Recensione Critica “Diamonds & Dancefloors” Ava Max

Il primo grande album pop che sconvolge in meglio questo 2023 è sicuramente “Diamonds & Dancefloors”

Molti critici, esperti di musica ecc. hanno parlato della “Teenage Dream Era” di Katy Perry come la miglior era pop di sempre e anche quella di maggior successo.
Ecco, secondo Adam The Flop, uno YouTuber, esperto musicale e studioso delle classifiche, solo due cantanti hanno creato delle ere che sanno tenere testa a “Teenage Dream”: Dua Lipa con “Future Nostalgia” e Doja Cat con “Planet Her”. Confermo questa cosa dal punto di vista del successo, ma secondo me ci sono almeno altri tre album che potrebbero essere aggiunti a questa lista “Glory” di Britney Spears, che purtroppo non è stato sfruttato a dovere, “The Fame Monster” di Lady Gaga, che però è un po’ più oscuro, e questo: “Diamonds & Dancefloors” di Ava Max. Poi ci sono molti altri album molto belli, anche della stessa Katy Perry (“PRISM” su tutti) ma pochissime cantanti hanno saputo ricreare quelle atmosfere così genuinamente pop, alternandole nei loro album a brani hip-hop, dance, rap e rock. “Glory” di Britney Spears è uno di questi, e se escludiamo Lady Gaga, dato che “The Fame Monster” è uscito prima di “Teenage Dream”, ma come già detto ha delle atmosfere molto dark, resta Ava Max con “Diamonds & Dancefloors” un capolavoro pop.

La tanto osannata Taylor Swift non è mai riuscita a creare un’era così perfettamente pop, nonostante il successo, o album così incisivi come quelli citati sopra.

Come mi è stato fatto notare, Taylor ha avuto un grande impatto con “1989”, anche se l’album non è completamente pop, ma è stata comunque un’era molto incisiva per la musica Pop, che ormai andava scemando (purtroppo) regalandoci del buon pop nel 2014 – pur mantenendo in alcuni punti le atmosfere tipiche country di Taylor.

Non per niente Ava Max ha dichiarato di essersi ispirata a Britney Spears e a Katy Perry per questo suo album. Nelle musicalità troviamo anche altre star, alle quali Ava Max ha preso in prestito dei sound, come Madonna, Sia e Lady Gaga. Ora vedremmo, traccia per traccia, ogni canzone dell’album, con il mio personale parere e giudizio. Pronti?

Iniziamo!

1) Million Dollar Baby: Una canzone pop che riprende elementi tipici di Lady Gaga, una musica britpop, con elementi dance fine anni ’90 (la canzone incorpora “Can’t Fight the Moonlight” di LeAnn Rimes, e ha una parte molto simile a “Bad Romance” di Lady Gaga) ci introduce perfettamente ai temi dell’album. Una canzone che ha anche qualcosa di oscuro, ma che però è ben costruita per bilanciare più parti mixate in un’irresistibile brano Pop, che non è allegro e spensierato, ma trasmette comunque un senso di festa. Brano promosso, prima traccia scelta benissimo, che alterna sia musicalmente che nel video momenti oscuri a momenti di festa, catturandoci nella ragnatela di “Diamonds & Dancefloors” e nel mood (umore) che vuole trasmettere la cantante, né felice né triste, ma comunque di festa e rivalsa, soddisfacendo  al contempo un lato più oscuro.

2) Sleepwalker: Musicalità della Britney Spears degli anni 2000 (“Toxic” per intenderci, anche se la canzone ha un ritmo ben diverso da quest’ultimo). La canzone parla di come Ava Max dia assuefazione e renda la persona che ama sonnambula. Un piccolo rimando al pezzo “Belladonna” da “Heaven & Hell”, almeno me lo ricorda in parte, a livello di testo. Come “Belladonna” ha anche una parte finale enigmatica e rock. Il brano infatti ha una sorta di ponte musicale, misto tra dance e che non è un vero rock ma nemmeno un pop. Un brano alternative, che ha questo beat e background vocali che danno un senso di oscuro, misterioso. Mi piace molto, non lo vedo come singolo – o meglio – potrebbe benissimo esserlo, ma non eguaglia altri pezzi dell’album già estratti come singoli, e potrebbe non ripetere lo stesso successo commerciale. Sicuramente, però, resta una traccia molto potente, ipnotica e trance. Promossa.

