Ecco la seconda parte della recensione di “Midnights” di Taylor Swift! Oggi vedremo le 7 canzoni bonus del suo album, dalla traccia 14 alla 20.
“Midnights 3.A.M. Edition” è considerata l’edizione deluxe di quest’album, solo che non ha il nome “deluxe”, quello ce l’ha l’edizione fisica, che contiene un pezzo inedito e 2 remix, invece la Swift ha rilasciato l’edizione delle 3.A.M. cioè delle 3 del mattino, (o 3 di notte) proprio a questa discussa ora.
L’album “Midnights” è stato rilasciato a mezzanotte, questo alle 3 di notte. Contiene le 13 tracce dell’album precedente, più altre 7 tracce. QUI POTETE LEGGERE LA RECENSIONE CRITICA DI “MIDNIGHTS”.
Ora partiremo dalla traccia 14, quindi per quest’album ho fatto ben 2 recensioni diverse. Taylor ha spiegato che queste canzoni sono sempre nate da notti insonni, ma quelle contenute in questa edizione delle 3 di notte le ha scritte “a notte inoltrata” continuando che alcune canzoni le sono venute in mente nel sonno, svegliandola, e lei le ha scritte. In “Anti-Hero” spiega che le mezzanotti sono diventate i suoi pomeriggi; le 3 di notte sono diventate evidentemente il tempo libero subito prima o subito dopo la cena.
14) The Great War: Una canzone molto poetica e allo stesso tempo evocativa, che fa venire alla mente immagini impressionanti. Tra spargimenti di sangue e un trifoglio cremisi, la prima volta che ho ascoltato la canzone pensavo fosse una specie di storia relazionata alla Prima Guerra Mondiale, ma non è così. Si tratta di una canzone che parla di una relazione che ha avuto Taylor dove ha dovuto “combattere” per vivere finalmente serenamente col suo compagno. Non so se sia autobiografica, ma sicuramente è interessante. Taylor inoltre si incolpa per questa relazione tumultuosa, proprio come fa in “Anti-Hero” e “Midnight Rain”. Taylor promette che non combatterà più in amore dopo che ha superato questo evento. La musica la rende una canzone gloriosa, con una cadenza che sembra quella di una marcia di soldati, ma qualcosa che ricorda anche “Folklore” ed “Evermore”. Promossa. Non è una canzone banale e scontata, è piuttosto impegnata, ma è molto bella. D’altra parte questo è il rischio quando fai canzoni impegnate: o sono amate da (quasi) tutti oppure sono odiate.
15) Bigger Than The Whole Sky: La canzone parla di una persona cara deceduta, molto probabilmente. Taylor canta la canzone, ma non è detto che si riferisca direttamente a lei, potrebbe parlare di qualcun altro, secondo alcuni è un rimando a “Ronan“. Questo non possiamo saperlo, comunque se è una persona morta, doveva essere qualcuno di molto piccolo o comunque giovane, e lo si capisce quando Taylor si chiede cosa sarebbe potuto diventare. Un pezzo molto evocativo ed emotivo. Mi piace molto, è quasi sussurrato, piangente. Un lamento di dolore e di finta accettazione. D’altra parte un lutto – nella realtà – non si accetta mai appieno, per quanto si dica di averlo fatto.
16) Paris: Nella canzone Taylor dice di sentirsi a Parigi grazie al suo amato, per lei è come essere a Parigi con lui in qualsiasi posto si trovino. La canzone è un pop uptempo, cioè veloce, con delle parti in candy/party – pop.
La canzone non è brutta, è carina a livello musicale, anche se a livello di testo si rivela qualcosa di estremamente saccarino e mieloso, ed è una traccia un po’ filler che si salva solo grazie alla musica. Non la vedo come singolo, ma è adatta per passare il tempo con una musica allegra, in modo spensierato.
