video.
      Sicuramente “Shine A Light” è davvero perturbante, e non solo, è anche di cattivo gusto, paragonare la Chiesa alle suore che si denudano…Certo, ci sono delle barzellette anche in Italia, io ne conosco una, ma non la scrivo perché potrebbero esserci minori alla lettura (che magari vanno a scuola dalle suore), anche se fa davvero ridere…E poi anch’io conosco diverse suore che sono brave persone dai tempi delle superiori, nell’istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia che frequentavo.
      Comunque le barzellette non sono video musicali.
      Mi ricorda molto il video di David Bowie, “The Next Day”.
      Il fattorino delle pizze probabilmente è stato licenziato il giorno dopo perché non ha consegnato altre pizze, ma ne ha prese.
      Comunque penso che in Giappone non abbia fatto scandalo per i fumetti hentai, molto diffusi, tra giovani e adulti, e la loro cultura di base, molto basata anche sull’attività sessuale quasi come religiosa- almeno in certe culture.
      So che in Giappone c’è una specie di setta, il Koshin, che si dissocia dalla cultura di massa, credendo che ci siano tre vermi dentro il corpo che riferiscono tutte le azioni alla divinità infernale ogni 60 giorni. Nel giorno in cui scade la Koshi machi, i malvagi pregano per impedire che i tre vermi escano dal loro corpo e dicano ciò che non vogliono dica. Per chi fa il furbetto arriva il mostro noto come Shokera, che attacca le persone, spiando dai tetti e dalle finestre.
      In Giappone, comunque, il sesso non è un tabù così grande…Anzi. Ecco perché non ha fatto scandalo.
      Certo, non sto dicendo che sono tutti pervertiti e maniaci sessuali, ma sanno di cosa si tratta senza scandalizzarsi.
      In altri stati asiatici invece infuriano polemiche; ad esempio l’album “Teenage Dream” in Cina non ha “Last Friday Night (T.G.I.F.)” mentre “Bionic” dell’Aguilera non ha “Morning Dessert” e Sex For Breakfast”.
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Beh, è vero… cafoneria alle stelle…
        Se hai visto il secondo articolo che ho messo a proposito del video (dico l’articolo del Daily Mail) avrai visto dei frame del videoclip. Lo hai visto tutto? (il video, dico) Se sì, per te quale è la scena più perturbante? E quale quella più cafona?
        Non conoscevo questa setta giapponese. Sta storia dei vermi è davvero spaventosa…
        Io non sono mai andata a scuola dalle suore, ma conosco altre persone che invece ci sono andate. In conclusione: come mai trovi che il video di AKA What a life di Noel (ossia quello dove c’è The Dark interpretato da Russell Brand, che comunque è abbastanza inquietante) sia meno perturbante di Shine a light? Il fatto che nel secondo citato ci sia pure la nudità femminile?
        Attendo la prossima puntata dei video perturbanti, che secondo me avrà (giustamente) anche Shine a light

        1. Ho appena visto il secondo articolo. Penso che delle foto siano state censurate perché non si aprono e altre non si vedono proprio.
          Il video l’ho visto tutto. La scena che trovo più perturbante non è tanto quella di nudo, ma quelle scene dove viene illuminato e un colpo ha gli occhiali da sole, un colpo è un esorcista dallo sguardo…torvo. Anche la scena a tavola, ci sono dei sorrisi inquietanti.
          La scena più cafona è quella delle donne nude; partendo dal presupposto che diversi video musicali mostrano donne o uomini nudi, o seminudi, qui si esagera. Oltretutto l’accostamento tra sacro e profano è così alto e così esagerato, insomma c’è questa voglia smodata di far vedere che il sacro in realtà è profano e questo modo di fare come se tutto questo fosse normale che risulta disturbante.
          Io penso questo al riguardo.
          Anche quello di Noel è inquietante, ma è in un ambito più fantasioso.
          E poi quanto godo quando quelle lì scompaiono…Letteralmente.
          Un saluto,
          Richard 🙂

        2. Comunque sì la prossima puntata dei video perturbanti avrà “Shine a Light” e altri video di gruppi perlopiù rock.
          Grazie ancora,
          Un saluto,
          Richard 🙂

  64. Io stamattina 21 maggio ho inviato una nuova puntata. Si è inviata bene?

    1. Sì, è arrivata.
      Adesso la leggo poi la pubblico.
      Oggi non sono stato molto attivo perché è la ricorrenza del lutto di madre (21 Maggio 2019)
      Comunque davo una controllata…
      La cosa strana è che prima ho risposto ad altri messaggi, ma quella NON c’era.
      Non era nemmeno nel cestino, il commento non è stato né approvato né cestinato, quindi era come scomparso e poi è riapparso…
      Boh, non ne ho idea…
      Un saluto,
      Richard 🙂

  65. Non so se il commento che ho appena mandato sia arrivato o meno… spero di sì

    1. Sì, è arrivato, adesso ti rispondo 🙂
      Grazie per il contributo che dai a questo sito,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  66. Ciao! Ieri è uscito il nuovo disco di Liam C’mon you know. Molto molto sperimentale. Prossimamente arriverà la recensione. Oggi l’argomento è tosto: il secondo divorzio di Liam. Quello con la sua seconda moglie, Nicole. Visto che è un argomento complesso la nostra narratrice ve ne farà una sintesi. Ma riepiloghiamo dall’inizio. 
    “Salve! Sono sempre io! Volevo anche dirvi che domani 29 maggio è il compleanno di Noel. Ma oggi parliamo di Liam. Vi ricordate il divorzio tra Liam e l’attrice Patsy Kensit? A causa di tabloid e tradimento di lui con la cantante indie Lisa Moorish da cui è nata la figlia Molly? Non è stato tanto facile, ma sicuro molto meno traumatico del secondo. Ricapitoliamo: nel 2000 incontra la cantante R&B anglo-canadese Nicole Appleton. Il 2 luglio 2001 nasce il figlio della coppia, Gene. Sono realmente una coppia affiatata, tanto che Liam dedica Songbird degli Oasis proprio a lei (quella folk pop irlandese dove nel video Liam è truccatissimo). Il 14 febbraio 2008 si sposano nello stesso luogo del primo matrimonio di Liam, a Londra. Ma… Nel 2011 Liam inizia un’altra relazione extraconiugale (la seconda della sua vita) con la giornalista Liza Ghorbani. Un’altra notte focosa (è dir poco) fa concepire a Liza una figlia, Gemma, che nascerà nel 2013. Stesso anno di Shine a light. Comunque quando ho visto il video di Shine a light avevo circa 16 anni e mi sono molto offesa. Poco prima dell’uscita di sto video si scopre del tradimento. Se ricordate, nei titoli degli articoli che avevo condiviso la volta scorsa a proposito del videoclip, si diceva anche “nonostante il tradimento” e cose del genere. Causa giudiziaria che dura quasi in eterno. Questa causa era sia per il tradimento sia per l’affidamento della piccola Gemma. Liam musicalmente parlando, come saprete, è in un periodo di decadenza. E non parlo solo del videoclip di SAL. È anche in decadenza morale: una volta si assenta perché deve andare al pub. E lì crea pure disordini. Tante udienze saltate. Tante, troppe. L’8 aprile 2014 Liam e Nicole si lasciano. Il caso vuole che Nicole poco dopo ritorni con la sua band storica, le All Saints, e quindi incidono una canzone che parla del tradimento di Liam, dove si spara a zero su di lui. Cito qualcosa: “freddo e apatico, perché non mi hai detto la verità?”, “distante è il suono del mio cuore che si spezza”, “Ti ascolto mentre carichi quella pistola. Sparpagliati, i pezzi delle tue parole prendono la mira. La tua lingua è avvelenata, ma io non voglio crederti.”. Risultato: Liam cade in depressione. Abbastanza tosta. Fa quasi un baffo a quella con cui Noel ha vissuto per tanti, troppi anni. Chi salverà Liam? Presto detto: è la nuova compagna, Debbie. Manager dei Beady Eye e ora sua, è una donna undici anni più giovane di lui e non bellissima, ma molto “vera” (nel senso che non è truccata, risplendente, ma questo la rende forse più bella di altre donne, tipo Meg, che non è proprio bruttissima ma nemmeno bellissima). Lo incoraggia. “Torna alla musica. Prima o poi farai pace con la tua ex”. Nel 2017, anno dell’attentato di Manchester che tanto ha colpito e scosso entrambi i fratelli, Liam torna. È un successo. Noel pubblica un nuovo grande album, di cui presto parleremo. E pensare che Liam aveva minacciato di ritirarsi in caso di flop di “As you were”, il suo primo disco solista (=capolavoro). Adesso Liam e Nicole si sono riavvicinati. Lui va avanti con la carriera solista raccogliendo moltissimi consensi. Adesso, proprio ieri 27 maggio 2022, è uscito il suo terzo album solista C’mon you know e anche il disco live Down by the river Thames, con il concerto del 5/12/2020. È molto sperimentale, e prossimamente ci sarà la recensione critica. E comunque Liam ha il sestuplo delle forze che ha la sottoscritta, che ha la metà dei suoi anni. Ieri mattina 27/5 mi sono svegliata alle 7. Prima di radunare tutti gli abitanti di casa mia (casa mia=matriarcato) ho sentito bussare alla porta. Grida varie. Penso: “chissà che è successo… corri”. In pigiama, apro. Che ci facevano Setting Sun&Let forever be+la loro cugina The test? “Niente. Solo che ti abbiamo portato una copia di C’mon you know. E anche del live”. Ringrazio. Ieri sarebbero tornate in giornata. Appena chiudo la porta, crollo e mi riaddormento. Per farvi capire”
    E adesso lei ha sempre un messaggio da darvi:
    “Liam ha registrato un documentario con i suoi figli Gene&Lennon, 48 hours at Rockfield (località nota per uno studio discografico dove è stato registrato anche What’s the story Morning Glory). È disponibile su YouTube con i sottotitoli in italiano, se non sbaglio. Ha eseguito anche un mini concerto. Quando ho letto la setlist… ho cominciato a camminare a 3 metri sopra il cielo. C’ERO ANCHE IO!!!!!!!! È GIÀ DISPONIBILE IL VIDEO DI LIAM CHE ESEGUE LA SOTTOSCRITTA A DISTANZA DI QUASI 25 ANNI, IMITANDO ALL’INIZIO ANCHE IL RUMORE DEGLI ELICOTTERI!!!!! NON LA CANTA COME 25 ANNI FA O 5 ANNI FA, QUANDO NEI SUOI PRIMI CONCERTI SOLISTI ERA NELLA SETLIST, MA COMUNQUE LA INTERPRETA BENISSIMO! VE LA CONSIGLIO! NULLA DI PERTURBANTE! Ciao a tutti!”
    Settimana prossima Noel! Ciao!

    1. Grazie! Molto interessante!
      Devo andare a vederla!
      Se non sbaglio “Songbird” è stata la canzone di cui hanno fatto la cover anche i ColdPlay…Giusto?
      Un saluto,
      Richard

  67. Ho appena inviato un commento (la nuova puntata) e anche un altro sotto l’ultima puntata dei problemi mentali. Sono arrivati?

