5 canzoni che parlano di problemi mentale 37

Ecco a voi altre cinque canzoni riguardanti problematiche mentali, pubblicate qui, sull’Angolo di Richard

Oggi vedremo nuove cinque canzoni che trattano di problematiche mentali dopo un bel po’ di tempo… Apprezzo che voi amiate molto questa rubrica, e tutte le visite che fornite alle varie puntate. Vi ringrazio per l’affetto dimostrato a questa rubrica e al mio modo di scrivere e interpretare i problemi mentali.

Ecco, a grande richiesta, la nuova puntata:

In questa canzone, si parla di una relazione finita tra un uomo e una donna, e l’uomo sente che qualcuno gli ha dato un carico troppo enorme da sopportare, e si chiede “Chi ha messo il peso del mondo sulle mie spalle?” Il protagonista si sente svuotato – a causa della fine della relazione – ma sente che non riesce a stare da solo. La fine della relazione per lui ha comportato un evidente trauma, che gli ha procurato dei problemi psicosomatici.
“Quindi aiutami, amico mio, la mia testa ha appena iniziato a farmi male. Non pretendo di avere tutto il tempo del mondo. Quindi ora se n’è andata, tutta sola nel suo universo, non andrò ancora finché non ti terrò nel mio mondo.” Questa frase può essere soggetta a due interpretazioni, a mio avviso entrambe corrette: la testa (di Noel) gli duole, gli procura dolore perché la sua amata se ne è andata. E se il suo migliore amico non lo aiuterà – empatizzando con lui per entrare nel suo mondo – a lui non passerà. Tuttavia, anche se nella versione in Inglese usa il pronome she, ricordiamoci che anche “head” può essere considerata al femminile. Se così fosse la frase subirebbe una mutazione: la sua testa ora se ne è andata e lui è completamente impazzito. Ci sono delle riflessioni da fare anche su altre due parole “So, help my out, my friend” può essere inteso come “Quindi, tirami fuori, amico mio”. Non aiutami, ma tirami fuori. “Help me out” infatti può anche essere inteso come “aiutami ad uscirne”. Infine dice che deve portare il suo amico nel suo mondo. Il problema è come? Ad una lettura superficiale potrebbe stare a significare che il suo amico debba empatizzare con lui, giusto? Oppure intende dire che il suo amico deve essere in lui? Leggiamo in Inglese: “So help me out, my friend, my head just started to hurt / I don’t pretend I’ve got all of the time in the world / So now she’s gone, all alone in her own universe / I still won’t go ’till I hold you within my world.” Dice che non ha molto tempo perché il suo amico entri nel suo mondo. Forse vuole farci sesso, è sempre un modo per “entrare” o forse vuole che il suo amico entri in lui in un altro modo…Cannibale? Sebbene questa ipotesi sia la meno convincente, c’è una terza ipotesi con cui può far entrare il suo amico nel suo mondo, la più plausibile. Se lui porta il peso del mondo sulle spalle, vuole procurare lo stesso dolore che prova lui al suo amico. Non ha tempo per farlo psicologicamente, quindi potrebbe torturarlo, ucciderlo. Non ha tutto il tempo di questo mondo, ma è disposto a restare finché questo suo amico non proverà la stessa cosa… Qualunque sia l’interpretazione che leggete fra le righe, fa comunque capo ad un grave problema mentale, dovuto ad una sorta di ossessione e idolatria nei confronti della persona amata dal protagonista.

