Recensione Critica “Midnights” Taylor Swift

Era da molto che attendevate la recensione critica dell’ultimo album di Taylor! Ecco cosa ne penso

L’album è molto bello nel complesso, considerando anche l’edizione delle 3.A.M. ma sebbene la maggior parte delle canzoni mi piaccia, trovo che altre siano un po’ noiose, e sopravvalutate. Sicuramente è molto diverso da “Folklore” ed “Evermore”, album molto belli, sebbene molto folk e rilassanti, e ha atmosfere più pop, ma contiene anche canzoni che ricordano le sue ere passate. L’album si chiama “Midnights” perché Taylor ha passato 13 notti insonni per scrivere le 13 canzoni contenute, e come spiega in “Anti-Hero” le mezzanotti sono diventate i suoi pomeriggi. Taylor ha pubblicato finora i singoli “Anti-Hero” e “Bejeweled”, ed entrambi mi hanno colpito molto, il primo più per il testo, il secondo per la musicalità, e come singolo promozionale “Question…?” che prende una sample da “Out Of The Woods”. Anche il brano “Snow On The Beach” con Lana Del Rey ha avuto molto successo, superando il record di streams per una collaborazione femminile detenuto da “Rain On Me”, ma a differenza di altri brani dell’album entrati in classifica non è un singolo.

Taylor ha pubblicato 4 copertine diverse per l’album, in 4 versioni vinili diverse. Le copertine se unite, formano un orologio che pende sulla mezzanotte. Dopo aver pubblicato l’album, che nell’edizione fisica deluxe contiene 3 tracce in più, ha rilasciato – ben 3 ore dopo- la 3.A.M edition, che contiene canzoni sicuramente interessanti, ma più simili a quelle dei precedenti, in particolare “The Great War” che sembra raccontare una storia.

L’album può essere definito un misto tra pop, rock, country, folk ed electro-pop e dream-pop.

Vediamo traccia per traccia:

1) Lavender Haze: L’intro del pezzo “Incontriamoci a mezzanotte” indica chiaramente che Taylor vuole anche introdurci all’album che porta il titolo “Mezzanotti”. Il titolo della canzone invece “Foschia Lavanda” era un modo utilizzato negli anni ’50 del 1900 per indicare una persona innamorata. Taylor mette in chiaro le cose nella canzone: lei non vuole sposarsi o vivere come negli anni ’50 sottomessa ad un uomo, cosa che intende quando parla della “mer*a anni ’50 che vogliono da me.” Lei vuole continuare ad innamorarsi, ma non a legarsi. Il contesto ci fa capire che l’album contiene canzoni legate alla sua situazione sentimentale attuale ma anche ad altri uomini, suoi ex. La canzone è un electropop dove la voce di Taylor suona cristallina; le metafore del testo lo rendono vincente, e il modo in cui Taylor canta la canzone è perfetto. Meritava sicuramente molto successo, ma c’è da dire che ha ricevuto molti stream Spotify anche perché è la prima traccia dell’album; la maggior parte degli stream sono sicuramente più che meritati, ma questa traccia era avvantaggiata e più avanti nell’album ne troveremo di migliori, come “Bejeweled” e “You’re On Your Own, Kid”. Ciò non toglie che è una buona introduzione e una canzone ben studiata, con delle background vocali stile anni ’90 e una composizione ottima.

2) Maroon: Questa canzone mi ricorda “Folklore” ed “Evermore” ma anche “Red (Taylor’s Version)”. Di composizione dream-pop, questa canzone realmente sognante e surreale parla di un cielo marrone, ed ha un ritornello che ricorda “1989”. Insomma una canzone molto evocativa che attraversa le ere di Taylor Swift, facendo anche un riferimento a New York, e se ci pensate la prima traccia di “1989” era proprio “Welcome To New York”. La canzone parla della fine di una relazione, e indica molte cose “marroni” tranne quella a cui starete pensando leggendo. Un segno sulla clavicola, la ruggine del telefono, del sangue, del vino e le labbra di Taylor. Ricordo che maroon in Inglese non significa “marrone” quello è “brown” ma “marrone scarlatto”, una mezza via tra rosso e marrone, ecco perché rimanda a “Red”. La canzone è molto triste, ma anche evocativa. Devo dire che è uno dei pezzi che preferisco a livello musicale, anche se non è un testo così “fulminante” anch’esso è molto evocativo. Potrei stare ore a parlare della canzone, ma per farvela semplice, sì è una situazione di mer*a letteralmente, ecco perché il marrone – anche se come già detto non fa mai riferimento diretto a questo – anzi paragona la sua storia ad essa, “shit always ends” ma nel senso che le cose belle sono finite. Una canzone non eccezionale, ma bella. Promossa.