    1. Sì è arrivato tutto.
      Se per caso NON ti rispondo, avvisami che controllo se il commento è arrivato o se per caso è finito nel cestino.
      Comunque c’è tutto.
      Grazie,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  68. Ciao a tutti! Volevo informarvi che domenica scorsa 29/05, come era già stato detto, è stato il 55esimo compleanno di Noel! E oggi si parlerà proprio di lui. Di una canzone tratta dal suo secondo disco solista Chasing Yesterday del 2015. (Quello di Ballad of the mighty I).
    “Ciao a tutti! Io sono ancora in parte su di giri per la scoperta della scorsa settimana che vi ho detto nella scorsa puntata. Il 3 giugno è stato il compleanno di una delle mie figlie, Stay young! È la primogenita, e ha festeggiato degnamente il suo compleanno… alla fine della puntata vi dico tutto. E ora parliamo di Noel. Parliamo del suo brano In the heat of the moment del 2014, che avrete sentito probabilmente. Si parte!
    0- Presentazione
    È una canzone che avrete sentito. È uscita il 17 novembre 2014. È stato il lead single del secondo disco solista Chasing Yesterday del 2015. Per farvi una panoramica, il singolo successivo, quasi 2 mesi dopo, è stato Ballad of the mighty I. Questa sicuramente la conoscete, anche perché è in una puntata dei video perturbanti.
    1- Composizione e stili
    Secondo me musicalmente parlando è meno interessante e suggestiva di Ballad of the mighty I, ma ha comunque un buon ritmo. È un rock da stadio che in parte ricorda gli U2 degli anni 2000. Parte con una chitarra e poi parte un rock da stadio anche con chitarre western e… campane. Sebbene consideri le campane uno strumento ai limiti del kitsch (sono l’unica?), Wandering Star, la canzone natalizia di Noel uscita nel 2019 che voi conoscete. Ma se lì nell’atmosfera natalizia ci stavano, qui risultano kitsch, ma non fa nulla. E quel nananananananananananananana? Ricorda in parte quello di Charmless man dei rivali di un tempo Blur. È un tipico rock da stadio.
    2- Antefatti
    È stata l’ultima canzone registrata per Chasing Yesterday e pare che Noel nello scriverla si sia ispirato a un documentario sullo spazio con protagonista un astronauta che ha paragonato l’andare nello spazio per la prima volta a “toccare il volto di Dio”.
    3- B-side
    L’unica b-side è Do the damage, un pezzo a metà tra gli Oasis di Definitely Maybe e
    l’ Avril Lavigne di The best damn thing. (Ricordiamoci però che lei si è ispirata anche agli Oasis, ascoltate alcune sue canzoni e ditemi se è così secondo voi, lei ha detto di aver ascoltato le loro canzoni quando era giovane). Il video è kitsch quanto le campane. Sì, perché praticamente ne hanno fatto pure un video. C’è Noel che osserva una gara femminile sui pattini a rotelle. Gomme da masticare, baci. The best damn thing era, esci da questo video! La scritta che compare a 2:21 sulla schiena di una di loro non è casuale: infatti da sempre Noel ha una faida con costui. È un video forse un po’ spinto, ma non quanto quello di tale Shine a light. Il testo di Do the damage mi sembra anche abbastanza chiaro:
    [Verse 1]
    There’s gold in the city
    But never quite enough now to pay the rent
    You could’ve had it all but the pity
    Is everything you’re gonna need is heaven send
    [Pre-Chorus]
    Maybe the dream that we had is gone
    The people ’round here are like a setting sun
    They’re digging you up when they’re knocking you down
    But they can’t stop me from loving you
    [Chorus]
    Be my butterfly, but please don’t flutter by
    We’ll do the damage kid
    If love’s what it’s all about it’s soul that I’m chopping out
    We’ll do the damage kid
    [Verse 2]
    Like a stone I was falling
    Will anybody come and get me out of here?
    I waited in the rain for the calling
    Will anybody come and get me out of here?
    [Pre-Chorus]
    Maybe the dream that we had is gone
    The people ’round here are like a setting sun
    They’re digging you up when they’re knocking you down
    But they can’t stop me from loving you
    [Chorus]
    Be my butterfly, but please don’t flutter by
    We’ll do the damage kid
    If love’s what it’s all about it’s soul that I’m chopping out
    We’ll do the damage kid
    [Outro]
    Be my butterfly, but please don’t flutter by
    We’ll do the damage kid
    If love’s what it’s all about it’s soul that I’m chopping out
    We’ll do the damage kid
    Nulla di maligno, ma il testo mi sembra abbastanza chiaro. Ovviamente sapete che quando dice “setting sun” cita…
    4- Video
    Torniamo a In the heat of the moment. Il video è molto semplice: Noel si esibisce con la sua band in un mare di luci che ricordano quello di The shock of the lightning. (Con la differenza che se TSOTL aveva anche immagini molto perturbanti, questo mostra solo Noel e gli High Flying Birds). In origine invece…
    «Questo tizio (Mike Bruce, quello che ha girato tutti i videoclip del primo disco, ndr) ha già fatto cinque video per me, per gli ultimi cinque singoli, e ha avuto questa idea. Il video – che non vedrete mai – era pieno di belle ragazze in una di quelle discoteche dove si pattinava dei primi anni ’80, e io avrei dovuto essere il DJ. Non avevo neanche letto bene di cosa si trattasse… avrei dovuto farlo! E così vado in uno studio di registrazione, a Londra, mi metto davanti a un green screen e fingo – è stato orribile – di essere un DJ. Allora gli chiedo: “Ma sei sicuro che andrà bene?” E lui: “Non ti preoccupare, sarà fantastico!” Quando ho finito, sono andato subito dal mio manager e gli ho detto: “Dobbiamo cestinare questa cosa”.». Poi dei ritagli sono stati usati per il video di Do the damage.
    5- Testo
    [Intro]
    Just drop me in for the gap
    1, 2
    1, 2, 3, 4
    Nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah
    [Verse 1]
    They tell me you’ve touched the face of God
    Like the sound of a rope cracking on your neck
    They tell me you’d never give it up
    Like the song that was soul singing in your head
    [Pre-Chorus]
    So honey please don’t let go
    Or you’ll fall into the dead of night
    So honey please don’t let go
    You’d better learn to fly
    ‘Cause they’re gonna point you up at the sky
    [Chorus]
    The more that you want it
    The more that you need it
    I know that you’ll be by my side
    In the heat of the moment when the thunder and lightning come
    I know that you’ll be by my side
    Nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah
    [Verse 2]
    That loving man ain’t no rolling stone
    Of the sound of the drums I’m gonna set you free
    I talk to him on the telephone
    These are the words that he gave to me
    [Pre-Chorus]
    So honey please don’t let go
    Or you’ll fall into the dead of night
    So honey please don’t let go
    You’d better learn to fly
    ‘Cause they’re gonna point you up at the sky
    [Chorus]
    The more that you want it
    The more that you need it
    I know that you’ll be by my side
    In the heat of the moment when the thunder and lightning come
    I know that you’ll be by my side
    Nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah
    [Chorus]
    The more that you want it
    The more that you need it
    I know that you’ll be by my side
    In the heat of the moment when the thunder and lightning come
    I know that you’ll be by my side
    [Outro]
    The more that you want it
    The more that you need it
    I know that you’ll be by my side
    In the heat of the moment when the thunder and lightning come
    I know that you’ll be by my side
    Nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah nah
    Se quello di Do the damage era chiaro, questo… per voi di cosa parla precisamente?
    6- Recensioni
    Ne ha avute di positive e di negative:
    “[È] una traccia sottilmente stratificata, ma il suo ritmo costante la infonde con una certa tensione – adatta, dato che si tratta di un viaggio nello spazio – e i pochi strani rintocchi di campane in mezzo le chitarre invocano un sottile senso di ultraterreno. È un trip ipnotico che ricorda Definitely Maybe. Però il video è confuso e sbiadito e ricorda la versione americana del video di Live Forever” (Spin)
    “Ricorda il video di The shock of the lightning” (Popmatters)
    7- Remix
    Uno del DJ inglese Andrew Weatherall (1963-2020) è uscito poco dopo l’uscita del singolo e un altro del duo di musica elettronica Toydrum è nel trailer del videogioco Assassin’s creed syndicate.”
    8- Che ne penso io?
    Che dire, è una canzone che se la ascolti poi non ti esce più dalla testa. Ha un ritmo da hit (nonostante nella carriera solista di Noel non ci siano hit ma più successi) e agli U2 saranno fischiate le orecchie. (Sono suoi amici, tra l’altro). Pace per le campane.
    E ora… un messaggio:
    “Avrei da dirvi delle cose. La prima è che ho trovato un articolo in italiano che parla di mia cugina Wonderwall che TUTTI conoscete. È dello stesso sito che ha parlato di me:
    https://www.ondamusicale.it/musica/82540-una-breve-rivelazione-musicale-cosa-si-nasconde-dietro-wonderwall-liconica-hit-degli-oasis/
    Leggete se volete, è molto interessante. E avete visto che… Liam venerdì 1 giugno ha cantato a Manchester???? Ieri sera 3/6 e stasera 4/6 invece torna nella tanto amata Knebworth… sede dei due mega concerti del 1996. Ma dicevo… il concerto di Manchester… ha suonato delle canzoni mai eseguite live… tipo Roll it over da Standing on The Shoulder Of Giants. Ovvero la seconda Champagne Supernova. Cercate quest’esibizione se volete perché è bellissima. C’ero anche io che guardavo di nascosto. Ho pianto un sacco. E io non piango facilmente. E altra cosa: venerdì 17 giugno farà 20 anni Stop Crying Your Heart Out, e le stiamo preparando una sorpresa… ma non diteglielo! Ciao a tutti!”
    Vi saluto pure io! La prossima volta la rinascita di Liam! Attendo i perturbanti!

    1. Attendi giustamente!
      Ho visto il video…Non sapevo che Noel avesse una faida con quel frontman, subentrato all’altro, ma è interessante vedere come quella specie di “diavolo” tradisca la ragazza col nome del nemico di Noel sulla maglietta a favore dell’altra. E anche che tenga in mano una cosa che sembra una bibbia, solo che invece di esserci scritto “Holy Bible” c’è scritto “Holy Smoke”.
      Sembra che entrambe stringano un patto con lui per avere quei pattini…Boh, non saprei proprio che dire. Magari sono io che ci vedo qualcosa di strano che non c’è ma quell’Holy Smoke è sospetto. (Anche perché cita “Setting Sun”).
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. No, nulla di maligno… io più che altro ci vedo cose abbastanza spinte da un altro punto di vista. (Sì, i due fratelli e Phil Collins si sono sempre odiati)

        1. Un video divertente comunque.
          Un saluto,
          Richard 🙂

  69. Ho appena inviato un commento (la nuova puntata)… si è inviato bene?

    1. Sì, adesso lo leggo e lo pubblico.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  70. Ciao a tutti! Oggi si parlerà della rinascita di Liam: As you were del 2017.
    “Buongiorno a tutti! Oggi vi parlerò di una canzone dal primo album solista post Beady Eye di Liam, As you were. Volevo parlarvi del lead single Wall of glass, con un video che sembra stupido ma in realtà è molto significativo, ma poi ho optato per un altro singolo da quel capolavoro, Chinatown. Comunque vi consiglio Wall of glass e tutto il disco.
    0. Presentazione 
    Chinatown è il secondo singolo tratto dal capolavoro As you were del 2017. È uscita il 30/6/2017. 
    1- Composizione e stili
    È una canzone completamente acustica. Di solito si è abituati al fatto che di solito le canzoni acustiche siano di Noel. Invece stavolta… Musicalmente parlando ha una melodia dolce e calma, ma testualmente è tutto il contrario. È rock acustico e britpop, comunque. È ispirata anche alle composizioni, a detta del coautore del brano Michael Tighe (musicista americano), del cantante americano Jeff Buckley (1966-1997). 
    2- Testo
    Ve lo lascio, e poi tocca all’analisi:
    [Verse 1]
    Well the cops are taking over 
    While everyone’s in yoga
    ‘Cause happiness is still a warm gun
    What’s it to be a free man?
    What’s an European?
    Me I just believe in the Sun
    [Chorus]
    Take me down
    Through the streets of Chinatown
    Show me that you know some places
    God told me
    Live a life of luxury
    All our lives we’ve both been waiting
    [Verse 2]
    Telephonic doses
    Eliminate neurosis
    And some say it’s the cause of it all
    Concentrate on winning
    Forget about beginning
    Forget about the middle and end
    [Chorus]
    Take me down
    Through the streets of Chinatown
    Show me that you know some places
    God told me
    Live a life of luxury
    All our lives we’ve both been waiting
    (Intermezzo con vari “la la la la la”) 
    [Chorus]
    Take me down
    Through the streets of Chinatown
    Show me that you know some places
    God told me
    Live a life of luxury
    All our lives we’ve both been waiting
    Di cosa parlerà? Un indizio: ha sei lettere ed è la fusione di un’espressione e di una parola inglese. Riguarda la politica. Per sceglierla nel 2016 ne è stato fatto un referendum che ha visto per poco la vittoria del sì. È ufficiale solo da uno/due anni. Ma di cosa parliamo? Della Brexit! Pensate ai versi “What’s it to be a free man?/What’s a European?/Me I just believe in the Sun”. Ma perché Sun con la lettera maiuscola? Non è un riferimento a mia cugina Setting Sun. Si riferisce al tabloid, pro Brexit e antieuropeista. Come può anche essere un gioco di parole, con “believe in the sun” che può contemporaneamente riferirsi a qualcosa di mistico e spirituale.
    Ma non solo: Liam ha dichiarato a proposito di “while everyone’s in yoga” che si riferisce al soffrire di dolore e al curarsi con l’agopuntura. E “telephonic doses/eliminate neurosis” potrebbe essere un qualsiasi messaggio propagandistico. E Dio non viene nominato invano: riferisce qualcosa al protagonista (“vivi una vita di lusso”). I protagonisti sono due persone: amici, fidanzati, sposati, genitore e figlio/a… in fuga. Chinatown potrebbe simboleggiare un luogo urbanizzato, sì, ma molto meno di altri quartieri cittadini. Quindi un posto vicino e lontano allo stesso tempo.
    A mio avviso, questa è la morale del testo intero (POI IL VOSTRO PENSIERO PUÒ ESSERE DIVERSO): per colpa della società finiamo per non capire più dei concetti talvolta essenziali (specialmente l’essere liberi). E finiamo per credere a tutto e ci concentriamo solo sulla vittoria, sulla ricchezza, sul successo. E ci dimentichiamo, per citare il testo stesso, l’inizio, il mezzo (o la via di mezzo) e la fine. Insomma, probabilmente siamo tutti… incatenati a un ritmo. Ricorda qualcosa, anche se spiegato in altro modo (forse)?
    3- Video
    Il video musicale è stato girato a Londra e mostra Liam che passeggia sotto un sottopassaggio coperto di graffiti e osserva il Palazzo di Westminster. Una scena mostra Liam che fissa un muro con un graffito: “We Stand United With Manchester” (tributo alle vittime dell’attentato alla Manchester Arena di pochi mesi prima). Al tramonto, arriva nella Chinatown londinese, passando davanti a ristoranti e supermercati affollati, mentre il tutto viene ingrandito con la telecamera. 
    4- Successo 
    Ha raggiunto la #32 in Scozia e la #56 in Inghilterra, ma sempre lì nella classifica alternative di ITunes ha raggiunto la prima posizione.”
    5- E io che ne penso?
    È una canzone interessante musicalmente ma anche testualmente. Probabilmente parla anche di problemi mentali. Promossa.
    E ora, D’you vi racconterà dell’esperienza di ieri, quando è volata in Messico per una festa di compleanno. E’ una grossa sintesi, avverte.
    “Il 1° giugno scorso a casa mia è arrivata una lettera. Era mattina presto. Io stavo dormendo in piedi e sono uscita fuori nel mio giardino per non so quale motivo. Nella cassetta delle poste (sulla mia c’è scritto “D’You Know What I Mean?, l’originale, insieme alle sue figlie”) c’era una busta. L’ho presa e ho letto “alla cara D’you know what I mean?, Beckton, Newham, Londra”. Ma chi era?
    Rientrata in casa ho radunato le truppe. Ho letto allora il contenuto della lettera:
    “Ciao a tutte. Vi ricordate di me? Sono Teotihuacan, quella di X Files, il celebre film del 1998. Che riprende l’altrettanto celebre serie televisiva. Ecco, il 2 giugno è il mio compleanno e vi invito in Messico alla mia festa di compleanno il 10 giugno. Buona fortuna con il jet lag!”
    Ah, Teotihuacan. Ah, Teotihuacan. La mia cugina messicana. Se volete sapere qualcosa di più su di lei, leggete questo articolo e poi tornate qui: 
    https://909originals.com/2018/06/21/throwback-thursday-noel-gallagher-teotihuacan-june-1998/
    Tutto ciò poteva significare solo una cosa: volo fino in Messico. Aereo. La sera dell’8 giugno avevamo già fatto tutte i bagagli. Ma… a chi lasciavo i gatti? Detto fatto: gattiere. Era notte e partivamo tutti. All’aeroporto ho visto del fosforescente che mi è corso incontro. “Sono io, D’you, ti ho fatto una sorpresa”. Che voce baritonale, ed era femminile! Chi poteva essere? “Sono Setting sun, e con me ci sono anche Let forever be e The test”. Siamo salite tutte in aereo. Ma che, eravamo solo noi? Era un aereo privato solo per noi. Da noi erano le 2 di notte. E per tutta la notte c’è stata una tranquillità incredibile. Il nostro programma era: 9 giugno giornata di viaggio, 10 giugno festa, 11 giugno ritorno. Infatti ora vi sto scrivendo dall’aereo. Comunque, dopo 11 ore e mezzo, siamo arrivate a Città del Messico. Poi abbiamo preso il pullman e ci siamo dirette a Teotihuacan. Caldo che spaccava le pietre. All’arrivo ci siamo trovate lei. Proprio lei, Teotihuacan in persona. Con noi ci parlava in inglese, ma con Who put the weight of the world on my shoulders? parlava un fluente spagnolo. Io non parlo bene lo spagnolo, so qualcosa, ma non è la lingua che parlo meglio. Ad esempio con l’inglese (che parlo tutti i giorni), l’italiano e il francese va decisamente meglio. E me la cavo anche in tedesco. Comunque, la prima giornata in Messico l’abbiamo passata in albergo a guardare X Files (il film) con Teotihuacan. Ve la descrivo fisicamente: ha dei lunghi capelli neri e degli occhi nerissimi. E’ bellissima. La mattina dopo mi sono sentita trascinare per le scale. Mia cugina Setting Sun quella notte si era sentita male. Era stata portata d’urgenza in ospedale a Città del Messico. Let forever be e The test hanno riferito a me e al resto della truppa (le mie figlie e Teotihuacan) una cosa incredibile. “Voleva annunciarlo oggi al pranzo della festa”, erano molto solenni, “ma lei aspetta un bambino. Doveva partorire tra una settimana, invece…”. Non capivo. “Lei si è sentita male perché se tutto va bene ora questa creatura sta nascendo”. Dunque le ragazze davanti a me stavano per diventare zie. Le abbiamo abbracciate tutte quante. Poco dopo abbiamo saputo che Setting aveva partorito. Non poteva essere presente alla festa perché era in ospedale e sarebbe stata dimessa solo la mattina dopo. Alle 12 è iniziato il ricevimento. Giuro che pensavo andassimo in un ristorante, invece siamo andati proprio nell’area archeologica!
    Eravamo in mezzo a un prato e avevano messo dei tavolini e la festeggiata aveva preparato del cibo. E anche un menù con piatti tipici messicani: tortillas, nachos, tacos, tamales, chilaquiles, burritos, fagioli…
    Eravamo tutti i cugini e cugine dai vari album degli Oasis. Dopo questo rinfresco, abbiamo visitato il sito. Mi sono fatta un sacco di foto e alla fine ci siamo fatti tutti e tutte una foto della cuginanza intera (eccetto Setting). Quasi 100 persone. 
    Siamo partiti la mattina dopo. C’era anche la neo mamma con il neonato. Si chiama Buzz Tracks. Ed è proprio dall’aereo che vi scrivo. Il regalo (un DVD dell’area archeologica fatto dei miei vari filmati e delle varie foto scattate da me) è stato molto apprezzato dalla festeggiata. Che ha promesso che prossimamente mi verrà a trovare. Io la aspetto. 
    Bene ragazzi. La settimana prossima vedrà due puntate: la prima il 17 giugno, ovvero la festa a sorpresa per Stop crying your heart out che farà 20 anni e l’altra il giorno dopo che narrerà la svolta stilistica di Noel. Vi saluto!”
    E anche io vi saluto!

