Recensione Critica “Planet Her” Doja Cat

Per la prima volta farò la recensione critica di un album rap. C’è comunque da dire che l’album ha influenze fortemente R&B e Pop e che mi è piaciuto fin dal primo ascolto…Scopriamo di più e vediamo la recensione dell’album track by track.

Doja Cat si è ispirata dalla fantascienza per il suo ultimo album, ma anche dalla realtà, infatti è stata un’immagine del pianeta TOI 1338 ad ispirarla per questo progetto che doveva essere “spaziale e ultraterreno”.

Planet Her è anche il nome del pianeta dove vediamo svolgersi i video presenti nell’album di Doja, ed è un pianeta – a detta della rapper e cantante – dove tutte le razze della galassia possono incontrarsi in armonia, e avvengono miriadi di cose strane e bizzarre. Già da “Kiss Me More” infatti abbiamo visto donne aliene giganti, in “Need To Know” una sorta di fantascienza molto variegata e in “You Right” l’ultimo singolo estratto prima dell’uscita dell’album, abbiamo scoperto che Planet Her è abitato anche da umani, e ha un suo Paradiso.

“Planet Her” è un vero e proprio viaggio, dove Doja parla di amicizia, amore, sesso e leggermente di empowerment.
Ma ora bando alle ciance, è giunto il momento di scoprire cosa penso di ogni singola traccia!

1) Woman: In questa traccia dalle forti influenze pop, con un verso rap accentuato, Doja parla dell’importanza di essere donna. In questo caso, dice di voler essere la donna di un uomo, e costruire una famiglia con lui. Dice anche che quando una persona ottiene successo, cercano di metterla contro le altre persone, ma lei vuole essere un esempio, non vuole faide ed essere una Robin Fenty (vero nome di Rihanna). Una canzone con numerose background vocali, un testo accattivante e divertente quando dice “Woman” perché pronunciandolo in fretta sembra dire “umma, umma, umma”. Sia come sia, la canzone mi piace, ed è un’introduzione abbastanza centrata per un album chiamato “Planet Her”.

2) Naked: Il refrain con la voce di Doja dispettosa e abbassata non è il massimo, ma il pezzo nell’insieme è buono. Doja parla di un ragazzo, vuole fare sesso con lui ma ammette: “Mi piacciono banane e pesche” riferendosi all’organo genitale maschile e a quello femminile. Nel pezzo, molto esplicito e sessuale, ma comunque ben riuscito, con una musica futurista e con elementi decisamente dance-R&B, Doja parla delle sue brame sessuali. Non è il pezzo più esaltante dell’album, ma è un buon pezzo, anche se il refrain iniziale fa subito pensare ad una traccia filler.

3) Payday (feat. Young Thug): Ecco il primo pezzo che mi lascia perplesso dell’album… Parla di sesso e di ottenere soldi e successo, ma in un modo tale che fa pensare ad una sorta di cedimento morale, non una vera e propria prostituzione, ma fare sesso perché si ha soldi. La musica è un po’ ossessiva, anche se la canzone inizia e termina con una musicalità spaziale. Il verso di Young Thug non mi piace affatto, e non mi piace nemmeno l’impostazione vocale del rapper sul pezzo. Una traccia dimenticabile, con dei continui “ehi, yeah, yeah” di sottofondo con la parte di Young Thug fuori luogo ed un’interpretazione del testo completamente fuori luogo.

4) Get Into It(Yuh): Il pezzo più rap dell’album, mostra come Doja prenda ispirazione da Ariana Grande e da Nicki Minaj, tanto da inserire un’interpolazione di Nicki Minaj nella composizione, più precisamente dal singolo “Massive Attack”. Doja nomina anche Ed Sheeran, dicendo che è innamorato del suo corpo. Un pezzo che parla di Doja e delle sue amicizie, non uno dei migliori dell’album, ma nemmeno una traccia filler, mi piace, per il mondo in cui Doja sperimenta, usando il titolo di un video virale sui social e continuando a ripeterlo, e mostrando gratitudine e amicizia nei confronti di Ariana Grande e Nicki Minaj. Nei testi, dice che prenderà a calci nel sedere chiunque cerchi di mettersi contro Ariana, e omaggia Nicki nella parte finale, citando un verso da “Massive Attack”.

5) Need To Know: Per quanto possa risultare un po’ radio-friendly, questo singolo promozionale sfrutta dell’auto-tune e dei sintetizzatori vocali nei versi rap di Doja. Insomma, non potrebbe cantarlo senza playback, e il tono che usa, da sciattona disperata alla ricerca di un pene di grossa misura, perché ha bisogno di sapere proprio la taglia del pene, con un testo che perverso è dir poco, Doja dimostra una maturità inferiore rispetto agli altri testi, e nonostante superficialmente la musicalità è abbastanza buona, è nel testo e nei synth, ad un ascolto più attento che c’è qualcosa di sbagliato. Il pezzo non mi dice molto, se non che Doja cerca di copiare da altre rapper più esplicite e imitare Cardi B. Bocciato.