3) Anti – Hero: Questo lead-single è sì qualcosa di eccezionale! La canzone parla dei problemi mentali di Taylor, e fa dei riferimenti a “Reputation” più precisamente a “I Did Something Bad”, prima canzone esplicita di Taylor, che la cantante voleva estrarre come singolo, ma alla fine non l’ha fatto perché ne aveva già estratti sei, sette col singolo promozionale “Call It What You Want”.  La cantante si sente pentita, dice di sé stessa di essere una narcisista nascosta da un lato buonista, e di non stare bene con sé stessa, considerandosi un mostro. La canzone è un buon pop con elementi country, e parti dream-pop. Oltre a ciò va considerato che il ritornello e il ponte hanno una specie di eco, come se Taylor cantasse in una stanza vuota e ci fosse un rimbombo, un’intuizione geniale per far capire che si sente sola. Canzone perfetta come lead-single, che merita di essere alla #1! Complimenti Taylor!

4) Snow On The Beach (feat. Lana Del Rey): Una delle canzoni più sopravvalutate di sempre, noiosa, senza svolte, con uno strano eco e poco spazio lasciato a Lana. La nota ereditiera e cantate dramma-pop duetta sempre con Taylor, e ha qualche battuta da sola, ma sinceramente avrebbero dovuto lasciare più spazio a Lana. Sembra esserci una mania di protagonismo di Taylor, che prevarica Lana. Oltretutto la canzone sembra parlare di una rottura, per via della sua malinconia, tristezza e pallosità, invece parla di un amore nato da poco che sembra strano a Taylor. La canzone non ha punti di svolta, è piatta, e non capisco come possa aver avuto tanto successo, è veramente pallosa. I testi sono anche belli, quasi melliflui e troppo saccarini, ma la canzone è troppo noiosa. So che la gente la adora, ma io dico le cose come le penso, non come mi conviene dirle, e penso anche che “Rain On Me” fosse una canzone più valente di questa, e non lo dico da fan di Lady Gaga, che in quel pezzo – anche se bello- lascia troppo spazio ad Ariana Grande, ma come fan di Taylor Swift.

5)You’re On Your Own, Kid: Questa canzone, molto triste e poetica ha punti di svolta, a differenza della precedente, non è una traccia piatta come una spiaggia in inverno. La canzone parla di come Taylor abbia dovuto mettersi da sola allo scoperto, e abbia rinunciato ad avviare subito la sua carriera a causa di un ex (lo stesso di cui parla in “Picture to Burn”, quello gay). La canzone parla anche della controversa vicenda che coinvolge Taylor con Kanye West. La canzone è la prima senza qualche effetto che rende la voce echeggiante, ed è davvero ottima per essere estratta come singolo. Si tratta di un puro country con elementi pop e dramma-pop, e una musica che muta durante la canzone. Nel ponte si sente Taylor aiutata dal coro, le voci sono indefinibili e indistinguibili, ma si nota perché la voce di Taylor è più intensa. Uno dei miei pezzi preferiti dall’album, questa canzone è promossa a pieno!

6) Midnight Rain: Una canzone dal testo sicuramente molto profondo, ma la canzone a me non piace. Nonostante queste musicalità simili ad una luce pulsante di una nave di Star Wars, le parti cantate da quella voce maschile, forse la stessa voce di Taylor maschilizzata, o forse qualcuno che non so chi sia, rendono la canzone sopravvalutata. Il testo è perfetto, ma la musicalità – per quanto bella – ad un certo punto fa sembrare Taylor fuori tempo. E non solo. Anche quel vocione è orribile. Bocciata. Il testo, invece, parla di una relazione dove la colpa della rottura è da attribuire a Taylor, che voleva rincorrere la sua carriera, e ha lasciato il suo “Raggio di Sole” perché lei era ed è come “Pioggia di Mezzanotte”.

7) Question…? : La canzone, che interpola “Out of the Woods” e come la stessa, probabilmente si rivolge all’ex Harry Styles, è stata rilasciata come singolo promozionale. Mi piace molto, ricorda le atmosfere di “Red” e “1989” unite. In alcuni punti sembra una storia sussurrata come quelle di “Folklore” ed “Evermore”. Nel secondo verso, Taylor improvvisa una specie di rap, una parte più veloce, ed è molto stimolante all’interno della canzone, che assume un ritmo più incalzante. Gli applausi della folla di amici attorno dopo il bacio descritto nel testo sono una ciliegina sulla torta. Il ponte invece ricorda “Lover” e fa uso di una parte electropop alla fine. Un brano che parla di un amore morto, ma in cui Taylor crede ancora, e che spera possa riaccendersi, ponendo una domanda al suo ex. Taylor si sente triste per quanto accaduto, ci teneva molto. Di sicuro i ritmi che continuano a cambiare e la parte sperimentale del brano lo rendono vincente! Pezzo promosso.