3) Maybe You’re The Problem:  Estratto come lead-single, ha un gusto musicale retrò, e principalmente basato su una base ’80-’90. La canzone non muta molto, certo nel ritornello Ava Max va più alta, ma la base resta la stessa, questo pezzo ci ricorda più Ariana Grande che Ava Max. Un pezzo bello, senza dubbio, e che ci mantiene in questa dimensione che ci lascia appesi nel vuoto emotivo. Ava dice al suo fidanzato – ex- che è lui il problema nella relazione, ma che lei soffre a causa sua. L’acuto da 2:54 che poi si conclude nell’outro è sicuramente una parte memorabile. La voce di Ava Max suona bene sul pezzo, che – come si sente benissimo – è stato studiato appositamente per la sua voce, e per lei, ma è la base che nonostante tutto resta un po’ piatta, prezzo promosso comunque. Avrei estratto comunque il pezzo come singolo, perché effettivamente ci sta, ma non come lead-single, avrei estratto prima come singolo “Million Dollar Baby” e poi questo. Il video invece è perfetto.

4) Ghost: La canzone potrebbe benissimo essere il prossimo singolo. Più di “Sleepwalker”. Parla di come Ava Max si senta perseguitata da un fantasma ovunque; questo fantasma è la persona che lei ama, ed è ossessionata, non riesce a togliersela dalla testa, è perseguitata, non può pensare ad altro (che ne dite del pezzo nei problemi mentali?) Il pezzo strizza l’occhio alla musica dei primi anni ’90, ed è molto movimentato. Anche questo pezzo ci lascia in sospeso, lei è divisa tra l’amore e l’ossessione, e se ascoltate attentamente le note iniziali, ricordano “Champagne Problems” di Katy Perry. Ti prego Ava, lancialo come singolo, con un video degno!

5) Hold Up (Wait a Minute): La canzone è più un modo per terminare la prima parte dell’album. Una sorta di interludio, non un pezzo vero e proprio, che dal testo ricostruisce nella nostra mente una scena perfetta: Ava è in auto col suo ragazzo, che sta guidando e a lui suona il cellulare. Dato che c’è lui alla guida, lo prende Ava per guardare chi abbia scritto, ma scopre che è un’amante del suo attuale ragazzo, si infuria, chiede spiegazioni e causa un incidente. Il pezzo dark, ricorda un atmosfera anni ’90 perfetta, mischiata con della musica pop futuristica e sognante, un mix perfetto per creare questo interludio, senza infamia e senza lode, che inizia e termina in modo interessante, ma che non è il pezzo più sostanzioso dell’album. Di sicuro, però, serviva un pezzo simile prima della seconda parte dell’album, introdotta da “Weapons”,e preceduta da “Ghost”.

6) Weapons: Un BOP molto anni ’90, che sembrano ormai un tormentone nell’album, un tormentone che però non stanca. Una canzone sicuramente pop, ma con elementi dance e rock fusi insieme, in una perfetta combinazione distruttiva. La canzone narra di come Ava debba fronteggiare la città in cui vive e in cui si parla male di lei, dove le persone usano contro di lei parole come armi. Alla fine Ava ha la meglio, e fa capire di avere un’armatura che le fa scivolare di dosso tutto ciò che le viene detto. Un pezzo che adoro, e che ci porta nella parte più “notturna” dell’album.

