TES- “Giovani di Mezza Età” è il nuovo nostalgico singolo

Una chiara seppur velata critica ai giovani d’oggi, e un nostalgico ricordo della generazione nata negli anni ’90…

Dunque questo 21 Marzo io compirò 26 anni (praticamente pensavo di rientrare ancora nei giovani per altri quattro anni) ma grazie a questa canzone ho scoperto di essere già un giovane di mezza età. Come il titolo. Esatto. Non sono più così giovane. Perché i giovani d’oggi non hanno mai giocato nei cortiletti…Non hanno mai visto le VHS. Non hanno mai ascoltato la musica in cassetta. La prima canzone a cui mi appassionai da piccolo? Non indovinereste mai. Insomma, “L’Angolo di Richard” è l’Angolo della Cultura Pop, ma mio papà è sempre stato un rockettaro e mi faceva ascoltare i Pink Floyd…E sebbene io allora avessi avuto solo 4 anni quella musica mi piacque tantissimo…Era una cassetta singolo di “Another Brick In The Wall”. Non capivo l’inglese, ma ricordo che l’associavo ad una copertina dei “Piccoli Brividi” che allora mi leggevano i miei genitori (ora li leggo da solo) più precisamente quella de “La Leggenda Perduta” che è uno dei libri che tra l’altro mi mancano. Non so perché, ma sentirla mi faceva venire in mente quella copertina. La vedevo negli adesivi che stavano in fondo a questi libri, e di cui facevo collezione per scoprire quali libri mi mancassero. E pensare che quel libro venne pubblicato nel 1996, un anno prima che io nascessi.

Non so perché associo (dato che lo faccio tutt’ora) quella copertina a quella canzone. E non vi sembrerà così strano che la prima parola in Inglese che io abbia imparato sia stata proprio “Wall” (“Muro”).

Ora posterò l’audio della canzone qua sotto, e il testo poi farò alcune considerazioni. Ditemi se anche voi siete giovani di mezza età! 😭😭😭 Sono vecchio!!!

TESTO

Com’è che siam finiti a pagare le tasse?
A chiedere ad Alexa dove stanno le scarpe?
A scrivere la lista delle cose da fare…Delle cose da dire…
Com’è che siam finiti a indossare bermuda?
Ma il mondo veste Prada, veste Dolce & Gabbana
E giovani bambini in giro con le cravatte
Fra mille disfatte
Noi torniamo indietro a quando il tempo si fermava
Per un gol o per un sì
Stasera mi vuoi baciare?

Noi, che siamo giovani di mezza età,
Che preferiamo il letto all’open bar
Che dalle stelle alle stalle e senza speranze
Ma niente sostanze
Noi che non sappiamo più come si fa
A far l’amore senza Instagram
È un disastro emotivo
Ci provo ti scrivo, ma parli in corsivo

Com’è che siam passati dalla videocassetta
A un futuro in HD
A una vita perfetta
O soffro di ricordi o è demenza senile
Ma quest’ansia mi uccide
Noi torniamo indietro a quando si giocava in un cortile fieri e liberi
Stasera mi fai l’amore?

Noi, che siamo giovani di mezza età,
Che preferiamo il letto all’open bar
Che dalle stelle alle stalle e senza speranze
Ma niente sostanze
Noi che non sappiamo più come si fa
A far l’amore senza Instagram
È un disastro emotivo
Ci provo ti scrivo, ma parli in corsivo -ooo

Ooh, tu parli in corsivo, ooh
Ooh
Noi che a colazione latte e nostalgia
Che stare al passo sembra una follia
Che adesso è per sempre
Hai tutto nel niente

Hai tutto nel niente!
Eee!
Hai tutto nel niente!

(Che dalle stelle alle stalle) eee! (e senza speranze
Ma niente sostanze)
E noi che non sappiamo più come si fa
A far l’amore senza Instagram
È un disagio emotivo
Ci provo ti scrivo, ma parli in corsivo

RIFLESSIONE

La canzone inizia con “com’è che siam finiti a pagare le tasse?” No, non è un riferimento al fatto che nel 2023 le bollette siano aumentate. Il fatto è che siamo giovani ma non più così giovani e paghiamo le tasse, come tutti i cittadini.

Vi ricordate le cassette in VHS? Io le adoravo! La mia preferita era “Fantasia” della Disney. Il cartone che mi piaceva di più era quello dove compariva quel demone, “Night On Bald Mountain” si chiama la composizione. Il nome del demone è Chernabog, e nel cartone comparivano un sacco di mostri. Al secondo posto metterei l’estinzione dei dinosauri, al terzo quello dove Topolino apprendista mago allagava il castello del mago. Anche quello ambientato nell’Olimpo con i Pegaso… Che poi quando trasmettevano un film in TV, a quei tempi, esisteva una cosa magica che si chiamava registratore. Tu mettevi la VHS (o videocassetta) vergine dentro e avviavi…E il film (compresi lunghi minuti di pubblicità) veniva registrato sulla videocassetta, e tu te lo rivedevi quante volte volevi!