8) Vigilante Shit: Una canzone che sarebbe stata benissimo in “Reputation”, questo brano parla della Revenge Dress di Taylor, simile a quella indossata da Lady Diana. La canzone parla proprio di vendetta. In pratica Taylor aveva quest’uomo come fidanzato, ma lui era sposato, e quando lei ha scoperto il suo doppiogioco si è alleata con la moglie, fornendole le foto prova, e lei lascia l’uomo da solo, triste e senza più nulla. Una canzone sulla vendetta bellissima, con un ponte che sembra cantato da Billie Eilish, e rime taglienti, dette velocemente ma ben scandite, trasformandola nell’unico pezzo trap-pop dell’album. Per certi versi ricorda “…Ready For It?” ma in realtà il testo parla d’altro. Taylor spera di uccidere quest’uomo vestendosi “per vendetta”. Parla di empowerment femminile, che si uniscono per combattere un uomo narcisista e orgoglioso, un manipolatore e traditore che pensa di poter comprare tutto, ma che fallirà, anche se le due donne non ottengono giustizia, ma vendetta diventando malvagie. Ma Taylor lo dice “Io non mi vesto per i cattivi, o per innocenza, io sono nella mia me*da da vigilante di nuovo.” Taylor sembra divertirsi in questo brano, dove usa un tono cattivo e vendicativo, meschino. Si fa giustizia da sola come un vigilante del Vecchio West. Una canzone che mi piace molto, perché breve (2:44) ma incisiva e vendicativa, con quest’aria da cattiva che rende il tutto oscuro e ti porta dalla parte dell’anti-eroe. Sì, perché il vero cattivo è l’uomo, nonostante la vendetta delle donne. Sono delle cattive che combattono i cattivi. Promossa appieno.

9) Bejeweled: Una delle canzoni che preferisco dall’album, e che meriterebbe una nomination e una vittoria ai Grammy Awards per BEST VIDEO POP, anche la canzone è molto pop, un pop puro come non se ne vedeva da tanto tempo, e che ricorda Katy Perry. Un pezzo fantastico, un vero gioiello come dice la canzone. Ricordo che quando lo sentii la prima volta, mi venne l’impulso di fare una storia sui social con questa musica di sottofondo, ma non trovando un filtro apposito per il brano, e gli altri di Taylor erano troppo femminili, ho usato un filtro da faraone e ho aggiunto delle gif di diamanti ovunque! La gente avrà pensato che volessi fare un viaggio in Egitto, io invece volevo trovare una scusa per pubblicare il pezzo e sembrare davvero “brillante”. Si tratta di uno dei miei pezzi preferiti dall’album, mi dà gioia sentirlo, è una canzone veramente esplosiva! Secondo singolo perfetto!

10) Labyrinth: Una canzone molto bella all’inizio…Subito può sembrare noiosa, servono più ascolti. Inizia con una sample di “Epiphany” da “Folklore”, velocizzata, e con un testo che ricorda la canzone stessa. Subito Taylor appare spaventata dall’innamorarsi, ma poi ci ripensa e ci ripensa ancora…La traccia parla di come lei si trovi persa in una sorta di labirinto dove non sa se innamorarsi di nuovo o non innamorarsi. Il ritornello finale che è anche l’outro si trasforma in un pezzo pop. Ancora la voce maschilizzata che si mischia con quella normale a rovinare questo bellissimo pezzo. Non lo trovo noioso, ma trovo che l’aggiunta dell’altra voce e degli echi rovini la traccia. Le parti finali sussurrate e bisbigliate le adoro, ma in parole povere è una filler track. Bocciata.

11) Karma: Adoro questa canzone, dove Taylor dice a tutti che devono stare attenti perché tutto ciò che fai nella vita ti ritorna indietro, e lei lo trova “dolce come il miele” e continua “Karma è un gatto, che mi fa le fusa in grembo perché mi ama.” Non mi piacciono le parti dove inserisce delle bestemmie, motivo per il quale preferisco la clean version. In qualsiasi caso Karma punirà i nemici di Taylor. Il Karma nelle religioni asiatiche è il principio secondo il quale se fai del male, il male ti ritorna, e allo stesso modo se fai del bene, il bene ti ritorna. Taylor non è avvezza alle religioni orientali ma è diventato il nome di ciò che rappresenta non a livello religioso, ma universale. Una canzone pop, bella, allegra, solare. Promossa!

