5 canzoni che parlano di problemi mentali 21

Ed eccoci all’attesa 21°parte delle canzoni sui problemi mentali!!! Grazie per l’affetto che date a questa rubrica!!!

Diamond in the Dark – Liam Gallagher

Il testo è enigmatico, ermetico…Cosa vorrà mai dire? E perché parla di problemi mentali? Non solo per l’uso di stupefacenti che si può benissimo intendere dai versi “Sto brillando come un diamante nell’oscurità. Sto fluttuando come un leone nell’arca”. Questa parte fa riferimento al fatto che Liam ha abusato di stupefacenti, e ora ha delle visioni. Inoltre il fatto che all’immagine di lui che sta “brillando come un diamante nell’oscurità” vengano associati i fan, i concerti e i live, dimostra che Liam ha un grandissimo ego. Ma perché avrebbe fatto uso di stupefacenti? L’inizio che può sembrare un verso innocente invece parla della sua vita: dopo 2 divorzi, lascia Los Angeles su un aereo, e ha appena finito di litigare con la sua attuale compagna, Debbie Gwyther, è il 2013, nove anni fa. (Questo articolo è stato scritto il 6 Agosto 2022). Ecco perché canta che “potrei non rivedere più i tuoi occhi azzurri”. Per questo si droga, e spiega anche come “ora so quanti buchi ci vogliono”: si è appena inserito la sostanza in corpo con una siringa piena, e dopo diverse iniezioni, che devono essere state molte, sa quante volte deve inserire la sostanza nel suo corpo per dimenticare ciò che non gli piace. Tuttavia, non lo fa solo per dimenticare. Nel ponte dice che “te ne sei andata, ma in realtà lo sai, spero che tu stia piangendo” Insomma, come anche ipotizzato e confermato da songfacts.com Liam sa di essere stato lasciato, e spera che la sua compagna provi il dolore che lui stava provando prima di drogarsi. Ora è “pieno” per intenderci, e fuori di testa…completamente. Nel suo disordine mentale, gode sapendo – probabilmente erroneamente e solo per effetto della droga – che la sua compagna è pentita e sta peggio di lui. Sebbene questo sia effetto della droga, in realtà non si sbaglia: infatti Debbie tornerà con lui dopo la crisi, e pianificherà il matrimonio in Italia nel 2020, ma sarà costretta a rimandarlo, a causa del Covid.

Feel Like Shit – Tate McRae

In questo testo Tate McRae spiega che non riesce a superare il fatto che si sia lasciata col suo ragazzo; appare anche lui, ma la coreografia che vediamo è la lotta interiore che la sta dilaniando. Tate l’ha lasciato, e lui la chiamava comunque tutte le sere, ma all’ennesimo rifiuto ha smesso. Questo ha fatto impazzire Tate che canta: “La scorsa notte, per la prima vera volta, non hai nemmeno provato a chiamare. Oh, io non voglio mentire, io ho pensato che sarei potuta morire, non posso nemmeno dormire, affatto. E forse ci farò l’abitudine, ma proprio adesso io mi sento come me*da”. Insomma, ha tutti i sintomi di una depressione, dovuta al fatto che non è più cercata dall’ex. Pensa che sarà una cosa abituale, pensa che non supererà mai questo momento. Alla fine del video, però, vediamo la fine di tutto. Il fantasma del suo ex scompare, e lei resta da sola, esausta e inginocchiata. Tuttavia, all’improvviso, si rialza, con occhi battaglieri. Ha ancora intenzione di vivere, e di combattere per superare questo momento. Non pensate che la depressione post-divorzio, o comunque dopo una rottura sia qualcosa da sottovalutare, è un vero problema mentale. Nella mia zona un ragazzo di 19 anni, nel 2021 si è suicidato, scagliando la sua auto contro un muro, perché lasciato dalla sua fidanzata. Sul suo profilo Facebook, ancora attivo, non ha rimosso la sua situazione sentimentale, e risulta ancora fidanzato…Peccato che lei non sia più la sua fidanzata, e che lui sia morto. In qualsiasi caso ricordatevi che la fine di una storia d’amore può succedere. E si può ritrovare anche l’amore, anche un nuovo amore, quello vero. Non ponete fine alla vostra vita per questo, ma superatelo. Ce la farete sicuramente, ma non chiudetevi nei silenzi chiedete aiuto – se necessario.

