David Bowie: “All The Madmen” audio, testo, traduzione, significato

La nota canzone dove gli uomini folli sono i veri sani di mente che Bowie dedicò al fratellastro

“All The Madmen” è una delle canzoni più cupe e terrificanti di sempre, che David Bowie dedicò al suo fratellastro, al quale era molto legato, che era rinchiuso nel manicomio Cane Hill Hospital.

Terry Burns, questo il nome del fratello di Bowie, fu detenuto all’interno del manicomio per quasi quindici anni, fino al suo suicidio nel 1985.

In “All The Madmen”, Bowie personifica il fratello, cantando di come “preferirei restare qui con tutti i pazzi, che perire con gli uomini tristi che vagano liberi”. Al termine della canzone, canta ripetendo più volte “Zane, Zane, Zane, ouvre le chien” in Francese che significa “Zane, Zane, Zane, aprire il cane.”

Questa canzone è misteriosa in alcuni punti, ma ora analizzeremo testo e traduzione per capire qualcosa di più. Purtroppo sia David Bowie che suo fratello sono ormai morti, e non sapremmo mai chi era questo/questa “Zane” per quanto riguarda la frase all’infinito “aprire il cane” si può ipotizzare un tentativo di fuga, e quindi sono stati liberati dei cani per inseguire il fratellastro di Bowie e catturarlo, ma non ci sono prove che possano dimostrarlo.

Non esiste un video per questa canzone, rilasciata come singolo SOLO nell’Europa dell’Est, ma ora ascoltiamola (prima nel mix del 2020, poi in quello del 2015) e vediamo testo e traduzione:

 

 

(EN)

Day after day
They send my friends away
To mansions cold and grey
To the far side of town
Where the thin men stalk the streets
While the sane stay underground
Day after day
They tell me I can go
They tell me I can blow
To the far side of town
Where it’s pointless to be high
‘Cause it’s such a long way down
So I tell them that
I can fly, I will scream
I will break my arm
I will do me harm
Here I stand
Foot in hand
Talking to my wall
I’m not quite right at all
Am I?
Don’t set me free
I’m as heavy as can be
Just my librium and me
And my E.S.T. makes three
‘Cause I’d rather stay here
With all the madmen
Than perish with the sad men roaming free
And I’d rather play here
With all the madmen
For I’m quite content they’re all as sane as me
(Where can the horizon lie
When a nation hides
Its organic minds
In a cellar
Dark and grim
They must be very dim)
Day after day
They take some brain away
Then turn my face around
To the far side of town
And tell me that it’s real
Then ask me how I feel
Here I stand
Foot in hand
Talking to my wall
I’m not quite right at all
Don’t set me free
I’m as helpless as can be
My libido’s split on me
Gimme some good ‘ole lobotomy
‘Cause I’d rather stay here
With all the madmen
Than perish with the sad men
Roaming free
And I’d rather play here
With all the madmen
For I’m quite content
They’re all as sane as me
Zane, Zane, Zane
Ouvre le Chien
Zane, Zane, Zane
Ouvre le Chien
⬇⬇⬇
(IT)Giorno dopo giorno
Mandano via i miei amici
In edifici freddi e grigi
Al lato opposto della città
Dove gli uomini magri si aggirano per le strade
Mentre i sani di mente restano sottoterra
Giorno dopo giorno
Mi dicono che posso andare
Mi dicono che posso soffiare
Al lato opposto della città
Dove è inutile essere in alto
Perché è una strada così lunga verso il basso
Quindi dico loro che
Posso volare, urlerò
mi romperò il braccio
mi farò del male
Eccomi qui
Piede in mano
Parlando al mio muro
Non ho affatto ragione
lo sono?
Non liberarmi
Sono il più pesante possibile
Solo il mio librium e io
E la mia E.S.T. * fa tre
Perché preferirei restare qui
Con tutti i pazzi
Che perire con gli uomini tristi che vagano liberi
E preferirei giocare qui
Con tutti i pazzi
Perché sono abbastanza contento che siano tutti sani di mente come me
(Dove può trovarsi l’orizzonte?
Quando una nazione nasconde
Le sue menti organiche
In una cantina
Scura e cupa
Devono essere molto deboli)
Giorno dopo giorno
Portano via un po’ di cervello
Allora gira la mia faccia
Al lato opposto della città
E dimmi che è reale
Allora chiedimi come mi sento
Eccomi qui
Piede in mano
Parlando al mio muro
Non ho affatto ragione
Non lasciarmi libero
Sono il più impotente possibile
La mia libido si è divisa su di me
Dammi un po’ di buona vecchia lobotomia
Perché preferirei restare qui
Con tutti i pazzi
Che perire con gli uomini tristi
Che vagano liberi
E preferirei giocare qui
Con tutti i pazzi
Perché sono abbastanza contento
Sono tutti sani di mente come me
Zane, Zane, Zane
Aprire il cane
Zane, Zane, Zane,
Aprire il cane⬇⬇⬇

*E.S.T. : sigla che sta per “Elettroshock Therapy” cioè “Terapia dell’Elettroshock”.