7) Diamonds & Dancefloors: La title-track, è un pezzo che inizia con una musicalità dark ritmata, che ricorda Lana Del Rey in certi punti, un po’ Sia in altri, e che suona come una fusione di dramma-pop con del pop di più grande qualità, ma che si ferma prima di diventare quella cosa più grande, restando comunque grande, qualcosa di simile a Taylor Swift. “Diamanti e piste da ballo, è tutto ciò che voglio. Mi manca il ritmo che mi tiene al caldo. Annegami nei lustrini, nei brillantini e nell’oro. Tutto quello che chiedo, chiedo, chiedo. Diamanti e piste da ballo in ogni sogno
Mi manca la musica che mi circonda.” Dal testo capiamo anche la malinconia della canzone. Un pezzo un po’ oscuro, nostalgico, con un beat che ci porta in una dimensione sicuramente più triste.

8) In The Dark: Un brano pop-rock, con parti hip-hop, è un po’ troppo ripetitivo, e magari poteva essere sviluppato di più. La musica non muta, ma nemmeno la vocalità di Ava Max, e questo è un errore per lei, perché potrebbe venir facilmente paragonata ad Ariana Grande, con questo pezzo che suona in parte noioso, dove Ava dice di sentirsi sola, e che sembra uscito da una pista da ballo traballante al ritmo di canzoni tratte dagli album di Ariana Grande.
Il brano è quello che per il momento mi convince di meno, non riesce a catturare come dovrebbe.

9) Turn Off The Lights: Questo brano ricorda molto Madonna, ha una melodia molto particolare, parte con un accordo di musica classica, e poi diventa una canzone della Madonna attuale praticamente, ma anche qualcosa di Kylie Minogue. Si alternano questi mondi dance retrò e alla Madonna, con qualcosa che ricorda la vocalità di Dua Lipa nel pre-ritornello. Il ritornello, invece, che ripete “Turn off the lights- turn off- we’re coming alive” è una parte allegramente dance, ma è qualcosa di già sentito, una demo mai completata. Il brano abbina parti più sexy, a problemi mentali, e ha una musica trance capace di catturare, che però non convince appieno al primo ascolto. Sicuramente necessita di più ascolti per piacere, ma non è forte come altri pezzi dell’album, e la voce di Ava suona sofferente sul pezzo, e un po’ annoiata.

10) One Of Us: Un pezzo bellissimo, che sembra scritto da Sia, e che torna al dance intenso in alcuni punti, mischiato ad un pop un po’ drammatico, un po’ psycho, che ricorda “Heaven & Hell“, ma leggermente più maturo. Estratto come quinto singolo, è sicuramente un pezzo adatto a ricoprire questo compito, con interpolazioni dance fine anni ’80- inizio anni ’90. La morte simbolica di Ava nel video, conclude la seconda parte dell’album. Inoltre questa canzone ci tira fuori dal pantano iniziato con la title-track che è il più notturno e il meno interessante dall’album.
Un pezzo molto dark, con un video adatto alla tematica, e che dà nuovamente senso all’album.

11) Get Outta Of My Heart:  La canzone parla di un tradimento, subito da Ava in estate, e scoperto solo tempo dopo. La canzone suona come Adele, e nel ritornello come una Sia dark-pop con intermezzi dance. Un pezzo che mi piace, anche se non sfrutta appieno le potenzialità di Ava Max, e si mantiene su un ritmo pianeggiante e oscuro. Il pezzo interpola qualcosa di electro, che lo salva, ma non è il momento clou dell’album, e avrei invertito questo pezzo con “One Of Us” tanto per farlo rimanere in quella parte composta da pezzi simpatici, ma un po’ anonimi.

12) Cold As Ice: Ecco, questo estratto come ultimo singolo prima dell’uscita dell’album, è un brano particolarmente buono, viene introdotto da una musica che dà il senso del pericolo, e ascoltandolo si capisce perché, si sente persino il suono di un coltello che viene affilato, in corrispondenza del verso che ne parla. Singolo perfetto, che ricorda gli sfarzi della tanto nota “Sweet But Psycho”, termina in modo emblematico, enigmatico, con un finale perfetto che si perde in una sorta di mare onirico, sì, ma di incubi. Una canzone che dà una visione oscura, ma anche perfettamente pop, un BOP senza dubbio, “Cold As Ice” è terribilmente seducente e affascinante, in certi punti quasi divertente.