    1. Grazie per questa puntata!
      Sì, quell’incatenati al ritmo ricorda qualcosa…Infatti l’ha cantata anche ai Brit con Skip Marley e due scheletri giganti, una era la May per la Brexit.
      “Chained to the Rhythm” è sicuramente un altro grande capolavoro del 2017 – con un messaggio che è simile a quello di “Chinatown” – come hai spiegato tu, ma politicamente opposto.
      Interessante l’articolo sulla canzone, ma non ho capito se ci sono delle foto sulla cima del tempio (cioè ci sono foto presenti fisicamente?) oppure se Noel ha fatto delle foto sulla cima del tempio.??? L’account Twitter è privato, e non si apre sulle foto.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  71. Ho appena inviato la nuova puntata oggi 11/06. È arrivata?

    1. Si, è arrivata 😀
      Adesso la leggo, poi rispondo e pubblico!
      Buona serata,
      Un saluto,
      Richard 🙂

  72. Oggi Stop crying your heart out compie 20 anni! Ecco la festa a sorpresa per lei:
    “Ciao a tutti quelli che stanno leggendo! I preparativi per la festa sono iniziati mesi fa. Avevamo deciso, noi dell’intera cuginanza, che lo avremmo fatto… al mare. Nelle coste nord. Avevamo trovato un ristorante non lontano dalla spiaggia (ce lo avevano prestato per tutta la notte) e ci sembrava una cosa buona. Alla festeggiata sono sempre piaciute queste ambientazioni.
    Per farvi capire, per andare tutti quanti abbiamo affittato 3 pullman. Ieri sera siamo arrivati. Già, perché è stata una festa notturna. Da noi erano le 22 quando Stop crying your heart out è arrivata, dopo una giornata in viaggio (volo da Los Angeles a Londra e bus per non so quante ore). Era stremata. Avevamo un piano, svolto alla perfezione.
    Quando lei è entrata, Soldier on di Dig out your soul di nascosto l’ha bendata, subito dopo si è sentito il pianoforte suonato da Who put the weight of the world on my shoulders? e poi una voce ha iniziato a cantare. Una voce bassa e quasi sottovoce. Lettori e lettrici, ero io! Ho cominciato ad intonare i primi versi di Stop crying your heart out: “Hold up/hold on”. Poi la neomamma Setting Sun, con il suo vocione veramente baritonale ha continuato quasi gridando: “don’t be scared”, e Wonderwall, con la sua voce sognante: “you’ll never change what’s been and gone”. Mia sorella Stand by me: “may your smile”; subito dopo è arrivata Lyla di Don’t believe the truth: “shine on” e via via tutti quanti. Nel mentre Champagne Supernova danzava, e anche Sunday Morning Call accennava passi di ballo. Il primo e il secondo ritornello è stato cantato da un coro di voci bianche, ovvero figli e figlie di mie cugine e cugini (c’erano anche le mie!). All’inizio dell’ultimo ritornello abbiamo tolto la benda alla festeggiata e abbiamo potuto cantarla tutti insieme. Lei era commossa. E io, con un fare amichevole, sono andata incontro a lei e le ho detto: “carissima Stop crying your heart out, a mezzanotte arriverai al tuo quinto di secolo, e tra 5 anni al tuo quarto di secolo, quello che tra meno di un mese raggiungerà la sottoscritta. Stai diventando grande. Era un’era fa quando giocavamo insieme, tu con le bambole senza far nulla e la sottoscritta che invece tagliava i capelli a loro. Poi a un certo punto anche tu hai iniziato a farlo. Era davvero un’era fa, anche perché avevo ancora i capelli grigi”. Lei mi è saltata addosso, tra l’altro (penso involontariamente) alzando in aria le uniche ciocche color grigio che non si lasciano tingere di blu, di nero, di verde fluo, di biondo o di rosso. 
    Comunque, più che una cena era un brindisi/happy hour ai 20 anni dell’esistenza di mia cugina. C’erano patatine, rustici, pizzette, focacce, tartine, grissini… e alle 23:59 nostre è partito un countdown… (non leggete le prossime righe se vi viene facilmente l’ansia) 59…58…57…56…55…54…53…52…51…50…49…48…47…46…45…44…43…42…41…
    40… (nel mentre mi tingevo i capelli di blu nella maniera velocissima che ho inventato io) 39… 38… 37… 36… 35… 34… 33… 32… 31… 30… 29… 28… 27… 26… 25… 24… 23… 22… 21… 20… 19… 18… 17… 16… 15… 14… 13… 12… 11… 10… 
    9… 8… 7… 6…
    5… (io mangiavo per controllare l’emozione)
    4… (Live forever si avvicina con la sua celebre Macchina Potente Per Tatuaggi di sua invenzione)
    3… 
    2…
    1…
    0!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 1/5 DI SECOLO PER STOP CRYING YOUR HEART OUT!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Durante il brindisi (i bambini piccoli e gli adolescenti hanno bevuto bibite, eccetto il piccolissimo Buzz Tracks che ha bevuto latte) centinaia di calici si sono alzati. Poi ha cominciato a parlare l’Immortale:
    “Essendo il quinto di secolo, come da tradizione dai tempi del 7 luglio 2017, ovvero dal 20esimo genetliaco della qui presente D’you know what I mean?, adesso, cara neo ventenne, testerò anche su di te la Macchina Potente Per Tatuaggi di mia invenzione. Tu mi hai detto che ti andava bene, quindi lo faccio. Per chi non lo sapesse, i tatuaggi solitamente richiedono tempo e diverse sedute, invece io ho creato questa Macchina con tutti i pigmenti e tutti gli aghi che servono, così è solo un secondo”.
    Subito dopo quel secondo, si è sentito un urlo. Era la festeggiata che gridava di dolore.
    Comunque, visto che avevamo affittato il locale per una notte solo per noi, abbiamo anche dormito in quel posto. E ora è dal letto che vi scrivo. Mi sono appena svegliata e sto finendo di scrivere questa sintesi di stanotte. Tra poco ripartiamo tutti, e devo dire che abbiamo lasciato tutto pure in ordine, forse. Diciamo che sembra un misto tra un set di un qualsiasi film di fantascienza misto al mio video. I proprietari non hanno protestato e non hanno fatto polemiche, stranamente. Forse hanno visto scene peggiori.
    Ora vi saluto, domani parlerò di Who built the moon?, terzo disco solista di Noel del 2017 che è stato molto importante. Lo analizzerò traccia per traccia, ma non facendo una recensione, ma parlerò delle varie canzoni e le descriverò. Ne vedrete delle belle!”
    E ora, come sempre ha un messaggio da darvi:
    “Vi ricordate che vi avevo parlato del gruppo rock americano dei Foo Fighters? Se non ve lo ricordate tornate a leggere la puntata del 1° aprile perché, in occasione dell’uscita della canzone C’mon you know di Liam, avevo dato la tristissima notizia che il batterista di quel gruppo, Taylor Hawkins, era morto all’improvviso e che era grande amico di Liam. Ecco, hanno annunciato due concerti tributo per lui, uno a Londra il 3 settembre 2022 e uno a Los Angeles il 27 settembre 2022. Ecco, a Londra per quel concerto ci sarà anche Liam!
    Vi saluto!”
    E ci vediamo domani 18 giugno!
    P. S. Consigli per i problemi mentali: 
    -Columbia di Definitely Maybe: basta leggere il testo, che parla di allucinazioni, disturbo dissociativo della personalità e di molte altre cose legate alle droghe;
    -forse proprio Stop Crying Your Heart Out parla di depressione, ma non saprei
    -forse anche Chinatown di Liam che è stata protagonista della puntata precedente parla di disturbi mentali (comunque entrambi i fratelli sono contro la Brexit)

     

    1. Grazie per i consigli!!!
      Ho già in mente qualche canzone per i problemi mentali.
      Volevo chiederti se hai letto l’intervista a Florence, e cosa ne pensi.
      P.S.: Che tatuaggio si è fatta alla fine “SCYHO”?
      Un saluto,
      Richard 🙂

  73. Ho appena inviato la nuova puntata, è arrivata?

    1. È arrivata, scusa se non ti ho risposto prima faccio Mea Culpa. Purtroppo sono venuto ora sul blog, teoricamente stasera (anzi il 17) dovevo scrivere dei Problemi Mentali, ma lo farò presto.
      Purtroppo ho avuto altri problemi, ho dovuto sistemare un po’ di cose sulle Wiki, ecc.
      Ora leggo il tuo commento per gli Oasis 😀
      Un saluto,
      Richard 🙂