La canzone è inserita nell’album “The Man Who Sold The World” ma è rimasta un mistero a lungo, l’album infatti uscì nel 1970, ma Bowie ne parlò solo nel Marzo del 1973:

«C’è una traccia in The Man Who Sold the World basata su mio fratello, si intitola All The Madmen.»

“All the Madmen” rivela il suo tema centrale sia attraverso la “schizofrenia musicale” dell’arrangiamento di Mick Ronson, che suona chitarra e sintetizzatore, sia con il testo che dipinge un’atmosfera da film horror fatta di librium, lobotomia e elettroshock. Come dichiarò Bowie nel 1972, il personaggio del narratore si ispira al fratellastro Terry che due anni prima era stato confinato nel Cane Hill Hospital di Londra, un austero edificio come gli “edifici freddi e grigi” evocati nel verso di apertura del brano.

Nell’estate del 1993, durante un’intervista con Jean-Daniel Beauvallet il cantante ha confermato: «Ero molto preoccupato dallo stato di sanità mentale del mio fratellastro Terry, che era a quel tempo in ospedale in un istituto psichiatrico… Era spaventoso perché riconoscevo in lui alcuni tratti della mia personalità. Avevo paura di sprofondare a mia volta nella malattia, nella follia… Il mio modo di scrivere ne ha fortemente risentito». In effetti questa prospettiva si rifletterà in molti dei suoi lavori negli anni settanta, con canzoni sull’identità, il controllo, la follia e alter ego elaborati come mezzi di fuga.

Ma “All the Madmen” descrive anche un mondo privo di ragione in cui gli ultimi uomini sani di mente sono quelli rinchiusi nei manicomi. David Bowie si schiera dalla parte delle persone considerate pazze, malate, non si mette mai nella parte dell’eroe, del vincitore, ma in parti “outline” cioè fuori-linea, dove parla delle persone disadattate.  identificandosi con esse.

Un’altra influenza citata spesso da Bowie proviene dal classico della letteratura beat “Sulla Strada”,  scritto nel 1957 da Jack Kerouac (fu proprio Terry a farglielo conoscere) che dichiarava: «…le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d’artificio gialli». Questa canzone ci introduce a molti dei temi che Bowie affronterà nei suoi album degli anni ’70.

La canzone non fu inserita mai nei greatest hits di Bowie, fino al 2007, quando fu inserita in una raccolta, questo perché era una canzone troppo oscura e dalle atmosfere e i temi scomodi alla società, insomma in parole povere, quelle canzoni che parlano di una realtà che non vuoi sentire e non vuoi conoscere.

RECENSIONE CRITICA DELL’ANGOLO DI RICHARD

“All The Madmen” è una canzone oscura. Estratta come singolo promozionale, questa canzone meritava un video dark e perturbante, ma riesce comunque ad evocare nella mente immagini di follia solo ascoltandola.
Da prendere più come una poesia messa in musica che una canzone, anche per la parte parlata, con un outro in francese completamente psichedelica, ma alla quale forse c’è una spiegazione, “All The Madmen” per quanto oscura è  una delle mie canzoni preferite da “The Man Who Sold The World” e uno dei pezzi più iconici di Bowie, per quanto possa apparire banale, essendo stata fonte di ispirazione per molte band hard e dark rock.
La chitarra e la composizione psichedelica della canzone sono perfette, e la voce di Bowie suona davvero come quella di un folle, mentre il testo utilizza un linguaggio ricercato e per niente scontato.

Possibile spiegazione all’outro

Nina scrive su Genius Lyrics:

Il signor Tony Visconti è stato così gentile da spiegarmi “Zane Zane Zane, Ouvre le chien” in una e-mail. Cito: “In origine doveva essere “Open the door” in inglese, ma ho suggerito “Open the dog” in francese. Questo perché stavamo parlando di un film di Salvator Dali chiamato “Le Chein Andalou” in cui hanno aperto il bulbo oculare di qualcuno con un rasoio. Zane è solo un nome.”

Sotto riporto la foto col commento, scritto sei anni fa. Ovviamente non sappiamo se sia vero, comunque Tony Visconti è stato il produttore del pezzo.

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