6) I Don’t Do Drugs (feat. Ariana Grande): Nei testi Doja spiega che è sobria, farò un articolo su questo pezzo per spiegarlo meglio, nonostante fosse coinvolta in una storia d’amore tossica e paragonabile ad una droga, e che nonostante un tempo si drogasse, ora non lo fa più. Il pezzo prende musicalità futuristiche e pop, ma la parte più azzeccata è il ritornello, dalla musicalità spaziale, e la collaborazione con Ariana esalta il pezzo di molto. Prossimo singolo?

7) Love To Dream: Un pezzo epico, adatto anche come singolo, “Love To Dream” è una canzone dove Doja parla di una rottura con un suo ex, e dei sogni che fa ancora su di essa. Poiché ho capito che un testo di Doja deve obbligatoriamente avere qualcosa di esplicito per scelta della cantante stessa, cosa che ho capito fin dalla prima canzone dell’album, trovo il testo sia anche “poco” esplicito. Nei testi dice di sognare addirittura un rapporto sessuale e di svegliarsi in un bagno di sudore, e di non riuscire a credere a ciò che ha appena perso. Una canzone che mi piace molto, dalla musicalità onirica e che insieme a “I Don’t Do Drugs” e “Alone” (che vedremo più avanti) potrebbe essere un buon singolo.

8) You Right (con The Weeknd): Una canzone tra le più belle dell’album, per la quale Doja ha creato grande attesa, e che ha avuto giustizia e buoni riscontri. Doja ha spiegato che The Weeknd era ossessionato da questo pezzo e ha voluto collaborare proprio su questa canzone. The Weeknd dà quel tocco in più alla canzone, ma anche Doja con impostazioni vocali diverse, da dolci a raspanti, dure, che sembrano grattare la sua voce, ha creato un duetto perfetto nell’album. Il singolo parla di come Doja si sia innamorata di un altro uomo, nonostante abbia già un suo uomo, e ammette che l’uomo di cui è innamorata ha ragione di dirle di restare col suo uomo, ma allo stesso tempo la corteggia. In realtà, Doja non è proprio innamorata dell’altro uomo, ma ne è solo attratta sessualmente…”Sono solo nervi, è solo un ca**o”.

9) Been Like This (con Bryson Tiller): In questo testo Doja parla di come non voglia trovarsi nella situazione che affronta col suo amante, fatta di menzogne, insicurezze e stati mentali confusi e alterati, inoltre il suo uomo fa cose che Dio non può perdonare. Bryson Tiller rovina il pezzo con il suo pezzo introduttivo (poi appare in qualche background vocale) e la canzone, nonostante l’atmosfera onirica e ultraterrena, suona come un pezzo pop rovinato da parti troppo rap per la sua musicalità. Non so decidermi su questa traccia, ma penso che Doja potesse fare di meglio, e evitare di collaborare con Bryson Tiller (che non è nemmeno accreditato).

10) Options (feat. JID): Il verso di JID mi piace, così come anche il ritornello, ma questa canzone ha un problema simile a quello di “Need To Know”: l’auto-tune e i synth che la rendono pesante nei versi principali di Doja. Sebbene il pezzo assomigli a “Need To Know” si basa su una musicalità araba e orientale, che poi viene rovinata dai synth, insomma la traccia non spicca tra quelle che sono realmente valenti, e sembra rovinata appositamente per dare più spazio al rap. La cosa bella della canzone è l’amore di cui i due parlano, che sfocia in opzioni perlopiù erotiche.

11) Ain’t Shit: La canzone che originariamente doveva essere lanciata come singolo sotto il nome di “NAS” ovvero “Nig*as Ain’t Shit” (I Ne*ri Non Sono Merda) spiega che le persone di colore possono fare ca**ate ma non per questo devono sentirsi inferiori alle altre, anche se non pagano l’affitto, devono ascoltare i loro amici che glielo ricordano. Certo ci sono mele marce in mezzo, ma nessuno deve sentirsi inferiore per un retaggio culturale (eccetto il suo ex). Il messaggio di empowerment è buono, anche se è nascosto, e la canzone potrebbe essere un buon singolo promozionale, con le sue arie armoniche e ridenti.

12) Imagine: Una canzone pop-rap decisamente approvata. Nei testi, Doja parla di come immaginava la sua vita e di come ora sia realtà. Tolta qualche imprecazione di troppo, la canzone ha una musicalità abbastanza ipnotica, adatta al pezzo, con un ritornello onirico. Una canzone decisamente buona, dove Doja sembra mettersi allo specchio e dire “Questo è quello che ho immaginato fino ad ora ed è realtà quindi sono grata di questo.” Nei testi sembra ringraziare e perdonare la giovane sé stessa, felice di come abbia raggiunto un nuovo e grande traguardo.

