Orlvndo – AD MAIORA- Recensione Critica

Un album di 12 tracce, di cui nove già estratte come singoli, AD MAIORA è il secondo progetto discografico di Orlvndo

Devo dire che sarò il più imparziale possibile nel giudicare l’album, poiché riguarda comunque una persona che conosco. Al contempo spero di non sembrare troppo…severo o puntiglioso ad Orlando.

Era da tanto tempo che aspettavo questo album. Con già tanti singoli estratti, sono poche le tracce rimaste sconosciute, ma è interessante comunque riascoltarle. Quindi da “Universo” a “Confessione” ecco il primo album di Orlvndo, suo secondo progetto discografico dopo l’EP “Ad Hoc”.

Vediamolo insieme:

1) Universo: il primo pezzo di Orlvndo che ho sentito in assoluto. Allora non sapevo ancora che fosse un cantante, e gli ho chiesto l’amicizia su Facebook, poiché frequento molto il suo paese, e conosco bene molto persone lì. E lì ho scoperto che aveva fatto una canzone, e poi ho conosciuto tutta la sua storia. Comunque torniamo ad “Universo”. Una canzone pop con degli accenni al R&B, che apre l’album, con una voce di un Orlvndo più giovane rispetto ad altre tracce e che fa utilizzo di synth sognanti. La canzone deve dare l’impressione dello spazio, e infatti la canzone è ambientata lì. Parla di problemi mentali, di una storia d’amore dove Orlvndo ha subito un rifiuto, ma che è anche difficile da costruire per via di ansie, paure- pare (termine slang che significa paranoia, lo metto per chi – come me – non lo conosceva) e che ha anche un video, dove Orlvndo è impazzito, e crede nell’esistenza di una certa Signorina Do, che invece è stata creata dalla sua immaginazione. Video molto bello, più simile ad un film, un piccolo cortometraggio. La canzone invece è ancora meglio! Un misto di sound onirico, con un pezzo post-ponte dove i synth diventano pesanti, e anche l’outro si conclude in modo molto forte. La canzone è sicuramente uno dei miei pezzi preferiti di Orlvndo, un pezzo forte, e non poteva non essere estratta come singolo, lo urlava di diventare tale. È stata infatti estratta come singolo, e per la nostra gioia Orlvndo le ha dato anche un video. Diciamo solo – se devo trovare un’imperfezione – che la voce di Orlvndo suona molto giovane sul pezzo. La cosa non è un male, considerando il fatto che tutto va in crescendo nell’album, dalle emozioni alla voce del cantante, ma potrebbe sfigurare rispetto ad altre canzoni. In ogni caso, a me questo pezzo piace – è il pezzo che mi ha fatto capire che in questo ragazzo c’è del potenziale, dell’inventiva, della creatività – ed è promosso.

2) Just Eat: un altro pezzo che fa uso di synth, che fa sembrare Orlvndo quasi Sangiovanni. Ma con una voce più profonda. Parla della banalità dell’amore paragonandolo al consumismo dei giorni d’oggi: “Ora il cuore me lo prendo al ristorante […] il tuo amore è sullo scontrino lì da parte” Una canzone che sembra allegra e spensierata musicalmente parlando, ma che contiene un grande messaggio, messaggio spiegato dallo stesso Orlvndo in diverse occasioni. La traccia sarebbe stata perfetta senza la parte finale: da 2:31 diventa una specie di hard-rock con la voce elettronica di Orlvndo e termina con un remix, ecco questo finale Orlvndo poteva risparmiarselo, la parte remixata con tutta questa meccanizzazione e strumentazione è un po’ troppo. Per il resto si tratta di una canzone piacevole, che in quella che può sembrare la musica di un tormentone estivo uscito in ritardo, un po’ banale, in realtà ci invita a riflettere, come tutte le tracce dell’album. Non limitatevi mai ad ascoltare le parole, date loro un significato, qualsiasi canzone o qualsiasi artista stiate ascoltando, e da lì capirete se l’artista è profondo/a o meno.