12) Sweet Nothing: La canzone parla dell’amore che Taylor prova per l’attuale fidanzato Joe Alwyn, che ha coscritto il brano sotto uno pseudonimo. Questo dimostra che la coppia è molto romantica, perché la canzone ha un testo bellissimo che parla di amore. Il problema è che è troppo lenta. Non ha senso nel punto dell’album dove si trova, e certo, come testo è bello, la canzone è piacevole, romantica, ma sarebbe stato meglio lasciarla come poesia d’amore e non musicarla. Sembra quasi letta piuttosto che cantata, recitata. Io non la amo ma non la odio, la trovo bella ma noiosa al contempo, nonostante in certi punti si rifaccia. Mi sembra quasi che Taylor sia qui nella stanza, seduta sul mio letto che mi racconta qualcosa, qualcosa che però è una canzone che non deve “raccontare” alla gente ma  cantare , questa. Evocativa e romantica ma noiosa, non è filler, ma nemmeno così…esaltante. Né promossa né bocciata, rimandata per vedere se può fare di meglio.

13) Mastermind: Una canzone bellissima, pop, stile “1989”, la canzone spiega come Taylor abbia fatto apposta a pianificare una serie di eventi che l’hanno portata a fidanzarsi attualmente. Interessante, vero? “Mastermind” significa “Grande mente” “Mente Maestra”, ma in realtà non ha una traduzione in Italiano. Il cattivo di “Scooby-Doo: Night of 100 Frights” (un videogame per Playstation 2 che adoro ed il secondo che avevo acquistato nel 2007-2008 ma che è uscito nel 2002) si chiamava Mastermind, e al momento dello smascheramento sembrava la persona che aveva chiesto aiuto contro di lui, quando in realtà era una donna che aveva creato un’illusione. Non so perché ma non solo per il nome, trovo che il videogame e questa canzone siano in qualche modo legati, anche per la musicalità di questo pezzo, che ricorda molto la musica di quel videogame, a cui – anche se ho 25 anni – gioco ancora quando ho tempo. Tornando alla canzone, è un pop con dell’inserimento di bubble-pop (non in riferimento al pop da party, ma al rumore di bollicine che scoppiano nella composizione) che può creare una certa tensione, per quanto positiva, ti rapisce, prende la tua attenzione. Unica pecca: in alcuni punti la voce di Taylor sembra sforzata, come se cercasse di andare alta e si bloccasse di colpo. In realtà cambia tonalità, ma anche nel ponte dove tenta di fare un falsetto fallisce. Il pezzo è promosso, ma Taylor avrebbe dovuto lavorare di più sulla voce prima di registrarlo, e l’avrebbe sicuramente reso un pezzo ancora migliore.

E questa è la recensione di “Midnights”. Presto arriverà la recensione completa con l’edizione delle 3.A.M.
Nel frattempo fatemi sapere nei commenti le tracce che preferite dall’edizione standard. Io “Bejeweled”, “You’re On Your Own, Kid”, “Anti-Hero”, “Karma”, “Mastermind” e ho un amore morboso per “Vigilante Shit”. Voi?

La recensione prosegue qui:

Questo articolo ha 2 commenti.

  1. D’accordo più o meno su tutto, ma tranne il tuo giudizio negativo sul brano “Snow on the beach” che invece a me è piaciuto molto, forse perché ricorda più direttamente lo stile introspettivo alla Lana Del Rey. Non lo reputo affatto noioso, ma anzi lo definirei quasi enfatico.

    1. Enfatico senza quasi. Io parlo in modo molto terra terra e diretto sul blog; non mi riferisco a te, ma non mi piacciono quei “grandi critici” che fanno paragoni assurdi e che definiscono i brani con parole di cui uno deve cercare il significato oppure il senso. Ad esempio alcuni parlano di testi “fruttati”. Se vuoi puoi farlo, ma poi mi spieghi perché quel testo di Rihanna è fruttato, e cosa intendi.
      Comunque tornando a noi, sì senza dubbio è enfatico, e penso che tante persone la pensino come te, però a me sinceramente non piace. Insomma, ognuno ha il suo punto di vista…Mi ha fatto piacere sapere il tuo.
      Un saluto,
      Richard 🙂

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