13) Last Night On Earth: La canzone parte subito con una musica ansiogena, parla di sesso, e ricorda vagamente canzoni di Florence + The Machine mischiate con un pop alla Madonna. Insieme a “Ghost” e “Sleepwalker” potrebbe essere un buon singolo. Forse uno dei pezzi migliori dell’album, è un peccato che arrivi tardi, ma non è sbagliato visti i suoi temi. Affascinante, anche questo sembra richiamare a qualcosa di festoso e pericoloso al contempo, con un ritmo folle e ossessivo, ostinato, ma così ostinato che non si può non amarlo dal primo ascolto. Questo pezzo è così , o lo odi o lo ami, non ci sono vie di mezzo, e io lo amo. Promosso.

14) Dancing’s Done: Traccia conclusiva dell’album, “Dancing’s Done” forse non è il pezzo più indicato come singolo, ma è una bellissima canzone. Molto oscuro e sensuale al contempo, si snoda su questa musica ben ritmata e che strizza ancora l’occhio agli anni ’90, questa canzone, dopo un album che ci ha lasciati, conclude tutto l’ascolto, oscuro, divertente, ansiogeno, ossessivo, futuristico dell’album, ed è perfetto per chiudere l’album. Una canzone sicuramente esplosiva, con qualcosa che ricorda “Ooops…I Did It Again” di Britney Spears, mischiato ad un pop simile a quello di “Bionic” di Christina Aguilera, ma meno tecnologico, più dark. Racchiude tutte le emozioni che abbiamo sentito fino ad ora e le stoppa, è un pezzo tremendo, un assassino, conclude un ascolto molto piacevole in modo brusco; resta al contempo un pezzo che affascina e offusca, promosso.

Fatemi sapere il vostro di parere sull’album e le sue canzoni! Siete d’accordo con me? Qual è il vostro pezzo preferito? Attendo i vostri commenti!

Questo articolo ha 2 commenti.

  1. Amo sono assolutamente d’accordo sulla perfezione pop che è Diamonds and Dancefloors, ma non puoi dire che Taylor Swift non è stata in grado di creare un album o un’era così pop come le altre grandi artiste che hai citato. 1989 è stato letteralmente un reset culturale per la musica pop e il suo impatto è impossibile da ignorare. L’era 1989 ha segnato l’industria musicale e commerciale (es. ha fatto tornare in auge le polaroid) ed è sicuramente tra quelle più memorabili dell’ultimo decennio. Poi, sia chiaro, Taylor può piacere o meno – de gustibus – ma 1989 è stato uno spartiacque per tutti.

    1. A parte la troppa confidenza presa (io non sono “Amo”) devo darti ragione al 90%.
      Taylor è riuscita sì a creare un’era Pop con “1989”, album pop come “Lover” o “Midnights” non hanno raggiunto lo stesso livello di “1989”, e devo dire che è anche uno dei miei album preferiti, adoro “I Know Places”, “Style” e “Wildest Dreams”. Ma in tutte queste canzoni non c’è del puro pop commerciale. Se tu cerchi su Wikipedia English “Glory”, “PRISM”, “Teenage Dream” sono tutti album che hanno il genere Pop, mentre “1989” è considerato synth-pop. “1989” ha avuto un grandissimo impatto commerciale, ma con risultati ottimi per alcuni pezzi in classifica, per altri un po’ più bassi ma comunque buoni.
      Poi c’è un altro punto da analizzare: anche “Diamonds & Dancefloors” è considerato synth-pop come “1989”. In qualsiasi caso, apprezzo le critiche costruttive, e sebbene “1989” non sia un Pop puramente commerciale, modificherò l’articolo, spiegando meglio la faccenda, poi tu mi dirai se sarai d’accordo o meno con quanto ho scritto.
      Ti ringrazio per questa critica costruttiva.
      Inoltre a me Taylor Swift piace molto, e ho scritto molti articoli e recensioni positive su di lei.
      Grazie e buona giornata,
      Un saluto,
      Richard 🙂

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