3) Post Partum: Una terza canzone che parla di problemi mentali, molto triste ed esplicita, la canzone dice che la Madonna è in depressione post partum. Rassicuro Orlvndo su questo, la Madonna non è depressa, non è depressa per post partum. Il messaggio che vuole far passare è quello dei suoi problemi alimentari; in questo non ci riesce completamente, ma riesce a creare una canzone bella da ascoltare ma anche fastidiosa: “Chiunque di noi si sente importante /Allora prendetevi anche la mia /Vuoi essere niente /Il corpo che produce adrenalina /E io che mi bevevo serotonina /Perché anche stasera ho mangiato di me*da /E non voglio riflettere, ah /Però faccio da specchio /Così almeno si guardano, yeah /E hanno faccio contente” Una canzone che ha avuto un grande successo commerciale, entrando nella Superklassifika, ma che sebbene mi piaccia mi respinge, penso sia l’unica traccia del progetto a farmi questo effetto. Penso che sia stata una cosa voluta, creare questo nell’ascoltatore, indubbiamente, ma a me dà fastidio anche la parte religiosa. Sono una persona molto credente, sebbene io non voglia confondere mai il mondo religioso con quello politico, musicale, culturale ecc. dire che la Madonna è in depressione post partum mi sembra esagerato. Il fatto inoltre che Orlvndo riesca a spiegare molti punti oscuri di lui ma molto velatamente i disturbi alimentari, tanto da dover fare un post su Instagram per spiegarlo la rendono una traccia con delle lacune. Sicuramente per il cantante è un pezzo di sé molto doloroso, ma poteva tirare fuori di più.

4) Oh Mama: Un pezzo perfetto, che è il mio secondo preferito insieme con “Universo”. La canzone descrive la situazione “Oh Mama” in modo terribile, insomma una ragazzina che è rimasta incinta, ma è stata cacciata, che è costretta a diventare adulta improvvisamente. Mi piace moltissimo, Orlvndo centra in pieno il problema, con una precisione da cecchino. La parte più bella della canzone è la parte finale, dopo Orlvndo canta con una voce che definirei limpida, pura, quasi a cappella. È molto emotiva, e trasmette molta espressività da parte del cantante, e maturità. Perfetta.

5) Piano bar: Secondo singolo a venir estratto dall’album, “Piano bar” ha qualcosa di magico. Una canzone d’amore e con un gusto decisamente retrò e una musicalità da Piano Bar. Si perché c’è anche un genere che si chiama Piano Bar. Nella canzone Orlvndo è deciso a non affrettarsi nella relazione, ma andarci piano per costruire una relazione solida, eterna. Vorrei far notare una piccola cosa: tutte le canzoni cambiano tematiche, non sono collegate l’una all’altra, e tutte mantengono comunque alto il disco con la loro identità. Non è un album con canzoni che si collegano, ma che fotografano diversi punti della vita, e va bene così, è questo a renderlo bello. Torniamo alla canzone. A 2:31 si sentono dei forti synth ma ci stanno, ricordano quasi un concerto in un ristorante, ma non è una connotazione negativa, tutt’altro, molto positiva, questo significa che Orlvndo trasmette la sua musica così bene da farla vivere/ri-vivere alle persone che la ascoltano. Complimenti, bellissima traccia, io avrei fatto un video per questa canzone.

6) L’Italia e la Corsica: Un tormentone estivo rivolto al sesso, che parla di una relazione tossica, come tra l’Italia e la Corsica, dove l’unica cosa che tiene insieme Orlvndo alla sua compagna e il sesso appunto: “Quanto bene scopiamo!” Beati loro! Una canzone che mi piace, probabilmente la più scanzonata tra quelle ascoltate fino ad ora, questo brano estivo è molto interessante; la canzone più terra-terra dell’album, ma anche tra le più fascinose, per via della spontaneità dell’artista. Anche se preferisco altre tracce a questa, non è male ed è estiva, molto estiva, e si è meritata il successo che si è guadagnata.

7) Cosa Rimane: La canzone inizia come una marcia, poi continua, facendosi man mano sempre più cupa, mantenendo sempre questo ritmo da marcia. Molto più esplicita di “Post Partum” non nella terminologia, ma nell’esprimere i problemi di Orlvndo. Una canzone complessa che parla molto di problemi mentali, interessante. Rilasciata come singolo promozionale con l’uscita dell’album, dà una voce più giovane di Orlvndo, ma comunque molto triste. Il fatto che la canzone riesca a trasmettere questa sensazione è positivo: dissi questa cosa anche di “Stronger Than Ever” nella recensione di “Bionic” di Christina Aguilera. Non è vero che le canzoni tristi sono brutte, il saper trasmettere emozioni è la cosa principale dell’artista, e molti artisti attuali non ci riescono, Orlvndo sì, e ci riesce benissimo. Tanto di cappello ad Orlvndo per questo, complimenti!

8) Dopo di Te: Orlvndo ha promosso molto questa canzone, che è entrata in Top 5 su Spotify, e che ha ricreato anche in versione acoustic… Peccato che questa versione non sia inclusa. La canzone è un continuo cambio di tonalità, tra passato, presente e futuro, e anche questa ha un’outro molto forte, con dei synth che tendono al trap-rap, la versatilità è un’altra caratteristica di Orlvndo. La canzone parla di una relazione finita, con la speranza non vana, anzi la certezza che – nonostante tutto sia finito- una parte di Orlvndo resti alla ex: “Dopodiché c’è un  po’ di me in un po’ di te”.  Una canzone dove – oltre alla versatilità di Orlvndo- si dimostra anche quanto anche la Generazione Z possa creare canzoni di rottura, le cosiddette “break-up songs” molto profondamente. Promossa.