Honey Whiskey – Nothing But Thieves

È chiaro che il protagonista si sia ubriacato con del whisky, e teme di fare qualcosa di cui potrebbe pentirsi… droga, sesso o altro di amorale e perverso. In qualsiasi caso vi fornisco la spiegazione di un fan del gruppo, che è la mia stessa convinzione, lasciato in un commento su un altro blog: “[…]si sta ubriacando a una festa (in questo caso, con whisky al miele) e pensa di andarsene prima di provare qualcosa di cui si pente. Potrebbe essere droga, potrebbe essere uscire con qualcuno che non conosce, prendere in giro se stesso, potrebbe dire qualcosa di cui si pente. Adoro la bontà di questa frase: “Ma se vuoi liberare il tuo corpo stanotte è il nostro segreto, è il nostro segreto”. Dicendo che se si allaccia o fa sesso con qualcuno, sarà solo un segreto tra loro e non lo dirà a nessun altro […]” In ogni caso si capisce di problemi psicologici di fondo quando dice: “Angeli dal cuore nero mi hanno affondato
con baci sulla mia bocca. C’è del veleno in quest’acqua; le parole stanno cadendo fuori. Quest’aria sta diventando così rarefatta. Scendi, scendi, scendi, il whisky al miele sta scalciando. Scendi, scendi” Qualcuno di cui si fidava come se si trattasse di un angelo potrebbe averlo spinto o obbligato ad ubriacarsi – dato che queste persone hanno il cuore nero – e ora vogliono fargli dire delle cose, approfittando del fatto che lui sia ubriaco. Questo gli provoca tensione, sente l’aria rarefatta, e chiede di andarsene prima di fare qualcosa di cui potrebbe pentirsi, spinto dai suoi stessi amici.

Luka – Suzanne Vega


Suzanne Vega parla a nome di Luka, un bambino che subisce maltrattamenti.
“Se senti qualcosa a tarda notte
Qualche tipo di problema, una specie di litigio
Solo non chiedermi cosa fosse
Solo non chiedermi cosa fosse
Solo non chiedermi cosa fosse
Penso che sia perché sono goffo
Cerco di non parlare troppo forte
Forse è perché sono pazzo
Cerco di non mostrarmi troppo orgoglioso
Loro colpiscono solo finché non piangi”

Questi “loro” sono i suoi genitori, o forse delle persone a cui è stato affidato, ma che sicuramente vivono con lui. Luka non capisce perché viene maltrattato e impazzisce; lui stesso ritiene che la colpa sia sua, quindi questi attacchi fisici hanno avuto delle ripercussioni mentali su di lui, tipo gaslightning – cioè lo inducono a dubitare di sé – facendolo credere pazzo, oppure pensa che essendo goffo si meriti questi maltrattamenti, che non vuole denunciare e di cui ha paura di parlare. Ma anche questi “loro” sono persone malate: sono almeno due persone che si divertono a colpirlo, come se fosse un sacco da box, per scaricare le loro frustrazioni. Quando inizia a piangere, considerandolo debole, cessano di picchiarlo. Questa porta ancora di più a credere che siano i suoi genitori, poiché avendo l’istinto materno/paterno vedendo il bambino piangere questo prevale, ma ciò non toglie che siano persone sadiche, perché è una cosa ripetitiva, e dalla quale loro traggono un certo piacere. Se il bambino piange non c’è più piacere. Oppure hanno paura che qualcuno possa sentirli, quindi la smettono. Un altro caso è la più nota “sindrome del predatore pentito” che vedendo la preda incapace di reagire, riescono in qualche modo a percepire che quella preda non vale il loro tempo, è troppo facile. Loro potrebbero essere persone molto orgogliose, e pensano che picchiare un bambino che piange macchi il loro onore, ma picchiare un bambino che non reagisce aumenta la loro autostima. Quest’ultima è la più probabile- anche perché Luka dice di non voler mostrarsi troppo orgoglioso – cioè essere come loro.