  74. Ciao a tutti!
    Oggi andremo alla scoperta di Who built the moon?, il terzo disco solista di Noel, uscito il 24 novembre 2017.
    È stato un disco che ha spiazzato la critica, che però lo ha valutato sempre molto positivamente. Io lo adoro: mi godo tutte le tracce e lo ascolterei fino alla nausea. Anche per la svolta stilistica verso il dance rock/psichedelia/disco.
    “Ciao a tutti! Abbiamo deciso di parlare di tutto l’album perché è stato troppo rivoluzionario nel mondo Oasis e Gallagher (solisti o no). Vi dico innanzitutto qualcosa, prima di partire con il track by track:
    1) da questo disco incluso in poi nei Noel Gallagher’s High Flying Birds (che come sapete sono un po’ come l’“orchestra” di Noel solista) sono entrati due ex Oasis che facevano parte dei Beady Eye, il batterista Chris Sharrock e il chitarrista Gem Archer.
    2) questo disco è stato prodotto da Noel e dal produttore discografico e compositore di colonne sonore nordirlandese David Holmes, che, a detta di Noel, “È lui la prima influenza del disco. Voleva guidarmi in una nuova direzione e perciò mi ha proibito di comporre a casa da solo, senza di lui. Ogni volta che scrivevo qualcosa che suonava anche lontanamente come gli High Flying Birds o gli Oasis mi fermava. Per il primo anno è stato frustrante, ero confuso. Ma appena ho capito la direzione in cui si stava andando ho cominciato a divertirmi.”. Già, perché come vedremo questo disco esplora tanti generi diversi.
    3) Il titolo dell’album prende spunto dal libro omonimo di C. Knight e di A. Butler, che parla di complottismo. Noel a proposito ha detto: “Io non credo nelle teorie cospirative, perché sono noiose. Secondo quel libro la Luna sarebbe un corpo estraneo al Sistema Solare, un oggetto messo là da qualcuno. Chi ha scritto quel libro ha visto troppe volte Guerre stellari, magari fumando. Però è un ca**o di titolo brillante per un album” (P. S.: Noel è un grandissimo fan di Star Wars)
    4) cercate su Internet Immagini “copertina who built the moon noel gallagher” e soffermatevi sulla prima immagine che compare. Quella è la copertina ufficiale. Noel ha detto che quello sfondo è una rielaborazione di un’immagine tratta da una copertina di un numero del National Geographic degli anni ‘50 scattata ad Havana. Ma chi è quella donna in copertina (l’elemento aggiunto)? Presto detto: è sua moglie Sara.
    5) Noel lo ha definito un disco “cosmic pop”, “Ma in fondo è il mio album più rock’n’roll. La gente pensa che rock’n’roll significhi indossare giacche di pelle, bere Jack Daniel’s, fumare sigarette. E urlare. Per me invece rock’n’roll significa libertà dell’anima e dello spirito, vuol dire fare quel che ca**o che ti va. È questo lo spirito che ho portato in sala d’incisione. Quando ho chiuso il tour di Chasing Yesterday mi sono reso conto di non potere portare oltre quel sound, avevo esplorato quel che c’era da esplorare. Sono stato fortunato a incontrare David Holmes.”
    6) Noel grazie a questo disco detiene un record che divide con Liam, ovvero quello di maggior album consecutivi al numero 1 in Inghilterra, tenendo conto anche degli Oasis (12).
    7) nel booklet del CD ci sono diverse immagini per ogni canzoni: sono tutti paesaggi onirici, surreali, psichedelici e talvolta anche inquietanti. Eccetto che per due pezzi, i 2 interludi del disco (poi li vedremo)
    Ora partiamo:
    1) Fort Knox: il disco si apre con questa specie di ouverture, singolo promozionale e apertura anche dei concerti solisti di Noel (come lo erano The swamp song prima e Fuc**n’ in the bushes dopo negli Oasis), a detta di Noel, ispirata da alcune canzoni di Kanye West. E’ molto epica e piena di strumenti e di rumori, tra cui anche un aereo che vola e una sveglia che sembra un campanello d’allarme. In alcuni punti suona anche un po’ misteriosa, e non è un difetto. Ci sono dei cori molto imponenti e potenti, e pochissime parole talvolta ripetute all’infinito non per tutta la durata del brano (le canta Noel con una parte dei cori che sono nel brano) e in momenti diversi: “keep holding out, holding on” e poi “you gotta get yourself together”. Sconsiglio la visione del lyric video (che mostra anche immagini leggermente inquietanti) ai soggetti fotosensibili. Ma cosa significa il titolo? Fort Knox è il nome di un’area militare americana nel Kentucky, come il nome di una fortezza nel Maine (sempre negli USA), come anche una miniera d’oro in Alaska.
    2) Holy mountain: ecco il lead single. NULLA DI MALIGNO. E’ una canzone molto allegra e solare, e l’organo nella canzone è suonato dal musicista inglese Paul Weller, amico e idolo di Noel. E’ spensierata e allegra. Ha influenze dance rock anni ‘70 e ‘80 e dal punto testuale è una versione ancora più esplicita di Do the damage. (pensieri sessuali?). Secondo Noel, è stata ispirata dal David Bowie di Diamond Dogs, dal gruppo inglese dei Roxy Music e dal musicista belga Plastic Bertrand. E quel “ti-ri-ti-ti-ti-ti-ti-ti-ti-ti-ti-ti”? E’ un campionamento da Chewing gum kid, canzone dei The Ice Cream, band meteora degli anni ‘70. Sebbene sia leggermente meno interessante musicalmente della traccia precedente, (ma di poco), è veramente deliziosa. Anche questo video, una versione più colorata e allegra di quello di The shock of the lightning (e anche molto meno perturbante e più spensierata) lo sconsiglio ai fotosensibili (e già che ci sono, anche quello di The shock of the lightning).
    3) Keep on reaching: una canzone molto più, passatemi il termine, inc***ata della precedente. E’ ispirata a certe cose degli anni ‘60 americani. Guardate questo link e poi tornate qui: https://genius.com/Noel-gallaghers-high-flying-birds-keep-on-reaching-lyrics
    E’ chiarissimo che il testo parla di Liam. Probabilmente lo avrei capito anche senza spiegazioni. Con inc***ata comunque non intendo brutta, è una delle più riuscite dell’album, solo che è davvero arrabbiata. E non è un difetto. Ah, e il lyric video è sempre sconsigliato ai fotosensibili, anche se probabilmente non è così pieno di effetti speciali come quelli di cui ho parlato fino ad ora.
    4) It’s a beautiful world: è una delle più belle dell’intera carriera di Noel solista. E’ una canzone velatamente (ma neanche tanto) ispirata ai suoi amici U2, e non parlo solo della musica, ma anche del testo. Già, perché parla dei disastri del Mondo e di come il pianeta sia in rovina, e di come l’unica cosa che ora riusciremo a curare (forse), visto che il pianeta è in rovina, sono i nostri mondi interiori, quelli di ognuno di noi. Ma durante la canzone c’è… un’anomalia: cosa ci fa quel discorso in francese pronunciato da una voce femminile?
    Innanzitutto ve lo riporto, prima originale poi tradotto:
    Attention, attention, mesdames, messieurs, accrochez-vous bien et faites vos adieux, l’humanité est en train de fondre aux deux pôles./Attention, attention, mesdames, messieurs, les frontières se referment./Inspirez, expirez! Monoxyde de carbone./Détendez-vous et reposez en paix, c’est juste la fin du monde.
    Ovvero: Attenzione, attenzione, signore, signori, tenetevi forte e dite addio, l’umanità si sta sciogliendo ad entrambi i poli./Attenzione, attenzione, signore, signori, i confini si richiudono./Inspirate, espirate! Monossido di carbonio./Rilassatevi e riposate in pace, è solo la fine del mondo.
    Sì, è vero, è realmente pessimista. La stessa artista che recita questo spoken word in questo brano suona anche le… forbici. Come strumento percussivo. Ah, e nel video ufficiale questi temi trattati nel testo vengono mostrati. Il tutto è realmente U2. Quindi… Bono!!!!!!!!!!
    5) She taught me how to fly: grandiosa. E’ una versione ancora più new wave di Holy mountain. Anche nel testo, anche se è più velata della canzone appena citata. E il verso “so put your money where your mouth is” cita la quasi omonima canzone di Standing on the shoulder of giants. Nonostante sia abbastanza ripetitiva, è davvero ottima.
    6) Be careful what you wish for: un blues psichedelico anni ‘60-’70, con riferimenti ai The Doors, ai Beatles, ai Rolling Stones più blues e ai Pink Floyd. Ci sono anche dei cori in non-so-che-lingua. Sembra sanscrito (Bono!!!!!!!!!!!!!!!!!!!), ma non saprei proprio. Magari scopro che è inglese (…). E il testo? E’ dedicato ai figli di Noel, ed è pieno di avvertimenti per il futuro e di quello che nasconde il Mondo. Ah, e il lyric video è pieno di effetti speciali, ma forse non è così tanto pieno di luci.
    7) Black&White sunshine: probabilmente qui in mezzo è la più “Oasis” insieme ad un’altra che tra poco vedremo. E’ un misto tra i Rolling Stones e la band americana dei R.E.M. E’ una canzone per la propria amata e che parla dei giorni di gloria. C’è anche una frase in francese (“Qu’est-ce que c’est” con l’aggiunta della parola inglese “now”) ed è forse una delle più spensierate dell’album. Lyric video caldamente sconsigliato ai foto sensibili.
    8) Interlude (wednesday part 1): il primo dei due interludi. E’ molto cinematografico e misterioso. Sapete perché si intitola così? Perché è stato registrato un mercoledì!
    9) If love is the law: insieme a Black&white sunshine è la più Oasis. Però ci sono sonorità sperimentate raramente tra il 1991 e il 2009: quelle country. Country pop, per la precisione. Nonostante la musicalità scanzonata, parla di una rottura. E’ parte della colonna sonora (anche proprio il videoclip) di un film musical in sette parti intitolato Stranded on the Earth (qui per info: https://www.imdb.com/title/tt8932594/) con le musiche di questo disco. Non l’ho visto, e nonostante faccia di tutto per recuperarlo non ci riesco mai.
    10) The man who built the moon: sembra un James Bond Theme, ed è una canzone che parla di Dio e della religione, con una forte critica. D’accordo o meno, si deve riconoscere che non è una canzone maligna. Noel per questo brano si è ispirato anche a un manifesto promozionale del film The hateful eight che vide in metropolitana andando in studio di registrazione.
    11) End credits (wednesday part 2): il secondo e ultimo interludio. Che ci dice che siamo quasi alla fine…
    12) Dead in the water: possiamo tranquillamente dire che questa traccia bonus aggiunta all’ultimo è l’unica traccia davvero Oasis. Era ad una radio irlandese mentre la suonava in questa versione live. L’unica esistente, perché in studio non esiste. Infatti si sentono prima di tutto le voci dello speaker e di Noel che parlano. Poi il Nostro inizia a suonare questa canzone quasi solo chitarra e pianoforte che parla di una relazione in pericolo e degli ultimi tentativi di salvarla prima che “muoia nell’acqua”, che è un’espressione idiomatica che indica qualcosa impossibile di funzionare o di muoversi. Alla fine lo speaker gli chiede se è nuova e Noel gli risponde di sì. In quel momento pensava che nessuno l’avesse registrata e invece qualcuno (non si sa che individuo o individua) lo ha fatto. Risultato: aggiunta. E’ stato un miracolo: è come caduta dal cielo. Realmente commovente, forse è la migliore di tutte.”
    Ed è difficile dirlo, perché tutto il disco è di una qualità realmente alta. Ma forse Dead in the water è la migliore.
    Spero che questa lunga puntata vi sia piaciuta.
    Saluti da me e da D’you know what I mean? !
    P. S. SCYHO nella storia si è tatuata delle ali d’angelo lungo tutta la schiena. Attendo i problemi mentali, i video perturbanti e i video positivi (con Songbird). Se vuoi guarda anche i videoclip della Who built the moon era e dimmi se ce ne sono di perturbanti secondo te. Secondo me no, ma uno è abbastanza inquietante…

    1. Giusto Songbird! Dovevo inserirla nella nuova puntata dei video positivi…Me ne sono dimenticato 🙁
      Molto presto arriverà la puntata sui problemi mentali.
      Grazie per avermi detto cosa si è tatuata SCYHO.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  75. Ho appena mandato la nuova puntata. Si è inviata?

