Orlvndo: dopo il lutto i problemi alimentari, annuncio su Instagram

Orlvndo ha deciso di parlarci di più della sua vita anche tramite un secondo post su Instagram

Orlvndo soffre di gravi problemi alimentari, e ora si sta facendo aiutare.
Le sue parole sono molto forti, specialmente in un periodo, quello della pandemia, in cui sempre più persone ne soffrono.
Nell’immagine di copertina lo si vede in una foto tratta da un suo video, dove è affranto.
E in un periodo in cui si parla molto di body-shaming. Alcune persone non si sentono bene nel loro corpo; a tutti coloro che ricordano a queste persone quanto siano “grasse”, “sciupate”, “sciatte” ecc. ricordo a mia volta che queste persone hanno uno specchio in casa loro in cui si guardano, e tali aggettivi non fanno altro se non che farle sentire peggio, quindi risparmiate sulle parole.
E questo non per essere politicamente corretto, sapete che io tendo ad andare contro questo fenomeno, ma per essere realista, perché certi aggettivi fanno realmente male.

Ricordo, per esempio, che durante la diretta per “Piano Bar” una fan, gli ha scritto:

“Sei partito come Orlando patatino” riferendosi al suo esordio ad “Amici” dove era effettivamente paffutello, e veniva chiamato “patatino”. Ho notato, avendo studiato psicologia, un’espressione di disgusto sul viso di Orlando, che è durata un paio di secondi, ha infatti contratto i denti, posto le labbra all’indietro, e poi ha risposto (a grandi linee non ricordo le parole esatte):

“Hai visto adesso! Sono ancora Orlando cambia solo una lettera nel mio nome, c’è la V al posto della A”.
Interessante. Quella parola, “patatino” gli ha fatto ricordare episodi del passato, e lui ha provato disgusto nei confronti di sé stesso, anche se per pochi secondi. Di certo la fan non voleva offenderlo, ma … bisogna sempre pensare prima di parlare.

Ecco le parole di Orlvndo su Instagram:

2 EPISODIO: DISTURBI ALIMENTARI

Ho conosciuto prima il cibo, poi il dolore.
Non ho mai avuto il modo di rielaborare la morte di mia madre,

Solo a 18 anni ho realizzato che avevo perso la mia casa, che poi quando cresci ti rendi conto che la parola “casa” spaventa tutti e che il sentirsi a “casa” è un lusso che hanno in pochi.

Ma casa mia era mangiare, da quando avevo sei anni.

Mi isolavo e mi abbuffavo fino a vomitare.

A volte non mi isolavo affatto e poi vomitavo comunque. Alle feste, ai capodanno, a natale, in qualunque posto mancasse mia madre. Sputavo fuori il mio dolore così, perché nessuno me l’ha fatta conoscere.

Faccio a botte con il mio peso e con il mio corpo da sempre e non ho mai chiesto, né mai ricevuto aiuto.

Con il primo lockdown le cose non potevano che peggiorare: la notte mi abbuffavo e la mattina seguente mi alzavo e mi facevo una doccia, come se dovessi pulirmi fuori per pulirmi dentro, lo specchio era il mio nemico e non parlavo con nessuno.

Il cibo sostituiva la speranza, ne aveva quasi il gusto.
La speranza di non essere solo, che è una cazzata perché quest’illusione allontana la solitudine, ed io ho bisogno della solitudine.

“La realtà è scadente”,
quanto è vero, ma è qui che esistiamo.

Da poco tempo ho ripreso in mano la mia vita e sono entrato nella realtà.
Mi sono fatto aiutare andando in terapia e ho cominciato a mettere insieme i pezzi del mio passato, di me.

Non abbiate paura di chiedere aiuto, e se nessuno vi aiuta per una mentalità del cazzo, siate coscienti di voi stessi e prendetevi ciò che vi spetta.

Dobbiamo iniziare a lavorare nella realtà.
Basta chiedere aiuto al cielo.

Queste sono le parole di Orlvndo scritte su Instagram.
Io concordo appieno con le sue parole, eccetto l’ultima frase; io chiedo aiuto anche al cielo, perché credo in Dio, e mi ha aiutato molto pregare nella mia vita.
E voi cosa pensate di Orlvndo, secondo voi perché sta mettendo così in mostra la sua vita? Sicuramente non per fare spettacolo. Voi avreste il coraggio di farlo? Io – sinceramente- no, o meglio non sui social.
Va quindi riconosciuto che Orlvndo (Orlando Capasso) è stato MOLTO coraggioso, e ho voluto portare le sue parole sul mio blog perché non vadano perse e perché nessuno le dimentichi.
MAI.

 

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