17) High Infidelity: Qui parla chiaramente di Calvin Harris, sia perché gli dice di “metti su i tuoi dischi” e cita il 29 Aprile. Quella data corrisponde a quella dell’uscita del singolo di Calvin Harris con Rihanna “This Is What You Came For” canzone scritta da Taylor, che ne aveva anche registrato una demo. Inoltre il 29 Aprile 2016 lei non solo non era lì con lui, ma aveva conosciuto anche il suo attuale fidanzato, anche se si è messa con lui dopo. La canzone parla di come Taylor abbia lasciato questo suo ex perché era infedele. La parte che colpisce di più, e fa capire che lei ne abbia sofferto anche psicologicamente è questa: “Sai che ci sono molti modi diversi in cui puoi uccidere la persona che ami. Il modo più lento è non amarla.” Insomma lei si sentiva morire perché non si sentiva amata. O meglio si sentiva uccisa lentamente. La canzone è un country-pop con elementi electro nella composizione, ma non ha effetti sulla voce di Taylor. Si tratta perlopiù di una ballad, non è brutta, nemmeno noiosa, ma non mi convince appieno. Comunque è promossa, per l’ottimo abbinamento di testo e musicalità. Sento che se fosse stata sviluppata in modo diverso sarebbe potuta essere ancora migliore.
18) Glitch: Una canzone un po’ filler, non mi convince molto. Breve, anzi la più breve dell’album (2:28) parla di un’amicizia che si è trasformata in amore. “Glitch” in inglese significa “problema tecnico”, e Taylor parla di una sorta di interruzione, di errore che ha trasformato l’amicizia in amore, che l’ha presa troppo. La canzone è anche simpatica a livello musicale, ha una parte a cappella, e ha dei punti in falsetto, quindi Taylor dà il massimo per quei pochi minuti, ma la canzone non sembra molto impegnata emotivamente da parte di Taylor. Né bocciata né promossa, rimandata. Fatemi sapere cosa ne pensate voi nei commenti.
19) Would’ve, Could’ve, Should’ve: La canzone piena di riferimenti religiosi, parla di come Taylor Swift si sia sentita violata nella sua fede da un uomo più grande che l’ha ferita in amore. La canzone è un riferimento alla relazione, conclusasi nel 2010, tra lei e John Mayer. Lei aveva 19 anni, lui 32. Sembra che sempre nello stesso periodo in cui si frequentava con Taylor, stesse anche frequentando Jennifer Aniston. La composizione che ricorda la traccia “The Great War”, diventa più medievale e battagliera, una canzone adatta a “Folklore” ad una prima vista, ma dal ritornello più pop, realmente pop. Come già spiegato nella premessa della recensione critica di “Midnights”, in questo album lei affronta più e più ex; in “Question…?” abbiamo visto Harry Styles, in “High Infidelity” Calvin Harris e altri, ora John Mayer. Nel ponte e nell’outro, Taylor appare infuriata e battagliera, quasi disperata, alza i toni. Sicuramente un’ottima canzone, molto potente, che porta Taylor ad usare un tono di voce un po’ più alto del solito. Mi piace, promossa.
20) Dear Reader: La canzone parla di ciò che ha attraversato Taylor nella vita, ed è una sorta di ringraziamento ai fan. Il testo si apre così: “Caro lettore, se ti sembra una trappola, sei già in una trappola.” Questo potrebbe essere rivolto a due esempi differenti: ha comprato il disco e l’ha ascoltato, ed ora che è alla fine ormai ha già sentito tutte le storie di Taylor che lo ha attirato in una sorta di trappola. Oppure, potrebbe essere uno dei tanti consigli che Taylor dispensa nel testo, dove afferma chiaramente che è stato traumatico fidarsi della sua etichetta discografica, cioè di Scott Borchetta, che ha venduto la sua musica a Scooter Braun, il quale si è preso tutti i soldi di Taylor, costringendola a ri-registrare i suoi album (finora “Fearless” e “Red”, ma anche alcuni pezzi da “1989”). Taylor muta molto la sua vocalità nella canzone, così come anche la musica dream-pop diventa più dura, e dramma-pop ed ha alcuni echi nella voce di Taylor e background vocali semi-soffocate. Sicuramente la canzone è simpatica, bella. Una conclusione adatta all’album. Voi cosa ne pensate al riguardo? Per me è una delle tracce più belle dell’edizione delle 3.A.M. , promossa.