    1. Sì, è qui!!! Adesso la leggo, poi la pubblico 😀
      Un saluto,
      Richard 🙂

  76. Ciao a tutti!
    Oggi, prima di tornare a parlare di Noel, avviso che alla fine della puntata IO E ANCHE D’YOU KNOW WHAT I MEAN? daremo dei consigli a Richard De Col per questo blog.
    Ma ora partiamo! Pronti a scatenarvi?
    “E ciao a tutti!!!!!! Forse perché manca poco al 7 luglio, il grande giorno, o perché è arrivata l’estate e che nella calda stagione di 25 anni fa nascevo, io mi sento più spensierata. Oggi, comunque, approfondiremo una canzone di Noel solista intitolata Black star dancing, dal primo omonimo EP della trilogia di EP di Noel pubblicati tra il giugno 2019 e il marzo 2020. Di questi tre EP vedremo le title track. Tutti gli EP:
    -hanno tre canzoni sul lato A e due remix della title track (eccetto il secondo che vedremo la prossima volta)
    -esplorano sonorità dance/cosmic pop in quasi tutte le canzoni
    -ha almeno una canzone che secondo me, più o meno esplicitamente, parla di sesso.
    Oggi vedremo il primo EP Black star dancing uscito il 14 giugno 2019. Prima di partire con la title track, vi dico velocemente le altre due tracce del primo capitolo della trilogia: Rattling rose è una ballata country psichedelica che ricorda molto Who built the moon? anche nel concept del lyric video (che però non è pericoloso per i fotosensibili e non è perturbante), invece Sail on è un country pop che ricorda certe cose degli Oasis e del primo album solista. 
    Ma bando alle ciance e parliamo della title track! 
    1. Presentazione 
    Ecco a voi Black star dancing. E’ uscita il 2 maggio 2019 e si distingue per il genere molto particolare, per il video molto carino e per il testo molto… caliente. Forse.
    2. Stili e composizione
    E’ una canzone dance anni ‘80/’90 non molto allegra, ma non è cupa. Piena di sintetizzatori e di un’aria molto house, usa il ritmo caratteristico dell’EDM, ovvero il Four-on-the-floor. A detta di Noel, questo pezzo combina le influenze dei Queen (non so dove, forse il loro periodo anni ‘80, molto probabilmente), di David Bowie (verissimo!), degli australiani INXS (ci sono omaggi sparsi alla loro hit Need you tonight in tutto il pezzo -un paragrafo di questa puntata sarà dedicato proprio a questo-), agli U2 (il loro periodo dance a là Chemical Brothers e simili for sure) e di altri artisti. E, signori e signore, non sono nemmeno le sue parole, perché stando a quanto ha raccontato, quando in studio la registrava non lontano da lui, sempre nello stesso luogo, era presente anche il musicista americano Nile Rodgers, pioniere della disco music che, incuriosito da Black star dancing, è andato a sentirla e, sempre stando a Noel, pare si sia messo davvero a ballare. Comunque, tornando a noi, ha un ritmo in 4/4 molto ossessivo. E, per finire, non canta solo Noel… perché? Dovete sapere che con Who built the moon? non erano entrati solo due ex Oasis ma anche tre musiciste, ovvero la celebre “suonatrice di forbici” di cui vi parlavo la settimana scorsa e due vocalist, una inglese e una francese. In questo brano le backing vocals le fa proprio quest’ultima.
    3. Testo
    Molto probabilmente non parla di sesso, ma mi sa molto di cose spinte. E non necessariamente parlando di robe… calienti, ma comunque mi dà una certa sensazione.
    Ve lo riporto:
    (Verse 1)
    If not for the mountains
    Tell me who will stand tall?
    If it’s the money you’re counting
    Then I hope you got it all
    Nature is dancing
    And it makes me sweat
    The echoes are clearing
    But we ain’t done yet
    But we ain’t done yet
    (Ritornello 1)
    We can ride on
    We can ride all night
    (Noel: It’s part of the game now)
    And we can ride on
    We can ride on
    You make me shine like a black star dancing
    (Noel: We’re one and the same now)
    (Backing vocals: I’m flying, I’m flying            
    I’m flying, flying, flying)
    (Verse 2)
    If not for tomorrow
    Can we live for tonight?
    The future we’ll borrow
    It’ll be alright
    Nature is dancing
    And it makes me sweat
    The echoes are clearing
    But we ain’t done yet
    But we ain’t done yet
    (Ritornello 2)
    And we can ride on
    We can ride all night
    (Noel: It’s part of the game now)
    And we can ride on
    We can ride all night
    (Noel: We’re one and the same now)
    You make me shine like a black star dancing
    (Noel: I can’t remember your name now)
    You make me shine like a black star dancing
    You got it if you want it
    You know you got it if you want it
    (Intermezzo)
    (Backing vocals: I’m flying, I’m flying
    I’m flying, flying, flying)
    (Outro)
    Nature is dancing
    But we ain’t done yet
    Nature is dancing
    But we ain’t done yet
    Nature is dancing
    But we ain’t done yet
    Nature is dancing
    But we ain’t done yet
    Cioè. Non parla di certe cose ma mi dà comunque la sensazione. Ogni volta che ascolto la canzone leggendo magari anche il testo sudo sempre. Magari, se non è caliente nel vero senso del termine, è comunque una canzone d’amore non classica. È… selvaggia. E chissà se è vera questa mia sensazione generale.
    4. Video
    Il video non è male. Ci troviamo in questo mega bar pieno di anziani e sentiamo della musica popolare in sottofondo. Sembra uno spettacolo. Sono artisti di strada che danzano. Finita la loro performance, il presentatore annuncia Noel. E lì parte il pezzo. Ecco, il video alterna Noel e la sua band che si esibiscono alle reazioni degli anziani che ascoltano un brano dance rock/disco del genere. Alcune fanno sorridere. Sono molto esaltati, e alla fine applaudono. E sono contenti. Ah, e importante: a introdurli c’è un videomontaggio/ologramma del comico inglese Bernard Manning (1930-2007). Ma perché questa scelta? Perché il video nel concept e nello stile si ispira ad alcuni programmi inglesi degli anni ’70, come The Wheeltappers and Shunters Social Club, presentato dallo stesso Manning. 
    5. …ma in cosa si ispira a Need you tonight?
    Dicevamo. Noel ha detto che, tra le tante ispirazioni di questo brano ci sono anche gli australiani INXS. Io trovo che ci siano omaggi sparsi alla loro hit più famosa, Need you tonight del 1987 (non hanno fatto solo quella). L’avete sentita, sicuro. Quella parla di sesso, e probabilmente sono i vari campionamenti che mi fanno pensare a Black star dancing come un brano caliente. Ma in cosa?
    Innanzitutto il verso di BSD “And it makes me sweat” è pressoché quasi identico a “that makes me sweat” di NYT. I concetti dei due versi a confronto, alla fine, sono gli stessi. È qualcosa che fa sudare.
    Poi… le linee di basso e un sintetizzatore sono gli stessi. Vero che poi sia BSD che NYT vanno in direzioni diverse, ma hanno caratteristiche comuni. Punto”
    6. E io che ne penso?
    Che dire, non è la migliore di Noel solista, ma di sicuro è una buona canzone. Anche di più… però nel testo sento puzza di eros… e non è necessariamente un male, anzi, però non saprei proprio cosa dire sul testo. La musica è di ottima qualità. Se c’è un pezzo di Noel che parla quasi sicuramente forse di questo argomento è quello che vedremo la prossima settimana (uno dei 2). 
    E ora io e D’You vorremmo dare dei consigli a Richard De Col per questo blog.
    Parte lei:
    “Ciao Richard, ho dato comunque un’occhiata al blog e complimenti: è bello! Carmela mi ha detto che alcune canzoni degli Oasis le hai messe nei perturbanti. Beh, ci starebbe anche Live Forever, canzone che non ha nulla di esoterico o simili, anzi, parla del suicidio e dell’immortalità e di come due ragazzi si rendano conto che la loro amicizia/amore non morirà mai. E nemmeno loro. Il suicidio inscenato (con successiva resurrezione) nel video è un’allegoria di quello di Kurt Cobain. Quindi ci starebbe sì e no. Mi ha anche detto che secondo te il mio video è un po’ a metà: non ti inquieta (senti vuoto) ma se lo guardi e poi pensi ai disastri dei giorni nostri… guarda, ti consiglio di metterlo nei perturbanti comunque, ma forse ci starebbe di più… sai in cosa? In un eventuale articolo sulle canzoni (recenti o meno) che, in un modo o nell’altro, sono molto attuali nel 2022, tenendo conto di tutto. Sarebbe molto interessante. Io purtroppo sarei in prima fila, e non solo dal punto di vista del video, ma forse anche testualmente parlando, perché comunque parla di conflitti. Certo, sicuramente specialmente quello tra un padre violento e un figlio, però potrebbe diventare universale perché comunque si parla di ribellione. Comunque ti consiglio di metterlo nei perturbanti. Ah, e tra i perturbanti anche… Falling down!”
    Invece ora tocca a me: nei desideri sessuali… trovi che questo brano abbia sottotesti calienti? Se non è così, la settimana prossima avrai dell’ottimo materiale… e poi anche tra 3 settimane… per i desideri sessuali ci andrebbe di diritto quella di cui ho parlato oggi insieme a Black star dancing, ovvero Need you tonight… quella praticamente è una mini enciclopedia del rapporto tra droga e sesso, forse ancora più spinta di Lord don’t slow me down. Invece forse tra i problemi mentali ci stanno pure Go let it out (che parla di psicosi e disorientamento), The shock of the lightning (cioè tutti “film mentali”) e forse anche Stop Crying Your Heart Out (che forse parla di depressione) ma non saprei. E tra due settimane tornerò un momento a parlare di Liam, con due canzoni: una politica e un’altra che parla forse di problemi mentali. E, tra i video positivi, propongo Don’t look back in anger. (Che alla fine è una presa in giro di certi video.)
    Ora vi salutiamo tutte e due. Alla prossima settimana! 
    P. S. Rimanga un segreto, ma il 7 luglio come saprete la nostra narratrice farà 25 anni! Ci sarà una puntata molto speciale… ma non diteglielo! 

    1. Grazie per i consigli!
      Farò un articolo di canzoni attuali nel 2022, è una buona idea! Non stasera, ho due articoli da fare su dei singoli nuovi, ma presto.
      “Need You Tonight” sicuramente tra i sessuali, adesso ho tre canzoni su 5 da inserire, forse 4, perché anche nel testo di Noel c’è qualcosa di strano: fa sudare, non hanno ancora finito, possono cavalcare su di esso tutta la notte…Sì ci va nei desideri sessuali. La quinta la trovo, anche se magari è qualcosa di “atipico” per me. Stavolta, per ricordarmi bene, mi sono scritto i titoli nelle note del cellulare.
      Metterò “Live Forever” nei perturbanti, non so quanto possa esserlo, ma lo metterò. Certo la parte della sepoltura…Però si capisce che è abbastanza recitato, anche se ha un che di inquietante, non è ai livelli di altri.
      Comunque chiamatemi semplicemente Richard.
      Grazie per i consigli!!!
      A fine mese aggiungerò delle nuove categorie (praticamente mercoledì, probabilmente, o forse già lunedì) tra cui quella dedicata a…una certa cantante!
      Per i problemi mentali ci penserò più avanti, comunque la rubrica è ancora attiva.
      Per quanto riguarda la rubrica dei video perturbanti tornerà tra un po’, non subito, e ne avrà sempre 5.
      Grazie per questi consigli, ripeto chiamatemi semplicemente Richard!!! 🙂
      Un saluto,
      Richard 😀

      1. In un’altra occasione mi avevi detto chi era questa misteriosa cantante… ma non lo svelo.
        Per quando farai l’articolo sulle canzoni attuali nel 2022: se dovessi mettere anche la nostra narratrice… cercando “d’you know what i mean” su YouTube ti escono, prima di live e cose del genere, due video: il primo è “Oasis-D’You Know What I Mean? (Official HD Remastered Video)” e il secondo è “Oasis-D’You Know What I Mean? (Official Video)”. Ecco, ti consiglio di mettere nell’eventuale articolo il video “Oasis-D’You Know What I Mean? (Official Video)” perché l’HD remastered video dura meno e taglia parte della canzone. Oppure nel caso potresti mettere prima l’Official Video e poi, dopo aver spiegato del perché la canzone ahimè è attuale dire “poi nel 2016 ne è stato fatto un remix con un nuovo video in HD” (o cose del genere) nel caso.
        Attendo i desideri sessuali!

        1. I desideri sessuali verranno rilasciati MOLTO presto, ma prima voglio scrivere delle canzoni attuali nel 2022, mi hai dato una bellissima idea 🙂
          Un saluto,
          Richard 😀