Cold As Ice – Ava Max

Una persona che è stata ferita dalla vita, che ha creato delle barriere ed ora non si fida più di nessuno, diventando fredda come il ghiaccio, ma anche molto pericolosa. “Di notte tengo una pistola sotto il cuscino (sì, sì, sì)
Chiudo le tende e affilo il coltello (ah, ah, ah) Costruisco i miei muri e li costruisco così in alto (sì, sì, sì)
Quindi nessuno entrerà, ho imparato la lezione l’ultima volta. Tesoro, vai via, vai via, stai andando dritto verso il pericolo. Sì, non commettere errori, sono solo un po’ fuori di testa. Perché sono fredda come il ghiaccio.” Ava Max fa capire di essere stata in qualche modo tradita e ferita in una relazione, ed ora è fuori di testa. Un ragazzo evidentemente deve essersi però innamorato di lei, senza sapere che ha a che fare con una pazza che vuole accoltellarlo o sparargli. Lei vorrebbe che questo ragazzo non la amasse, perché se lui la ama, lei sarà costretta ad ucciderlo, e lo spiega meglio nel secondo verso: “Di notte ti colpisco con bourbon e rosso (sì, sì, sì) Accendi il fuoco quando mi tolgo il vestito (ah, ah, ah) Siamo una tale coppia quando posso vivere nella tua testa (sì, sì, sì). Giuro che te ne pentirai. Vorresti che non ci fossimo mai incontrati, no, no.” Ava preferirebbe essere solo una fantasia per la sua vittima, ma dato che ormai lui è innamorato, lei che essendo fredda come il ghiaccio non prova emozioni ha elaborato un piano sadico per eliminarlo: farlo ubriacare con bourbon e vino rosso, sedurlo e poi eliminarlo, tanto che lui vorrebbe non averla mai incontrata. Si tratta di freddezza emotiva, e viene spiegata benissimo sul sito it.slvf.com : “Tutta la freddezza emotiva si riferisce all’atteggiamento distante di quelle persone che sembrano rimanere impassibili di fronte a uno stimolo che per un’altra persona suppone un motivo emotivo. Prima di entrare nell’argomento, è importante sottolineare che la freddezza è una delle molte qualità che una persona interessata possiede; che sono quelle persone che si preoccupano solo di ciò che vogliono ottenere senza guardare le persone colpite, queste persone si travestono da amici solo quando vogliono ottenere qualcosa che puoi offrire loro, ma quando hanno bisogno del tuo sostegno, non riescono a trovarlo.” Ava Max ha fatto centro, infatti le persone che uccidono violentemente e in modo seriale, sono quasi sempre emotivamente fredde. Loro fanno del male, ma mentre altre persone si fermerebbero vedendo sangue, sofferenza o dolore nell’altra persona, loro no, quindi Ava non si preoccupa. Affila la lama del suo coltello per la prossima vittima, tenendo la pistola sotto il cuscino.

Anastacia – Left Outside Alone

Nella canzone Anastacia spiega di aver riposto tutta la sua fiducia e il suo amore in un uomo che non la amava, e che l’ha abbandonata, causandole una depressione: “Lasciata spezzata, vuota, disperata, vorrei respirare ma non trovo l’aria. Pensavo tu fossi mandato dal cielo, ma tra noi non c’è mai stato amore. Avrei molto di più da dire, aiutami a trovare il modo.” Anastacia vive da sola in questa casa grande, ma senza luce, tanto che tutto è illuminato da delle candele, e l’esterno è chiuso da catene e fili spinati: un chiaro riferimento allo stato mentale di Anastacia, che ora è intrappolata nella sua mente, che è buia, e lei cerca di portare luce, con delle piccole candele che non riescono ad illuminare quel buio e quel grigio che è la depressione. Anastacia continua: “Perché hai giocato con me come fossi un gioco? C’era sempre qualcun altro da incolpare, piccolo uomo negligente e impotente, un giorno forse capirai. Non c’è molto altro da dire, ma spero troverai un modo.” Anastacia è stata chiaramente vittima di una persona falsa e narcisista, ma sebbene lei lo respinga, si sente da sola, abbandonata, e questo è il punto focale a cui girano intorno i testi, specialmente nel ritornello: “Ancora mi chiedo se tu sai come ci si sente davvero ad essere lasciati fuori da soli quando fa freddo qui fuori. Beh forse dovresti saperlo, almeno come ci si sente, ad essere lasciati fuori da soli, ad essere lasciati fuori da soli.” Anastacia spera che quest’uomo impari la lezione ma per il momento non può far altro che pregare, come dice nel pre-ritornello, e nel ponte, molto breve, invoca Dio perché la salvi: “Padre del cielo, per favore salvami.”