Hold The Girl – Rina Sawayama

Rina ha spiegato di aver scritto questo testo dopo delle sessioni di psicologia “molto dure” per lei, che l’hanno portata a re-incontrare la sé stessa bambina. Ha scritto il testo in questo periodo di depressione, sia perché non riusciva ancora ad accettarsi completamente come bisessuale, sia perché c’era la pandemia. Era sottoposta anche ad un forte stress per il passato; nell’album precedente “Sawayama” -che come dice il titolo stesso parla molto da vicino dell’artista- dato che ne porta il cognome, Rina parla del suo passato nelle canzoni “Dinasty”, “Bad Friend”, “Akasaka Sad” e altre, e di diversi disturbi mentali, dovuti anche a comportamenti razziali e di bullismo nei suoi confronti, fatto che affronta in “STFU”. Nel video della canzone, Rina cerca di uscire dalla casa dove è prigioniera; la prima cosa che notiamo è che cerca di gettarsi giù dal tetto, suicidandosi. Ma ritorna nella casa. Poiché la canzone parla di una tecnica per rivivere il passato, vedere i traumi e superarli, Rina ci fa capire che lei si sente prigioniera di quei traumi, e pur di non volerli rivivere, sarebbe disposta a porre fine alla sua vita. Ma il passato è passato. Cerca quindi di sfuggirgli, ma non può, è una parte di lei, e una forza misteriosa – che corrisponde alla psiche- la rimette nella casa – che corrisponde al passato. Rina riuscirà a fuggire quando vedrà lei stessa fuori, e ritornerà nel presente…Ma come faceva ad essere fuori e dentro? Una parte di lei aveva superato quelle cose, l’altra, quella in terapia, era ancora nel passato. Lei stessa dice che si prenderà cura di sé “tieni la ragazza” dice,  facendo riferimento a sé stessa. La parte adulta e attuale di lei si è accettata, quella che lei vuole diventare è scappata, e lei fugge, la insegue, non la raggiunge, ma si libera dal passato e soprattutto da sé stessa. La vediamo quindi nel campo davanti alla casa – che corrisponde alla sua mente- ballare felice, perché la casa è alle sue spalle, come il passato. La sé attuale, quella che voleva diventare, è diventata una cosa sola e la casa è rovinata e dietro di lei, perché finalmente ha superato il passato. Questo è quello che si può interpretare dal video, conoscendo anche il testo e sapendo la storia che Rina ha condiviso con dei blog e dei giornali, dietro la sua canzone.

Break My Heart Myself – Bebe Rexha feat. Yeji & Ryujin

Questa canzone l’avevamo già vista nella 5 puntata dei problemi mentali – che potete trovare cliccando sul bottone colorato di viola- QUESTO, ma qui è diverso, nel remix ci sono nuovi problemi mentali descritti dalle ITZY.
Yeji canta: “A volte mi sento una disadattata, a volte potrei fare un pasticcio, ma va bene, sto facendo del mio meglio, perché mi sveglio ancora ogni giorno.” Ora qui ci sono due modi di interpretare la cosa: il punto certo è che lei non si sente come gli altri e non viene accettata dagli altri, ma o fa pasticci nel senso che tenta il suicidio o comunque si insinua in situazioni pericolose, ma riesce ancora a svegliarsi ogni mattina, oppure perché teme che i farmaci che prende la faranno morire nel sonno. Dice anche che non si trova bene dove vive, e vuole prendersi una vacanza, perché i problemi non la seguiranno; quindi- quasi sicuramente- è il posto dove vive che le crea questi problemi, o almeno lei si sente così in quel luogo. Ryujin invece canta: “A volte penso che potrei avere bisogno di aiuto.
A volte, penso di essere migliore di chiunque altro. Avanti e indietro, dentro e fuori dal mio guscio.” Insomma, Ryujin sa di essere bipolare, e anche se pensa di aver bisogno di aiuto non lo chiede. Questo perché nella sua follia si ritiene migliore degli altri, ed essendo superiore, perché mai dovrebbe chiedere aiuto o guarire? Però quando la bipolarità tocca la depressione torna nel suo guscio, e ritorna a pensare di dover chiedere aiuto, per poi uscirne e decidere di essere superiore a tutti. Un loop continuo. Insomma, le due cantanti sud-coreane delle ITZY sono malate di mente, almeno nel testo. Bebe invece ha affermato che la canzone parla della sua bipolarità, del fatto che non accetta il suo corpo e che è depressa, tanto da dover prendere farmaci. Per scoprire meglio quanto riguarda Bebe Rexha, cliccate sul link viola.