  77. Si è inviata bene la nuova puntata di oggi 25 giugno?

    1. No, o meglio è arrivata, ma adesso, e l’email non mi ha avvisato che era arrivata.
      Adesso la leggo.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  78. Ciao! 
    Oggi vedremo gli altri due EP della trilogia cosmica di Noel. Spoiler: c’è dell’altro ottimo materiale per la rubrica dei desideri sessuali. Come Black star dancing, quasi tutto è elettronica e dance. 
    “Ciao! La puntata di oggi è in due step: il primo è This is the place e il secondo è Blue moon rising. Sono il secondo e terzo EP della trilogia di Noel. Useremo lo stesso schema dell’altra volta: breve accenno agli altri brani degli EP e poi un po’ sulla title track.
    Ora le danze si aprono con… This is the place!
    Parto quindi col dire brevemente che cosa sono le altre due tracce inedite non remix di questo secondo EP uscito il 27 settembre 2019: dopo la title track, ci sono A dream is all I need to get by, ballata country britpop retrò onirica, e poi Evil flower, un rock elettronico ossessivo che ricorda Who built the moon? che parla, almeno secondo me, di… cose calienti. Vi lascio i testi di entrambi questi brani:
    https://genius.com/Noel-gallaghers-high-flying-birds-a-dream-is-all-i-need-to-get-by-lyrics
    https://genius.com/Noel-gallaghers-high-flying-birds-evil-flower-lyrics
    Poi i remix sono uno della title track e uno di Evil flower. 
    Ora la title track!
    P.S. Però, prima che mi dimentichi, informo che se troverete un po’ più info nel secondo step è perché sulla canzone This is the place so leggermente meno cose… ma qualcosa so comunque!
    1. Presentazione
    Canzone il cui ritornello probabilmente rimarrà per un po’ nella vostra testa, è uscita il 5 agosto 2019.
    2. Stili e composizione
    La cosa è questa: se con Black star dancing Noel esplorava le sonorità disco electro anni ‘80 di David Bowie, Queen e INXS, questa E’ electro: space rock elettronico anni ‘80 e che, come BSD, ricorda certe cose degli inglesi Duran Duran. Se con BSD c’era un sottofondo cupo, qui no: non è spensierata, ma è abbastanza allegra. C’è ancora più batteria elettronica del solito e si ispira alla musica elettronica di Manchester degli anni Ottanta. 
    3. Testo
    Ve lo scrivo qui:
    [Verse 1]
    The further you fall the higher you fly
    You keep on reaching and you don’t know why
    The road is long and I’ve been losing my way
    But the night is young and you’ve got nothing to say
    [Chorus]
    If you ain’t got no love
    If you ain’t got no faith
    If you come to find what you’re looking for
    I can tell you now this is the place
    If you ain’t got no love
    If you ain’t got no faith
    If you come to find what you’re looking for
    I can tell you now this is the place
    This is the place
    This is the place
    This is the place
    This is the place
    [Verse 2]
    Step into the light and give me a sign
    You are a mountain I must climb
    The road is long, I keep on losing my way
    The night is young and you’ve got nothing to say
    [Chorus]
    If you ain’t got no love
    If you ain’t got no faith
    If you come to find what you’re looking for
    I can tell you now this is the place
    If you ain’t got no love
    If you ain’t got no faith
    If you come to find what you’re looking for
    I can tell you now this is the place
    [Instrumental]
    [Outro]
    This is the place
    This is the place
    This is the place
    This is the place
    This is the place
    This is the place
    This is the place
    This is the place
    Nella scorsa puntata avrete notato che BSD parla di sesso come una storia d’avventura notturna. Questa in parte ne sembra la continuazione testualmente parlando e nonostante sia un po’ meno esplicita, mi dà comunque queste sensazioni. Sono solo io?
    (nel caso sarebbero quindi in due in questo EP che parlano di cose calienti, come detto a inizio puntata)
    4. Video
    Caldamente caldamente caldamente sconsigliato a epilettici e fotosensibili, ricalca quelli della Who built the moon? Era. Si alternano immagini degli High Flying Birds che eseguono il brano in uno studio dalle luci psichedeliche e fosforescenti con uno sfondo che raffigura una città del futuro ad altre dove si vedono ad esempio delle nuvole con la luce neon, dei bimbi che giocano, una metropoli, uno spezzone da un film western, un razzo che parte e degli aerei, come anche delle statue viventi, una donna dalla lingua di lucertola, una che dalla bocca fa uscire vento, una televisione nel deserto che esplode e implode (questo frame ne ricorda uno tratto dal videoclip di una certa Who feels love? datata 2000 che fa parte di Standing on the shoulder of giants), delle pillole di ecstasy, delle persone che fanno sport estremi, uno che si butta dall’ultimo piano di un edificio in costruzione e una casa del West che esplode e viene spazzata via. E alla fine un indiano d’America che prega al tramonto.  E C’E’ MOLTO ALTRO.”
    5. Che ne penso io???
    E’ un pezzo senza dubbio interessante. E’ una continuazione di Black star dancing dal punto di vista del testo ma non della musica, che è ancora più futurista. Forse è la title track che mi piace di meno di questa triade di EP, però è un ottimo pezzo.
    E ora… Blue moon rising!
    “e rieccoci! Ora tocca a Blue moon rising, canzone che probabilmente si mangia a colazione BSD e TITP (SCHERZO…). L’EP di cui è title track è l’ultimo della trilogia ed è uscito il 6 marzo 2020. Ma la canzone è uscita un po’ prima. Ma procediamo per gradi, dicendo quali sono le altre due tracce inedite dell’EP: Wandering star è una ballata natalizia che conoscete perché Carmela ve ne ha parlato per Natale 2021 (e Richard ne ha parlato anche sul blog nell’articolo di canzoni natalizie per quella ricorrenza) e l’altra è Come on outside, una canzone rock che risale ai tempi di Dig out your soul (2008) e che Noel ha ritrovato per caso sotto forma di demo e che incita al coraggio e all’”uscire fuori” anche metaforicamente parlando. Più due remix della title track. Ma bando alle ciance e parliamo di Blue moon rising.
    1. Presentazione
    Le seguenti righe parleranno di questa canzone uscita il 30 gennaio 2020, dalle sonorità piuttosto particolari, da un testo veramente caliente e da un video… bello. Spoiler che se non volete leggere andate tra due righe: questa canzone piace molto a Carmela, e la trova un passo avanti.
    2. Stili e composizione
    Noel ha detto che questa canzone è influenzata dai Metallica e da Bob Marley. Ma, caro Noel, canzoni come Master of puppets, Enter Sandman, The unforgiven, Nothing else matters e The memory remains hanno queste sonorità?????? Io non le sento. E nemmeno brani come No woman no cry, Jamming, One love, Buffalo soldier e Redemption song sono così musicalmente parlando. Io vedo più l’EDM/alternative dance anni ‘80 più cupa di band come i Depeche Mode e in parte anche i Duran Duran. Già, perché Blue moon rising ha un hook che si ripete in maniera ossessiva (oltre a un groove di basso) nel brano e anche qui è presente il Four-on-the-floor. Sintetizzatori e batteria elettronica. Synth. Ah, e dopo tutto ciò: l’interpretazione di Noel qui è sensuale, più di quella di Black star dancing. E tra l’altro anche… l’inno non ufficiale del Manchester City si intitola Blue moon, ma Noel ha detto che (stranamente) non c’entra. 
    3. Testo
    (intro)
    (verse 1)
    When the night is falling
    and the land is cold
    and that secret you found in your pocket
    will remain untold 
    There’s a storm out on the horizon 
    and it’s coming our way
    by the light of the blue moon rising
    shall we just run away?
    (verse 2)
    will I meet you down on the corner
    where our hopes and dreams were sold?
    By the poet and the loner
    on the streets we paved with gold
    the deeper that you get, 
    the more that you’ll regret living on the edge of the night 
    but the blazing sunset in your eyes
    means more to me than life
    (chorus 1)
    ‘cause you make me feel electric
    beauty in truth is hard to find
    with some of us bleeding 
    and some of us needing to find a way
    (interlude con “with some of us bleeding and some of us needing” ripetuto per 2 volte)
    (chorus 2)
    ‘cause you make me feel electric
    beauty in truth is hard to find
    with some of us bleeding 
    and some of us needing to find a way
    (refrain)
    it’s getting closer, can you feel it?
    I’m glad that I found you just in time
    (post chorus)
    with some of us bleeding 
    and some of us needing to find a way
    (outro)
    now the night has fallen
    and the land is cold
    but that secret you found in your pocket
    to remain untold
    Secondo me parla di due giovanissimi amanti che fuggono in una notte tempestosa… e che magari hanno pure qualcosa di (oltre ad aver voglia di)… insomma avete capito. Per me è una canzone caliente, forse perché il video…
    4. Video
    4.1 Realizzazione
    Lettrici e lettori, questo video è più maturo rispetto a quelli di Black star dancing e This is the place, non che questi ultimi siano da buttare, anzi, ma questo li supera a destra. E’ più originale (non che suonare in un locale retrò pieno di anziani o mostrare una città del futuro sia banale, tutt’altro) e, come già detto, più adulto e maturo. 
    Questo videoclip, dai colori molto caldi ma altrettanto freddi, è stato girato alla London’s Scala e i due protagonisti sono interpretati dall’attore angloirlandese Jack O’Connell e dall’attrice e modella angloargentina Gala Gordon.
    4.2 Sinossi
    Ma alla fine cosa c’è in questo video? Si alternano varie situazioni. 
    Il primo frame mostra Noel interpretare un boss che parla con due suoi scagnozzi in una stanza (sotto al palcoscenico) di qualcosa, molto probabilmente affari. Ma dopo quest’intro viene mostrato il protagonista (Jack O’Connell) entrare da sopra il palcoscenico dove una femme fatale (Gala Gordon) sta ballando. Viene rimostrato Noel e poi tornano i giovani. Si attraggono reciprocamente e anche lui comincia a schioccare le dita in preda a una attrazione sessuale (and it makes me sweat!) e la raggiunge. In mezzo alle varie luci viola/rosse/blu lei lo ipnotizza e mentre lei danza lui seriamente comincia a ballare, ma in una maniera goffa. Torna Noel che parla con quelle due figure losche. Ma riecco i due ragazzi: il giovane fa gesti strani, come tenersi la testa (come se avesse un’emicrania) e far finta di improfumarsi (sembra un tentativo di vedere se le proprie dita e mani funzionino). Per due secondi ritornano il boss e gli scagnozzi. Ma ecco che quei due tornano, con lui che comincia seriamente a non capirci più nulla e a seguire ancora più goffamente i suoi passi. Ma attenzione: lì sopra il palcoscenico a guardare si vede un altro giovane dallo sguardo non molto benevolo. Ma torniamo nuovamente dai tre che continuano a parlare tra loro come se non ci fosse un domani. Ma dai giovani? Lui non capisce davvero più nulla e subito dopo che lei ci ha danzato intorno eseguono un casquet. Poi la giovane lo porta in questo corridoio dalle luci rosse dove continua a ballare come se non ci fosse un domani e lui, sempre più fuori di testa, si inginocchia sudato e attratto ancora di più. Torniamo sul palcoscenico. Lei continua a ballare e lui è contento ma allo stesso tempo stordito, e quando torniamo nel corridoio delle luci rosse lui è steso sugli scalini e lei che non smette fa una faccia sorridente. Sul palcoscenico lui è sempre più fuori di sé e beve qualcosa (non si sa se acqua o alcol) buttando dietro di sé il bicchiere di plastica e il piacere è ancora più in lui. Ma one moment: il ragazzo losco visto un po’ prima osservare da sopra il palco la performance cammina lungo quel corridoio e poi si torna da quei due: lei fa una piroetta prendendo la mano di lui ed egli alza quella mano in alto con tutto il braccio con un pugno chiuso (Freddie, mi manchi tanto ma esci da questo corpo!). E riecco i tre malviventi che non smettono di parlare. E qualche secondo dopo i due giovani protagonisti danzano in una piccola stanza chiusa per poi guardarsi in faccia. Torniamo per qualche istante sul palco con lei sempre più ossessiva e lui sempre più fuori di senno. E poi… un altro corridoio di color blu. Lei fa mosse sempre più sensuali e lui, sempre più attratto, quando lei è in centro al corridoio e con un braccio sta a una parete e con l’altro all’altra, lui allora balla vicino a lei mostrando un po’ anche il suo sedere (ma mica twerka) e poi la ragazza gli va incontro e lui indietreggia. Per l’ultima volta sul palco: ora balla anche lui e fa mosse quasi compulsive: batte le mani, fa il gesto “ti manca qualche rotella?”… e lei è sempre più contenta. Per un istante viene mostrato l’altro ragazzo che cammina lungo il corridoio della luce blu e poi viene rimostrato il protagonista sempre più felice, come se… sì avete capito.
    Ma eccoci alla conclusione: tornano i tre malviventi che parlano e lungo quelle scale delle luci rosse i protagonisti appaiono magicamente mentre scendono danzando. Ma ecco l’altro e siamo arrivati nella stanza dove ci sono Noel e i suoi scagnozzi che ridono e quando il boss si accorge che sono arrivati lei lascia il giovane protagonista che quando si accorge di essere nelle grinfie dei tre (l’altro ragazzo è poco dietro di lui) il boss è contento. L’ultimo frame è il protagonista che piange. 
    Insomma, se la canzone non dovesse parlare per forza di sesso il video ci andrebbe lo stesso nella rubrica. Ricordatevi di questo videoclip perché ci servirà nel futuro vicinissimo.
    Vi lascio un articolo a proposito del video, così potete farvi un’idea:
    https://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-7947087/Jack-OConnell-transfixed-femme-fatale-Gala-Gordon-Noel-Gallaghers-High-Flying-Birds-video.html”
    5. E io???
    Niente. E’ la canzone che più ho ascoltato durante il lockdown del 2020 (insieme a Physical di Dua Lipa) e ci sono molto legata. Musicalmente parlando è matura e i testi sono affascinanti. Il videoclip probabilmente ricalca un soggetto già usato, ma lo fa in maniera originale e adulta. 
    E ora tocca all’aneddoto di D’you:
    “Forse ve ne ho già parlato, ma ve lo racconto. Ricordate quella volta del traghetto per l’Olanda nel giugno 1994 che sono finiti tutti in manette? Ecco, i giovanissimi Oasis qualche mese prima, nel febbraio di quell’anno (non era nemmeno uscito Supersonic) erano sempre in traghetto. Ovviamente girava alcol (ma anche droga) e Liam si è ovviamente trovato a fare rissa. Ma… a differenza del giugno 1994 non li hanno cacciati e messi tutti insieme, ma hanno rinchiuso Liam nella stiva e lasciato Noel e l’ex bassista Guigsy a fargli da guardia. Gli altri, ovvero il chitarrista ritmico Bonehead e il batterista Tony McCarroll erano liberi. Su ordine i due guardiani dovevano guardare tutto ciò che faceva, ma tutto. Quelle foto che ho trovato di quella volta che non posso caricare qui sono buffissime, con Liam triste quasi in preda al mal di mare e Noel sorridente che beveva, con Guigsy che controllava per bene. La storia è breve ma la trovo divertente. Ci vediamo la prossima settimana con tre puntate: la prima giovedì sera che sarà per il mio compleanno, la seconda venerdì sera con il terzo disco solista di Liam e sabato con le collaborazioni di Noel da solista. Ciao!”
    Vi saluto anche io!

    1. Grazie!!!
      Vado subito a vedere il video di “Blue Moon Rising”. Non ho capito molto il testo.
      Per quanto riguarda “Evil Flower” può avere molti significati; una persona particolarmente maliziosa ci vede uno che si … e vedrebbe nel bestiame ….. ma non c’è un video, e non ne ho la certezza. Certo il fiore malvagio può anche essere quella cosa lì, ma è un testo enigmatico.
      Un saluto,
      Richard 🙂

    2. Una domanda: non abbiamo già visto collaborazioni di Noel come “Temper Temper” e “Setting Sun”?
      O erano tutte ambientate durante il periodo in cui era con gli Oasis?
      Un saluto,
      Richard 🙂

    3. Ho visto il video, e ho capito che l’ha sedotto per portarlo in trappola…Ho anche tradotto il testo di “Blue Moon Rising”. C’è qualcosa che effettivamente va a parare in certe direzioni.
      Grazie,
      Buona serata,
      Richard 🙂

  79. Ho appena inviato la nuova puntata, un po’ lunga. Si è inviata correttamente?

    1. Sì.
      Ascolta sai dirmi a che ora l’hai inviata? Perché qui segna alle 7:58 ma sull’email le 9:58 e mi è stata notificata alle 18:58.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  80. Rispondo a tutto:
    -Temper Temper e le collaborazioni con i Chemical Brothers risalgono ai tempi degli Oasis (rispettivamente: 1997/98, 1996, 1999)
    -Evil Flower ha un lyric video. Prova a vederlo e dimmi se secondo te si capisce qualcosa… ma sì è enigmatico
    -nel video di BMR lei lo ha proprio sedotto sessualmente, verso la fine in un frame il protagonista è così contento che sembra stia provando quella cosa lì. Ma è in trappola. In che senso va a parare verso certe direzioni? Se il testo non dovesse parlare di sesso il video lo metterei lo stesso perché in alcuni punti è leggermente esplicito.
    -L’ho inviata alle 9:58
    Ci vediamo il 7 luglio con la super puntata. VERRÀ RILASCIATA LA SERA

    1. – BMR: Sì,sì ho visto il video. Intendo dire che il testo -almeno in certe parti- va a parare proprio su argomenti sessuali.
      – Per le collaborazioni ho capito 🙂
      – Vado a vedere il video di Evil Flower. Grazie per aver risposto!
      Un saluto,
      Richard 🙂