9) Dentro le lacrime: Il capolavoro incompreso di quest’album, parte con “probabilmente…” varie possibilità se ci fosse la madre di Orlvndo  e di conseguenza parla la morte…Ad un certo punto si sente la voce di una donna  (la mamma di Orlvndo?) “Ti ritrovo dentro le mie lacrime, ti ritrovo solamente qui. Mi dispiace devo andarmene, ma ci ritroveremo.” E ancora “E mio figlio con i tuoi occhi, sempre se ne avrò uno, dalle stelle della notte, al dolore che mi ingoia e mi sputa ancora fuori, perché vomita paura.” Io ho perso mia madre. Quando l’ho persa ero più grande di Orlvndo, avevo 22 anni, lui era molto più piccolo. Ma è ancora una delle canzoni dove più mi rispecchio, “Perché ho paura di restare solooo….” Un grido, disturbo schizoaffettivo, paura della morte, del vuoto, della solitudine, terrore, incubi. C’è una parte dove – da 1:54 a 2:24 – sembra parlare un incubo, su una melodia pesante e medio-orientale. Orlvndo che teme la morte, ma la accetta al contempo, pur di incontrare la morte, che parte senza accettare la morte perché pensa a come sarebbe il giorno d’oggi se sua madre fosse viva… Il brano che mi ha colpito di più, come un pezzo di ferro rovente nella carne viva, perché anch’io a volte mi faccio queste domande. La canzone più triste ed intima di Orlvndo nel progetto…Ancora un capolavoro secondo me, incompreso ma un capolavoro.

10) Anima Mundi: Una canzone un po’ strana, una hit, ma che ha qualcosa di strano…Mi ricorda una canzone di Giorgia, devo capire quale. Una canzone molleggiata e accompagnata da chitarra, un po’ sperimentale, con un ponte rap. “Anima Mundi” sicuramente è una canzone interessante, ma non è la parte centrale dell’album, nonostante tutti i successi in radio e i consensi che ha raccolto. Una canzone bella, ma sopravvalutata. Mi piace, andava bene come singolo promozionale…è una canzone commerciale, e ci sta, un po’ come “L’Italia e la Corsica”, ma è stata fatta passare da altri critici come qualcosa di trascendentale perché vendesse. Per me è una bella canzone, ma non mi dice tutte queste cose. Resta comunque un pezzo commerciale, buono e radio-friendly.

11) Occhi Distratti: Esistono due versioni di questa canzone; io preferivo la precedente, molto triste, dove c’è molta delusione, ma nella nuova si sente un po’ più di rabbia, di quella cosa non superata, di quel perdono mai dato e mai arrivato. Interessante. Anche se preferivo la vecchia versione, anche questa è buona. L’errore è velare la rabbia con una tristezza assente attualmente nella parte vocale, ma grazie a questa assenza reale la sua rabbia è mal celata, e il pezzo rende di più. Non c’è molto da dire su questa canzone, mi piace, ha un messaggio che riesce a rendere, ma non a trasmettere completamente. Forse parlo così perché mi piaceva di più la vecchia versione, che è stata anche la seconda canzone di Orlvndo che ho sentito, ma questa versione trasmette poco.

12) Confessione: Una canzone dove si sente Orlvndo completamente, che parla al padre e alla madre; sembra abbia subito una perdita, sia successo qualcosa…Un ritornello che appunto ritorna, e che ha background vocali, che ha una dose di trauma mista al pianto, un pezzo dove realmente Orlvndo si confessa. La conclusione perfetta per l’album! Triste ma giusta…

Questo album alterna vari umori, da varie tristezze per la perdita, a brani più riflessivi, a brani spensierati. Non c’è un filo conduttore. Le canzoni “Dentro le lacrime” e “Confessione” si collegano, ma la maggior parte dell’album è formata da singoli ognuno a sé stante, che sa reggersi da solo, molto bene. Sa essere una hit. Secondo me anche “Cosa Rimane” merita un altro po’ di spazio come singolo. “Dentro le lacrime” invece è un capolavoro, ma è difficile da capire per chi non ha vissuto, ma resta un capolavoro. Rimandate – ma non bocciate – “Post Partum” e la nuova versione di “Occhi Distratti” per i motivi che spiego nella recensione. La scelta di poche canzoni “ma buone” paga molto Orlvndo, che ha creato il suo primo gioiello Pop/Rock/Rap/R&B/ Urban/Piano Bar/Dream-Pop/Trap e questi sono solo alcuni dei generi che compongono l’album.

Complimenti Orlvndo, sono orgoglioso di te, meriti questo successo!!!

Lascia un commento

Chiudi il menu
×
×

Carrello