Il 25 Settembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne: vediamo 5 canzoni che ne parlano
Lady Gaga- Til It Happens To You
Questo video ha immagini molto forti; Lady Gaga parlò per la prima volta dello stupro che aveva subito nella canzone “Swine” da ARTPOP, poi, qualche tempo dopo, pubblicò come singolo stand-alone “Til It Happens To You” che parla di donne che sono state stuprate, mostrando scene alquanto raccapriccianti ma reali.
La canzone è un singolo di beneficenza, e parte del ricavato è andato ad associazioni che lottano per combattere la violenza e lo stupro, salvare le donne in tempo da abusi e violenze, aiutarle a denunciare.
Christina Aguilera- You Lost Me
“Io sono finita/ Una pistola fumante/Abbiamo perso tutto/ L’amore è finito” così si apre la canzone, singolo dall’album Bionic (2010). In “You Lost Me” Christina parla di un uomo di cui dice “non hai saputo tenere le mani a posto” parlando delle violenze subite, e fin dall’inizio della canzone fa comprendere la gravità del fatto. Un colpo di pistola. E lui l’ha persa per sempre. La canzone è veramente potente, e il video unito alla musicalità e al testo, si rivela molto evocativo e suggestivo. Combattere la violenza è anche mostrarla, far capire quanto è grave, e parlarne. Se si spiega il danno che la violenza può provocare già ai bambini, si contribuisce a creare un futuro migliore per questo mondo.
Try-P!nk
La canzone parla di un rapporto tormentato, dove P!nk lotta in una storia d’amore che cerca di ucciderla, ma dove lei prova e riprova, per salvare il rapporto e sopravvivere. In realtà, bisogna provare a denunciare; il significato della canzone è continuare a vivere provando a superare ciò che si è subito: “È strano come il cuore possa essere ingannevole/ Più di un paio di volte/ Perché ci si innamora così facilmente,/ Anche quando non è giusto?/ Dove c’è il desiderio ci sarà una fiamma/ Dove c’è una fiamma qualcuno è destinato a bruciarsi/ Ma solo perché brucia, non vuol dire che morirai.” P!nk dice anche che nella vita non bisogna solo “cercare di cavarsela” ma provare a lasciare l’amore distruttivo, e vincere contro la violenza.
Loredana Bertè- Sei Bellissima
“Sei Bellissima” è stata esibita da Loredana Bertè a Sanremo 2021 come canzone simbolo contro la violenza sulle donne. Non è l’unica canzone della Bertè i cui testi ne parlano, sebbene questa sia stata compresa molti anni dopo, grazie ad alcune sue affermazioni. Un’altra canzone in cui parla di un rapporto di cui è schiava di un uomo, e lo lascia si chiama “Meglio Libera”. Torniamo però a questo pezzo: title-track dell’album omonimo, “Sei Bellissima” parla di Loredana che si è lasciata con un uomo che la tormentava, ma ora ha i sensi di colpa, e lo vorrebbe ancora con sé; quando lui non aveva ancora tradito la sua fiducia e non l’aveva ferita, e le diceva “sei bellissima”. Loredana esibisce la canzone con un paio di scarpette rosse sul palco, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
Kiesza- Sound Of A Woman
Essere donna significa anche essere fuori dagli schemi, accettarsi e combattere chi giudica e cerca di fare del male.
In realtà molte persone potrebbero rispecchiarsi in questo, ma Kiesza ha reso la canzone, inizialmente “Outline”, specifica per le donne creando “Sound Of A Woman”. Leggiamo la traduzione: “Forse questo è il suono di una donna/ Forse è il suono che il suo cuore fa/ Quando lei sta gridando fuori al solo l’uomo/ Che l’ha concatenata all’amore che non può fuggire.” Kiesza alla fine si libera dell’uomo che l’aveva “incatenata” e riconosce di non avere bisogno di lui.
E queste sono 5 canzoni che parlano di come combattere la violenza sulle donne, e che cercano di aiutare. Qual è la vostra preferita? Una notizia shock: il 40% circa degli uomini in Italia pensa che dare uno schiaffo alla propria donna non sia violenza. Una sola parola per loro: vergognatevi.