  81.  HAPPY BIRTHDAY TO YOU! HAPPY BIRTHDAY TO YOU! HAPPY BIRTHDAY TO D’YOU KNOW WHAT I MEAN?! HAPPY BIRTHDAY TO YOU!
    E questa giornata, ora che pubblico questa puntata alle 19:30 italiane, sta per finire. Oggi la nostra narratrice ha compiuto 25 anni. Un compleanno molto ma molto importante. Affido a lei il racconto di questa giornata indimenticabile.
    “CIAO A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! HO FINALMENTE 25 ANNI!!!!!! YEAH YEEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!!!!
    Vi dico che oggi forse è stata la giornata più bella della mia vita. Ma partiamo dall’inizio. Dovete sapere che nei giorni scorsi ho visto spesso Carnation, To be someone e le altre mandare email varie a TUTTI i cugini e cugine. Ma che volevano fare?
    Di nascosto avevo visto Who put the weight of the world on my shoulders? mandare un messaggio email in spagnolo alla mia cugina messicana Teotihuacan:
    “Hola Teotihuacan, ¿cómo estás?
    No sé si recuerdas, pero el jueves 7 de julio D’you know what I mean? ¡Tendrá 25 años!
    Estamos organizando una fiesta sorpresa en nuestra casa, en Beckton, Londres, justo ese día. Comenzará a las 12 (horas de inglés) y será toda la tarde. ¡Respétame si puedes venir!
    Who put the weight of the world on my shoulders?.”
    Avevo sbirciato da uno spioncino, ma io non capisco lo spagnolo. Le sentivo tutte parlare di suddivisione a gruppi per email e accoglienza in porte diverse della casa ecc. e io… ?
    Quando stamattina 7 luglio mi sono svegliata alle 7 nostre non ricordavo che oggi fosse il grande giorno. Quando però ho visto sul calendario che… ho gridato di gioia. Sono andata in cucina e mi sono fatta una foto con le mie figlie. Pace se la piega era orrenda. Poi per tutta la mattinata preparativi. Già, perché mi avevano svelato che mi avevano preparato una festa a sorpresa con tutti i cugini e cugine. Io ero felicissima. Stamattina abbiamo messo i tavoli, organizzato tutti gli snack, le bibite, e poi abbiamo cucinato il pranzo. Per tutto quell’arco di tempo sulla chat della cuginanza sono arrivati tutti gli auguri. Verso le 11 e mezza nostre abbiamo sentito suonare il campanello della porta della cucina. Da fuori si sono sentiti un vagito e un vocione che lo implorava di calmarsi. Ma che vuoi dire a un poppante? Ho aperto e ho trovato una giovane donna dai capelli rossi e vestita in maniera abbastanza orrenda e un neonato in un passeggino. Dietro di loro altre due ragazze.
    Ma chi erano? Semplice: Setting sun col figlio poppante, Let forever be e The test!
    Piano piano sono arrivati tutti e tutte. Il pranzo del mio 25esimo compleanno come poteva essere? Prima ve lo spiego sul piano culinario, e poi su quello personale.
    Che abbiamo mangiato? Patatine, torte rustiche, pizzette, pizza a tranci e poi per pranzo lasagna e salsiccia col sugo e patate al forno.
    Sul piano personale? Beh, i capelli blu erano alla grande, e dopo il pranzo a grande richiesta… DISCORSO!
    Vi riporto le mie parole. Spoiler: ho detto quello che ho potuto dire.
    “E oggi ho fatto un quarto di secolo. Un quarto di secolo da matti. Vi ricordate oggi 25 anni fa? Era lunedì, e negli Air Studios di Londra Noel faceva ascoltare me a promoter radiofonici di tutti i continenti. Iniziarono a cronometrare ad un certo punto e alla fine dell’ascolto rimasero piuttosto… sconvoltuti e scioccobasiti. Ma il mio video? IL MIO VIDEO…? Ce lo avete presente, vero? (tutti annuiscono, eccetto il poppante che è meglio non sappia per ora nulla) Beh, fate girare queste. (sono immagini cartacee che ho stampato io che raffigurano vari frame del mio videoclip, dalla band al paesaggio agli elicotteri agli scampati. Le hanno visti tutti eccetto la creatura) Allora, immaginatele in un qualsiasi notiziario del giorno d’oggi. Calzerebbero a pennello, vero? Non per dire, ma… è diventata attuale. A marzo ho anche capito un po’ più di me perché ho scoperto un probabile significato della sottoscritta. PARLO DEL PADRE DI LIAM&NOEL!!!!! Ma… poi… io ho passato così tanti periodi che penso di avere non so quante vite. Già… ricordate? Quando ero piccola ho passato un periodo non molto positivo: quando avevo 7/8 anni -alcuni di voi stavano nascendo- sono stata umiliata da alcuni miei coetanei. Il motivo? Avevo problemi di autostima perché sono stata tra le canzoni con più hype di sempre in Gran Bretagna e ho inizialmente soddisfatto e poi deluso. E poi anche per i capelli. Eh, i capelli. Ah, i capelli. Ih, i capelli. Oh, i capelli. Uh, i capelli. Grigi come lo smog del gas. Li ho cominciati a tingere quando è nata la mia prima figlia, Stay young. Quando avevo circa 19/20 anni. Blu, viola, biondi, rossi, azzurri, rosa, neri o qualsiasi colore, sono stati di ogni tinta. Da qualche tempo ho deciso di farmeli blu perché li adoro. E poi, soprattutto, non mi sono iscritta subito all’università, ma solo da due anni, perché volevo comunque un attimo fermarmi perché partorivo. Tra l’altro non so come, perché sono single. E da questo 2022 scrivo persino per un “sottoblog”. Grazie per avermi ascoltata”
    Applausi e vari vagiti del poppante.
    Ma ora era arrivato il momento. Live forever era pronta: “carissimi, ora che il quarto di secolo è arrivato, ecco un tatuaggio nuovo. Per chi non lo sapesse, i tatuaggi solitamente richiedono tempo e diverse sedute, invece io ho creato questa Macchina Potente Per Tatuaggi con tutti i pigmenti e tutti gli aghi che servono, così è solo un secondo. Doloroso, ma è un secondo. Cara festeggiata, cosa hai scelto?”
    “Ho scelto il simbolo dell’infinito perché secondo me la sottoscritta vivrà un certo senso… per sempre”. Applausi. 
    Al momento del tatuaggio, ho gridato parecchio. Era piccolo, sì, ma è stato comunque abbastanza doloroso.
    Era arrivato il momento del dolce: una mega torta al cioccolato (una Sacher). Con tanto di candeline a forma di 25.
    Poi la consegna dei regali, e ve ne elenco alcuni: Live Forever il tatuaggio, Setting sun e le altre due un libro sull’arte contemporanea (quel poppante invece una scorreggia), Stop Crying Your Heart Out dei disegni fatti da lei che raffigurano vari personaggi di Guerre Stellari, The hindu times un binocolo…
    Poi, infine, la parte migliore: tutti noi abbiamo cantato ognuno un nostro frammento che ci piaceva molto. Io, con la body percussion, ho eseguito la mia intro!
    Verso le 17 nostre se ne sono andati tutti, eccetto Teotihuacan che sta da noi questo weekend. Ora, mentre vi scrivo, sono a pezzi e sento una 24enne e una quasi 17enne parlare in spagnolo di cose che non so e/o capisco. E la sottoscritta neo 25enne vi saluta e vi dice che domani 8 luglio, probabilmente ancora provata dai festeggiamenti, parlerà delle collaborazioni “alternative” di Noel solista. Vedremo un mezzo rifacimento della 24enne messicana, una mezza reunion, un pezzo dance che forse parla di sesso, un pezzo elettronico rock acido anche con Liam, un brano blues rock che parla SICURO di sesso, un featuring con un artista emergente scoperto da Noel… e accennerò anche a due probabili collaborazioni future! Poi sabato 9 passeremo a Why me? Why not., il secondo disco solista di Liam e approfondiremo una canzone tristissima e una canzone attualissima.
    A prestissimo!
    La neo 25enne D’You Know What I Mean?, imperfetta dalla testa ai piedi che però fa tutto il possibile per avverare i suoi sogni”
    E che dire, anche io vi saluto. A presto!
    P.S. alla fine che ne pensi per Evil flower? Guardando anche il video, che ne pensi? Parla di sesso? Ma in cosa di sessuale va a parare Blue moon rising nel testo e/o nel video secondo te?

     

    1. Ciao Carmela!
      Tanti auguri a D’You Know!!!!
      Purtroppo stasera ti rispondo dal cellulare.
      Nel messaggio di prima non ho potuto rispondere “Un saluto, Richard :-)”
      Perché la tastiera è perlopiù all’altro mondo.
      Non so se domani riuscirò a pubblicare il commento che scriverai perché devo cambiarla
      Comunque “D’You Know What I Mean?” ha ricevuto dei regali che invidio (🤣🤣🤣) perché amo Star Wars, l’arte e anche il binocolo.
      Sembra quasi che tu mi conosca 😱😱😱
      Comunque “Evil Flower” è sicuramente sessuale ed è quello che pensavo, BMR…Nel video si capisce, per quanto riguarda il resto lo spiegherò in una puntata dei desideri sessuali a breve.
      Tanti auguri alla mia coetanea “D’You Know What I Mean?”!!!!!
      Happy birthday!!!!
      Un saluto,
      Richard 😀

  82. Qualche ora fa ho inviato la nuova puntata. E’ arrivata?

    1. Sì.
      🙂

  83. Ciao!
    Oggi il Noel “alternative” solista!
    “Ciao a tutti, oggi approfondiremo questo aspetto, che sono sicura vi piacerà! Le prime che vedremo sono del periodo Oasis, ma sono più vicine nel tempo rispetto a Setting Sun e alle altre.
    1- Ian Brown feat. Noel Gallagher – Keep what ya got (2004), campiona Teotihuacan
    Il sempre simpaticissimo Ian Brown (1963), cantante e musicista che negli anni Ottanta e Novanta con la sua band (di Manchester) degli Stone Roses (grande ispirazione di Noel) ha rivoluzionato il dance rock e che ora fa solo polemiche con il mondo intero per le sue (discutibili) affermazioni riguardanti il Covid e i vaccini, tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila ha anche pubblicato dischi da solista e il quarto di questi, Solarized del 2004, include anche questo brano con Noel. Ma attenzione… questo brano campiona Teotihuacan o, precisando, la RIELABORA! Nel video compare anche Noel, che nel brano fa le backing vocals e suona la chitarra. Il video è di questi due (i due artisti) che si ritrovano in questa città e devo dire che tutto il background è inquietante e misterioso. Il testo è abbastanza triste, qui il link, guardatelo e poi tornate qui: https://genius.com/Ian-brown-keep-what-ya-got-lyrics. Insomma avete capito. Grazie grazie bellissimo ma preferisco la messicana. Tengo razón, Teotihuacan? ¿O prefieres Keep what ya got? (mi ha aiutato il traduttore, io non so lo spagnolo).
    2- The Prodigy feat. Liam&Noel Gallagher – Shoot down (2004)
    Sempre l’anno di Keep what ya got, la band dei Prodigy (che sono un misto tra Goldie e i Chemical Brothers), che ha suonato anche come gruppo spalla a Knebworth 1996 (dove c’erano anche i Chemical Brothers a fare sempre da band spalla) pubblicò il quarto album Always Outnumbered, Never Outgunned (già il titolo è tutto un programma), e anche questo pezzo con il featuring di entrambi i due fratelli lo è: Liam canta e Noel suona il basso, mentre i Prodigy sono alla produzione elettronica (non sono come i Chemical Brothers, nei Prodigy ci sono dei, meglio dire, rapper, ma stranamente qui non cantano). Il brano campiona nell’intro un vecchio brano psichedelico degli anni Sessanta, My world fell down di tali Sagittarius. Il testo di Shoot down è tutto un programma e fate come avete fatto prima, vi metto il link del testo, guardatelo e poi tornate qui: https://genius.com/The-prodigy-shoot-down-lyrics può non piacere.
    Ora quelle soliste vere e proprie:
    3- Gorillaz feat. Jehnny Beth and Noel Gallagher-We got the power (2017)
    Ah, la faida del britpop. Tu, Damon Albarn, puoi anche essere stato il rivale degli Oasis negli Anni Novanta, quando insieme ai tuoi Blur facevi canzoni super cretine ma talvolta divertenti (Song 2, Country House, Girls&Boys) e poi negli anni Duemila hai contemporaneamente fondato il gruppo “virtuale” hip hop dei Gorillaz contemporaneamente alla fase “evoluta” del tuo gruppo dove facevi solo canzoni magari non noiosissime ma pesanti e non facili da digerire? Allora dopo qualche anno hai fatto pace con Noel, tuo ex nemico, e siete diventati amici. E poi, nel 2017, lo inviti a suonare con te questo brano dei Gorillaz in cui collabori con una cantante indie rock francese e metti il tuo amico a cantare le backing vocals e a suonare la chitarra? Ora non sto dicendo che sia una brutta canzone, anzi, nel suo genere è anche riuscita, ma live riesce molto di più, che viene allungata. Ma nemmeno in studio non è male.
    Link testo (non vedrete dove Noel fa le backing vocals, se volete capirlo dovrete sentire la canzone): https://genius.com/Gorillaz-we-got-the-power-lyrics.
    P.S. Nei Gorillaz nessun membro ha il proprio vero nome: Damon Albarn è 2D. Ecco chi è quel tale che vedete tanto spesso scritto nel testo
    4- Andrew Cushin feat. Noel Gallagher-Where’s my family gone (2020)
    Ma chi è sto tizio? Andrew Cushin è un giovanissimo cantautore inglese grande fan degli Oasis che è stato “scoperto” sui social proprio da Noel, il suo idolo. Nell’ottobre 2020 hanno unito le loro forze per questo tristissimo brano che ricorda il Noel di Chasing Yesterday (il disco sia di un brano come In the heat of the moment quanto di uno come Ballad of the mighty I). Il video è altrettanto triste, nonostante la canzone sia bella, e parecchio. Secondo voi che fa Noel in questo pezzo? Ormai è un topos: chitarra e backing vocals. Ah, e il mentore di questo giovane cantautore nel video NON compare, e visto che non trovo link col testo, ve lo metto io, che è nella descrizione del video su YouTube:
    I close my eyes there’s no one there
    I open wide to show I care
    But I can’t take much of this, you know
    But it’s gonna take more than this, for sure
    And I wanna know, what went wrong
    And I wanna know, where’s my family gone
    The only friend I have is here
    He’s built with strings and listening ears
    But I can’t take much more of this, you know
    But it’s gonna take more than this, for sure
    And I can’t take much more of this, you know
    but it’s gonna take more than this, for sure
    And I wanna know, what went wrong
    And I wanna know, why have you changed your song?
    And I wanna know, what went wrong
    And I wanna know, where’s my family gone?
    And I wanna know, what went wrong
    And I wanna know, where’s my family gone?
    Where’s my family gone?
    Where’s my family gone?
    Tell me where’s my family gone?
    Where’s my family gone?
    Tristezza infinita, ma bella.
    Davvero.
    5- CamelPhat feat. Noel Gallagher-Not over yet (2020)
    Dopo la grande tristezza, arriva un brano dove Noel CANTA E BASTA. Con questo duo di musica elettronica ha prodotto una buona canzone house che mi fa pensare. Già, perché a leggere il testo… alcuni versi mi fanno pensare… guardate, metto il link del testo, guardatelo e poi tornate qui: https://genius.com/Camelphat-not-over-yet-lyrics
    Liam non l’ha apprezzata molto, anzi: https://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-8908809/Liam-Gallagher-slams-estranged-sibling-Noel-Gallaghers-song-Not-horse.html
    Non è male come brano, ma mi dà da pensare.
    6- Imelda May&Noel Gallagher feat. Ronnie Wood-Just one Kiss (2021)
    E siamo quasi alla fine. Quasi a sorpresa, Noel ha partecipato a questa traccia della cantautrice blues rock irlandese Imelda May e con l’altro featuring che è nientepopodimeno che un componente dei Rolling Stones (insieme a Keith Richards è il chitarrista e bassista).
    In questo pezzo blues rock stranamente… NOEL CANTA. Quando non cantava come backing vocal, prima di questo pezzo, era solo con i DJ. Invece qui CANTA. Insieme alla May. Un gran botta e risposta. E attenzione, qui posso dire senza nessun timore che QUESTA CANZONE PARLA DI SESSO. Ed è piuttosto esplicita. Leggete il testo e poi tornate qui: https://genius.com/Imelda-may-just-one-kiss-lyrics quindi questa va sicuro nei desideri sessuali. Neanche in questo video, spinto ma girato tenendo conto delle normative anti Covid, Noel compare”
    E dopo questo lunghissimo viaggio, vi salutiamo, attendendo la nuova puntata dei desideri sessuali (con annessa playlist) e quelle delle altre rubriche, anche quella delle canzoni attuali. Ciao a tutti!