Versions Of Me – Anitta

Un’altra cantante che non accetta un rifiuto amoroso. “Ti ho chiuso fuori dalla camera da letto, te l’ho detto “Non tornare mai più” E hai detto che ho rotto la finestra, non sono stata io, era un maniaco. E qualcuno ha fatto irruzione nella tua macchina di notte, sì. Ha tagliato la gomma, ha lasciato una lettera sul cruscotto, diceva: “Mi dispiace, capisco di essere sempre amareggiata e dolce” Tesoro, era un’insonne” Anitta ha più personalità, soffre di un disturbo dissociativo della personalità, che la porta a creare altre versioni di lei, una maniaca che spacca i vetri, una insonne che taglia le gomme…Tutte comunque sono pericolose e malate. Lei non capisce che è sempre lei, e non capisce perché il suo uomo la accusi di cose che lei non ha fatto, ma che ha fatto un’altra persona, non si rende conto che era lei. Terribile. Poi lo minaccia di morte: “Tesoro, giuro che rimarrai. Allora non mi trovo da nessuna parte quando ti svegli. Ti prometto che non avrai più dolore” Insomma come cura per quelli che lei ritiene siano disturbi del suo uomo, lei pensa che l’unica cura sia ucciderlo così il poveretto non soffrirà più, non avrà più tutti questi dolori e non la incolperà perché essendo morto non la troverà più da nessuna parte quando si risveglierà. Tuttavia dà anche un’altra possibilità: “Ma forse dovremmo rompere”. Meglio…Ma anche un TSO alla cantante non sarebbe una brutta idea.

Questo articolo ha 7 commenti.

  1. Tutte queste canzoni di che problemi mentali parlano?

    1. 1) Dipendenza, cambio di “empatia” (prova dolore, poi non prova nessuna emozione, e spera che l’altra soffra) ego smisurato.
      2) Depressione, depressione da rottura amorosa, insonnia
      3) Questa canzone è stata scritta da Rina dopo una sessione di terapie psichiatriche. Si trattava di ritrovare la sé stessa bambina, che vive in ognuno di noi. Non parla di un problema mentale specifico, ma di una serie di condizioni che hanno portato Rina a vivere male psicologicamente. Leggendo l’articolo capisci meglio.
      4) Tendenze suicide/paure notturne, bipolarità
      5) Disturbo dissociativo della personalità (ha più personalità in lei, come tante persone diverse che agiscono in modi differenti. Tuttavia non può saperlo. Non se ne rende conto)
      Basta leggere l’articolo comunque e queste cose sono scritte, se c’è qualcosa che non si capisce bene dimmelo che lo correggo, grazie 😀
      Un saluto,
      Richard 🙂