Carmela
25 Nov 2021Chissà cosa passa nel cervello di quel 40%… sempre se il cervello ce l’hanno!
Nella mia famiglia ci sono stati episodi di violenza sulle donne, anche se parliamo del Novecento e in parte anche della fine dell’Ottocento. Infatti un mio avo, il mio bisnonno da parte di mamma, aveva un’attività di famiglia in un paese della provincia di Salerno: con la mia bisnonna, mia nonna e anche i fratelli di quest’ultima, avevano un ristorante e un albergo. Infatti mia nonna è andata pochissimo a scuola perché lavorava. Il mio bisnonno era solito picchiare la moglie (litigavano continuamente e lui passava sempre alle mani) e anche i figli non se la passavano bene. Invece con i clienti si dimostrava una persona gentile e disponibile. Mia mamma è convinta che se ai tempi ci fosse stata più attenzione, sarebbe stato uno con problemi di bipolarismo. E pensa anche al papà di Noel e di Liam: è vero che abusava di loro, sia psicologicamente che fisicamente, ma se ti ricordi quello che avevo detto nella puntata della storia degli Oasis sull’infanzia e l’adolescenza dei due fratelli picchiava pure la moglie, Peggy!
Io sono molto fortunata perché gli uomini che ci sono nella mia famiglia (mio papà, i miei zii, i miei cugini…) non sono persone violente. Io avuto problemi psicologici tantissimi anni fa (alle Elementari ci sono state persone che mi hanno trattato molto male dal punto di vista psicologico, e mia madre li ha definiti “ciuoti*” -lei viene dalla bassa provincia di Salerno al confine con la Basilicata, ma visto che è una zona vicina anche alla Calabria -anche se la Campania non confina con la Calabria- lei sa qualche termine più calabrese, come ciofeca) ma sono riuscita a mettermi alle spalle quel periodo. Infatti alle Medie ho trovato una classe bellissima, e ci sentiamo ancora tra ex compagni e compagne.
Un saluto 🙂
*tempo fa mi avevi detto che tua nonna era calabrese, probabilmente conosceva anche questo termine che significa “scemo”
RichardSunGlasses
25 Nov 2021Io non mi sono trovato per niente bene alle medie invece.
Ricordo che alla fine della terza media, mi sono recato a casa di una professoressa, che ho avuto per 3 anni, in cui si è sempre comportata bene…Fino al 18 Novembre 2010. Mi ha accusato perché mi sono difeso da alcune persone che mi avevano insultato pesantemente su Facebook, dicendomi che non dovevo rispondere, e nonostante loro mi avessero scritto frasi tipo: “Alla cresima sembravi un gay”, “Tua nonna Pina parla una lingua strana, quando va in manicomio?” (anche mia Nonna Pina era iscritta a Facebook per trovare i suoi parenti che erano andati in America, e a volte scriveva cose in calabrese, e questi pensavano fosse matta) e ancora “eh, tu vai bene a scuola non perché ti impegni, ma perché tua mamma conosce tanta gente” e una certa C. mi ha anche scritto “Figlio di puttannina”(riferendosi al fatto che mia mamma, Anna, era bassa, a causa di un incidente che ha avuto da piccola, aveva tre vertebre spostate e schiacciate e la chiamavano “Annina”) altri mi hanno scritto frasi da canzoni di Nicki Minaj, in particolare da “Roman’s Revenge”, nessuno di loro è stato punito. Quell’anno me ne hanno fatte passare troppe…Comunque a fine anno sono andato a casa di questa professoressa e le ho detto “Lei adesso si deve scusare con me per quello che mi ha fatto il 18 Novembre 2010, perché a causa sua ho avuto tanti, troppi problemi.” Lei si è messa a piangere e ha chiesto scusa a me e mia mamma, e mi ha anche regalato una scatola di cioccolatini.
Comunque sì, ho capito subito la parola “ciuoto” ma mia Nonna Pina la diceva diversamente “cioto”. Lei era di Amantea, vicino a Cosenza.
Un saluto,
Richard 🙂