Ed ecco altre cinque canzoni che riguardano problemi mentali, legate a diversi argomenti: l’essere vittima di persone di cui ti fidavi, l’interruzione di una relazione che ti manda fuori di testa, la freddezza emotiva e la schizofrenia. Ma anche maltrattamenti emotivi, psicologici e fisici. Fatemi sapere cosa pensate di questa puntata in un commento!!! Ringrazio tutti coloro che hanno richiesto una nuova puntata sui problemi mentali, in particolare Carmela, che mi ha suggerito “Who Put The Weight Of The World On My Shoulders?” e “Honey Whiskey”.

Questo articolo ha 4 commenti.

  1. Veramente complimenti! Finora è una delle migliori!
    Comunque mi scuso se prima ho dato di matto sul sotto blog ma dovevo. Grazie per non approvare in futuro altri commenti del genere 🙂 perché fin quando sono come quelli di quel Leonardo che si fermano a una domanda sugli Oasis va benissimo, ma oltre no.

    1. Certamente 🙂
      Beh se avessi dato di matto senza motivo…Ma quella lì che fa la pubblicità ai cessi era veramente una rompiballe.
      Aveva scritto altri commenti, dopo il secondo con la mia risposta, ma erano così offensivi che mi vergognavo a pubblicarli.
      Un saluto,
      Richard 🙂

  2. Salve signor Richard, lasci che le dia del lei.
    Effettivamente lei scrive molto bene, in particolare mi ha colpito molto la diagnosi che ha fatto ad Anastacia.
    Io sono un giovane studente di psicologia all’università e trovo la sua rubrica molto interessante, si vede che lei deve aver studiato psicologia e ha buone conoscenze nei campi dei problemi mentali.
    Volevo ringraziarla, perché adesso ogni volta che ascolto determinate canzoni penso subito alla sua rubrica e ai problemi mentali… Insomma vorrei poter ascoltare la musica in modo spensierato, senza dover pensare sempre anche a quello che studio…Ma scherzo! 😂 Infatti volevo informarla che grazie a lei, sto facendo una tesi universitaria sulle canzoni che trattano problemi psicologici nel mondo della musica.
    Il mio tutor dice che è molto interessante e che sicuramente farò una grande figura all’esame.
    Se posso darle un consiglio… Perché non pubblica un libro, o un trattato, dove parla dei problemi mentali nel mondo della musica? Io penso che potrebbe interessare a molti psicologi ma anche a giovani che come me studiano psicologia. Se è vero che questa rubrica fa tante visite, sì immagini il successo che potrebbe avere un manuale dove lei spiega come interpretare determinate canzoni. Durante il mio tirocinio ho trovato persone che esprimono i loro problemi psicologici tramite testi musicali o poesie… Sarebbe davvero utile e interessante, e ha già tutto pronto!
    Mi scusi per il lungo commento e mi faccia sapere.
    Davide

    1. La ringrazio!
      Sono molto contento che lei farà una tesi su questo argomento, e la ringrazio personalmente per il suo interessamento a questa rubrica e alle canzoni che tratto.
      Sicuramente pubblicherò un piccolo libro/trattato su questo argomento, avevo già l’idea, ma al momento sto lavorando ad altro (ho scritto già diversi libri su altre tematiche)
      Spero che la sua tesi di laurea vada bene, e che possa laurearsi col massimo dei voti!!!
      Sono molto felice per lei. Non si preoccupi per la lunghezza del commento, non è un problema se il commento è edificante e costruttivo.
      P.S.: Mi dispiace per lei, ma penso che dovrà pensare ai problemi psicologici anche quando ascolta la musica. Posso sapere quali sono i/le sue/suoi cantanti preferite/i?
      Grazie ancora per il suggerimento!
      Un saluto,
      Richard 🙂

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