A dirlo, è stato il quotidiano Inglese “The Guardian”, e la canzone è un omaggio alla Pop Art e Lou Reed
Solo “Hot Love” dei T. Rex supera questa canzone nella classifica delle migliori canzoni glam rock di sempre, un altro record di David Bowie, senza alcun dubbio, che è così medaglia d’argento di questo genere.
Bowie ha sperimentato molti generi musicali diversi fra loro negli anni, e nell’album “Hunky Dory” sperimenta canzoni omaggio alla popart: se “Queen Bitch” è dedicata ai Velvet Underground, gruppo di cui Lou Reed è stato cantante, nell’album troviamo anche il singolo “Andy Warhol” e “Song For Bob Dylan”.
Ma torniamo alla nostra (e da me amata) “Queen Bitch”, usata come lato B del singolo “Rebel Rebel” del 1974.
Attenzione però, non tutto è come sembra: come vedremo dopo, quando analizzerò il testo e la traduzione, la canzone parla di un rapporto omo o bisessuale, e il termine “Queen” è utilizzato nel termine slang, cioè “checca”.
“Bitch” invece, probabilmente sapete cosa significhi…Basti guardare la polemica montata tra Raffaella Fico e Soleil Sorge nella casa del Grande Fratello Vip proprio perché la Sorge l’ha chiamata “Bitch” letteralmente “pu**ana”, in termini più eleganti “cagna”. Una cosa è certa: la Sorge non è David Bowie e non cantava una canzone ma insultava profondamente la Fico di fronte alle telecamere, motivo per il quale io avrei la avrei espulsa dal programma, non sa tenere a freno una lingua lunga e offensiva, ma non divaghiamo troppo e torniamo sull’argomento di David Bowie.
La canzone non è stata scelta a caso come lato B di “Rebel Rebel” dove David Bowie dice “Tua madre è in una grande confusione. Non sa bene se sei un ragazzo o una ragazza.” Anche “Queen Bitch” utilizza tonalità dandy, termine che indica un uomo elegante, eccessivamente, dai modi di fare effeminati (da non confondere con “swishy” cioè “effeminato”)
AUDIO
Per capire meglio di cosa sto parlando analizziamo testo e traduzione:
(EN)QUEEN BITCH (Bowie) Doo-pah-tum-ka-kum-bah-pah-ta-da-da I’m up on the eleventh floor ‘Cause she’s hoping to score She’s so swishy in her satin and tat She’s an old-time ambassador She’s so swishy in her satin and tat So I lay down a while It could have been me She’s so swishy in her satin and tat Ooh, you bet ya! ⬇⬇⬇ continua sotto |
(IT)(Bowie)
Doo-pah-tum-ka-kum-bah-pah-ta-da-da Sono su all’undicesimo piano Perché lei spera di farselo È così sinuosa vestita di raso e merletti È un’ambasciatrice vecchio stile È così sinuosa vestita di raso e merletti Allora vado a stendermi un po’ Avrei potuto essere io È così sinuosa vestita di raso e merletti Ooh, ci puoi scommettere!
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(*) battuage: letteralmente “battatoio” è un posto dove degli omosessuali si prostituiscono (battono) travestiti da donne. (battone)
David Bowie ci narra una storia, si è recato in un hotel col ragazzo che ama, ma il suo compagno non sa di essere amato da David Bowie, così scende in strada nel “battuage” dove trova una Drag Queen, e lo si capisce quando dice “E le checce sono fatte in modo tale che le vostre risate sono risucchiate dal loro cervello”.
Il riferimento al “raso e merletti” invece sembra più offensivo, nei confronti di una determinata persona molto nota a quei tempi, Lindsay Kemp, un ballerino omosessuale che conosceva Bowie, e che è morto nel 2018 a Livorno, poiché dal 2002 si era trasferito in Italia.
Bowie desiderava essere l’amante del ragazzo che era con lui in hotel nel fine settimana, ma invece questo ha cercato la compagnia di una “Queen Bitch” modo poco elegante per dire “Drag Queen”, e se ne è andato con lei. Ma Bowie incolpa sé stesso, perché non aveva detto nulla al suo amico, e ora quella “Queen Bitch” che si veste come Lindsay Kemp l’ha sostituito. E dire che Bowie poteva “fare di meglio” cioè travestirsi in modo migliore. Bowie, furioso, caccia dalla sua stanza le valigie del suo amico, poi chiama un taxi perché – come lascia intendere- ha l’amaro in bocca.
Questa può essere considerata un coming-out di Bowie, che ha dedicato la canzone a Lou Reed ed ai Velvet Underground, “Some VU white light returned with thanks” ha scritto Bowie sulla tracklist dell’album “Hunky Dory” proprio in riferimento a “Queen Bitch” cioè “Un po’ di luce bianca VU restituita con ringraziamenti” dove VU sta per Velvet Underground. Che Bowie fosse innamorato di Lou Reed e volesse fare sesso con lui? Oppure si riferiva a qualcun altro, pur avendo preso spunto da Reed (Bowie disse che la canzone era dedicata a tutti i Velvet Underground ma in particolare a Lou Reed) o, ancora, racconta un fatto mai avvenuto solo per indicare determinati soggetti e omaggiarli e/o fare coming out?
Sia come sia, David Bowie ha avuto donne, e due figli: Duncan Zowie Haywood Jones dalla prima moglie, e Alexandria Zahra “Lexie” dalla seconda, la supermodella Iman. Ma è quasi certo che abbia avuto anche rapporti omosessuali, secondo una “semi-leggenda” urbana sarebbe stato trovato nudo a letto con Mick Jagger dalla moglie del cantante dei Rolling Stones, inoltre pare che la canzone “Angie” dei Rolling Stones sia dedicata alla prima moglie di David Bowie e da un’orgia a quattro avuta tra David Bowie, Mary Angela Barnett (moglie di Bowie), Mick Jagger e la sua moglie di allora, Bianca Pérez-Mora Macias.
Nessuno sa la verità, ma sicuramente “Queen Bitch” è tra le canzoni migliori di “Hunky Dory” e una delle mie preferite di Bowie per struttura musicale, il testo, come tutti quelli di Bowie, è molto “enigmatico” come abbiamo visto. In un’occasione David Bowie e Lou Reed la suonarono insieme, nel Gennaio 1997, durante una celebrazione a Bowie per il suo compleanno trasmessa live in televisione.
RECENSIONE CRITICA
La canzone è sicuramente uno dei glam-rock più affascinanti di sempre, con una chitarra che suona divinamente.
Il testo non è brutto, e lo trovo divertente e scherzoso, quasi una presa in giro dello stesso Bowie che perde il suo amante. Una canzone che è anche un tributo a una band che Bowie ha conosciuto, e che quindi è molto importante. Sicuramente una delle tante pietre miliari nella storia della musica piazzate da David Bowie, forse meno conosciuta di altre perché controversa, ma a mio avviso “The Guardian” non si è sbagliato a metterla al secondo posto in classifica nelle migliori canzoni glam-rock nel 2013. Di certo non è un semplice glam-rock, si può notare, sia nella musica che nel testo, l’impronta di Bowie e della sua istrionica psichedelica mano.
In fondo all’articolo troverete due live della canzone, dove Bowie è molto coinvolto e ci sono informazioni sul pezzo. L’articolo continua sotto la playlist video. Premete su 1 per vedere il primo live, e su 2 per vedere quello con Lou Reed.