    2. Cioè è spiegato nell’articolo, penso che si capisca abbastanza bene. Forse la prima è più difficile da capire, ma c’è scritto nell’articolo.
      Non tutte parlano dello stesso problema, ci sono diversi problemi, ma è interessante, è un mix (come le prime puntate).
      Comunque non sono assolutamente arrabbiato, voglio solo capire cosa non hai capito, perché a me sembra sia chiaro (se hai letto) poi magari non è così.
      Nella quinta, solo per fare un esempio c’è scritta la diagnosi:
      “[…] “Ti ho chiuso fuori dalla camera da letto, te l’ho detto “Non tornare mai più” E hai detto che ho rotto la finestra, non sono stata io, era un maniaco. E qualcuno ha fatto irruzione nella tua macchina di notte, sì. Ha tagliato la gomma, ha lasciato una lettera sul cruscotto, diceva: “Mi dispiace, capisco di essere sempre amareggiata e dolce” Tesoro, era un’insonne” Anitta ha più personalità, soffre di un disturbo dissociativo della personalità, che la porta a creare altre versioni di lei, una maniaca che spacca i vetri, una insonne che taglia le gomme…Tutte comunque sono pericolose e malate. Lei non capisce che è sempre lei, e non capisce perché il suo uomo la accusi di cose che lei non ha fatto, ma che ha fatto un’altra persona, non si rende conto che era lei. Terribile. Poi lo minaccia di morte: […]”
      Fammi sapere,
      Un saluto,
      Richard 🙂

      1. Perché dovrei pensarlo? Alcuni li avevo capiti bene (l’ultimo) altri meno. Ma alla fine ho chiesto di tutti perché volevo comunque chiedere. Del tipo: l’ego smisurato è un problema mentale?

        1. Mi fa piacere.
          Non preoccuparti.
          Comunque ecco, ti riporto questo che avevo trovato su Internet riguardo l’ego:
          “Il termine ego coincide con una funzione psichica; detto questo, esiste una zona cerebrale espressamente dedicata a tale funzione? Alcuni ricercatori di neuroscienze credono di sì e hanno osservato una connessione fra l’attività mentale autoreferenziale e la corteccia prefrontale mediale, che si trova nella parte anteriore del lobo frontale. Esisterebbe quindi una zona del cervello che si attiva primariamente quando ci riferiamo al nostro Ego con parole e pensieri. in ogni caso, la naturale sede dell’Ego o io cosciente si trova nella neocorteccia, la zona di più recente sviluppo del cervello. Il cervello antico è invece quello che si “occupa” degli istinti e dei bisogni primari dell’uomo: non sorprende pertanto che la civiltà contemporanea spesso esalti il primo cervello (e quindi la razionalità) a scapito del secondo: per questo si parla spesso di Ipertrofia dell’Io, ovvero dell’importanza eccessiva che spesso si attribuisce a questa finzione, relegando sullo sfondo emozioni e istinti.”
          Un saluto,
          Un abbraccio,
          Richard 🙂

        2. Spero tu non ti sia offesa, c’è stato un evidente fraintedimento.
          Aspetto domani la puntata sugli Oasis, poi da lunedì ci sarà una lunga pausa causa ferie.
          Prima del 15 farò qualcosa di interessante per intrattenere i lettori in quel periodo.
          Un saluto,
          Ti chiedo scusa nel caso tu ti sia sentita offesa in qualche modo,
          Richard 🙂

  2. Non preoccuparti.
    Comunque ecco, ti riporto questo che avevo trovato su Internet riguardo l’ego:
    Il termine ego coincide con una funzione psichica; detto questo, esiste una zona cerebrale espressamente dedicata a tale funzione? Alcuni ricercatori di neuroscienze credono di sì e hanno osservato una connessione fra l’attività mentale autoreferenziale e la corteccia prefrontale mediale, che si trova nella parte anteriore del lobo frontale. Esisterebbe quindi una zona del cervello che si attiva primariamente quando ci riferiamo al nostro Ego con parole e pensieri. in ogni caso, la naturale sede dell’Ego o io cosciente si trova nella neocorteccia, la zona di più recente sviluppo del cervello. Il cervello antico è invece quello che si “occupa” degli istinti e dei bisogni primari dell’uomo: non sorprende pertanto che la civiltà contemporanea spesso esalti il primo cervello (e quindi la razionalità) a scapito del secondo: per questo si parla spesso di Ipertrofia dell’Io, ovvero dell’importanza eccessiva che spesso si attribuisce a questa finzione, relegando sullo sfondo emozioni e istinti.

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