Erano altri tempi… I bambini e i giovani di oggi non sanno cos’è una videocassetta. E comunque quando io ero piccolo Alexa non esisteva, e per scoprire le cose dovevi andare in biblioteca. I computer ce lo avevano i ricchi. Io il PC ce l’ho dal 2008-2009, quindi da poco tempo, considerato che sono nato nel 1997. Ma ho appreso molte cose da Wikipedia. Mio papà era insegnante, in una scuola superiore, e io stavo tutto il giorno nel suo ufficio al computer, quella macchina misteriosa e magnifica. Mi ci portava in estate. Mi ricordo che aveva un ufficio insieme ad una segretaria dell’istituto chiamata Elena, con la quale mi piacerebbe riprendere i contatti, e che aveva molta pazienza. Sia con me, che le tiravo via le scarpe col tacco e gliele nascondevo dall’altra parte del gigantesco tavolo pieno di faldoni e con stampante, che le cantavo le canzoni che mi insegnavano le mie nonne e le mie prozie,  e mi copriva quando stampavo le immagini…Eh sì, perché le cartucce costavano, e io le consumavo tutte nel giro di due mesi, e – di conseguenza – lei era a secco di cartucce. Ma tutti quei faldoni…In qualche modo l’amministrazione era convinta che quei faldoni erano la causa del secco delle cartucce, ma non del tutto, tanto che dovetti iniziare a stampare in bianco e nero.

E i giochi in cortile? Io il pomeriggio andavo a casa di mia Nonna Ada, e mi trovava con dei bambini, Filippo e Martina erano i loro nomi, e giocavo a tante cose…Con le carte di Magic, di Yu-Gi-Oh, (io preferivo quelle di Magic) a pallacanestro. Andavamo ad esplorare i campi vicini alla casa di mia Nonna Ada. Salivamo lungo un muretto, arrivati in cima, scavalcavamo la rete e ci ritrovavamo in questo campo. Ricordo che in fondo c’era un boschetto. Giocavamo anche alla sera. Una sera sentimmo strani rumori nel boschetto e andammo ad indagare. Io ero molto coraggioso e chiesi: “Se c’è qualcuno nel bosco batta un colpo!” E sentimmo chiaramente un colpo, molto forte, come di legno che batte su legno. Io volevo indagare (per fortuna non lo feci) ma Martina mi disse di no, che poteva esserci qualche assassino, così scappammo veloci. Nella corsa Filippo perse il borsello, cadde nel campo, ma non tornammo indietro a prenderlo. Tornammo il pomeriggio successivo, alla luce del sole, e il borsello non c’era più…Evidentemente c’era veramente qualcuno quella sera. Ma a quei tempi i bambini/ragazzini erano più liberi. I pedofili, i ladri e i drogati sono sempre esistiti, ma allora non era un fenomeno così diffuso. Non mi accadde mai niente di male in quella via e in quei campi.

Non c’era Instagram. Non c’era Facebook. Non c’era WhatsApp. Per chiamare l’amichetto dovevi chiamare un numero fisso, perché a 8 anni non avevi ancora il cellulare, ma segretamente giocavi con quelli dei tuoi genitori, che erano dei Nokia piccoli e compatti come carri-armati. Che se cadevano non si rompevano. E c’erano dei giochi gratis pre-installati sopra, uno con gli UFO, uno con un serpente che doveva mangiare, stando attento a quello che mangiava, e uno dove dovevi scappare da dei fantasmini.

Non c’era la musica digitale. Servivano delle radio, o dei registratori (non quelli per le VHS, degli altri) per ascoltare  le cassette. La maestra di inglese aveva sempre questo oggetto rotondo e ingombrante e una cassetta, e te la faceva ascoltare… Poi sono arrivati i CD. Il primo CD che comprai fu “Teenage Dream” di Katy Perry nel 2010. Prima per ascoltare la musica o avevi le cassette o la radio. Quando uscivo col papà ascoltavamo la radio, e le cassette con musica registrata…Potrei stare qui a scrivere ancora molte cose, come avrete capito sono un tipo nostalgico, ma ora mi fermo. Sicuramente erano altri tempi.

I giovani d’oggi hanno tutto subito, online, non sanno godersi il contatto con un libro, con un CD fisico, e anche noi, giovani di mezza età ci siamo adattati.

Comunque alla generazione precedente è andata peggio, considerando che quando sono cresciuti dovevano chiamare a casa dei genitori per la fidanzata (😁😂😄)!

Fatemi sapere anche voi se siete giovani di mezza età,
Un saluto,
Richard!

 

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