13) Alone: Adoro questo pezzo, il più lungo da solista dell’album, e il più lungo dell’edizione standard, in questa canzone Doja racconta una storia d’amore, dove si lascia, dopo alcune perplessità perché aveva paura di rimanere da sola, ma ora si sente a suo agio da sola, e non ha più bisogno di quell’uomo che non sa condividere e per il quale ha perso concerti. La musicalità è ottima, una composizione che va alta e bassa, con background vocali dolci, dove Doja si mantiene perlopiù sulla musicalità bassa (come fa normalmente) ma utilizzando la voce sopra le background vocali, non che faccia acuti, ma è più alta rispetto alla base in molti punti. Questo pezzo ha un mix perfetto, una fusione realmente buona. Più che approvato…Doja lo pubblicherai come singolo?

14) Kiss Me More(feat.SZA): Ultima traccia dell’edizione standard, “Kiss Me More” parla di spensieratezza giovanile, e la voglia di Doja di essere baciata di più. SZA invece parla di una relazione che la fa sentire imprigionata, e questo contrapposto nei testi sembra renderli più banali. Comunque sia, la canzone parla anche di sesso orale (Doja non vuole essere baciata solo sulla lingua) ed ha un beat pop-rap potente e un video rosato con una scena terribile dove l’attore Italo-Coreano Alex Landi svanisce e si ritrova imprigionato in una bottiglia dal liquido rosa. In realtà Doja e SZA giocavano con lui. Nell’articolo sono stato vago, ma ora che faccio la recensione posso dire che la canzone mi piace, e anche se assomiglia un po’ a “Say So” e sfrutta una sample di “Physical” di Olivia Newton-John dell’1981 risulta fresca e ben riuscita.

EDIZIONE DELUXE

15) You Right (Extended Version- con The Weeknd): La canzone più lunga del progetto (4:06) è un rifacimento di “You Right”, ora vi spiego: Doja ha detto che The Weeknd era ossessionato dal pezzo. Per questo ha dovuto togliere un suo verso e fare spazio al cantante. Ora questo verso (il secondo) diventa il terzo. Doja poteva regalarci una solo version, ma ha preferito estendere il pezzo con il suo secondo verso originale, mantenendo anche The Weeknd. Insomma, il pezzo mi piace nella versione normale, un po’ meno in quella estesa per il verso rap, ma resta comunque il singolo migliore.

16) Up And Down: La canzone stona un po’ in questo album, infatti doveva essere inserita in “Hot Pink” ma è stata poi esclusa e inserita in “Planet Her”. Il suono è un po’ stupido, come anche i testi, e in questo album non trova spazio, inutile includerla. Anzi, non è stato inutile includerla perché almeno i fan potranno sentirla, ma resta una traccia che andava fatta sentire prima o poi e alla fine delude come una filler.

17) Tonight (feat.Eve): Una canzone dalla musicalità altamente R&B, che avrei inserito nell’album standard ed estratto come singolo, questa canzone è un po’ misteriosa, non si capisce se l’amante che Doja vuole per la notte sia un uomo o una donna, ma dal verso di Eve sembra una donna, quindi una storia saffica, oppure un ménage à trois. La composizione della canzone è un po’ fuori dal tema di “Planet Her” ma resta molto bella, Doja lanciala come singolo! Il brano lo sta urlando!

18) Ride: Un altro pezzo ben riuscito, ma non così spaziale come le tracce precedenti a livello di testi. A me piace abbastanza, i problemi relazionali di Doja sono al centro della canzone, di un uomo che la ignora quando lei vorrebbe andare in giro. Non capisce perché il suo uomo non sia geloso, ma attraversa tutto questo cercando di rimanere indenne, anche se in realtà si sente presa in giro. Nonostante tutto resta un pezzo abbastanza buono, con influenze dalle opere precedenti di Doja.

19) Why Why (feat. Gunna): Una canzone ibrida tra lo stile di Doja Cat e quello di Gunna, che risulta non buona come traccia finale, perché non dà una reale fine al disco, ibrida tra “Hot Pink” e “Planet Her” , “Why Why” è una canzone molto rap con poche influenze pop ed R&B rispetto alle tracce precedenti, e può anche risultare offensiva per le cantanti che Doja tira in mezzo in un suo verso, Whitney Houston, Britney Spears, Jennifer Lopez, e Halle Berry, riunendo proprio queste star come per affermare che la loro carriera sia “finita”, vive o morte che siano, per poi chiamarle pu**ane. Insomma, questa canzone quasi difficile da capire, senza capo né coda non ha un effettivo valore per il disco.



Voi cosa pensate di questa recensione? Qual è la vostra traccia preferita? Vi piace questo album? Avete punti di vista differenti dai miei? Fatemelo sapere qua sotto nei commenti!!!

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