    1. La nuova puntata dei desideri sessuali vedrà la luce stasera.
      Come dicevo ieri ho la tastiera rotta, ma ho comprato una tastiera wireless.
      È vecchio stile, non c’è spazio fra i tasti, ma almeno posso scrivere.
      Un saluto,
      Richard 🙂

    2. La terza puntata dei desideri sessuali è fuori ora!
      Trovo l’immagine scelta molto…sexy.
      Fammi sapere…
      Un saluto,
      Richard 🙂

  84. Ciao! Oggi parleremo di Liam, con due sue canzoni del suo secondo album Why me? Why not. del 2019. E analizzeremo due canzoni di quel disco, Shockwave e One of us.
    Prima di iniziare vi proponiamo un gioco:
    “E ciao a tutti! Prima di iniziare con Shockwave e One of us… secondo voi di cosa parlano? Leggete i titoli e poi ditemi cosa avete pensato a prima vista (di cosa parla solo leggendo il titolo). E ora… Shockwave!!!!!!!!!!!
    1) Presentazione
    Il 6 giugno 2019 è uscita questa canzone dalle note attualissime. Lo è praticamente in tutto.
    2) Composizione e stili
    E’ un brano rock Oasis. Ma mica quelli di Wonderwall, Little by little, Stop crying your heart out o Let there be love? No, ma quelli di una tale D’you know what I mean? (non la conosco, chi è?) e delle altre canzoni più rock. Ecco, è un pezzo blues rock che ricorda anche i Rolling Stones.
    3) Testo
    Il testo secondo me ha vari sottotesti politici attuali in questo 2022.
    You sold me right up the river
    You had to hold me back
    You could’ve looked for the sunshine, yeah
    But you had to paint the whole thing black
    Now I’m back in the city
    The lights are up on me
    They tried to keep me locked away
    But hallelujah I feel free
    All your darkness has come back to you in time
    Brace yourself world, it’s about to blow your mind
    It’s coming round like a shockwave, hey
    It’s coming round like a shockwave, hey
    You’ve played the game one too many times
    You’re gonna burn until you behave, hey
    Maybe the shame will open your eyes
    It’s coming round like a shockwave
    You made your bed all pretty
    You reap what you sow
    Backstabbed all your friends
    And yes it’s all about who you know
    So don’t you dare look my way
    To try to make you cry
    I don’t have to do a thing for you
    ‘Cause it’s coming from the starry sky
    All your darkness has come back to you in time
    Brace yourself world, it’s about to blow your mind
    It’s coming round like a shockwave, hey
    It’s coming round like a shockwave, hey
    You’ve played the game one too many times
    You’re gonna burn until you behave, hey
    Maybe the shame will open your eyes
    It’s coming round like a shockwave, hey
    You’re a snake, you’re a weasel
    You’re a tadpole in the sea
    And the pain you feel
    Is washing over me
    It’s coming round like a shockwave, hey
    It’s coming round like a shockwave, hey
    You’ve played to the game one too many times
    You’re gonna burn until you behave, hey
    Maybe the shame will open your eyes
    Maybe the shame will open your eyes
    Maybe the shame will open your eyes
    It’s coming round like a shockwave
    Vedo solo io sottotesti politici o tutto è rafforzato dal video?
    4) Video
    4.1) Realizzazione
    Il video, diretto da François Rousselet, è ambientato in alcune scene nel sud degli USA, anche se gran parte del video è stato girato a Budapest nel giro di due giorni.
    4.2) Sinossi
    Innanzitutto già il frame di presentazione dovrebbe far riflettere.
    Il video inizia comunque con un pacchetto di fiammiferi con su scritto “everything will be ok in the end. And if it ain’t ok then it ain’t the end”. Ed ecco Liam che si mette il suo parka. Ed ecco che quella casetta comincia ad andare a fuoco e lui appena inizia a cantare lui lascia alle spalle l’incendio molto probabilmente causato da quei fiammiferi. Ed ecco che quella casetta è in una prateria vicino a un fiume. E in mezzo a quel prato c’è una ragazza con un elegante vestito rosa che, nonostante l’abito, avrebbe meritato 25 anni fa un posto nel mio video a lanciare fumogeni agli elicotteri. E poi una macchina scassata con fuori 2 ragazze e 4 ragazzi (di cui uno di colore) che avrebbero meritato (hanno vestiti semplici) una bella comparsa nel mio videoclip. Ma compare una televisione che mostra in bianco e nero delle proteste giovanili con diversi slogan attualissimi nel 2022 e frasi del testo con tanto di poliziotti e Liam li guarda nella casa bruciata (prima del rogo) mentre sembra brindare a qualcosa e durante il verso “But hallelujah I feel free” fa il gesto della vittoria che si trasforma nella v al contrario, che qui in Inghilterra è sinonimo di “va**anc**o”. Torniamo nella prateria e notiamo che c’è una donna con in braccio una poppante e dietro di loro… la loro macchina scassata e un luogo di guerra. Cambiamo luogo: sembriamo nel west vicino a un tipico treno americano di fine Ottocento che è guardato da un gruppo di persone, giovani e adulte, a cui avrei sempre dedicato spazio 25 anni fa. Possiamo dire che sembrano i paesaggi del mio video in versione western? Sul treno (merci) vediamo l’ultima baracca/vagone aperta con Liam che canta i versi pre ritornello e al “blow your mind” torniamo 1 istante nella casa bruciata prima di tornare nel West dove Liam mima una pistola. Al primo verso del ritornello si vede un giovane cowboy salire in fretta sul treno con la sua chitarra e tornando nella prateria c’è la ragazza dal vestito rosa che danza in una palude vicino a dei mezzi di raccolta del terreno prima di tornare nel West. Poi si vede qualche flashback in bianco e nero del rogo prima di andare proprio… Liam cammina in una prateria con edifici leggermente fatiscenti che sembra la Beckton Gas Works. Ma ecco che si vede la protesta della TV vista prima. Liam cammina in questa città che è mista tra quella contemporanea e quella western prima di raggiungere proprio quella protesta e quando si ritrova davanti alla folla vicino alla polizia si scatena il caos… fumo, fumogeni, lacrimogeni… poi torniamo nel treno e poi mentre Liam si allontana ecco la battaglia finale tra polizia e manifestanti fino alle ultime scene dove si scopre che Liam in preda a qualcosa ha dato fuoco lui stesso alla sua abitazione ed ecco poi per finire il frame di copertina.
    Consiglio di leggere attentamente i cartelli dei manifestanti, perché si alternano tra frasi del testo e concetti attualissimi. Sappiate che inizialmente volevo scrivere a Liam per chiedere i diritti per questo video che in alcuni concetti e scene è PALESEMENTE ISPIRATO AL MIO VIDEOCLIP E DEVO DIRE CHE LE PERSONE DELLA PRATERIA E DEL TRENO DEL WEST… BEH… SEMBRANO LA VERSIONE “CRESCIUTA” DEI RAGAZZI E RAGAZZE DEL MIO VIDEO!!!!!!! E SE FOSSERO DAVVERO LORO???”
    5) Carmela, che ne pensi?
    Beh, sicuro è molto interessante e attuale. Il video non è perturbante, ma sicuro ti fa riflettere. Per esempio quello della nostra narratrice è molto più perturbante, ma anche questo ha comunque (come quello di D’You che ha pure aperto la nuova rubrica delle canzoni attuali) degli spunti che oggi fanno ancora più riflettere.
    Ora One of us!
    “Passiamo a un brano diversissimo dal precedente.
    1) Presentazione
    Fa riflettere pure questo, ma su altre cose. Pensate solo al fatto che il videoclip sia uscito 12 giorni dopo l’uscita del brano, cioè il video è uscito il 28 AGOSTO 2019. Ora cercate su google 28 AGOSTO 2009 OASIS e andate su google immagini e poi tornate qui. Bene, che avete visto?
    2) Composizione e stili
    Non è rock. E’, se vogliamo usare un parolone, R&B classico con influenze pop soul e gospel nei cori finali. Insomma, vera e propria musica black. Possiamo dire che è un featuring con Gene, terzo figlio di Liam, che suona i bonghi, e il chitarrista Nick Zinner degli americani Yeah Yeah Yeahs.
    3) Testo
    Provate a leggerlo e leggete pure le spiegazioni che sono molto utili a capire nel dettaglio: https://genius.com/Liam-gallagher-one-of-us-lyrics
    4) Video
    Ossia la parte più complicata.
    4.1) Realizzazione
    È stato diretto e ideato da due figure importanti della serie Peaky Blinders, Anthony Byrne e Steven Knight. E’ in bianco e nero.
    4.2) Sinossi
    3 sedie in mezzo a una prateria durante una nevicata (ancora?) e compare “One of us-the ballad of the blue eyed boy”. Si vede Liam camminare verso un punto pieno di foto di lui da bambino/ragazzino/ragazzo con i fratelli Noel e Paul e la madre Peggy. E si ferma in particolare davanti a una sua e dei fratelli maggiori che giocano tutti felici. A guardarne una da bambino ce n’è uno che fisicamente ci somiglia e che cammina con i fratelli maggiori interpretati ovviamente sempre da attori. Liam li raggiunge vedendo che delle tre sedie ne è occupata solo una, la terza di Paul: quella di mezzo (Noel) è vuota. Liam si siede sulla prima e osserva che c’è solo il primogenito e un attimo dopo la sedia di Liam è occupata dal Liam bambino. Poi un attimo dopo il bambino è solo e dietro di lui ci sono dei cavalli bianchi. Liam piccolo li raggiunge e nel frattempo il Liam adulto va in città: sembra Manchester. E mentre sui muri vede scritto “one of us in time” nella prateria i tre camminano insieme in fila. E Liam adulto cammina cammina cammina fino a un luogo chiuso dove sulla porta (che poi verrà lasciata aperta) c’è scritto a caratteri cubitali 28.08.09. In questo luogo ritrova le sedie vuote e viene proiettata la sua ombra sul telo bianco delle riprese e lui la osserva vedendo che vicino alla sua al suo fianco ci sono quelle dei due fratelli maggiori. Torniamo in prateria e poi in città dove Liam è seduto fuori davanti al fiume dove è stata gettata una rosa. E lui ne getta un’altra. In prateria lui si congeda e rivediamo i cavalli che osservano la scena. Rivediamo le scene calzanti del video, dalla prateria al luogo interno dove Liam è solo con il primogenito, le due rose in acqua, e si vede infine un murales dove viene illustrata la Creazione di Adamo e la scritta “ON THE SIXTH DAY GOD CREATED MANchester”. L’ultima scena sono le tre sedie deserte vicino al mare.
    4.3) Riferimenti
    Le tre sedie sono un riferimento al video di Wonderwall… e perché la prateria? E i cavalli? Sono un ricordo delle vacanze in Irlanda da bambino/ragazzino. Il 28.08.09. sapete cos’è e le rose in acqua sono probabilmente per qualcosa che non c’è più: gli Oasis.”
    5) E io?
    Devo dire la mia. Penso che dal punto di vista UMANO sia da una parte uno sfogo di un trauma ma dall’altra un’occasione persa, perché le responsabilità di quella lite sono di entrambi allo stesso modo, certo, ma quello che aveva messo in mezzo la Pretty Green chi era stato? Ma è comunque una prova di superamento di trauma, ed è meritevole. Dal punto di vista MUSICALE invece è molto interessante per le sue influenze black.
    VOTO COMPLESSIVO: 8,5
    E ora vi salutiamo. La prossima settimana parleremo di Noel.
    A presto!

    1. Molto belle queste canzoni!!!
      Avevo indovinato ciò che riguardava la prima, ma pensavo fosse una cosa rivolta a qualcuno che Liam voleva distruggere (ho pensato a Noel) invece per “One of Us” ho pensato alla canzone di Joan Osborne con quel titolo coverata da Katy Perry…Invece…One of Us spiega che vuole rivuole indietro i bei tempi pacifici e l’altra, sì, parlava effettivamente leggendo poi il testo di distruzione…Ma non quella che pensavo.
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Già, io le adoro.
        Secondo te Shockwave ha qualcosa di attuale? E cosa ne pensi di One of us (ma quella di Liam, eh, è vero che quella di Joan Osbourne è ben più famosa ma quella di Liam comunque uno spazietto deve averlo nella conoscenza enciclopedica musicale di ognuno di noi) e soprattutto del suo videoclip? Penso che One of us parli anche di problemi mentali, ma probabilmente sbaglio: secondo me anche se non è detto esplicitamente Liam fa anche riferimento alla depressione che ha avuto tra il 2009 e il 2016 incluso. Ma probabilmente sbaglio. Io comunque metterei Shockwave nelle canzoni attuali (vedi tu in quale nel caso) per il suo video e i sottotesti politici di videoclip e testo. Anche per le proteste mostrate (in particolare i cartelli che si alternano tra il testo e frasi contro la guerra e la morte che oggi calzerebbero a pennello). Certo, il livello di attualità non è quello della nostra narratrice, che infatti ha aperto quella rubrica, ma nemmeno questa di Liam scherza

        1. Il video di “One of Us” tratta di problemi mentali.
          Quello di “Shockwave” invece devo ancora vederlo.
          Poi ti saprò dire…Spero di sì, mi servono video di canzoni attuali; tuttavia delle canzoni attuali non voglio farne una rubrica vera e propria, anche se hanno avuto successo.
          Per quanto riguarda il messaggio di prima “Need To Know”, “Naked” e “Options”